Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: VeraNora    27/04/2013    15 recensioni
Il proseguo di "strano il mio destino". Non tutti i mostri del passato sono stati sconfitti... c'è ancora l'ultimo drago da abbattere e nuovi misteri si nascondono sotto la superficie.
***************************************DAL CAPITOLO***************************************
"Erano state tre settimane incredibili: aveva ritrovato Stefan; Elena era diventata un vampiro ed aveva passato gli ultimi 15 anni a cercarlo; il suo rammarico più grande, quello d’aver rovinato la vita a Jessica uccidendo sua madre, si era rivelato essere solo uno scherzo della mente… della sua mente! Era così abituato a sentirsi un mostro che l'idea di aver salvato qualcuno, gli era sembrata inaccettabile. Aveva costruito una propria storia in cui lui era il cattivo e la madre di Jessica la sua ultima vittima. Ma la giovane, aiutata da uno strano destino, era riuscita a ridargli indietro, pezzo per pezzo, l’amore, un fratello e la serenità.
Damon stava assaporando il gusto sconosciuto della pace, della felicità: tra le braccia stringeva l’amore della sua vita ed a casa lo attendeva suo fratello.
Era pronto ad esistere, libero dall’inferno che aveva segnato la sua esistenza… ma l’inferno non voleva liberarsi di lui."
Genere: Avventura, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Mammaesme, il mio angelo, la mia  guida,
A Chiara, che con i suoi disegni mi ha ispirata ed ha reso la mia storia completa,
A Voi, che mi avete seguita nonostante i miei 'scherzetti',
GRAZIE inifinite!
Spero di avervi fatto compagnia e di non avervi deluso in questa mia conclusione.


Damon aprì gli occhi avvolto da una luce bianca ed una sensazione di sollievo. Guardò alla sua sinistra e trovò il viso di Elena, addormentato, sereno. Sorrise e si cullò di quella bellezza così particolare, così simile al suo primo tormentato amore eppure così diversa. Diversa nel modo di guardarlo, sin dal primo incontro, quello vero: maliziosa e curiosa. Diversa nel modo di sorridergli: dolce e genuina. Diversa nel modo di parlargli: diretta e schietta… a volte troppo sincera, altre troppo poco. Diversa nel modo di amarlo: spaventata ed insicura da umana, quanto testarda e decisa da vampira.
“Non poteva finire che così…” pensò “Non poteva che finire… però non fa male” si disse.
Avevano passato vent’anni ognuno nel proprio inferno ed ora… la pace.
Elena aprì gli occhi ed il sorriso di lui si allargò ancora di più, lei ricambiò e la vita gli esplose nel cuore.
«Allora è questa?»
le chiese.
«Cosa?»
rispose confusa lei.
«La pace… la morte…»
disse lui. Elena si guardò intorno, perdendosi in quel bianco e silenzioso nulla.
«Immagino di sì»
Damon si mise su un fianco, allungò una mano e le toccò il viso.
«Mi va bene…»
asserì. La vampira lo fissò interrogandolo con lo sguardo e lui spiegò:
«Ti posso parlare… ti posso toccare… se questo è morire… mi va bene…»
Lei gli si avvicinò e lo baciò.
«Sì… va bene anche a me…»
concordò lei. Negli occhi di lui, però, comparve un’ombra.
«Pensi a Jessica?»
gli domandò. La risposta era ovvia.
«Non sono riuscito a salvarla… non sono riuscito a portare a termine il mio compito…»
«Sì, invece… lei non è qui… ce la farà…»
lo confortò.
«Piove…»
gli fece notare poi.
«Cosa?»
«Sta piovendo…»
ripeté lei. Damon tornò a sdraiarsi sulla schiena, senza capire quando gocce fredde iniziarono a picchettargli il viso.
«Piove…»
ribadì Elena. Lui chiuse gli occhi e sorrise.
