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Autore: Masayume Pachirisu    05/04/2013    3 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PREMESSA:

Salve a tutti! E' da un bel pò che avevo in mente di scrivere una fiction sugli SHINee (ma non solo) quindi ho deciso di unire tutte le idee in una sola. Ho letto moltissime fic dove si parla di band, di cantanti, di chitarristi fighi ecc. Alla fine mi sono buttata anche io in questo genere, sperando di non distruggere tutto come al solito. xD 
Sono nuova quindi da queste parti, e, nonostante conoscono bene gli SHINee e i BAP (un pò meno gli INFINITE), la storia sarà molto OOC, anche perchè i vari personaggi sono inseriti in un mondo diverso da quello che è la realtà, quindi posso tranquillamente prendermi una licenza poetica e cambiare un pochino il carattere dei personaggi, ma giusto un poco, nulla che vi sconvolgerà, promesso!
In questa premessa volevo dirvi un pò i personaggi della storia, più che altro mettervi delle immagini per riconoscerli (nel caso quelli degli altri gruppi siano un problema!) eccoli in ordine di rivelazione xD
Kibum - Jinki - Taemin - Yong Guk (B.A.P) - Sungjong (INFINITE)- Jonghyun ecc...

---> Prima di tutto vorrei dire una cosa: per scrivere questa fiction ho preso spunto da un'altra storia che troverete nella sezione INFINITE e si chiama "I'm Alive" scritta da JaeJae. Lo dico perchè oltre al fatto che la trovo meravigliosa, è grazie a quella storia se mi sono appassionata moltissimo agli Infinite. Ho sempre ascoltato le loro canzoni, dal loro debutto ad oggi, ma essendo una Cassiopeia e quindi essere abituata a gruppi molto più vecchi, non ho mai avuto il tempo di conoscere o riconoscere per bene i componenti dei nuovi gruppi. Ma quella storia mi è entrata talmente tanto nel cuore che non ho potuto fare a meno di cercare foto, video, informazioni ed altro. Dopo quella ho iniziato a leggere tutte le fiction degli INFINITE e ad amarli sempre di più! Naturalmente parlo di "spunto" perchè oltre al fatto che quella fic è scritta in modo impeccabile, ha una trama ben diversa dalla mia. Anche solo come personaggi visto che qui abbiamo la bellezza di tre gruppi! (e poi non vado a copiare le fiction degli altri xD). 


PS: Ho cambiato la categoria della fic, prima era negli SHINee
 

**
 


Su una cosa non poteva fare a meno Kim Kibum.
Dormire.
Dormire era una delle cose che doveva per forza fare, per lo meno per dieci o unidici ore al giorno. Niente di strano dunque visto che la media per un essere umano normale è di almeno otto ore, mentre un ragazzo sui vent'anni potrebbe dormire anche per dieci se non ha un tubo da fare. 
Peccato che lo stesso Kim Kibum, nonostante i vent'anni compiuti da almeno quattro mesi, ne avesse di cose da fare ogni giorno.  Andava in università quando le ore di lezione non erano poi così irritanti, il resto della giornata lo passava nel bar del suo migliore amico, Jinki, il quale non aveva iniziato l'università e con l'aiuto di suo padre aveva aperto un'attività. Kibum lavorava per Jinki anche se il suo contratto non era poi così in regola. 
Doveva lavorare quattro ore al giorno, ma ne passava dentro il locale almeno otto. 

