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Autore: LadyLillina    22/04/2013    4 recensioni
"In principio fu lo “sgnurf!”
Sgnurf era l'unico modo in cui si esprimevano tutti, ma proprio tutti, gli uomini delle caverne.
Sgnurf stava ad indicare che la cena era pronta, sgnurf per avvertire il compagno caccia che una feroce tigre dai denti a sciabola gli aveva appena azzannato il popò, sgnurf per dichiarare una forte attrazione sessuale nei confronti di qualcuna o qualcuno, e si usava sgnurf, nel caso l'inciucio fosse andato a buon fine, per invitare tale persona ad accoppiarsi dietro il primo cespuglio incontrato, così tanto per conoscersi meglio.
Immaginatevi il casino di fraintendimenti che poteva uscirne fuori!
Nella peggiore delle ipotesi, il povero uomo delle caverne poteva trovarsi ad amoreggiare con una tigre dai denti a sciabola, davanti ad uno spiedino di mammut e per giunta carbonizzato.
Si sa che le tigri dai denti a sciabola non sono passate di certo alla storia per essere stata una razza sensibile ai richiami del romanticismo."
Genere: Comico, Commedia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“In principio fu lo “Sgnurf”

In principio fu lo “Sgnurf!

Sgnurf era l'unico modo in cui si esprimevano tutti, ma proprio tutti, gli uomini delle caverne.

Sgnurf stava ad indicare che la cena era pronta, sgnurf per avvertire il compagno caccia che una feroce tigre dai denti a sciabola gli aveva appena azzannato il popò, sgnurf per dichiarare una forte attrazione sessuale nei confronti di qualcuna o qualcuno, e si usava sgnurf, nel caso l'inciucio fosse andato a buon fine, per invitare tale persona ad accoppiarsi dietro il primo cespuglio incontrato, così tanto per conoscersi meglio.

Immaginatevi il casino di fraintendimenti che poteva uscirne fuori!

Nella peggiore delle ipotesi, il povero uomo delle caverne poteva trovarsi ad amoreggiare con una tigre dai denti a sciabola, davanti ad uno spiedino di mammut e per giunta carbonizzato.

Si sa che le tigri dai denti a sciabola non sono passate di certo alla storia per essere stata una razza sensibile ai richiami del romanticismo.

Perciò per sopravvivere il povero uomo primitivo cercò di integrare all'espressione sgnurf altri suoni, e così nacquero lo sgnarf, lo sgnerf, lo sgnirf ed addirittura lo sgnorf; certo che pur avendo introdotte nuove espressioni gergali, la conversazione rimaneva alquanto limitata, anzi il dialogo somigliava più ad un concerto di rumori corporali che ad un discorso articolato.

Ma un dì, Turk della tribù di Merduk, un tipetto mingherlino, dalle gambe storte, ed il naso grosso, insomma un cesso, cambiò il corso della storia.

Come tutti gli eroi sfigati che si rispettino, Turk era perseguitato da Gluk, il bullo della tribù, che lo prendeva per il culo a causa del suo aspetto tutt'altro che seducente; ebbene sì, pure nell'età della pietra la mamma dell'imbecille figliava a più non posso e Gluk era veramente un campione nella categoria teste di fallo.

Messo alle strette dagli offensivi sgnurf di Gluk, Turk scappò via.

Poteva sembrare l'ennesima sconfitta la sua, invece si arrampicò sopra un alto albero, dove il peso di Gluk non poteva arrivare, e da lì gli gridò:

-Tua mamma è così brutta, ma così brutta che non se la tromberebbe nemmeno un mammut in calore!-

Non è risaputo, vista la complessità della frase ed il piccolo cervello di Gluk, se quest'ultimo recepì l'offesa fino in fondo, ma fu certo che il bullo spaccone scappò a gambe levate urlando istericamente:

-No, mamma mia no!-

Queste furono le ultime parole che Gluk riuscì a pronunciare; infatti il dolore per l'offesa appena fatta fu per lui così forte e cieco, sopratutto cieco, che non si accorse di avere più la terra sotto i piedi e difatti di lì a poco si schiantò sul fondo di un crepaccio abitato da incazzatissime tigri dai denti a sciabola.

Da qui nacque probabilmente l'origine del noto detto “ne uccide più la lingua che la spada”.

Dall'epoca di Turk ad oggi ne è stata fatta di strada, le parole sono aumentate, mutate, evolute in una marea di infinite lingue e dialetti. Alcune lingue sono morte con le civiltà che le ha originate, altre sono figlie del progresso.

Il progresso che ha portato benessere, allungato la vita, e fatto scoprire che le bibite gassate sono più buone dell'acqua corrente, sta facendo però regredire il linguaggio; qualcuno da colpa di questo decadenza ai telefonini cellulari ed il loro linguaggio da sms, altri all'introduzione esasperata di parole straniere prese paro paro da Internet, addirittura c'è chi sospetta che dietro ci sia lo zampino dei moderni social network, che tanto tempo fanno perdere a persone di ogni età con i loro giochini malefici e status accattivanti, ma più semplicemente è l'ignoranza, o meglio detta asineria, della massa che stanno impoverendo il linguaggio e le parole.

Così oggi giorno si comunica in una sorta di linguaggio che molto somiglia a quello di Turk e Gluk “TTVB”, “ke”, “grz”, “qk” ed altri simili orrori sono i primi sintomi dell'epidemia che rischia di dilagare se non vengono posti rimedi al più presto.

Nel caso peggiore avremo non un'apocalisse zombie, bensì un'apocalisse linguistica, che farà ripiombare l'umanità allo sgnurf primordiale, ed all'inevitabile incasinamento connesso; così vedremo ragazzotti e ragazzotte allupati amoreggiare con una pantegana seduti al tavolo di un fast food.

   
 
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