«Mi piace… ho sempre pensato che lavasse via il brutto del mondo…»
Dicendo questa frase riaprì gli occhi sotto una pioggia battente.
 
Il terrore invase Jessica, inerme di fronte a quell’orribile spettacolo: Damon ed Elena erano diventati  due palle di fuoco.
Osservò le fiamme avvolgere i corpi dei vampiri e vide i loro volti svanire divorati dal rosso e blu di quel mortale falò. “È morto… sono morti” pensò, contrapponendo a quell’incandescente spettacolo,  il ghiaccio che le gelò il sangue nelle vene. Chiuse gli occhi:  grosse lacrime scesero copiose mentre tentava di allontanarsi mentalmente dall’idea di aver perso suo padre e la sua fidanzata. Un’ondata di energia la invase ed il dolore  fu spazzato via da una rabbia improvvisa e lucida. Spalancò gli occhi e la luce nella grotta iniziò ad affievolirsi: grosse nuvole nere iniziarono ad addensarsi nel cielo offuscando il sole. I letali raggi sparirono e una pioggia battente arrivò a spegnere il fuoco dal  corpo dei vampiri che caddero a terra.
 
Jessica posò il suo sguardo su Diana-Esther che guardava scossa quanto appena successo.
«Io non lo so da che pulpito ti permetti di giudicare chi è mostro e chi non lo è. Prima di considerare i tuoi figli delle bestie, ti sei mai fermata a pensare che sei stata tu a renderli tali? Ti sei mai chiesta se a loro questa vita andava bene? Gli hai mai chiesto se per loro andava bene rinunciare alle loro possibilità umane per divenire delle creature dipendenti dalla sete di sangue? Oppure credi che i figli siano qualcosa che puoi fare e disfare a tuo piacimento? Se loro sono dei mostri, tu sei colei che li ha generati! Sei tu che dovresti essere eliminata per prima! Sei tu che dovresti sparire dalla faccia della terra!»
urlò rabbiosa. Il legame con Bonnie si fece più saldo e la giovane si sentì un tutt’uno con la mente della strega riuscendo a coglierne incantesimi e formule. Il suo istinto attinse da quelle nuove nozioni agendo per lei facendole pronunciare parole mai sentite prima: Diana cadde in ginocchio mentre l’anima di Esther al suo interno iniziò a lacerarsi. La donna iniziò ad urlare di dolore,  ma Jessica continuò a pronunciare incantesimi che colpirono il corpo della zia spezzandone le ossa e squarciandone la carne. L’anima che ne aveva abitato il corpo fu risucchiata via ed esplose: invisibile e silenziosa.
«B-ba-a-sta… p-per-per favore…»
balbettò Diana, sopraffatta dal dolore. Jessica proseguì nella sua vendetta attingendo dalla mente di Bonnie, totalmente in preda al potere della ragazza, gli incantesimi più dolorosi. La zia continuò ad urlare risvegliando qualcosa in Damon che sollevò la testa, confuso.  Il suo immortale corpo faticava a guarire impedendogli di trovare la forza di reagire. Scosse la testa cercando di capire cosa stesse accadendo e mise a fuoco il volto della figlia su cui ribollivano vene nere, che sembravano strisciare come serpenti  impazziti. La ragazza parlava una lingua non sua e negli occhi le si leggeva l’odio; si voltò verso Diana e la vide soccombere ai colpi magici che Jessica le lanciava.
«J-Jess… J-Jess… f-fer-fermati…»
farfugliò, stremato. La giovane non parve sentirlo e continuò a torturare la zia.
«J-Jessica…»
ripeté, cercando di alzare il tono. La ragazza lo ignorò nuovamente. Chiuse gli occhi e si fece forza.
«Jessica Salvatore, basta!»
tuonò. La voce di Damon arrivò alle orecchie della ragazza che si voltò a guardare il vampiro, temendo fosse tutto frutto di un’ultima, disperata, allucinazione. Gli occhi di ghiaccio di suo padre brillavano spalancati, spiccando tra le ferite da ustione che, lentamente, si rimarginavano.
