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Autore: Medea00    20/03/2013    9 recensioni
Blaine, Sam e una partita a CoD difficile da affrontare.
Questa OS è BLAM. Perchè io non mi faccio problemi a scrivere di tutto, anche di coppie che non shippo. Free shipping, free sex.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Sam Evans
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CoD e una vittoria personale










“Blaine, dico davvero, ho bisogno di te.”
Sam era davanti a lui, con un’espressione completamente disperata, e Blaine si limitò a sospirare e chiudere delicatamente il suo armadietto. Aveva sentito così tante volte quella frase che ormai non si stupiva nemmeno più. All’inizio la sua mente partiva per la tangente, si immaginava gli scenari più rosei e importanti. Tipo lui che si inginocchiava e diceva di aver sbagliato tutto, sulla loro amicizia. Tipo lui che lo baciava con passione. Non era mai successo niente di tutto quello: al contrario, più le sue aspettative erano alte e più riceveva delle delusioni grandi quanto la malvagità di Sue Sylvester.
Ma non aveva il coraggio di incolpare Sam, perchè Sam era sempre stato molto chiaro con lui, e lui doveva soltanto accettare il fatto che quella cotta era stupida e doveva sperare che prima o poi si sarebbe affievolita con il tempo.
Quindi, semplicemente, gli rivolse un sorriso tenero, come tutte le altre volte, e gli chiese: “Di che si tratta?”
A volte era qualche nuovo cd che doveva assolutamente prestargli, perchè non aveva mai abbastanza soldi per comprarlo e Blaine era una vera e propria enciclopedia musicale; altre volte, invece, era un consiglio circa il suo look, o il suo aspetto più in generale. Gli era anche capitato di doverlo aiutare in qualche sorpresa per Brittany, e ogni volta lo aveva fatto, da bravo amico, mettendo da parte quel piccolo magone all’altezza dello stomaco che lo privava sempre della fame e del sonno.
Lui e Sam erano solo amici: doveva ficcarselo in testa.
Con quel pensiero ancorato dentro di sè, osservò Sam estrarre qualcosa dallo zaino e poi assottigliò la vista di fronte a Call of Duty, un videogioco per Xbox-360. Lo conosceva, certo, ma solo perchè Sam lo obbligava a giocarci ogni giorno dopo la scuola.
“Non mi riesce finire il quarto settore.”
La domanda fluttuò nell’aria con un grande “ti prego” che si adiagiava su di essa.
E dopotutto Blaine era davvero, davvero un grande amico.
“A che ora passo da te?”
 
Ogni volta che si trovava solo insieme a Sam veniva assalito da una serie di sensazioni contrastanti. La prima, senza ombra di dubbio, era la gioia di sentirlo scherzare delle cose più assurde senza preoccuparsi di essere giudicato da qualche idiota presente a scuola; quando erano da soli, Sam si lasciava completamente andare, smettendo di parlare di sport, di pesi e di muscoli, concentrandosi più che altro su risate, divertimenti e imitazioni di attori famosi – non importava quali, tanto li faceva tutti allo stesso modo -.
La seconda cosa che provava, era un po’ di tensione. Tensione perchè Sam aveva una percezione dello spazio personale davvero contorta, dal momento che continuava a toccarlo, abbracciarlo, dargli gomitate, pacche sulle spalle, spintoni affettuosi. Più Blaine cercava il distacco, e più, paradossalmente, si ritrovava appiccicato a lui.
Di conseguenza si manifestava la terza sensazione: quelle fastidiose, bellissime farfalle nello stomaco.
Stava iniziando a diventare ridicolo. E visionario. Doveva smetterla, Sam era solo un amico, e vedeva Blaine solo come tale. Non c’era, e non ci sarebbe mai stato, niente di più.
“Blaine, resta concentrato, ci siamo quasi!”
La voce volutamente impostata gli fece quasi perdere la concentrazione, insieme al joystick senza fili. Quando giocavano a CoD Sam diventava una specie di Solid Snake, soltanto più... figo. Era innegabile.
“Sam, aspetta di là ci siamo già passati.”
“E tu come lo sai?”
“Perchè non c’è nessuno.”
“E anche se non ci fosse nessuno? Potrebbe essere una trappola.”
“Cosa?”
“E’ il computer, Blaine.” Lo disse come se parlasse di un veleno o di un’entità satanica. “Lui ci vede. Ci osserva, sta ascoltando tutte le nostre conversazioni.”
“... Il computer.”
“Certo, il computer. Non lo sai che la X-box ha una telecamera nascosta collegata direttamente con un’astronave aliena?”
“Certo”, disse allora Blaine, trattenendo a stento una risata, “Lo avevo letto sull’ultimo numero di Mistero.”
“Quella rivista è la Bibbia.”
Perchè Sam gli piaceva anche così, anche quando diceva cose completamente senza senso; anche se parlava di alieni trovati in consolle di videogiochi e riviste di dubbia credibilità.
Sam lo faceva stare meglio. Tutto qui.
“Non ci credo. Non ci posso credere!”
In meno di un attimo si era alzato in piedi con tanto di balzo felino tanto da toccare il soffitto con le braccia alzate. Blaine non capì immediatamente il motivo di quel comportamento, fino a quando non guardò di nuovo lo schermo sul quale era scritto a chiare lettere: “Stage Clear.” Livello superato.
Avevano già battuto tutti, senza nemmeno accorgersene; erano bastati un po’ di collaborazione, un po’ di dialogo, qualche sostegno nel momento del bisogno e una risata ogni tanto. Ma dopotutto, non c’era niente da stupirsi: non erano forse gli ingredienti che rendevano speciali il loro rapporto?
“Ce l’abbiamo fatta Blaine, siamo due fenomeniiiiii!”
“Sì, è vero!” Esclamò lui coinvolto dal suo stesso entusiasmo, anche se di quel gioco non glie ne fregava mai niente, anche se ogni volta si ritrovava a sparare a quei pixel soltanto per passare qualche ora in più con lui.
Perchè era sempre una grande soddisfazione vedere Sam colto dall’euforia e ringraziarlo in tutte le lingue, semplicemente perchè, ancora una volta, Blaine era lì. Proprio al suo fianco.
Così Blaine lo guardò con lo sguardo un po’ sognante, e non si accorse veramente di come Sam si fosse chinato su di lui, tenendo il suo viso con entrambe le mani, e dargli un bacio a stampo, premuto saldamente contro le sue labbra.
Non si accorse di come il suo cuore accelerò improvvisamente, seguito dalla sua temperatura corporea, dal fiato corto, dalle ginocchia che rischiarono di cedere.
Sam si staccò qualche secondo dopo, cominciando a ballare per tutta la camera cantando il tema di Metal Gear Solid.
Blaine si chiese se si fosse veramente accorto di cosa avesse fatto. Si chiese se se lo fosse sognato.
Ma poi sorrise, passandosi una mano sulle labbra.
"Facciamo un'altra partita?"








***

Angolo di Fra


Io non la shippo nemmeno questa Blam.
Però se ho scritto un'Hunterastian posso scrivere anche questa. Tanto voi non vi scandalizzate più.
E io non mi scandalizzo più di queste guerre del fandom. Dovreste vivere la vita un po' più serenamente, dico davvero.
E se siete stressati, sfogatevi giocando un po' a CoD.

   
 
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