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Autore: Stria93    26/04/2013    5 recensioni
What if? Dopo essersi congedata da Mulan e Filippo, Belle è determinata a tornare da Rumpelstiltskin, ma il viaggio sarà movimentato e la ragazza si troverà ad affrontare i soldati di Regina che hanno il preciso ordine di catturarla. Nuovi incontri e nuovi pericoli attendono la coraggiosa principessa. Riuscirà infine a riunirsi al Signore Oscuro e a convincerlo ad accettare il suo amore?
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap.4

Da Stria93: Ed ecco il capitolo finale di questa breve long (sembra un gioco di parole xD).
Spero davvero che Rumpel non risulti troppo OOC.
Detto questo, ci tengo davvero a ringraziare tutti i lettori che hanno avuto la pazienza di seguire questa storia fino alla fine, e ancora di più tutti coloro che hanno recensito.
I vostri commenti sono sempre apprezzati e tenuti in grande considerazione. :)
Un bacione a tutti! <3
Stria93


Regina tamburellava nervosamente sul tavolo, con le lunghe unghie smaltate di nero.
Detestava che la si facesse attendere.
Qualche giorno prima aveva ricevuto un messaggio dal capitano della squadra di soldati che aveva mandato a catturare la ragazza.
A quanto pare erano stati attaccati da una creatura mostruosa, che li aveva inseguiti per tutta la notte; si erano salvati per miracolo ma avevano perso le tracce della giovane.
In ogni caso, l'uomo le aveva assicurato che si sarebbero rimessi a cercarla immediatamente.
Erano ormai passati tre giorni da quel messaggio, e lei non aveva ricevuto altre notizie.
Quanto poteva essere difficile trovare una principessina, per nulla abituata a viaggiare da sola e totalmente inesperta della vita, esclusa quella ovattata di corte in cui era cresciuta?
I suoi cavalieri erano uomini robusti e ben addestrati al combattimento e all'uso di ogni tipo di armi, inoltre conoscevano bene le strategie per rintracciare le loro prede, non era normale che ci impiegassero tanto.
A meno che...
Uno sgradevole pensiero attraversò la mente della donna.
A meno che Rumpelstiltskin non fosse intervenuto per salvare la ragazza.
Come a confermare i suoi sospetti, entrarono nella stanza due guardie che sorreggevano il capitano della squadra.
L'uomo era esausto, pallido e con i vestiti strappati e sgualciti.
Regina si alzò e, con un gesto secco della mano, congedò le due guardie, che fecero un rapido inchino e uscirono velocemente.
Il capitano crollò sulle ginocchia, tremante.
- V...Vostra Maestà. -
- Che cosa è successo?! Dove sono i tuoi uomini? - Chiese freddamente, incurante delle condizioni del poveretto.
- Avevamo la ragazza, l'avevamo catturata ma il Signore Oscuro è comparso dal nulla e ha ucciso gli altri.... -
La donna digrignò i denti: i suoi sospetti erano dunque esatti.
- Eppure tu sei qui e sei vivo. - Disse gelida.
L'uomo deglutì: - Mi ha risparmiato la vita affinchè vi riferissi un messaggio. -
- Allora parla. Cosa mai avrebbe da dirmi il Signore Oscuro? -
Il capitano esitò un attimo, poi con la voce tremante ridotta ad un sussurro le ripetè le parole di Rumpelstiltskin.
La regina strinse i pugni, fino a conficcarsi le unghie nella pelle.
Quel maledetto folletto era riuscito a salvare la ragazza e lei aveva perso la sua unica possibilità di tenerlo in scacco; non solo, ora osava anche minacciarla!
Si chinò lentamente all'altezza del soldato e lo costrinse a guardarla negli occhi.
Sorrise dolcemente e parlò con calma: - Sai perchè il Signore Oscuro ti ha risparmiato? -
L'uomo sembrò confuso: - Perchè dovevo riferirvi il suo messaggio. - Rispose, incerto.
Il sorriso della donna si fece ancora più ampio, scoprendo i denti bianchi e perfetti.
- Ti ha risparmiato la vita perchè sapeva perfettamente il destino che ti avrei riservato se avessi fallito, e temo proprio di non essere famosa per la mia indulgenza. -
Gli occhi chiari di lui si riempirono di terrore.
Regina, con un rapido movimento, gli estrasse il cuore e lo strinse forte tra le dita.
Il soldato gridò di dolore, si portò una mano al petto, iniziando a contorcersi.
La donna si godette la scena per un po', infine aumentò la stretta e fece cessare quel supplizio.
Quando aprì la mano, del cuore non era rimasta che polvere, che lei gettò via con fastidio.
L'uomo giaceva ai suoi piedi, immobile, gli occhi ancora spalancati e pieni d'orrore.
Lei lo scavalcò, sollevando con grazia il vestito, come se si fosse trattato di un semplice ramo caduto.
Si sedette davanti allo specchio e sorseggiò piano un vino pregiato, contenuto in un calice di cristallo, con alcuni rubini incastonati.
Il volto nello specchio la osservò: - Cosa intendete fare ora, Vostra Maestà? -
- Non ho alcuna possibilità di avvicinarmi alla ragazza finchè sarà sotto la protezione di Rumpelstiltskin. Ma appena scaglierò il sortilegio troverò il modo di separarli di nuovo, e stavolta sarà per sempre. -