Il Dream Girl era il suo angolo di paradiso e ci passava dentro più tempo del dovuto per non dover pensare a se stesso, alla scuola, alle sue preoccupazioni, al fatto che stava invecchiando giorno dopo giorno e non voleva rendersene conto. 
Come lui, un sacco di persone vedevano quel locale come una piccola isola nel Pacifico dove perdere il proprio tempo. 
Lo pensava il solito ragazzino strafottente con tutti, che il lunedì mattina dopo cinque minuti dall'apertura si posizionava al solito tavolo vicino alla finestra sulla destra dell'ingresso e si metteva a leggere uno dei libri di Harry Potter con il solito caffè americano davanti. Ormai era arrivato al terzo volume e aveva iniziato il primo solo due mesi prima. 
Ma non era di certo l'unico a pensare così del Dream Girl. 
Il mercoledì all'una e mezza, puntuali come un'orologio svizzero, Kibum si ritrovava l'unico tavolo rotondo del locale circondato da cinque ragazze in divisa scolastica. 
Non sapeva bene i loro nomi a parte una che sembrava flirtare con Jinki ogni volta che il barista era nei paraggi. Kristal forse... Oppure Luna? Fatto sta che quelle ragazze si ritrovavano li e aprivano i loro libri nonostante la musica di sottofondo.
Di certo non venivano lì solo per la bellezza disarmante di Jinki. No. Era il locale che le chiamava. Quel tavolo tondo in mogano, pesante da spostare quanto difficile da lucidare. Erano le sedie anch'esse in mogano e pesanti, ma comode e perfette per sedersi anche se portavi i collant più leggeri del mondo - e per le ragazze era una manna dal cielo. 
Era a causa della luce giusta per leggere che non infastidiva troppo gli occhi, o il profumo leggero di cannella che ti inebriava il cervello ogni volta che infilavi un piede oltre la porta d'ingresso, e ti impediva di andartene per qualsiasi motivo.

Il Dream Girl era una vera isola per chiunque avesse bisogno di tranquillità, di riservatezza, di un angolo tutto suo e Kibum era davvero felice di poter passare il suo tempo lì dentro, facendo quello che più adorava al mondo - guardare la gente mentre viveva la sua vita. 

Alle sette poi, il locale chiudeva per la cena e riapriva alle nove fino all'una o le due, dipendeva naturalmente da quanta gente c'era. 
Quello era il momento che Kibum preferiva di più di tutti. 
Quando le strade si facevano buie e i primi lampioni le illuminavano, l'insegna del Dream Girl si accendeva di rosa shocking diventando un locale completamente diverso da quello del pomeriggio. 
Se qualcuno fosse passato di lì in due momenti diversi, avrebbe pensato che quello era un altro locale, che non poteva di certo essere il tranquillo bar nascosto in una via parallela, di un quartiere poco trafficato, dove magari avevano passato il pomeriggio a leggere un libro o a fare i compiti. 

Il giovedì sera poi, gli Humanoids si esibivano dalle undici fino all'una sul piccolo palco interno del locale, anche se piccolo non lo era, visto che i quattro membri della band ci stavano comodi e potevano anche spostarsi senza intralciarsi più di tanto. 

La notte quindi, il Dream Girl si vestiva di nero e rosa e diventava una vera e propria metropoli, altro che isola deserta! 
Alle nove l'entrata si riempiva di gente che voleva prendere i posti migliori per bere e fare quattro chiacchiere. 
C'erano i privilegiati che stavano davanti al bancone per parlare con Jinki, amici di sempre che non si perdevano una serata se non per malattia. 
C'erano le ragazzine che, vestite di tutto punto per andare in discoteca, passavano dal locale e si perdevano in discorsi senza senso, dimenticandosi completamente di andare a ballare. Questo perché il Dream Girl, con le sue luci più soffuse, l'odore di cannella e i sorrisi dei baristi, attiravano di certo più di qualsiasi altro locale nelle vicinanze.

Ma nonostante tutto questo, Kibum aveva comunque bisogno delle sue dieci ore di sonno per riuscire a stare in piedi in qualche modo, ed era per questo che ora era completamente riverso sul divano del retro, con gli occhi chiusi e lo sguardo perso di chi non sta effettivamente dormendo ma è in più che altro in coma. 

-Secondo te dorme?-
-Si sta dormendo...-
-Sei sicuro??! A me pare in coma... guardalo... ha un tic all'occhio.. fa paura!-
-Taemin, ti dico che sta dormendo! Se continui così andrà a finire che si sveglierà e saranno guai per tutti-
-Ok ok... lasciamolo dormire...-


Quella stanza diventò di colpo silenziosa e tranquilla. 
Finalmente quei due erano andati via!
Si spostò un po’ su quel vecchio divano verde cercando di assumere una posizione un più comoda, anche se i suoi momenti parevano più quelli di un bradipo piuttosto che di un ragazzo di vent'anni. 
Era sveglio ma non aveva la forza necessaria per massacrare di botte il bassista degli Humanoids. Come aveva potuto dire che faceva paura il suo tic all'occhio?! Ma quale tic poi?! 

