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Autore: Smileber    16/03/2013    1 recensioni
Un semplice discorso tra amici può farti rimanere un ricordo per sempre. E' quello che è successo pure a me. Quando la quarta ora di una giornata scolastica può rivelarsi un gran divertimento.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda mattinata del 14 marzo. Ore 7.50. La campanella della scuola suonò ed affrettaì il passo sentendo la campanella suonare. Entrai in classe, come al solito fra le prime e vidi tutti i banchi separati e messi in fila indiana … la mia positività scomparve una volta vista la classe; avevamo la verifica d’ascolto di inglese.
«Prof! Dove devo sedermi?» chiesi alla prof mentre mi tolsi il cappello. «Vai lì!» mi indicò l’ultimo banco in fondo della fila a destra, così mi incamminai. Mi tolsi lo zaino dalle spalle e tirai via la giacca poggiandola sullo schienale della sedia rimanendo in una maglia gialla di cui una spalla cade giù, non avevo freddo, la classe era riscaldata. Intanto gli altri studenti erano entrati, e la seconda campanella non si afrettò a suonare. La prof iniziò a distribuire i fogli uno ad uno e via con la verifica.
Passate queste due ore, iniziò la terza ora. Avevamo arte e dovevamo scendere giù in un’altra aula.
Scendemmo tutti giù, ed appena misi piede nell’aula sentì un aria quasi gelida travolgermi, in quel momento iniziai a rimpiangere la mia giacca, e la sciarpa e tutto ciò che avrebbe potuto farmi caldo. Io ero seduta vicino a Rachele, una mia grande amica, la prof ci aveva assegnato di disegnare una parte del quadro “Guernica” avrei preferito disegnare qualsiasi altra cosa tranne quel quadro in cui da una parte c’è la testa, da un’altra un braccio, da un’altra una gamba delle persone.
«Che pezzo disegni? Io questo.» Chiesi alla mia amica indicando il centro del quadro. «Anche io, Lo stavo proprio iniziando adesso.» rispose. In un certo senso lei la pensava sempre come me, infatti andiamo molto d’accordo, la conosco da tre anni e ci tengo molto a lei.
Continuai a fissare l’orologio … sembrava che i minuti non passavano mai, era una cosa odiosa!
“Dai dai daiii suona!” Pensai mentre la mia attenzione era dedicata più alle lancette dell’orologio che al disegno. Dopo qualche secondo la campanella suonò e tutti si affrettarono ad uscire anche se la prof stava ancora interrogando, tutti stavano già pensando alla loro merenda e al fatto di avere 10 minuti in cui distrarci e parlare un po’ fra di noi. Le ragazze come al solito sono andate nei bagni, di solito rimanevamo li tutte per la ricreazione.
Dopo aver chiaccherato e riso un po’ uscimmo tutti dalla scuola andando verso la palestra. Io con le cuffie nelle orecchie che mi ascoltavo una canzone mentre da dietro sento qualcuno che “saltò” sulle mie spalle e poi si tolse. Mi girai e guarda a caso era Luca, un mio compagno di classe.
«Che stai facendo?» chiesi guardando il cellulare, cercando di mettere in pausa se no non sentivo niente. «Io? Niente» rispose ridendo. Continuai a camminare con accanto a me Rachele che mi chiese «Cosa stai ascoltando?» tirandomi via una cuffia e mettendosela lei. «Give your heart a break» Risposi sorridendo.
Arrivati in palestra sono entrata nello spogliatoio togliendomi la giacca e cambiandomi le scarpe, e mi incamminai verso la sala andando a prendere un pallone da pallavolo cercando la meno sgonfia tra lo scaffale.
La partita iniziò. Io andai in battuta e per miracolo la palla andò nell’altra parte del campo facendo punto. Finito il mio turno andai a sedermi vicino alle mie compagne e arrivò anche Luca, abbiamo iniziato a parlare tutti.
«Bella la maglia Dede!» Disse sorridendo Margherita, una mia amica. Si il mio soprannome è Dede. «Grazie Megghy!» le risposi ricambiando il sorriso. «C’è qualcuno su skype oggi?» chiese Luca. «Io si» gli risposi, mentre guardai le mie compagne che guardavano la partita.
«Bene» disse. «Verso che ora devo venire?» chiesi a Luca. «Mah .. non lo so, quando va via mia mamma».
E da questo punto partirono le occhiate tipo: “COSAAA?” da parte delle mie amiche. «ma nononoooo! Cosa pensate!! Su Skype! AHAHAHAHAH» Iniziai a ridere come una cretina per la loro deduzione del discorso che stavo facendo con Luca. «ahahahahaha oddio!» aggiunse ridendo Cristina o Cri come la chiamo io, la conosco da circa 10 anni, si è un bel po' di tempo e ci ho passato un sacco di momenti belli insieme. Iniziarono a ridere tutti e fu una di quelle risate da cui non finisci velocemente di ridere. Anche quell’ora finì e ci toccava tornare indietro a scuola, anche se non avevo la minima voglia di fare algebra l’ultima ora. Andai al mio posto e l’ora iniziò come al solito con 10 minuti di ritardo a causa della partita che ci prende sempre qualche minuto in più. La prof iniziò a spiegare e ripensaì alla scena dell’ora prima a motoria e mi scappò un sorriso mentre continuai a scrivere sul quaderno le spiegazione alla lavagna della prof. Continuai a sorridere, ridere e a scrivere, e così per tutta la quinta ora.


Heey Sono l'autrice di questa "piccolo grande" storia che mi è successa appunto dei giorni fa. Spero che vi sia piaciuto u.u (parlando tra di noi <.< ... >.> ...Scrivo da poco storie, e spero l'abbia fatto bene u.u)
Grazie a qualunque essere umano e inumano (?) abbia letto la mia storiella :3
Alla prossima che vi piaccia o no u.u ...
Byeee ;) -Dede-
   
 
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