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Autore: roby_lia    17/03/2013    9 recensioni
Seguito di “PERDERSI POI RITROVARSI”
Loki sbattè gli occhi, guardandolo perplesso “Cos’hai detto?”
Il biondo tirò un altro respiro profondo, per poi ripetere quelle fatidiche parole con più calma.
“Aspetti un bambino”
“Chi?”
“Tu”
“Io cosa?”
“Loki! Madre ha detto che aspetti un bambino. Sei… incinto”

“… Vado da Tony”
“Cosa? Perché? Credo che questo sia qualcosa di cui dobbiamo parlarne noi, solo noi. Cosa centra Tony?” protestò l’altro dio.
“Ho bisogno di bere. Ergo vado da Tony” ribattè.
Devo davvero scrivere MPREG in maiuscolo?
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semplici storie di un amore complesso'
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Piccolo catastrofe

Buona novella

L’alba doveva ancora far vedere i primi raggi del nuovo giorno quando, con un mugolio assonato, Loki si stiracchiò. O meglio, cercò di farlo, perché la morsa con cui Thor se lo stringeva al petto non concedeva esattamente questa gran libertà di movimento.
Ma tanto il dio degli inganni ci era abituato sin dall’infanzia. Abitudine che aveva piacevolmente ripreso in quegli ultimi mesi.
Loki, tenendo gli occhi ancora chiusi, vagliò la possibilità di restarsene ancora a poltrire come il suo fratellastro, ma alla fine il cervello ebbe la meglio. Senza preoccuparsi troppo di svegliare anche il biondo (anzi, era lì che stava gran parte del divertimento) iniziò ad agitarsi in quell’abbraccio, cercando di sciogliere la morsa che lo imprigionava.
Quando, con suo disappunto, vide che i suoi sforzi erano vani, decise di intervenire con il pugno di ferro.
“Thor! Svegliati stupito beota!” lo chiamò amorevolmente, accompagnando il tutto con una dolce gomitata nello stomaco, giusto per non perdere l’abitudine.
Il biondo grugnì qualcosa d’incomprensibile, seppellendo ancora di più il volto contro il collo del minore.
“Thor…” soffiò minaccioso Loki, girando il volto di tre quarti verso l’altro. L’interessato sbuffò, allentando leggermente la stretta, qual tanto che permise a Loki di tornare a respirare normalmente.
“Sono stanco” mormorò, dopo qualche istante di silenzio.
“So quant’è importante il sonno di bellezza per i tuoi capelli. Voglio soltanto alzarmi e tornarmene in camera mia”
Thor alzò il volto, per incontrare finalmente quello dell’altro “Sono stanco di doverci nascondere ancora” disse più specificatamente, con una smorfia.
Loki corrugò la fronte, mentre gli tornavano alla mente certi episodi “Bhe, non è che ci nascondiamo poi così tanto. Semplicemente voi asgardiani siete un popolo lento, che ha bisogno di tempo per capire anche le cose più evidenti”
Il futuro re non colse la provocazione “Sai cosa intendo. Ho voglia di urlare al mondo quanto ti amo. Che tu sei mio. Ma non vuoi, perché?”
Loki roteò gli occhi, cercando di evitare un conato di vomito per il disgusto “Mi sembra che ne abbiamo già parlato. Le cose tra di noi non cambierebbero comunque, perciò non ne vedo il motivo”
“Appunto, non cambierebbe niente! Perché dobbiamo continuare a tenere tutto segreto?”
“Come se fosse tutto segreto! Madre lo sa già, ai tuoi stupidi amici l’hai già detto quindi…”
“Voglio di dirlo a Padre” le parole del biondo fecero zittire Loki.
“Perché improvvisamente tutta questa insistenza?” domandò alla fine, dopo qualche momento passato a fissare il volto del fratellastro.
Thor sospirò, passandosi una mano tra i capelli spettinati “Ha… ha parlato di nuovo della mia incoronazione. Dice che adesso sono pronto e poi ora che anche tu sei tornato qui, potrò sempre appoggiarmi ai tuoi consigli- iniziò a dire, girando il capo per incontrare gli occhi verdi del minore – e dopo l’incoronazione sarà questione di poco tempo prima che inizi a parlare di…”s’interruppe, non volendo continuare.
“Matrimonio” concluse al suo posto Loki, fissando il soffitto e cercando di tener sotto controllo il proprio cuore. Tra i due calò il silenzio.
“Mi sembra un po’ presto, tutto qua” riprese alla fine la parola Loki.
“Non credi che io possa essere un buon re?”
“Non per quello. Stavo parlando di rendere la nostra… relazione pubblica. Mi sembra un po’ presto”
Thor alzò le sopracciglia, la sciando che un sorriso amaro gli si dipingesse sul volto “Troppo presto? È vero, stiamo insieme da meno di un anno, ma dopo tutto quello che abbiamo passato non voglio rischiare di perderti di nuovo”
“I sei mesi che ho passato senz’aver idea di chi tu fossi non mi sembra sensato contarli, Thor”
“O certo! E fammi indovinare, neanche questi tre mesi per te valgono qualcosa visto che passi il tempo viaggiando per l’universo e quando torni a casa quello che c’è tra noi è semplice sesso, giusto?!” gli urlò contro il biondo, alzandosi di scatto.
“Cos’è, dovrei restarmene ad Asgard, preferibilmente rinchiuso nelle tue stanze, pronto a soddisfare ogni tuo desiderio?!” ribattè a tono il più piccolo, mettendosi seduto.
Il biondo serrò gli occhi, cercando di riacquistare il controllo respirando lentamente “No, certo che no- iniziò con un tono più pacato- semplicemente non voglio fingere che tra noi non ci sia nulla”
“Io non dico che tra noi non c’è niente Thor- tentennò Loki senza guardarlo in volto- semplicemente mi sembra troppo presto per rendere il tutto… ufficiale. E poi Odino non ha tutti i torti” il biondo lo guardò confuso, causando uno sbuffò seccato a Loki
“Un giorno dovrai garantire un erede al trono Thor, quindi ti servirà una… donna” spiegò con una smorfia.
 “Possiamo sempre adottare” replicò Thor, sedendosi al suo fianco e fingendo d’ignorare l’occhiata assassina che Loki gli regalò. Il biondo ridacchiò, circondandolo di nuovo con le braccia e baciandolo dolcemente.
“è sempre interessante vedere come cominciano le nostre mattine” sorrise poi, appoggiando le labbra su una spalla.
“Quindi glielo dirai?”
“Glielo diremo. Questa mattina, dopo la colazione” precisò il biondo, cercando una conferma nei suoi occhi.
Loki fece spallucce, alzandosi in piedi e iniziando a vestirsi.
“Anzi, ripensandoci è meglio se parlo solo io. Tu gli faresti venire un infarto solo per divertimento”
“Fa come vuoi Thor” disse il moro uscendo dalla stanza del fratellastro, sovrappensiero.
Infatti i suoi pensieri erano indirizzati su tutt’altro.
-Merda! Ho dimenticato la videocamera da Tony!-
Non poteva ancora sapere che quello sarebbe stato il problema minore di tutto ciò che ne nacque. (Letteralmente.)
 
