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Autore: hanabi    07/11/2007    5 recensioni

Naruto e Sasuke stanno per colpirsi a vicenda. Sakura corre verso di loro. Kakashi arriva per fermarli, ma... un istante troppo tardi.
E l'incubo comincia per tutti... e specialmente per Iruka che ha il compito più difficile di tutti.
Credere nel futuro.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Iruka Umino, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ormai siamo in gioco, Sasuke ed io. Uno contro l'altro, come abbiamo sempre desiderato segretamente. Senza limiti, senza freni, in un momento di estasi rabbiosa che mi fa sentire esilarato. Vedo che prepara il suo colpo migliore, vedo la ferocia nei suoi occhi, e non mi fa paura, l'aspettavo, la volevo. E anch'io preparo il mio colpo migliore, avrà una sorpresa quando scoprirà di cosa è stato capace uno come me, una nullità, come mi ha sempre considerato...

Guardami, Sasuke!

"Fermatevi... smettetela, vi prego, smettetelaaa!!

Vedo con la coda dell’occhio Sakura-chan che corre verso di noi.

Vuole fermarci, che stupida! Perché si mette in mezzo? E’ una cosa tra Sasuke e me...

Vuole proteggere il suo Sasuke da me?

O vuole proteggere me?

Oh, Sakura-chan, come vorrei che mi amassi un pochino...

Non c’è tempo... un passo, e un altro...

Levati di mezzo, Sakura-chan!

Ma lei si butta in avanti, verso noi.

Verso la morte.

No, Sakura-chan!

Il mio chakra si disperde, il vortice del Rasengan tremola ed evapora. Mi fermo, mi volto verso di lei per urlarle di starci alla larga...

Sento il suono dei Mille Falchi che mi attraversa. E un urto violento, non so come altro definirlo.

Mi ha colpito?

Barcollo dal colpo, la bocca che mi si riempie instantaneamente di un sapore metallico. Vedo di colpo Sakura inondata di uno spruzzo rosso, chiude gli occhi impietrita a quella doccia oscena, poi li riapre mentre il liquido le cola addosso, e la sua bocca si spalanca senza riuscire ad urlare...

Sakura-chan! E' ferita?! Quanto sangue...

Tendo una mano verso di lei, ma il mondo mi rotea addosso. Mi scorrono davanti le sue gambe, il pavimento mi si avventa contro, mentre il cielo si ribalta su di me...

Che succede?!

Mi fa male il fianco, come se avessi urtato qualcosa di tagliente. Ci porto una mano esitante, mentre un freddo improvviso mi fa battere i denti. Tocco qualcosa di caldo e liscio... viscido.

Che cos’è....

Sakura sta gridando, alti strilli acuti che mi trafiggono le orecchie. L’angoscia mi divora, mi chiedo perché stia urlando così. Muovo la testa, il cielo su di me si eclissa, vedo la faccia di Sasuke, mi sta guardando con una smorfia di soddisfazione, stringo i denti, faccio per dirgli che non deve ridere di me, ma non mi esce niente...

Lo sharingan nei suoi occhi si spegne, un’espressione di shock cancella il sorriso feroce dalla sua faccia.

“Naruto!...”

Un tonfo vicino a me, un movimento simile a una danza, la testa bianca di Kakashi-sensei. E’ l’ultima cosa che vedo, e nelle mie orecchie quel grido disperato.

“Narutoooo!”

 

 

 

Sono arrivato troppo tardi.

Afferro per un braccio Sasuke, lo spingo di lato, ma per un istante lo guardo in faccia, per capire se si è reso conto di quel che ha fatto.

E’ pallidissimo, con le labbra tremanti. Si passa una mano sulla fronte, lasciando strie di sangue. La mano è ancora carica di chakra residuo che scricchiola come elettricità statica.

Chidori.

Abbasso lo sguardo. Naruto è stato quasi sventrato, il colpo di Sasuke l’ha preso al fianco, quello opposto alla posizione di Sakura: ha tentato evidentemente di proteggerla. Giace in una pozza di sangue che si allarga, un unico squarcio rosso sul suo corpo, da cui escono i visceri. Ho visto scene orribili nei miei anni di guerra, ma tremo a contemplare un ragazzino ridotto a quel modo...

Uno dei miei allievi.

Ho fallito ancora, dannazione! Dannazione!

“Chiama i soccorsi!” grido a Sakura, con un tono da battaglia.

Ma lei non riesce a smettere di strillare. Mi guarda senza vedermi, gli occhi pieni di lacrime.

"Sakura, muoviti! Sei una kunoichi!"

No, penso con uno spasimo di pena. E’ poco più di una bambina, inzuppata del sangue di un suo amico.

“Sakura!!!”