«P-papà…»
sospirò prima di svenire. Bonnie sentì il potere di Jessica defluire dal suo corpo, svuotandolo. Si preparò a svenire a sua volta, spossata da tanta energia, invece si sentì rinvigorita… risanata. Guardò la giovane stesa ai suoi piedi e si chinò a controllare che stesse bene: battito regolare.
«S-sta… sta bene…?»
ansimò Damon. La strega annuì e lui cadde sulla schiena. Si voltò a guardare Elena, sdraiata poco distante da lui, a pancia in giù. Si trascinò sui gomiti accanto alla vampira e la voltò, temendo di averla persa. Il volto dell’amata reagì alla pioggia che iniziava a cedere e lui approfittò di quelle ultime gocce per confondervi il suo pianto di gioia. Le baciò il viso e sussurrò il suo nome finché lei non aprì gli occhi: debole ma viva.
Jessica riprese conoscenza in tempo per assistere a quella scena.
Il cielo si schiarì ed un raggio di sole colpì i due vampiri. La ragazza fu colta dal terrore, si irrigidì ed urlò:
«No! Non di nuovo!»
«Calmati! L’incantesimo di Esther non c’è più… i loro anelli funzionano di nuovo… il sole non gli farà nulla…»
le spiegò Bonnie. La giovane si calmò e prese fiato.  Si sollevò adagio ed andò ad abbracciare Damon ed Elena mentre la strega si avvicinò a Diana che giaceva svenuta nella grotta. Controllò anche le sue funzioni vitali: battito debole ma presente. Sospirò e cadde sulle ginocchia.
«È… è finita…»
disse in un filo di fiato.
«È finita!»
ripeté, rivolta agli altri nella grotta. Stefan, Meredith e Caroline si avvicinarono piano a Damon ed Elena, ma prima che potessero godere della vittoria una voce risuonò alle spalle della strega:
«Non proprio…»
«K-Klaus…»
«Già…»
disse l’ibrido sollevandosi, finalmente libero dall’incantesimo della madre.
«La strega è mia…»
sibilò.
«Non la puoi uccidere…»
gli intimò Bonnie.
«Non voglio ucciderla… voglio farla soffrire per tutto il tempo che le resta da vivere…»
«No… tu non le farai niente»
proruppe Jessica. Tyler-Klaus la guardò e rise.
«E come pensi di impedirmelo di preciso?»
«Hai visto cosa ho fatto a tua madre? Diciamo che potrei liberare il corpo di Tyler alla stessa maniera!»
lo minacciò.
«Mi ha mentito, mi ha costretto a vivere in questo corpo solo per poter far fuori me e i miei fratelli! La deve  pagare!»
ribatté lui, con rabbia.
«E pagherà… ma alle mie condizioni! E poi… lo rivuoi indietro il tuo corpo o no?»
«Cosa?»
intervenne allarmato Damon.
«Ho intenzione di porre fine a questa storia una volta per tutte… e lo farò come dico io!»
rispose duramente Jessica.
«Restituiremo a Klaus il suo corpo, dopodiché lui e la sua famiglia dimostreranno di meritare lo sforzo smentendo le parole di quella psicopatica della loro madre… e soprattutto restituiremo a Tyler la sua vita…»
«Jess…»
«D.! Non sto chiedendo il permesso a nessuno… io e Bonnie recupereremo il corpo, userà la mia energia per fare quel che deve e poi ognuno si dedicherà alla propria vita… ma prima, voglio sentire cos’ha da dire lei…»
concluse, indicando con un cenno del capo Diana.
 
Decisero di spostarsi a casa Salvatore, dove poter sistemare Diana e procurarsi un po’ di sangue per i vampiri feriti, troppo provati dalla loro quasi-morte. Recuperarono anche i corpi di Elijah, Kol e Rebekah: Klaus li avrebbe risvegliati a tempo debito, spiegando loro la situazione.