“Allora Thor, cosa volevi dirmi di così importante?”  domandò Odino, spostando lo sguardo dal primogenito al figlio adottivo, appoggiato contro la finestra mentre parlava serenamente con Frigga.
Thor spostò impacciato il peso da un piede all’altro, mentre cercava le parole giuste e guardando con la coda dell’occhio il compagno che se la rideva allegramente di tutto quanto.
“Bhe, ecco…- chiuse gli occhi e respirò profondamente, cercando di placare il suo cuore che batteva all’impazzata- io e Loki… stiamo insieme” ammise alla fine, lanciando una veloce occhiata al fratellastro, che lo guardava sghignazzando.
Odino invece lo fissò perplesso “Mi fa piacere che siate tornati uniti com’eravate a bambini. Un legame del genere va preservato”
Il moro tossì, cercando di nascondere le risate.
“Quello che intendo Padre è che io e Loki, che noi… ci amiamo” Il re di Asgard non diede segno di aver capito come stavano veramente le cose.
“è un bene che siate così legati, nonostante non abbiate sangue in comune”
Thor si passò una mano sul volto, non sapendo come andare avanti.
Si aggrappò all’ultima speranza “Loki non è che per caso mi daresti un aiuto?” borbottò alla fine, tenendo gli occhi bassi.
Il moro ghignò, avvicinandosi al fratello maggiore in pochi passi. Dopodiché afferrò Thor per la casacca rossa che indossava, tirandoselo contro con forza e lo baciò.
Il biondo sospirò, appoggiando le mani sui suoi fianchi e ricambiandolo.
“In che condizioni credi che sia?” domandò poi, tenendo gli occhi chiusi e strusciando il naso contro quello di Loki.
“Bhe non ho ancora sentito il tonfo” rispose Loki.
“Caro, ricomincia a respirare e siediti un attimo” sentirono che diceva Frigga. Nemmeno Thor riuscì a trattenere un sorrisetto imbarazzato ma divertito quando riaprirono gli occhi per voltarsi verso il padre.
Odino li stava fissando sbattendo ripetutamente la palpebra dell’occhio buono, con una luce leggermente sconvolta nello sguardo.
Loki ghignò soddisfatto, rimpiangendo soltanto di non avere la telecamera per immortalare quell’espressione per l’eternità.
Ma da quel momento in poi le cose precipitarono. Almeno dal punto di vista di Loki.
Infatti Odino risucchiò l’aria che non aveva respirato fino a quel momento dopodiché sorrise contento “Alla fine dovrai chiamarmi Padre lo stesso” disse nei confronti del figlio adottivo.
Il ghignò di Loki scomparve, subito rimpiazzato da puro terrore “Hai appena fatto una battuta…” mormorò a mezza voce.
Il dio non l’ascoltò, iniziando a parlare con Thor.
“Questa è davvero un’ottima notizia. Sono contento per voi! Credo che possiamo iniziare subito a preparare i festeggiamenti, giusto Frigga?” chiese rivolto alla moglie.
Lei annuì complice “Quando vogliono”
“Festeggiamenti per cosa?!” domandò leggermente allarmato Loki.
“Per il vostro matrimonio, che domande!”
“Matri… monio…?” ripetè il moro, allibito.
“Certo! E non vedo neanche l’ora di avere dei nipotini!” continuò tutto contento Odino, seguito a ruota da un Thor con un’aria un po’ più ebete del solito, che si può definire raggiante.
“Alt! Stop! Ferma tutti!- richiamò l’attenzione Loki- … io sono un maschio” aggiunse dopo qualche istante, mentre si assicurava di aver elaborato nel modo corretto le informazioni.
“Sei uno Jotun” Il dio del caos aprì la bocca per protestare, ma non gli venne fuori niente.
“Non te l’ho detto? Per gli Jotun non esiste la distinzione tra maschio e femmina. È vero, forse non sei esattamente l’esemplare più rappresentativo della loro specie ma sono certo che…”
Ormai Loki non lo ascoltava più. Era troppo impegnato a svenire.
 
