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Autore: LilyOok_    28/04/2013    10 recensioni
-Mamma?-
Dìs aprì subito gli occhi, abbandonandosi a uno sbadiglio. Mise a fuoco, anche se già sapeva a chi appartenesse quella vocina.
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kili
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo un incubo o anche un ricordo?

 

 

<< Mamma? >>

Dìs aprì subito gli occhi, abbandonandosi a uno sbadiglio. Mise a fuoco, anche se già sapeva a chi appartenesse quella vocina.

Un piccolo nanetto dai capelli arruffati e gli occhi scuri e profondi e assonnati fece capolino nella stanza. Teneva stretta in una mano la sua piccola spada di legno e con l’altra, chiusa a pugnetto, si stropicciava un occhio.

<< Kili. Cosa c’è, non riesci a dormire? >> La voce calda e rassicurante di sua madre lo avvolse.

<< Mh-hm... >> Assentì il piccoletto, rimanendo sulla soglia.

<< Dai, vieni qui dalla tua mamma. >>

Non ci fu bisogno di dirglielo due volte. Qualche piccolo passo incerto e Kili fu tra le braccia di sua madre. Dìs lo cullò tra le sue braccia, dopo esserselo issato sulle ginocchia.

<< Ho fatto un incubo. Mi ha spaventato tanto. >> Disse d’un tratto il bambino, stringendo la stoffa della sua veste tra le piccole mani.

<< Vuoi raccontarmi cos’hai sognato? >> Gli chiese lei dolcemente, passandogli una mano fra i capelli ribelli.

<< Non voglio... non voglio che ti spaventi anche tu. >> L’innocenza di suo figlio strappò a Dìs un sorriso carico di amore e dolcezza.

<< È stato così terribile che potrebbe spaventare anche me? >> Le chiese scherzosa, arruffandogli la chioma scura.

<< Mh-hm. >> Fece ancora lui, assentendo freneticamente anche con il capo.

<< Perché non me lo racconti lo stesso? Se avrò paura, ci sarai tu a proteggermi, che ne pensi? >> La curiosità le bruciava fin dentro il midollo. Cosa mai aveva potuto sognare il minore dei suoi figli di così brutto da indurlo a pensare che poi lei stessa se ne sarebbe intimorita?

<< Ecco... va bene. >> Acconsentì infine << C’era un grande bosco tutto verde, con alberi altissimissimi!! Anche più alti dello zio Dwalin! C’eri tu e c’era anche Fili e... >> Se prima l’esclamazione del figlio l’aveva fatta sorridere, ora la sua esitazione la fece preoccupare. Che il suo sogno fosse un ricordo?

<< Chi altri c’era tesoro? >> Le chiese, aspettandosi la risposta che le arrivò subito dopo.

<< C’era anche il mio papà. >> Disse infatti il piccolo e a Dìs salirono le lacrime agli occhi. Sperava con tutto il cuore che Kili non avesse sognato quel che credeva, quello che era un ricordo così nitido nella sua mente nonostante fossero passati ormai ben tre anni. Ma alla fine, cosa sono tre anni?

<< Che è successo nel tuo sogno? >> Lo incitò ad andare avanti, la voce le tremava e  un leggero velo di sudore le coprì il collo e la fronte.

<< Stavamo passeggiando tutti insieme. Fili aveva raccolto delle more e le stavamo mangiando insieme quando abbiamo sentito un grido. Nel mio sogno... nel mio sogno il papà cercava di salvarci da strani mostri. Erano tutti brutti e gobbi e puzzavano. Sembravano veri! Ho aperto gli occhi di scatto quando uno ha cercato di colpirmi. È stato orribile ma... mamma! Stai piangendo! Mi dispiace, ti ho spaventata non è vero? Scusa ti prego!! Ti proteggerò stai tranquilla! Ho la mia spada, anche se è di legno, ma posso usarla contro i cattivi che vorranno ferirti! Ti prego mamma... non piangere più... ti pre...go... >> Oramai anche Kili era scoppiato in lacrime ma per un motivo ben diverso da sua madre. Credeva di averla spaventata. Il suo pianto era così innocente.