Giunti alla pensione Jeremy, Jenna e Liz si riunirono ai loro famigliari. Vedendo Tyler-Kalus con loro, Diana svenuta tra le braccia di Stefan e le pessime condizioni in cui erano ridotti Damon ed Elena si accavallarono con le domande.
«Che ci fa lui qui?»
chiese l’ex sceriffo alla figlia.
«Cosa ci fa lei qui!»
domandò Jeremy alla moglie.
«Ed ancora non avete visto la sorpresa che abbiamo in macchina…»
commentò sarcastico Damon.
«Che vuoi dire? E cosa è successo a te e ad Elena?»
fece Liz.
«Con calma… una cosa alla volta…»
li invitò Meredith, placando gli animi. Sistemarono in una stanza Diana e si premurarono di far bere del sangue a tutti i vampiri. In attesa che la zia di Jessica riprendesse conoscenza, la dottoressa fece a turno col fidanzato per raccontare i dettagli di quell’assurda storia.
«E tu stai bene?»
si preoccupò la piccola Jenna, accarezzando il viso della madre.
«Sì, piccola mia…»
«Sul serio Bon… stai bene? Sembra essere stata dura…»
«Ed è stato così, Jer… ma… non so spiegartelo… i poteri di Jessica… mi hanno… è come se mi avessero ricaricata!»
«C-che vuoi dire?»
chiese lui.
«Che sto bene! Bene davvero!»
«Forse sono stati gli spiriti a ridarti i tuoi poteri…»
azzardò Jessica.
«No… sei stata tu… è come… è come se mi avessi ceduto parte della tua energia…»
«Beh… fantastico! Quando tutta questa storia sarà finita te la regalerò tutta!»
esclamò entusiasta.
«Cosa?!?»
fece sbalordito Damon.
«Senza offesa… ma ho già il mio bel da fare ad essere semplicemente un’umana… non mi interessa tutta questa cosa delle streghe… non… io… voglio solo essere normale…»
rispose candidamente.
«E lui? Perché dovrebbe ottenere qualcosa? Non mi sembra giusto… ha anche ucciso tuo padre!»
disse Liz, indicando Tyler-Klaus.
«Dopo aver conosciuto sua madre non mi sento di biasimarlo… e per quel che riguarda Sean… vorrei sentire prima cosa ha da dire Diana…»
«Jess…»
iniziò a dire Damon, ma fu interrotto: la donna  iniziava a mostrare segni di ripresa. Il gruppo si avvicinò al letto in attesa che aprisse gli occhi. Dopo un primo momento di confusione la zia dovette rispondere alle domande della nipote.
«Ti garantirò la sopravvivenza finché mi dirai la verità…»
le intimò Jessica.
«Q-quale verità?»
ribatté Diana, timorosa.
«Tutta… a partire da mia madre… raccontami la storia, o giuro che ti lascio alla vendetta di Klaus»
minacciò. La donna,  spaventata da quell’ipotesi,  raccontò la sua storia.
«La nostra famiglia discende da Soraya, una strega amica di Esther… quando Ayana si rifiutò di riportare in vita Henrik, fu lei a proporle l’incantesimo per rendere gli altri figli… immortali. Il suo pentimento per aver creato i vampiri legò indissolubilmente le nostre famiglie, che si impegnarono a far sì che tale piaga venisse eliminata dalla faccia della terra… strinsero un patto… quando Klaus venne a chiedermi aiuto per trasferire la sua anima in un altro corpo mi offrì l’occasione perfetta per portare a termine il piano… avrei dovuto usare Sean… il talismano avrebbe legato l’anima di Klaus al suo corpo e…»
«Avresti ucciso così mio padre? Già allora ti importava così poco della sua vita?»
la interruppe Jessica.
