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Autore: Claire66    31/03/2013    8 recensioni
*Storia Continuerà entro le prossime settimane*
Cosa sarebbe successo se Draco si fosse ribellato al suo destino e avesse deciso di unirsi al magico trio, il giorno in cui furono portati a Villa Malfoy?
E se Harry avesse una sorella gemella, la quale farà breccia nel cuore del Serpeverde, facendogli compiere un cambiamento repentino ?
Preparatevi ad abbandonare il mangiamorte vile e codardo a cui siete abituati, e cominciate a dire "Coloro che sono sopravvissuti", non "Il bambino che é sopravvissuto"
(3)
“Ma quindi significa che se uno di noi muore, muore anche l’altro?”
Chiese Marie con voce tremante e carica di tensione a Silente.
(10)
“Ma allora…” “Vuoi dire che…” Fecero Harry e Marie, all’unisono.
“Il tempo si fermerà.”
(11)
“In fondo, non sarò la prima della nostra famiglia a fuggire da Azkaban. Si tratta solo di seguire le orme di Felpato.”
Harry non riuscì a trovare la forza di restituirle il sorriso.
(12)
Grandi, bui e tormentati voragini luccicanti lo osservavano.
“Come l’hai chiamata?” Domandò Marie.
“Niké.
(16)
“Marie!” Lei si voltò, e fu l’unica ad udirlo.
“…” A qualche passo da Draco, Marie non si mosse, Harry aspettava, paziente.
"Tu sei il mio angelo.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Da VII libro alternativo
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Rinnegato



"To see a World in a Grain of Sand
And a Heaven in a Wild Flower,
Hold Infinity in the palm of your hand
And Eternity in an hour."



William Blake, fragment from "Auguries of Innocence"



                  
Mai come allora aveva avuto bisogno di riflettere. Stava per prendere una decisione che avrebbe cambiato ogni cosa: la sua vita, la sua appartenenza, il suo futuro. Stava per rinnegare sé stesso, o almeno, quello che era stato fino ad allora. Stava per voltare le spalle a tutto ciò che era certo, per andare verso l'ignoto, in un luogo in cui non era sicuramente il benvenuto, ma questo a Draco Malfoy non importava.
Ormai era deciso a cambiare. Aveva visto troppa violenza, e troppe volte non aveva fatto nulla per impedirla. Anzi, aveva persino contribuito a quella orrenda causa; solo per salvarsi la pelle, troppo debole per ribellarsi, troppo codardo per esprimere le sue vere intenzioni, e cosa più frustrante, nemmeno abbastanza determinato per perseguire con successo gli scopi meschini che gli erano stati presentati come la gloria e gli allori di cui coronarsi. Bè, se non altro ora stava per metter le corna in capo alla causa che non l'aveva mai ricompensato, pensò Draco con il suo solito umorismo strafottente.
Fino a quel momento aveva continuato a comportarsi come si aspettavano da lui, come un discendente di una linea ininterrotta di Purosangue mangiamorte avrebbe dovuto fare. Aveva odiato e detestato i Potter e tutti i Mezzosangue, e l'anno appena trascorso era stato incaricato di uccidere Silente. I tentativi di omicidio, che grazie a Merlino erano falliti, lo tormentavano ogni notte, insieme a tutti gli altri orrori che aveva vissuto.
Forse era stato proprio quell'incarico a premere il grilletto del cambiamento: gli aveva fatto capire che non era un assassino. Le parole di Silente lo avevano scosso profondamente. Le frasi di quel vecchio, che per molto aveva disprezzato, gli avevano fatto comprendere che tutti i rimorsi e i dubbi che aveva provato non erano vani, che se lo voleva poteva cambiare.
La certezza con cui i saggi e penetranti occhi azzurri di Silente avevano trasmesso chiaramente: "Draco, tu non sei un assassino" avevano innescato in lui un nuovo cambiamento, che non avrebbe mai creduto possibile.
Il sentimento di rivolta interiore risvegliato dal modo in cui Silente aveva affermato, con la sua caratteristica e fino a quel momento snervante pacatezza, che poteva provare un sentimento umano come la paura, vibrava tutt'ora dentro di lui come la corda di un'arpa tesa da un folletto dispettoso. Lui, il giovane Malfoy disprezzato da tutti tranne che dalle serpi che nel loro abbraccio mortale lo stavano lentamente stritolando tra le loro spire, fino a far scomparire ogni briciolo di umanità in lui, mai aveva potuto affermare di non essere ciò che i suoi genitori, i Mangiamorte invasati e il Signore Oscuro volevano che fosse.
Desiderava ardentemente impedire che ciò accadesse: voleva disperatamente salvare quanto di buono c'era ancora in lui, e voleva dimostrare che sotto la corazza di malvagità e insofferenza che si era creato c'era altro. La metamorfosi scatenata nella sua mente a partire da quei mesi di tormento era stata un vero inferno, e sapeva che era appena cominciata. Se le cose fossero andate male, cosa assai probabile, la sua trasformazione sarebbe stata grottesca, incompleta, vana e penosa.
Ma non era sicuro di essere abbastanza forte. Non era certo di farcela, né di possedere abbastanza coraggio per un gesto del genere. Probabilmente sarebbe stato rifiutato da entrambe le parti, e lo avrebbero lasciato morire come il rinnegato che stava per diventare; ammesso che non lo fosse già, rimuginò mesto Draco. 
Tuttavia valeva la pena di provare, piuttosto che continuare a soffocare sé stesso fino a che dentro di lui non sarebbe rimasto più nulla, nemmeno un codardo purosangue, solo un corpo vuoto, senza alcuna volontà o sentimenti.
Si ritrovò a pensare a Potter e a sua sorella, a Weasley e alla Granger. Tutto il disprezzo che aveva manifestato verso di loro nasceva prevalentemente dall'invidia. "Che c'è, ora ammetti pure di invidiare la Sanguesporco sottuttoio e lo straccione?" lo derise caustica la sua vocina interiore.
Loro erano dalla parte giusta, nella luce, mentre lui era nell'ombra. Ci era nato. Sia lui che i Potter erano nati con il destino segnato, loro dalla parte giusta, forse difficile da seguire e anch'essa piena di dolore, ma lui non aveva nemmeno avuto scelta. Non che loro ce l'avessero avuta, ma era diverso.
Voleva ribellarsi al suo destino, fare ciò che nessuno si aspettava da lui, dato che l'avevano già etichettato, giustamente purtroppo, come Mangiamorte. Per troppo tempo era rimasto rintanato nell'ombra. Ora era giunto il momento di fare il passo che lo avrebbe portato dall'altra parte del campo di battaglia.
Eppure la paura che così facendo avrebbe scoperto che i troppi anni passati nell'oscurità l'avevano reso cieco, che fosse ormai niente più che un verme albino delle caverne agli occhi dei Potter, e che ormai per lui non fosse rimasta alcuna speranza, era grande.
Certo non si aspettava che gli avrebbero creduto. Ciononostante ripensava di continuo a quando aveva guardato negli occhi Marie, la sorella di Potter, e non aveva trovato nel suo sguardo glaciale il disprezzo e la diffidenza che così spesso li animavano e che vedeva negli occhi del fratello, bensì una sorta di pena, e un briciolo di speranza, persino. Sul momento lo aveva fatto infuriare, giacché non voleva la pietà di nessuno; ma fu proprio quella scintilla di speranza che gli fece prendere la decisione finale. Fosse anche stata un suicidio. "Lo è, anzi magari lo fosse sarebbe meglio…" Insinuò melliflua la voce della serpe parte di lui, ma la zittì, questa volta infastidito da quell'umorismo nefasto.
Per quanto potesse sembrare folle e sconsiderato, sarebbe andato a cercare i Potter e i loro due compagni. Per unirsi a loro. Certo era un'idea folle e impossibile da realizzare, ma poco importava, dato che il solo fatto di averla lo faceva sentire già più libero.