Rumpelstiltskin portò Belle in una camera riccamente arredata, e la distese sul letto a baldacchino.
Usò la magia per tramutare gli abiti sporchi e insanguinati di lei, in una morbida e candida veste.
Si sedette sul bordo del letto e solo in quel momento si rese conto che Belle era davvero lì, era tornata da lui nonostante tutto.
Il Signore Oscuro sentì gli occhi inumidirsi e, con una mano tremante, scostò una ciocca di capelli dal suo viso, spaventosamente pallido.
Come aveva potuto mandarla via?! L'aveva lasciata in balia di Regina, che ovviamente ne aveva approfittato subito per cercare di indebolirlo, servendosi di lei.
Era colpa sua se Belle aveva dovuto affrontare i soldati da sola e aveva rischiato di morire.
Se lui fosse stato disposto ad ascoltarla, anziché cedere all'ira e alla paura di perdere il proprio potere, le cose sarebbero andate diversamente.
In qualche modo riusciva sempre ad allontanare o a fare del male alle persone che amava di più.
Prese la mano fredda di Belle e la strinse forte nella sua.
- Perdonami Belle. - Sussurrò.
Lei si mosse leggermente e aprì piano gli occhi.
Quando mise a fuoco il volto di Rumpelstiltskin, cercò di tirarsi su: - R..Rumpel... -
L'uomo la fece sdraiare di nuovo gentilmente: - Shh. Va tutto bene dearie. Sei al sicuro adesso, ma sei molto debole e devi riposare. -
La ragazza si abbandonò di nuovo contro il cuscino e richiuse gli occhi.

Rumpelstiltskin rimase a vegliarla per tutto il tempo.
Aveva paura che se avesse distolto lo sguardo anche solo per un istante, o se le avesse lasciato la mano, Belle sarebbe scomparsa e lui si sarebbe trovato di nuovo solo, preda del rimpianto.

