Fili aprì gli occhi di scatto. Qualcosa gli era piombato sul petto e lo aveva svegliato. Con gli occhi assonnati cercò di mettere a fuoco le immagini intorno a se, nonostante il buio della notte. Per quanto potesse la poca luce del fuoco ancora acceso illuminare il suo giaciglio, riconobbe il braccio di Kili.
Stava succedendo di nuovo!
In realtà ormai nemmeno ci faceva più caso. Fin da quando erano bambini, lui e Kili avevano sempre dormito insieme e anche ora, durante il viaggio per la riconquista di Erebor, condividevano i loro giacigli unendoli in uno soltanto, così da poter stare sempre l’uno accanto all’altro.
Come spesso accadeva, si ritrovò a dover spostare l’arto del fratello in modo tale che questo si coprisse di nuovo e che lui potesse a dormire comodo e senza pesi addosso.
Quella notte però, sembrava proprio che Kili non volesse spostarsi. Provò un paio di volte a spostargli il braccio ma quello puntualmente lo rimandava sul suo petto, continuando a dormire – e russare – beato.
Alla fine, sospirò rassegnato e richiuse gli occhi, cercando di riprendere sonno. Solo allora ripensò a quando erano poco più che bambini, nella loro casa sui Monti Azzurri. Anche se lì dormivano su un letto abbastanza spazioso per tutti e due, Fili si ritrovava sempre un braccio incatenato da quelli di Kili che vi si aggrappava come se il fratello avesse intenzione di andarsene da un momento all’altro e lui non volesse lasciarlo andare.
Un leggero sorriso andò ad increspare le labbra del biondo che, riaprendo gli occhi, con delicatezza tentò di nuovo di spostare il braccio del fratello – questa volta riuscendoci. Lo guardò dormire sereno e sorrise ancora. Coprì meglio entrambi con la sottile coperta da viaggio che si erano portati ma prima di riaddormentarsi decise di fare una cosa che mai aveva fatto. Si strinse al braccio del fratello, come ricordava facesse Kili con il suo, e solo dopo si abbandonò di nuovo al tepore dei sogni – ignaro che poche ore dopo, il moro avrebbe aperto gli occhi, sbuffando per l’immobilità impostagli dalla posizione insolita che Fili aveva assunto.