Non sapeva ancora che non avrebbe avuto nessun bisogno di andare a cercarli, perché sarebbero stati loro a venire da lui.
E la sua decisione sarebbe stata messa alla prova.




Angolo dell'autrice

Grazie, lettore, per aver scelto di leggere questa storia. Spero che i prossimi capitoli siano di tuo gradimento, ti prometto che farò di tutto perché siano Tutti i gusti + 1
(Sei avvisato, cavoletti di bruxelles e cerume compresi…)

Qualche informazione per gli avventurieri: i primi 20 capitoli riguarderanno la Seconda Guerra Magica, seguendo il brillante tracciato della stimatissima J.K. Rowling, dopodiché si continuerà nella nuova era. Di conseguenza, alcuni capitoli saranno molto fedeli agli originali, altri invece completamente nuovi, ma sempre con un personaggio inedito: Marie Potter, la sorella gemella di Harry.
Capitolo dopo capitolo, questa strega coraggiosa e determinata fino alla testardaggine (ci ricorda qualcuno? Hem hem Harry…) diventerà familiare, ma non preoccupatevi: sarà sempre piena di sorprese, come tutto il mondo magico!
Auguro a tutti voi buon viaggio, che scegliate scope, polvere volante, passaporta o Thestral, ma vi ricordo che i tappeti volanti sono consigliabili solo se volete finire nell'Ufficio per l'Uso Improprio di Manufatti Babbani dell'adorabile Arthur Weasley, che potrebbe esserne alquanto contrariato.

Naturalmente, ogni gufo da parte vostra sarà un grandissimo onore, e non rifiuto nemmeno Strillettere, ma niente pus di bubotubero prego!
Non importa quanto breve sarà la pergamena, sarò sempre felicissima di rispondere a qualsiasi commento e fornire spiegazioni, se necessario.
Vi invito cordialmente a mandare un gufetto e guadagnare punti per la vostra casa.

Sempre al vostro servizio,
Claire 66

P.S Forse qualcuno dei miei lettori precedenti sta già buttando giù una Strillettera, in fretta e soprattutto furia: domando umilmente scusa e sono desolata per il lungo, lunghissimo silenzio. Anche la vita dei babbani è dura. Ora, con il tempo finalmente a disposizione, ho rivisto e perfezionato i primi 6 capitoli, e giuro solennemente che ne sto pubblicando altri. Questa volta, seguiremo i quattro ed il tormentato Draco fino alla fine della Seconda Guerra Magica, e molto oltre: quella infatti è solo la prima parte.
Chiedo umilmente perdono e rimedierò cullando questa storia fino alla seconda generazione.
Un Caro saluto, Claire


  
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