La giovane dormì un giorno intero e, quando si svegliò, si sentiva debolissima.
Rumpelstiltskin l'aiutò a mettersi seduta e la fece appoggiare a lui.
Lei gli accarezzò piano una guancia e gli sorrise dolcemente: - Hai visto? Sono tornata da te perchè ti amo, Rumpel. E questa volta sono qui per restare. -
Il Signore Oscuro si sforzò di ricambiare il sorriso, ma in quel momento avrebbe solo voluto piangere e prendersi a pugni per essere stato così stupido e averle causato tanta sofferenza.
- Anch'io ti amo, Belle. Ora però devi mangiare qualcosa per riprendere le forze. -
Fece apparire dal nulla un piatto colmo di prelibatezze e la ragazza vi si avventò, affamata.
Rumpelstiltskin attese che finisse di mangiare, poi con un semplice gesto fece sparire il piatto vuoto.
Belle, che si sentiva decisamente meglio, lo guardò : - Non ti è mai servita una domestica, vero? Potevi fare tutto con la magia. -
Lui alzò un sopracciglio e si esibì nel suo solito sorrisetto sghembo e malizioso: - Dovevo pur trovare un pretesto per portarti qui, dearie. Non potevo certo giustificarmi dicendo che mi avevi ammaliato dal primo istante, e che volevo avere la possibilità di vedere i tuoi splendidi occhi ogni giorno. -
La ragazza fece una smorfia divertita.
Un secondo dopo però l'espressione di Rumpelstiltskin si fece nuovamente triste e seria: - Perchè sei tornata da me dopo quello che ti ho fatto? Dopo che ti ho allontanata, rifiutando il tuo amore... -
Ci fu un attimo di silenzio.
Entrambi sapevano che sarebbe giunto il momento in cui avrebbero dovuto confrontarsi l'uno con l'altra, e affrontare quello spinoso argomento.
La loro separazione era stata dolorosa per entrambi, ed entrambi avevano pronunciato parole dure, delle quali si erano pentiti un secondo dopo.
Alla fine di quell'interminabile momento, però, Belle sorrise dolcemente e scosse la testa, poi mise entrambe le mani sulle spalle dell'uomo, e lo guardò dritto nei suoi occhi scuri da rettile: - Te l'ho detto Rumpel. Io ti amo. -
Lo disse semplicemente, come se quella risposta bastasse a giustificare tutte le sue azioni e a chiudere la questione, ma l'uomo sembrava ancora scettico e confuso.
- Come? Come puoi amare un mostro come me? -
Belle alzò gli occhi al cielo, non sapeva più come fargli capire che lei non l'aveva mai considerato tale: - Perchè ho sempre visto del buono in te. Perchè, come ti ho detto una volta, l'amore ha molti lati da svelare ogni giorno, e non esistono due amori uguali. Io mi sono innamorata di te, sia del Signore Oscuro che dell'uomo. Non sei perfetto Rumpel, ma non lo sono nemmeno io...nessuno può esserlo. Ma questo non cambia il fatto che ti amo. -
Rumpelstiltskin la fissò intensamente e le accarezzò il viso.
Lei si avvicinò e fece per baciarlo, ma lui frappose delicatamente l'indice tra le loro labbra, impedendo il contatto.
Belle si ritrasse, con un'espressione a metà tra incredula e delusa.
- Giusto. Se ti baciassi il sortilegio si spezzerebbe e tu perderesti il tuo prezioso potere. -
La sua voce si era fatta più fredda, e la giovane distolse lo sguardo, sottraendosi alle carezze di lui.
Il viso del Signore Oscuro tradì il suo dolore, ma il suo tono, quando parlò, fu dolce: - Ti prego, Belle, permettimi di spiegare. -
Lei si strinse nelle spalle e annuì: - D'accordo. Ti ascolto, Rumpel. -
Lui fece un lungo sospiro, prima di tornare a parlare, incatenando il suo sguardo a quello di lei.
- Credimi, non desidero altro che prenderti tra le mie braccia e baciarti fino a quando le stelle non si spegneranno una ad una; ma il mio potere e la magia mi servono per ritrovare una persona che ho perso tanto tempo fa, e che ho giurato di ritrovare, ad ogni costo. -
Belle all'improvviso capì: - Tuo figlio? -
Lui sorrise amaramente e annuì: - Si chiama Baelfire. Da quando è scomparso in un mondo senza magia, ho dedicato tutta la mia vita a cercarlo, a tentare di raggiungere quel mondo. È diventata la mia missione, e ora sono così vicino alla meta. Capisci Belle? La magia è l'unico strumento che ho per ricongiungermi a lui, anche se non poterti baciare è un terribile prezzo. -
- Ecco perchè ti sei infuriato quando hai capito che il mio bacio ti stava trasformando in un uomo normale. -
Lui annuì, tristemente.
- Mi dispiace tanto Belle. Quando te ne sei andata e ti ho detto che il mio potere m'interessava molto più di te, ho mentito naturalmente; ma non potevo e non posso rischiare di perdere la magia, non ora che finalmente tutti i miei sforzi stanno per essere ripagati. -
Belle sospirò. Amava Rumpelstiltskin e gli sarebbe rimasta accanto in ogni caso, inoltre lui era stato sincero e le aveva confidato il vero motivo per cui aveva bisogno della magia: non per sete di potere o di ricchezze, non per fare del male alle persone...per amore di suo figlio.
Rumpelstiltskin attendeva in silenzio la reazione di lei, tenendo lo sguardo basso; l'avrebbe capita se avesse deciso di andarsene.
Invece Belle gli si fece più vicina e lo abbracciò, appoggiando il capo contro il suo petto e chiudendo piano gli occhi.
- Per il momento questo basterà. Quando ritroverai Baelfire potremo recuperare il tempo perduto. -
Lui, incredulo, la strinse forte a sé e una piccola lacrima solcò il suo viso.
Belle era di nuovo riuscita a sorprenderlo, era di nuovo riuscita a guardare oltre il mostro che era diventato, non solo...ora era perfino disposta ad accettare di stargli accanto, nonostante non potessero nemmeno dimostrarsi il proprio amore con un semplice bacio.
Rumpelstiltskin affondò il viso nei suoi capelli morbidi e iniziò a cullarla dolcemente.
La sentì sorridere contro la sua spalla.
Forse, dopotutto, anche per loro ci sarebbe stato un lieto fine.

  
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