Si scuote, arretra, smette finalmente di urlare.

“Chiama i soccorsi,” ripeto, pur sapendo dentro di me che è inutile, nessuno può sopravvivere con una ferita simile. Naruto sta morendo, è questione di minuti.

Sento uno scalpiccio di passi. Qualcuno ha già dato l’allarme, evidentemente l'accaduto non è passato inosservato. Con rapida efficienza giungono i ninja medici, ammutoliscono.

“Portate Naruto dentro, svelti,” mormoro. “E avvertite immediatamente Tsunade-sama.”

"Sì, Kakashi-san. Subito."

Guardo i primi soccorsi a Naruto, come viene adagiato rapidamente su una barella. Ha gli occhi semiaperti, non so se è cosciente, spero di no. C’è qualcosa come di stupito in quelle iridi azzurre che sembrano spegnersi a poco a poco. Le sue labbra si muovono appena, come se volesse dire qualcosa.

E non mi ci vuole lo sharingan per indovinare quel nome...

Sasuke.

Il suo rivale, il suo amico, colui che riempe la sua anima con questo misto di affetto e di odio... colui che l'ha praticamente ucciso.

Mi volto nuovamente verso di lui, il mio allievo prediletto, l’erede perfetto del clan Uchiha. Ansima, in preda a un tremito irresistibile, lo sguardo fisso nel vuoto. Scintille rosse attraversano i suoi occhi, dentro di lui il suo potere maledetto lo sta divorando.

“Hai usato il Chidori su Naruto!” lo accuso.

“Lui... ha usato... una tecnica nuova,” balbetta. “Mortale.”

“Non ti ha colpito!”

“Non gliene ho dato il tempo!” Sasuke mi guarda, disperato. “Voleva uccidermi!...”

Mi volto verso Sakura. “E’ vero?”

So già che non è vero. Naruto non ha vere tecniche mortali, non gliele ho insegnate e non credo che il maestro Jiraya abbia avuto modo di insegnargli granché.

Sakura piange, a dirotto. Non dice nulla. Sa che oggi tutto è finito. I suoi sogni, i sogni di Sasuke, e quelli di Naruto.

E i miei...

Sospiro, cercando di ritrovare la calma. Ma fissando la pozza di sangue sul pavimento della terrazza, sento l’antica disperazione che torna. Ricordandomi il sangue di un amico che ancora mi sporca le mani. Ricordando chi ho deluso in passato, e chi sto deludendo ancora.

Oh, Obito!

Ancora una volta, e nella maniera peggiore... ho fallito.

 

 

Un giovane chuunin entra nell’aula dove sto insegnando.

“Iruka-san?”

Mi volto, sorpreso da quell’intrusione. “Sì”

ll ragazzo è evidentemente agitato. “Ho ordine di prendere il tuo posto per il resto della lezione. Devi andare al più presto dal Quinto.”

In tutta la mia vita da ninja ho imparato a trattenere le domande inutili, ma non riesco a nascondere lo stupore.

“Bene,” dico, e alzo la testa agli allievi che mi guardano speranzosi, credendo di poter smettere di studiare. “Continuate gli esercizi, e se mi arriva notizia che qualcuno non ha fatto il suo dovere... domani mi sentirà!”

Faccio per uscire, il chuunin prende il mio posto, e passandomi accanto mormora, in modo che solo io possa sentirlo:

“Ci sono gli Anbu fuori dall’aula, ti scorteranno dal Quinto.”

Mi volto brevemente a guardarlo, sconcertato.

“E’ urgente.”

Inspiro profondamente. “Va bene,” rispondo.

Un sorriso incoraggiante ai miei allievi, ed esco.

 

 

 

Mi portano di corsa all’ospedale. Non mi è consentito fare domande, né io le farei: sono bene addestrato. L’angoscia mi prende ma la domino, recitandomi il credo dei ninja e dicendomi che esisto per obbedire, e non devo pensare ad altro. Futuro, passato, pensieri inutili passano in secondo piano, uso ogni istante per fissare la mia consapevolezza solo sull’adesso... per trasformarmi in quel che il Quinto Hokage deciderà che io sia.

Anche se sono soltanto un chuunin.

Mi fanno entrare in una stanza bianca, ben sorvegliata. Mi trovo davanti a Tsunade, la bellissima Sannin che ora è la personificazione del Villaggio della Foglia. Con lei c’è l’inseparabile Shizune, tutte le sue emozioni scritte in faccia.

Qualcosa di terribile?

La mia angoscia aumenta, ma mi inchino.

“Tsunade-sama,” mormoro.

“Iruka-san, Konoha ha bisogno di te.”

“Agli ordini.”

“Naruto ha bisogno di te.”

Fisso il pavimento, sentendomi raggelare.