Loki si risvegliò nella sua camera, comodamente disteso sul letto con al fianco Thor.
Il moro sospirò rilassato “Ho fatto un sogno tremendo. Tu volevi dire di noi ad Odino, lui l’ha prendeva anche troppo bene e iniziava a delirare di matrimonio o di avere dei figli e…” le parole gli morirono in gola quando vide l’espressione di Thor.
“Non era un incubo vero?”
“Ehm non proprio” affermò il biondo, senza guardarlo in volto.
Loki sospirò rassegnato, sedendosi sul bordo del letto.
“Fantastico, davvero fantastico” borbottò passandosi una mano tra i capelli.
“Ci sarebbe anche un’altra cosa di cui dobbiamo parlare…” iniziò il maggiore, ma Loki lo bloccò alzando una mano.
“Ti prego, basta “buone notizie” per oggi. Non credo che potrei sopravvivere” lo avvertì, iniziando a camminare per la stanza disordinata.
“In effetti è meglio se ti siedi”  cercò di convincerlo, ma il moro non l’ascoltò.
Thor si massaggiò il collo, respirando profondamente “Dopo che sei svenuto, Madre ti ha controllato con la magia, per vedere se stavi bene e…- iniziò esitando-… e secondo lei tu aspettiunbambino” concluse alla velocità della luce.
Loki sbattè gli occhi, guardandolo perplesso “Cos’hai detto?”
Il biondo tirò un altro respiro profondo, per poi ripetere quelle fatidiche parole con più calma.
“Aspetti un bambino”
“Chi?”
“Tu”
“Io cosa?”
“Loki! Madre ha detto che aspetti un bambino. Sei… incinto” Loki continuò a guardarlo sbattendo le palpebre, mentre per una volta il suo cervello si rifiutava di fare qualsiasi ragionamento anche lontanamente definibile come intelligente.
“Sono cosa…?” mormorò flebilmente, abbassando lo sguardo sulla propria pancia, mentre un attacco di vertigini lo immobilizzava.
Poi rialzò lo sguardo, incontrando gli occhi di Thor.
“Madre dev’essere impazzita!” protestò, con un accenno di sorriso congelato sulla faccia.
“Nostro figlio…” continuò per la sua strada Thor, iniziando a sorridere rendendosi finalmente conto di cosa volevano dire quelle parole “Nostro figlio!” ripetè rialzando lo sguardo.
Loki non era altrettanto allegro “Non è possibile. Me ne sarei accorto! Sono il mago più abile dei nove regni, io…” mentre parlava si era portato le mani sulla pancia, controllandosi con i suoi poteri. Era uno dei primi incantesimi della magia curativa che aveva imparato, analizzare il proprio corpo o quello di altri per trovare fratture, traumi interni o qualunque cosa di anomalo.
E lì cera qualcosa di anomalo, proprio lì, nella sua pancia: un guizzo di vita inaspettato.
Senza respirare rialzò lo sguardo sul biondo, fissandolo con gli occhi vitrei e la bocca socchiusa.
“Non può essere…”
Thor s’illuminò di nuovo “Quindi ha ragione? Aspetti un bambino? Nostro figlio? Diventeremo… diventeremo genitori!” esclamò il biondo, non riuscendo a smettere di sorridere e alzandosi di scatto per abbracciarlo.
Loki era troppo sconvolto da tutto per riuscire a respingerlo, e non riusciva a far altro che continuare a fissare il pavimento con fare sconvolto.
Non è così che aveva progettato sarebbero andate le cose. Per di più con quell’inaspettata scoperta, che non si sarebbe sognato neanche tra due miliardi di milioni di anni.
Non poteva essere. Semplicemente non poteva essere. Certo, in quell’ultimo periodo era stato tutto un po’ strano, spesso era stanco, ma non faceva altro che viaggiare da un pianeta all’altro, per missioni diplomatiche per Asgard, per studiare qualcuno dei pochi volumi che non erano presenti nella città degli dei, tenendo alto il suo soprannome di viaggiatore dei cieli. C’erano stati incantesimi di tutti i tipi, dalla riparazione del Bifrost ai soliti scherzetti a Bruce (che avevano portato alla definitiva distruzione della casa che condividevano gli Avengers).
Ed era vero, non aveva poi chissà quale appetito, ma certe diete degli altri mondi sarebbero state indigeste anche per lo stomaco di ferro di Thor.
Ma da quei insignificanti dettagli, dire che aspettava un bambino era una cosa assolutamente…
“… Vado da Tony” si riscosse, riuscendo a guadagnare la libertà dall’abbraccio di Thor.
“Cosa? Perché? Credo che questo sia qualcosa di cui dobbiamo parlarne noi, solo noi. Cosa centra Tony?” protestò l’altro dio.
“Ho bisogno di bere. Ergo vado da Tony” ribattè.
“Loki! Non puoi bere adesso!” cercò di dire, ma il minore sparì nel nulla prima che potesse finire, per sua fortuna.
 