Un rumore lo distasse dal suo mondo fatto di nuvole e unicorni, costringendolo ad aprire gli occhi, più per lo spavento che per capire chi fosse entrato in quella stanza.
Era pronto a prendere un lancia fiamme e fare fuori chiunque si fosse permesso di disturbarlo quando il dolce sguardo del chitarrista degli Humanoids lo fece completamente partire per marte.

-Yong Guk!!- gridò tirandosi su di colpo, come se la stanchezza non lo avesse praticamente messo KO solo dieci minuti prima.

Il biondo si ritrovò Kibum tra le braccia e per poco non cadderò a terra entrambi come due sacchi di patate. Per fortuna il chitarrista aveva un equilibrio solidissimo e ormai era abituato a quelle entrate in scena del minore. 

-Dicevano che eri in coma! Scusa ti ho svegliato...- rispose l'altro accarezzandogli la testa come si fa con i gattini coccolosi.

Il gatto in questione però gli regalò un sorriso, come se non fosse successo nulla, come se in realtà lui non stesse dormendo e quindi non lo avesse svegliato. 
Questo perchè Yong Guk poteva fare qualsiasi cosa visto che era il suo hyung preferito, dopo Onew naturalmente, anche se il proprietario del locale non aveva tutte queste libertà con Kibum, anzi, forse era quello che le prendeva più di tutti!

-State per provare?- chiese Kibum lasciando andare la presa del chitarrista, che annuì aprendo la custodia della sua chitarra per estrarla.

La sua Fender o Secret come la chiamava lui, dal colore blu elettrico e le corde verdi fosforescenti, che al buio si illuminavano. 
Una di quelle cose senza la quale Yong Guk non avrebbe potuto vivere. 
Era come un'estensione del suo corpo, la parte che gli permetteva di esprimersi e dire ciò che con le parole gli sembrava quasi impossibe. 
Questo perché in realtà Bang Yong Guk era una persona timida e riservata, nonostante il suo aspetto da gangster, sempre vestito di pelle, con i capelli biondissimi rasati ai lati. I giovedì sera poi, li sistemava con gel e lacca in quantità industriale per poterli tenere dritti per tutta la notte. Il risultato era di certo spettacolare e nessuno poteva fare a meno di guardarlo e rimanere senza parole. 
Nonostante il suo sorriso gengivale assolutamente infantile, Yong Guk era una forza della natura, anche se lui si sentiva infinitamente insicuro se non aveva la sua Secret tra le mani. 

-Spero che Sungjong sia arrivato...- disse infine il chitarrista, riportando l'attenzione del minore sul suo volto e non sulla sua chitarra -E' andato a mangiare dai suoi e non l'ho ancora sentito...-

Kibum alzò le spalle come per dire "non lo so". 
Non perchè gli stesse antipatico, anzi, solo che Sungjong era il più piccolo del gruppo, oltre che il batterista degli Humanoids. Questo faceva sì che gli portasse via tutte le attenzioni dei di Yong Guk - leader del gruppo - e non gli piaceva per nulla. 
Kibum non era geloso dei suoi hyung, ma era affezionato alle poche persone che facevano parte della sua vita, quindi vedere Sungjong sempre al centro dell'attenzione - quando fino a poco prima c'era stato lui - lo metteva in crisi, lo faceva andare su tutte le furie, lo rendeva nervoso più di quanto già non fosse di suo.  
Sbuffò mettendo un piccolo broncio sentendo la risata profonda di Bang arrivargli alle orecchie. 

-Smettila di essere geloso... Key...- disse il biondo, sottolineando il suo soprannome dopo essersi messo la tracolla della chitarra sulle spalle.
-Io non sono geloso! Non dire scemenze hyung!- ribattè il minore mettendosi le mani sui fianchi.

