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Autore: Stria93    28/03/2013    3 recensioni
Belle non era mai stata il tipo di ragazza che, davanti alle difficoltà, rimaneva a piangersi addosso sperando nell'arrivo di un aiuto da altri; al contrario, cercava di reagire e affrontare la situazione a testa alta e così avrebbe fatto anche stavolta.
Non aveva intenzione di dare al Signore Oscuro la soddisfazione di vederla in lacrime e impaurita.
Aveva sempre desiderato essere coraggiosa, essere un'eroina e ora le si era presentata l'occasione di dimostrare il suo valore e il suo coraggio e non l'avrebbe sprecata.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da Stria93: Ok, questa è l'ennesima shot riguardante Skin Deep ma che ci posso fare se adoro quell'episodio?! Spero che vi piaccia e come al solito grazie grazie grazie a chi leggerà, lascerà un commento o inserirà la storia tra le ricordate ecc.. <3


Belle non era mai stata il tipo di ragazza che, davanti alle difficoltà, rimaneva a piangersi addosso sperando nell'arrivo di un aiuto da altri; al contrario, cercava di reagire e affrontare la situazione a testa alta e così avrebbe fatto anche stavolta.
Non aveva intenzione di dare al Signore Oscuro la soddisfazione di vederla in lacrime e impaurita.
Aveva sempre desiderato essere coraggiosa, essere un'eroina e ora le si era presentata l'occasione di dimostrare il suo valore e il suo coraggio e non l'avrebbe sprecata.
Certo, non poteva negare che Rumpelstiltskin non la inquietasse con la sua pelle squamosa, i suoi occhi così simili a quelli di un rettile e il suo atteggiamento che rasentava la follia, ma tentava comunque di mostrarsi fiera e altezzosa come si conviene ad una principessa di Avonlea.
L'uomo camminava svelto qualche passo avanti a lei, i suoi passi risuonavano cupi per tutto il lungo corridoio sotterraneo che stavano percorrendo, illuminato solo da alcune torce qua e là.
- Dove mi state portando? - Chiese la giovane.
Lui rise: - La definirei...la tua camera. -
Si fermarono davanti ad una porticina di legno.
Quando Rumpelstiltskin l'aprì Belle gli rivolse uno sguardo indignato.
Si trattava di una semplicissima cella, dalle pareti di pietra umide e fredde e con una piccolissima finestrella che lasciava filtrare quel po' di luce che occorreva per illuminare un misero pagliericcio dall'aria scomoda.
- La mia camera?! -
Come osava quell'uomo?! Dopotutto era pur sempre una principessa!
Il Signore Oscuro fece un ghigno: - Bè, suona meglio di “sotterraneo”. -
Belle stava per ribattere ma lui la spinse dentro senza tanti complimenti, richiuse a chiave la porta e se ne andò ridendo soddisfatto.
La ragazza iniziò a picchiare i pugni sul legno dell'uscio e a gridare: - Non potete lasciarmi qui! Fatemi uscire! Mi sentite? -
Nessuna risposta.
Belle si lasciò cadere a terra, appoggiandosi alla parete.
Fece un gran sospiro per calmarsi e valutare la situazione a mente lucida.
Sapeva, da quello che aveva letto nei suoi libri, che una via di fuga c'era sempre, bisognava solo usare l'astuzia e l'ingegno, così iniziò a guardarsi intorno, cercando qualunque cosa potesse aiutarla ad evadere da quella prigione.
La finestrella era troppo piccola per poter uscire e non c'erano oggetti che sembravano essere in grado di far scattare la serratura della porta.
Belle iniziò a perlustrare il pavimento e le pareti, sperando di trovare un passaggio segreto o una leva che aprisse un condotto verso l'esterno (al suo castello di Avonlea c'erano dei tunnel nascosti da utilizzare in caso di emergenze) ma non ottenne alcun risultato.
Era in trappola e l'unica cosa che poteva fare era attendere il ritorno di Rumpelstiltskin, così si sedette sul pagliericcio e si circondò le ginocchia con le braccia.
Pensò a suo padre, che non avrebbe mai più rivisto; alla sua stanza, ai suoi amici e, nonostante avesse giurato di essere forte, non riuscì a trattenere qualche lacrima.