Tempo di avvertire i sovrani di Asgard e recuperare il Tesseract e Thor si precipitò sulla terra, dove riapparve in un lampo azzurro.
Nel frattempo Loki aveva avuto tutto il tempo di arrivare da Tony, tirar fuori da bere (cercando di non farsi beccare da Cap, che stava volenterosamente cercando di dare inizio ad una dieta no alcol) e iniziare ad affogare i suoi problemi nel Jack Daniel.
“Allora, si può sapere di che si tratta?” insistette ancora Tony, versandosi il terzo bicchiere.
“No” rispose funebre l’altro moro, finendo in un sorso il drink che aveva davanti.
Al genio non restò il tempo di stressarlo ulteriormente che apparve Thor.
“Oh, finalmente qualcuno che mi darà spiegazioni” esclamò felice, ma venne prontamente ignorato.
“Loki! Non puoi bere nelle tue…”
L’interessato con uno scatto si alzò in piedi, facendo cadere la sedia “Nelle mie cosa?! Dai prova a dirlo se ne hai il coraggio!” urlò sembrando leggermente nevrotico.
“… condizioni?” concluse flebilmente il biondo. Loki liberò nell’aria un altro urlo esasperato, lanciandogli la bottiglia addosso.
“NO! Il rum no!!” si disperò Tony. Poi il suo cervello registro le ultime parole di Thor.
“…condizioni? In che condizioni saresti? Sembra quasi che tu ti sia rivolto a qualcuno…”
Loki si svoltò verso di lui, con uno sguardo assatanato “A qualcuno come, Stark?”
“Incin...to?” provò a dire esitante.
Stringendo i pugni l’altro si girò nuovamente contro Thor, scagliandogli addosso il tavolo, questa volta.
“è tutta colpa tua! Dannato beota! Decerebrato di un asgardiano!!” gli urlò contro.
“Loki, dai calmati” tentò di placarlo Thor.
Il dio degli inganni chiuse gli occhi, respirando lentamente e ritrovando la sua solita clama glaciale.
“Bruce è tronato in India?” domandò inaspettatamente.
“No, è andato in Cina sta volta. Ha detto che-“
“Bene, vado a farmi malmenare da lui. Magari riesco a liberarmi di questo problema” riprese subito la parola il dio, ignorando l’uomo.
“Cos- Loki!” cercò di fermarlo il biondo.
Mentre il moro scompariva di nuovo, entrò nella sala Steve, con una ciotola di biscotti al cioccolato appena sfornati, fatti appositamente per Loki che gli era sembrato un po’ deperito ma soprattutto incazzato con il mondo intero. E cosa meglio di un po’ di biscotti al cioccolato fatti in casa per migliorare una giornata storta?
Steve spostò lo sguardo tra i due rimasti “Mi sono perso qualcosa vero?”
 