«Si era offerto lui… voleva salvare Ally…»
«N-non capisco… salvarla?»
«Finché non avessimo rispettato il patto stretto con Esther, saremmo state condannate ad una maledizione: saremmo sopravvissute un solo anno alla nostra primogenita…»
«C-che stai dicendo? Tu sei la primogenita e mia madre era più piccola di te di dieci anni!»
«Io sono nata difettosa… non posso procreare… non valgo niente… se mia madre fosse morta prima di mettere alla luce una bambina sana…»
«Avrebbe interrotto la vostra discendenza e quindi il patto…»
finì per lei Damon. La donna annuì asciugandosi le lacrime, poi proseguì il suo racconto:
«Sean ad Ally erano molto innamorati:  quando sei nata tu sono stati al settimo cielo, prima di rendersi conto di cosa avrebbe significato per lei… prima che Klaus si presentasse alla nostra porta, avevano organizzato di farla finita insieme a te… per sfuggire a questo destino, per interrompere la maledizione...»
«N-non capisco… Klaus non è entrato nel corpo di Sean!»
«No… Ally si rifiutò categoricamente di condannarlo… così quando Klaus le propose di usare il corpo di Tyler, lei acconsentì… e fece l’incantesimo senza dire niente a nessuno. Non so cosa accadde poi… credo non abbia trovato il coraggio di uccidere un ragazzo… non sapeva che fosse un ibrido, probabilmente… così pensò di mettere fine a questa faccenda come aveva progettato con Sean, non includendolo però… non ritrovando il corpo della piccola ed il talismano abbiamo sempre mantenuto una flebile speranza che la tua natura magica ti avesse salvata… e quando ti sei presentata alla nostra porta, con il talismano al collo… beh…»
«Avete pensato di finire quello che avete iniziato vent’anni fa…»
«Sì… ma Sean non voleva… e tu somigli così tanto ad Ally: ha provato a convincermi che era sbagliato… che la morte di Ally ci doveva insegnare qualcosa… e poi… tu … le somigli così tanto…»
La donna si schiacciò le mani sul viso ed iniziò a piangere disperata.
«Io… io ho provato a chiedere che questa storia finisse… ho cercato un altro modo… ma lei… lei…»
«Lei ha preso il tuo corpo…»
concluse per lei Jessica. Il pianto della donna si fece più intenso e la giovane sentì il cuore stringersi. Si voltò verso Tyler-Klaus che aveva ascoltato inorridito quella storia di odio e gli disse:
«Come vedi sta già pagando… non ha più una famiglia, è sola al mondo… »
«Ha te»
rispose lapidario lui.
«No… non mi ha… la mia famiglia è questa … non ho niente in comune con loro, con il loro odio…»
Le parole dure della giovane fecero sollevare la testa alla donna che la guardò disperata.
Damon guardò la figlia e si meravigliò di tanta durezza “La sta proteggendo… le sta concedendo di vivere” si disse, capendo le intenzioni di Jessica. Tyler-Klaus, infatti, accettò di non vendicarsi ulteriormente sulla donna.
 
Epilogo:
 
Quando Damon ricevette la chiamata di Jessica che annunciava il suo ritorno dalla missione per recuperare il corpo di Klaus, erano passati due mesi. Lei, Bonnie e l’ibrido si mantennero in contatto con il resto del gruppo per telefono. Il vampiro rinsaldò il suo rapporto con Stefan nei ritagli di tempo che si concedeva dall’amore di Elena. Faticava, il più delle volte, a godersi quella serenità, incapace di credere che tutto potesse andargli, semplicemente, bene.
Il mattino dell’arrivo della figlia, stava seduto sul letto, ansioso e preoccupato al contempo.
«Hey»
disse Elena. Gattonò sul letto e si mise seduta dietro di lui: gli cinse il petto con le braccia ed incrociò le gambe intorno alla sua vita.
«Hey…»
replicò lui, accarezzandole le mani.