Uno strano sorriso si dipinse sul volto di Yong Guk che Kibum non riuscì a decifrarlo. 
Le gengive erano nascoste sotto le sue labbra, tirate leggermente verso l'altro tanto da illuminargli tutto il viso. Quella era una delle facce di Yong Guk che Kibum riteneva "splendide" senza alcun dubbio. 

-Eilaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Oppa!!!- gridò all'improvviso Sungjong attaccandosi alle spalle del chitarrista, che per poco prese un infarto più per la sua chitarra che per il suo povero corpo sotto le grinfie del batterista.

Kibum si ritrovò così lontano dal proprio hyung per colpa di quella furia che si era appropriata della sua schiena. 

"Stupida scimmia..." pensò Kibum guardando il volto sorridente del batterista.
-Sungjong lo sai che ore sono?- chiese Bang sospirando.
-Scusa oppa scusa scusa scusa!!!- gridò l'altro strusciando la guancia contro con quella del maggiore.
-E smettila di chiamarmi oppa pezzo di cretino..- cercò di rispondere con un tono più serio, anche se gli veniva difficile con il muso di Sungjong attaccato alla faccia.
-Certo che no oppa... a ciao Key!- 

Kibum annuì senza dargli parecchia attenzione, anzi, recuperò una sigaretta dal giubotto di Jinki e si diresse verso la porta, sorpassando la coppietta felice. 
Si ritrovò nel locale che era giustamente vuoto. I tavoli erano già tutti puliti come il pavimento in legno. Intorno a lui un dolce profumo di cannella si appropriò della sua negatività portandola via, donandogli un pò di pace interiore. 
E dire che la cannella non gli era mai piaciuta, ma da quando aveva messo piede nel Dream Girl non poteva farne più a meno. 

-Key, non si fuma qui dentro..- disse Jinki mentre lo vide avvicinarsi oltre il bancone. 
-Si lo so hyung..- rispose l'altro accendendo la sigaretta incriminata, porgendola poi al suo amico che fece una boccata e gliela ripassò come un automa.
Il minore si voltò verso il palco notando Taemin già in posizione con il basso a tracolla e le dita smaltate di nero che premevano sulle corde. 
Lo stava accordando.
SungJong fece la sua comparsa sul palco come una cavalletta, andandosi a sedere sul suo sedile privato e recuperando le bacchette dalla sua sacca che teneva lì di fianco da qualche parte. 
Yong Guk lo aveva seguito a passo più lento, con la sua Secret già in pugno e ben accordata. Iniziarono a strimpellare qualcosa insieme, tanto per sistemare i volumi e fare un pò di baccano quando la porta principale del locale si aprì. 

-Finalmente!- disse Yong Guk contro il suo microfono che usava poco e nulla, giusto per i rap quando c'erano.
-C'era traffico!- si scusò il ritardatario del gruppo.

Key voltò lo sguardo verso il cantante degli Humanoids che fece la sua entrata con il solito sorriso stampato sulla faccia. 
Quel sorriso che tempo addietro aveva stravolto la sua esistenza.

-Ciao Jinki hyung!-
-Sera Jonghyun! Ti porto la tua chiara tra poco...- rispose il barista recuperando un bicchiere.
-Tranquillo... ciao Key!-
-Ciao Jong..- rispose il minore senza guardarlo davvero in faccia, facendo finta di leggere qualcosa di interessante su un giornale di moto di Bang. 

L'ultimo componente della band salì su quel palco facendo un cenno a tutti gli altri. 
Nonostante fosse il più basso del gruppo, era colui che attirava sicuramente l'attenzione a prima vista, sopratutto quando intonava le prime note di una qualsiasi canzone. 
Questo perché Jonghyun era una specie di angelo demoniaco caduto dal cielo per regalare a loro, poveri esseri umani, un po' di conforto tramite la sua meravigliosa voce.
O almeno era questo che pensava Kibum da quando lo aveva sentito cantare la prima volta, tre anni prima, proprio su quel palco, proprio in quel locale. 
Ed era proprio per quel motivo che si era innamorato di lui.

  
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