“Niente urla”
“Né gente che fugge terrorizzata”
“E all’orizzonte non si vedono montagne verdi non riportate dall’atlante… siamo sicuri di essere nel posto giusto?” domandò Tony, guardandosi curiosamente attorno.
Il tesseract li aveva portati nella sperduta periferia di qualche città. Per fortuna erano apparsi in una via completamente deserta perché vedersi apparire davanti Thor, Capitan America e Iron man bardati di tutto punto non sarebbe stata un’esperienza gioiosa per nessuno (tralasciando le loro fan sfegatate, da cui probabilmente sarebbero fuggiti loro urlando di terrore)
“Mi sembrava di avervi sentito- li sorprese una voce, subito seguita dal suo proprietario che sbucò da una casupola poco distante- Venite, Loki è qui. Sta bene anche se non so che cosa gli sia preso”
“è complicato” riassunse in poche parole Tony, salutando Bruce con una sonora pacca sulle spalle.
Il dottore sorrise “L’avevo intuito. Credo che voglia parlare con te Thor”
Il dio annuì, passandosi una mano tra i capelli prima di entrare.
Banner preferì uscire, per lasciarli un po’ in pace “Allora- iniziò, girandosi verso Tony- quanto devo iniziare a preoccuparmi?”
“Abbastanza. Loki è incinto”
“Ah…” L’umo la prese molto bene, soprattutto rispetto a Steve, che appena saputa la buona novella era restato per cinque minuti a dondolarsi sui piedi continuando a ripetere “Ma è maschio…”
 