 

Belle non seppe dire quanto tempo fosse trascorso con esattezza prima che la porticina si spalancasse e apparisse sulla soglia la figura eccentrica del Signore Oscuro, con quel suo sorrisetto sghembo e impertinente.
- Vieni dearie, è ora che tu ti metta al lavoro! - Disse allegramente.
Belle si alzò senza dire una parola, intorpidita a causa del freddo e dell'umidità, e raggiunse l'uomo fuori dalla cella.
Rumpelstiltskin notò i segni delle lacrime sulle sua guance arrossate.
Naturalmente aveva messo in conto che la ragazza avrebbe pianto ma vedere i suoi occhi azzurri gonfi e lucidi gli provocò una stretta allo stomaco, accompagnata da un inaspettato quanto sgradevole senso di colpa.
Tentò di non farci caso e si diresse fuori dalle segrete, seguito da Belle.
Arrivarono in una grande sala, piena di oggetti curiosi sistemati su piedistalli o custoditi in preziose teche di cristallo, al centro di essa c'era un lungo tavolo di legno con due sedie agli estremi.
Le grandi finestre erano coperte da pesanti tende rosse e l'unica fonte di luce veniva dal camino acceso.
Ma la cosa che più attirò l'attenzione di Belle fu un vecchio arcolaio, circondato da intere ceste di paglia fresca. Era chiaramente uno strumento umile e povero, che utilizzavano i tessitori dei villaggi per filare la lana, decisamente in contrasto con il resto dell'arredamento così opulento e sfarzoso.
Rumpelstiltskin notò lo sguardo incuriosito della ragazza: - Quello non ti riguarda dearie, è il mio lavoro. Ora ti spiego quali saranno le tue mansioni, nel frattempo puoi cominciare a servirmi il tè. - Disse sedendosi al tavolo e indicando un vassoio con delle tazze e una teiera.
Belle si mise a riempire una delle due tazze, cercando di nascondere il tremore delle mani.
- Mi servirai i pasti e pulirai il Castello Oscuro... - Cominciò Rumpelstiltskin.
Lei annuì: - Sì, certo. -
- Spolvererai la mia collezione e laverai le mie vesti... - Continuò lui.
- Va bene. -
- Mi porterai la paglia fresca mentre lavoro all'arcolaio... -
- D'accordo. -
- Oh, e quando porterò qui i bambini mi aiuterai a scuoiarli. - Concluse con un ghigno.
Belle sgranò gli occhi e per lo shock si lasciò sfuggire di mano la tazza che atterrò dritta sul pavimento.
Rumpelstiltskin rise della sua espressione inorridita e incredula: - Era uno scherzo! Non facevo sul serio. -
La ragazza si riprese e fece un gran sospiro di sollievo: - Oh, meglio così. -
Solo allora si rese conto della tazza che giaceva ai suoi piedi. Si chinò a raccoglierla, sperando di non averla rotta. Per fortuna era integra, tranne che per una piccola scheggiatura sul bordo.
Non era molto evidente ma la ragazza rabbrividì, temendo che il Signore Oscuro s'infuriasse.
- Mi...mi dispiace ma...si è scheggiato il bordo...sono mortificata...-
Da dov'era seduto, Rumpelstiltskin si sporse per vedere la piccola tazza che Belle gli mostrava.
La scheggiatura era praticamente invisibile, non capiva perchè la giovane se la stesse prendendo tanto a cuore.
- è solo una tazza, non m'importa. - La rassicurò.
Lei si rialzò, sistemandosi le pieghe dell'abito dorato.
- Per quanto mi piaccia quel vestito dearie, temo che non sia proprio adatto per quello che dovrai fare qui. -
Il Signore Oscuro schioccò le dita e Belle venne avvolta da una nube violacea.
Quando questa si dissolse, la giovane indossava un semplice abito celeste, con la gonna lunga fino a poco sopra le caviglie, corte maniche bianche a sbuffo e un corsetto azzurro molto più comodo di quelli che era abituata a portare a corte e che le mozzavano il fiato ogni volta, ai piedi calzava un paio di deliziose scarpette dal tacco basso e spesso.
Doveva ammettere che ora si sentiva molto più a suo agio.
Rumpelstiltskin la osservò, soddisfatto dell'opera e le fece cenno di girare su se stessa: - Fatti vedere, dearie. -
Lei fece una rapida piroetta e la gonna prese a rotearle intorno leggermente.
- Come sapevate che l'azzurro è il mio colore preferito? - Chiese la giovane, incapace di trattenersi.
Il Signore Oscuro scoppiò a ridere: - Oh dearie, credi davvero che ci abbia pensato?! Un colore vale l'altro per me. -
Che bugiardo! In realtà ci aveva pensato eccome. Aveva scelto quel punto di celeste perchè s'intonava alla perfezione con gli occhi di lei....soffermarsi sui dettagli e le sottigliezze era proprio nel suo stile.
Belle arrossì violentemente e accennò un sorriso imbarazzato.
Rumpelstiltskin osservò il rossore sulle sue gote che le dava un'aria innocente e pura.
Era bellissima ed era sua....lo sarebbe stata per sempre. 





  
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