«Sei preoccupato?»
«No… perché dovrei… mia figlia sta tornando con quello che è stato il nostro nemico numero uno per… quanto tempo?»
«Ha importanza? È finita… quello conta!»
«Sei sicura? Perché ogni volta che sembrava finita…»
«Ssshhh…»
lo zittì lei. Si affacciò da sopra la sua spalle,  gli voltò il viso e lo baciò teneramente.
«Abbiamo vinto… le uniche battaglie che dovrai affrontare sono quelle con me… se non mantieni la tua promessa…»
gli disse, guardandolo languida.
«Quale promessa?»
la stuzzicò lui. Elena sorrise e si mosse fluida intorno al suo corpo, finendo a cavalcioni su di lui che fece scorrere le mani lungo le sue cosce toniche, fermandole sui fianchi.
«Oh… mi pare prevedesse un letto, noi due… e l’eternità imprigionati tra le lenzuola…»
gli rispose con malizia. Damon fece pressione con le mani sui fianchi, facendo aderire il loro piacere in fermento. A lei scappò un gemito e lui sorrise soddisfatto, le prese il viso tra le mani e la baciò con passione. Si lasciarono andare nel letto: le loro mani si mossero per liberarli dai vestiti e le loro labbra perlustrarono ogni centimetro di pelle, con perizia. Si mossero l’uno nell’altra in un crescendo di desiderio, travolti dalla voglia di scambiarsi la pelle e di saziarsi del sapore dell’altro. Fecero l’amore con forza e dolcezza esplodendo di piacere simultaneamente, riconoscendo i segnali dei loro corpi, conversatori muti in quel linguaggio intimo e privato. Rimasero occhi negli occhi a lungo e la felicità si stese tangibile in mezzo a loro.
A poco meno di un’ora dall’arrivo di Jessica, Elena scese in salotto,  trovò Stefan che le chiese:
«Glielo hai detto?»
La vampira scosse la testa in segno di diniego.
«Elena… sarà una furia se lo scoprirà da solo…»
«Lo so… ma…»
«Che succede?»
domandò Meredith, raggiungendo il fidanzato.
«Elena non ha detto ancora niente a Damon…»
rispose il vampiro.
«Elena… è meglio prepararlo…»
la riprese la Fell.
«Lo so! Ci ho provato… è solo che… non è così facile come sembra!»
obiettò Elena.
«Nessuno dice che sia semplice… ma tu glielo devi dire!»
«Dirmi cosa?»
proruppe Damon, spuntando dal corridoio e facendo sussultare i tre. Nessuno rispose.
«Allora?»
insisté.
«Ahm… Damon… siediti…»
lo invitò Stefan. Il vampiro fece un’espressione incuriosita e preoccupata.
«Che sta succedendo?»
si preoccupò lui, insospettito dalle loro espressioni.
«Elena…»
la esortò Meredith. La vampira annuì e mordendosi il labbro iniziò:
«Damon… ti devo dire una cosa… riguardo… Jessica…»
«Sta bene?»
esclamò preoccupato.
«Sì… sì… più che bene… ma forse è il caso che tu lo sappia ora…»
«Sapere cosa? Che succede?»
Elena quindi rivelò al vampiro la notizia che lo gettò in uno stato di confusione e rabbia.
«Lei cosa? No! No! Non esiste! Non esiste! Mi avete capito? No! »
inveì.
«Damon… non puoi impedirglielo!»
cercò di calmarlo Elena.
«Eccome se posso! Vedrai se posso!»
Prima che potesse continuare il suo sfogo, il campanello della pensione suonò.  Stefan andò ad aprire: Caroline, Liz, Jeremy e la piccola Jenna erano arrivati ad attendere il ritorno degli altri.
«Che succede qui?»
volle sapere Caroline, notando lo strano atteggiamento degli amici.
«Gli ho… detto di… Jess…»
spiegò Elena.