Loki era seduto, con la testa nascosta tra le braccia appoggiate ad una lunga tavola spoglia.
Thor si mise al suo fianco, iniziando ad accarezzare i suoi capelli scuri dopo qualche momento d’esitazione.
“Sai, quando credevo di averti perso- iniziò il biondo titubante- ero disposto a tutto pur di tornare indietro, per sistemare le cose, per… correggere i mie sbagli” s’interruppe, senza sapere neanche lui come continuare.
“Poi, quando Padre mi ha detto che tu eri vivo… avevo paura di svegliarmi, è scoprire che era solo un sogno- si tirò indietro i capelli, per poi tornare ad arrotolarsi una ciocca scura di Loki attorno ad un dito- Dopo tutto quello che è successo, Thanos, la tua fuga dalla prigione, il tuo ritorno e tutto quello che ne è seguito…già mi è sembrato impossibile tutto quello che è successo fra di noi, ma non avrei mai sperato che potesse capitarci un miracolo di questo genere”
“Miracolo? Davvero lo definisci così?” si decise ad intervenire Loki, allontanando Thor dai suoi capelli con il dorso della mano.
“In che altro modo dovrei chiamarlo? Un prodigio, una meraviglia?”
“Un errore, uno sbaglio, una catastrofe. Così mi suona più veritiera”
“Vedi sempre il bicchiere mezzo vuoto”
“Vedo le cose come stanno!” urlò, alzando la voce.
Thor strinse i pugni, cercando di non perdere la calma “Facciamo che ne riparliamo a casa? Con calma e… pazienza”
“Non ho voglia di tornare ad Asgard” bofonchiò il moro, poco convinto.
“Possiamo chiedere ospitalità a Tony” Il dio del caos non rispose, ma nemmeno lo respinse quando Thor gli passò un braccio attorno alle spalle, tirandoselo contro il petto.
“Vedrai che andrà tutto bene” mormorò contro la sua tempia.
 
 
La cena che seguì, alla Stark Tower, fu abbastanza silenziosa, visto che Loki ignorava con tutta la sua abilità gli altri e neanche Tony riusciva a cavargli una parola di bocca.
Bruce, per la propria incolumità (e un po’ anche per gli quella degli altri Vendicatori e di Loki) aveva deciso di restarsene ancora un po’ in isolamento.
Dopo la fantastica cena di Steve e una serata di tv (in cui si evitò accuratamente qualsiasi programma potrebbe richiamare anche solo lontanamente l’argomento bambini, fino a ripiegare sull’ennesima replica di CSI seguito da un horror di serie b) arrivò l’ora della nanna. O delle discussioni, se dobbiamo prendere in considerazione due certi asgardiani.
Senza guardare negli occhi l’altro, Loki si avvicinò alla vetrata, appoggiandosi contro a braccia conserte, mentre Thor si sedeva sul bordo del letto, con i gomiti sulle gambe.
Fu lui a prendere per primo la parola “Inizialmente non mi sembrava possibile, sai? Non riuscivo a rendermene conto ma ora… ora credo che possiamo farcela. Ti sembra credibile Loki? Diventeremo genitori!” sorrise. Improvvisamente gli sembrava impossibile immaginare un futuro in cui non ci sarebbe stato un piccolo qualcuno con loro. Si rese conto di non riuscire a smettere di sorridere.
Come se non si fosse neanche accorto che l’altro aveva parlato, Loki girò il capo verso di lui, distogliendo dal mare di luci sottostante.
“Stavo pensando di sbarazzarmene” disse senza nessuna inflessione nella voce né luce negli occhi.
Il sorriso del biondo gli si gelò sul volto, per poi spegnersi rapidamente.
“Non hai nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di tenerlo, vero?” era una domanda ma conosceva già la risposta.
“E tu non hai neanche pensato di non tenerlo” ribattè l’altro, sempre atono.
“Certo che no! È nostro figlio! Come ti può venire mente anche solo lontanamente di…” la rabbia gli stringeva la gola, ma Loki non si scompose.
“Non è un bambino. È un ammasso di cellule che non sa neppure di esistere, che ancora non sa niente dello schifo del mondo. E non lo scoprirà mai, per sua fortuna”
“Come puoi dire una cosa del genere!?!” gli urlò contro, alzandosi di scatto.
“Gli Jotun non sono famosi per il loro senso paterno”
Il biondo serrò gli occhi, stringendo la mascella fino a far scricchiolare i denti “Perché no? Perché non vuoi tenerlo?”
Loki scrollò le spalle “Perché di no. È soltanto uno dei molti problemi della mia vita, ma almeno a questo posso porvi rimedio”
“Non te lo permetterò!”
“Non ti sto chiedendo il permesso”
“Loki, lui è anche mio figlio! Non puoi pretendere di avere tutte le priorità su di lui”
“Fino ad oggi non mi sembrava che tu avessi questo gran desiderio di diventare genitore, Thor”
“Non sapevo che ci sarebbe potuto succedere!” ribattè, alzandosi in piedi.
“Per un secondo, Loki, per un secondo prendi in considerazione di tenerlo. Immagina come potrebbe essere, immagina di… di poterlo stringere tra le braccia, di-“
“No, non voglio immaginare qualcosa che non si avvererà mai!” lo interruppe, dando per la prima volta un segno del turbamento che lo animava.
Thor rispose solo dopo qualche istante “Ma potrebbe diventarlo. Ti rendi conto, potrebbe… potrebbe essere davvero così” mormorò, sorridendo leggermente.
Loki chiuse gli occhi, dando le spalle al fratellastro per appoggiare la fronte contro il vetro freddo. Il biondo sospirò, avvicinandolo per stringerselo contro il petto “Va bene… ne riparliamo domani” disse, baciandogli i capelli.
“Dobbiamo andare avanti così, rimandando tutto al giorno dopo?”
Il maggiore sorrise, strofinando il naso contro il suo collo “Solo per i prossimi nove mesi”
“…Idiota” borbottò facendo ridacchiare l’altro mentre si allontanava.
“Thor?”
“Sì?”
“… sette mesi” lo corresse alla fine, di malavoglia, facendo una smorfia. Dopo un istante, il biondo spalancò gli occhi azzurrò cielo, fissandolo incantato “Ha già due mesi?”
“Così sembrerebbe…” bofonchiò il moro, stringendosi nelle spalle.