Naruto?!

“E’ stato ferito,” continua lei, con voce triste.

Alzo la testa di scatto, e il mio autocontrollo vacilla.

“Come?!” esclamo. “Quando?!”

Shizune fa un passo avanti. “Poco fa. Durante un...”

Tsunade alza una mano, zittendola. Poi sospira.

“E’ stato Sasuke Uchiha.”

“Non è possibile,” esalo, sconvolto.

Sasuke? Il mio allievo numero uno? Un genio, come ne nascono uno a generazione? Un ragazzo freddo e calcolatore?

“Un incidente...” spiega Shizune.

“La cosa è sotto inchiesta,” taglia corto Tsunade. “Incidente o no, Sasuke è agli arresti ora, sotto la custodia di Kakashi-san. Il problema più pressante è lo stato di Naruto.”

“E’... grave?”

“Gli è stato distrutto praticamente il fianco sinistro. Lesioni mortali.”

Sento il cuore che perde un colpo nel mio petto.

Mille sorrisi di un bambino biondo ritornano nella mia memoria. E le sue lacrime scontrose. La personificazione della gioia di vivere, nonostante tutto. Non rivedrò mai più tutto questo, dunque... non sentirò più la sua voce allegra e prepotente che reclama una tazza di ramen.

Non hai quasi fatto in tempo a vivere, Naruto... a vivere sul serio...

Chiudo gli occhi un istante, lottando disperatamente per trattenere le lacrime.

Tsunade mi guarda, in silenzio. Vede perfettamente tutte le emozioni dentro di me. Mi sta esaminando, me ne rendo conto, anche se non capisco per cosa... vuole vedere fino a che punto so essere un ninja, e avere il controllo di me?

"Iruka, tu sai cosa c'è in Naruto, vero?"

I pensieri mi si arrestano. In un momento di vuoto totale della mente, vedo proiettarsi la figura terribile della Volpe a Nove Code in piena devastazione. Fuoco, ruggiti, e totale malevolenza. E i miei genitori uccisi.

Non hanno mai trovato nemmeno i loro corpi... solo qualche frammento umano.

"Se Naruto muore, muore anche il Kyuubi in lui."

Quel mostro morto... svanito... distrutto!

Ma il prezzo è perdere Naruto. Il mio Naruto!

"Il Kyuubi sta usando tutto il suo potere per salvare il suo veicolo umano," continua Tsunade, fissandomi sempre con attenzione. "Può riuscirci, ma c'è un rischio. Che approfitti dell'indebolimento di Naruto, e del sigillo apposto dal Quarto Hokage... per liberarsene. In questo caso salverebbe il corpo di Naruto unicamente per possederlo, e il Naruto che noi conosciamo sarebbe comunque perduto."

Annuisco.

"Ma a quel punto l'intera Konoha sarebbe in pericolo. Il Kyuubi liberato cercherebbe immediatamente la sua vendetta. Sterminerebbe il villaggio. Nulla potrebbe fermarlo." Tsunade fa un passo verso di me. "Ci troviamo quindi di fronte a un dilemma. Lasciare che Naruto giochi la sua carta segreta per sopravvivere... o eliminare il problema alla radice?"

Trasalisco.

"Vuol dire... uccidere Naruto?!"

No. No, no, no, no!

"Per il villaggio, Iruka-san, lo faresti?"

I miei occhi si dilatano, inorriditi.

"Io?... Perché io?!"

"Perché stanotte ci sarai tu al fianco di Naruto."

"Perché io?" continuo a gemere, le mani nei capelli. "Perché io?!"

Tsunade guarda verso il soffitto, con un'espressione di immensa tristezza.

"Naruto dovrà superare un'ordalia terribile. Tutto quello che la mia arte medica può fare... è evitare che cada nell'incoscienza per impedire al Kyuubi di prendere il controllo. In questa lotta Naruto non può restare da solo. Ha bisogno di qualcuno che gli dia la forza."

"Kakashi-san," quasi singhiozzo. "Io... non sono che un chuunin. Lui è un jounin. Lui è il maestro di Naruto..."

"Kakashi mi serve per gestire Sasuke. I genin sono fuori discussione, non avrebbero la forza di fare... quel che andrebbe fatto se la Volpe a Nove Code si liberasse. Io... sono l'Hokage. E non ho il legame che tu hai con Naruto. Per te è più di un allievo, vero?"

Mi calmo di colpo, come se mi avesse buttato dell'acqua in faccia.

"Naruto ha bisogno del tuo amore," mormora Tsunade. "E io del tuo senso del dovere. Salva Naruto quindi, Iruka-san. O almeno... salva il villaggio. Questa è la tua missione, la più importante della tua vita. Una missione... di classe S."

  
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