«Oh… capisco…»
«Aspetta! Lo sai anche tu?»
«Lo sappiamo tutti Damon…»
disse Jeremy. Il vampiro spalancò gli occhi e boccheggiò, incredulo. Andò a versarsi da bere e sperò di ubriacarsi abbastanza per affrontare la figlia.
Quando suonò il campanello la seconda volta, Elena si fiondò ad aprire mentre Caroline e Stefan tennero a bada Damon. Pochi istanti dopo nel salotto si presentarono Tyler, Bonnie, Jessica e Klaus. La piccola Jenna e Jeremy corsero ad abbracciare la strega, Caroline lasciò il braccio di Damon per raggiungere Tyler già in corsa verso di lei. La sollevò e la fece girare stringendola e baciandola.
«Finalmente…»
sospirò lei.
«Ti amo tanto, Care…»
le confessò lui, continuando a baciarla.
«Per me nessun abbraccio?»
fece timidamente Jessica, rivolta al padre. Il vampiro la fissò indurendo la mascella.
«Mi è stato detto che non sei in carenza di abbracci…»
rispose tentando di mantenere la calma.
«D., io…»
«Ci penso io, tesoro…»
la bloccò Klaus, causando un moto di rabbia in Damon che Stefan faticò a camuffare.
«Damon… lo so cosa stai pensando…»
iniziò l’ibrido.
«No… non lo sai! Fidati…»
«Ascolta… può sembrarti sbagliato… ma credimi… non le farei mai del male…»
«No, Klaus? E cosa pensi di fare? Cosa farai quando lei inizierà ad invecchiare e tu no? Allora come pensi di affrontare il fatto che la donna che dici di amare non potrà più stare con te?»
«D., ne abbiamo già parlato… quando sarà il momento mi lascerà andare…»
intervenne Jessica.
«Ma ti stai ascoltando Jess? Quando ti innamori non puoi lasciar andare un bel niente! Credi sarà facile?»
«No, D.! Non sarà facile! Non lo è già ora… certo che se ti ci metti pure tu a remarci contro!»
«Jessica… lui è un ibrido, immortale… tu un’umana!»
«Lo so… lo sappiamo…»
ribatté lei serafica. Si avvicinò a Damon e gli mise una mano sul petto, lui si irrigidì.
«D., è successo… mi sono innamorata… non l’ho previsto, non l’ho programmato… finché sarà possibile ci starò insieme… e quando sarà il momento…»
«Cosa?»
«La soggiogherò a non amarmi più…»
disse Klaus, avvicinatosi anche lui.
«E mi dovrei fidare perché…»
«Perché me ne sono innamorato anche io… e l’unica cosa che voglio è saperla felice…»
«E ti arrenderai a perderla… tu!»
«Sì, Damon... Jessica… mi ha insegnato cos’è l’amore, la compassione… posso vivere in eterno felice della sola certezza che una creatura così delicata e speciale mi abbia concesso l’onore di amarmi…»
E nel pronunciare quella frase, tese la mano al vampiro ancora arrabbiato. Jessica lo supplicò con lo sguardo e lui non poté fare a meno di notare quella nuova luce nei suoi occhi.
«E tu sei disposta a rinunciare a questo amore?»
«No… ma non sono disposta nemmeno a rinunciare alla mia vita… lo amerò finché potrò… almeno io dimenticherò quello che provo… lui vivrà in eterno senza potermi avere…»
Damon alzò gli occhi su Elena e pensò a cosa sarebbe successo a loro due se gli eventi avessero preso un’altra strada. Ricordò cosa lo spinse a lasciarla quella notte di vent’anni prima: “la sua felicità a costo della mia” si era detto prima di allontanarsi verso quel destino contorto e beffardo.
Rivolse il suo sguardo di ghiaccio a Klaus che stava con la mano ancora tesa e gliela strinse.
 

THE END... 

   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: VeraNora