Note
Lo so, mi ero ripromessa di non farmi rivedere, ma voi davvero mi avete creduto?
Fatto sta che sono di nuovo qui a rovinarvi la giornata, ma tanto dubito seriamente che qualcuno riesca ad arrivare anche solo alla fine di sta cosa.
Ho cercato, davvero, di non pensare a questa continuazione, che mi ronza in testa da ancora prima di finire “Perdersi poi ritrovarsi” ma la mia mente malata non ha voluto sentire scuse, nonostante l’abbia tenuta impegnata con altre storielle
Cooomunque perchè l’mpreg? perché sono cresciuta a nutella e mitologia e Loki è sempre stato “Ah, quello che partorisce un cavallo!” (per non parlare di lupi, serpenti e bambine nate a metà) quindi l’unica possibile continuazione che non prevedesse conseguenze (troppo) catastrofiche è stata questa (si ringrazia lo zio pazzo che legge ancora i libri con le figure e i fumetti di rat man per l’educazione <3)
Un ultima cosa, c’è un perché sul fatto di avere pubblicato proprio oggi. Non so chi di voi (e ancora m’illudo usando il plurale, vabbè) seguiva questo fandom un anno fa, ma proprio il 17 marzo dell’anno scorso pubblicavo il primo capitolo di “Noi due”. A quei tempi c’erano 10 storie in croce (la maggior parte Thorki, questo prefissava già l’ottima impostazione che la sezione avrebbe avuto u.u) e quando pubblicai la storia per poco non mi misi a prendere a testate il muro, insultandomi per la mia stupida speranza di credere che a qualcuno sarebbe mai piaciuta quella roba. Il giorno dopo avevo il terrore di entrare nel sito, perciò ho passato il giorno a sorridere come un idiota quando trovai addirittura 2 recensioni (dalla felicità feci addirittura i compiti quel pomeriggio, ma vi rendete conto?!). Di certo non mi sarei mai aspettata che sarebbe diventata addirittura una serie, figurarsi scrivere un mpreg!
Nonostante sia passato un anno le cose non sono cambiate troppo: devo fare affidamento a tutta la mia malvagità per pubblicare sta roba invece che eliminarla definitivamente (e ho dovuta lanciare la moneta portafortuna per decidermi veramente)
Dubito seriamente di ritrovarvi numerose come per l’altra storia, ma ringrazio chiunque trovi il coraggio di leggere.  Alla prossima

Ciao ciao
roby_lia
 
p.s.
vi ricordata la fine di “Perdersi poi ritrovarsi”? con Tony che racconta della prima volta che ha visto le mutande a Cap? se volete la trovate qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1298507&i=1
  
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