<< Non mi hai spaventata, no. Shh, va tutto bene tesoro mio, va tutto bene. >> Cercò di calmarlo, di calmarsi. Quel ricordo la tormentava ormai da tre anni, dal giorno esatto in cui successe.

 

Doveva essere una giornata tranquilla, una gita di famiglia alla ricerca di un angolo di pace, lontano dai compiti stressanti che avevano, chi in fucina chi in casa, sulle Montagne Azzurre.

Ma tutto si rivelò tranne che pacifica.

Orchi.

Stramaledettissimi orchi! Il padre di Fili e Kili era riuscito a tenerli a bada, in quanto poco numerosi, mentre Dìs cercava di portare via i bambini, di portarli in salvo. Un paio di orchi sfuggirono al nano e si scaraventarono su di lei e i suoi figli. Trovò un bastone abbastanza grande con cui picchiare forte quelle bestie. Ne stordì uno ma l’altro si scaraventò su Kili in maniera brutale e proprio mentre stava per colpirlo, suo padre lo salvò abbattendo il nemico con un colpo deciso della sua ascia – che non abbandonava mai, neppure per le gite di famiglia, gran bene.

Quella distrazione però non gli diede scampo.

Fece in tempo a guardare per un’ultima volta Dìs, la sua cara e dolce – ma anche autorevole e feroce – Dìs, e i suoi due figli, Fili e Kili. Poi tutto divenne buio e non rivide mai più la luce del sole.

D’impulso Dìs aveva afferrato la sua spada e aveva colpito in pieno – pur non essendo abile con le armi – l’ultimo orco, l’ultimo bastardo che aveva ucciso suo marito. Lasciò cadere la lama a terra e si voltò verso i suoi bambini che, impauriti, si erano rifugiati dietro un grande albero e se stavano tutti tremanti l’uno fra le braccia dell’altro.

Dìs, con il viso schizzato del sangue nero di quell’orrendume, li avvolse in un caldo abbraccio e recuperato il suo pony li riportò a casa dove suo fratello, Thorin, e Dwalin e Balin l’accolsero preoccupati, assimilando l’accaduto con sguardi sconcertati.

 

Dopo quell’episodio, Dìs non aveva messo più piede fuori dalle Montagne Azzurre e si era rifiutata di portare memoria di quel giorno, nonostante questo continuasse ad affiorare nei suoi pensieri costantemente. Non poteva dimenticare l’espressione del nano che amava mentre moriva davanti i suoi occhi.

<< Shh, va tutto bene Kili, va tutto bene. La mamma è qui con te. >> Si asciugò le lacrime e le asciugò a lui. I suoi piccoli occhietti scuri la scrutarono nel semi-buio della stanza.

<< Scusami. >>

<< E di cosa? Non hai fatto niente tesoro, stai tranquillo. >>

<< Ti ho fatta piangere... non ti saputo proteggere... mi dispiace. >> Quelle parole le scaldarono il cuore a tal punto che altre lacrime le pizzicarono gli occhi, ma questa volta non erano di tristezza, bensì di felicità.

Si, felicità.

Era felice per avere due figli come loro.

<< Non devi preoccuparti di questo. Vieni sotto le coperte, dormi insieme alla tua mamma. Veglierò su di te, e su Fili anche se è nella sua stanza. Dormi tranquillo, ci sono io accanto a te. >> Lo rassicurò in un abbraccio confortante. Chiuse gli occhi, baciò la fronte del suo bambino e lo strinse di più a se.

<< Mamma. >>

<< Si? >>

<< Ti voglio tanto bene. >>

<< Anche io te ne voglio tanto Kili. >>

<< Buonanotte mammina. >>

<< Buonanotte amore. >>

 

 

-Angolino autrice-
Bene bene bene... non ci sono riuscita D: 
Volevo scrivere una Flash a sfondo comico invece è uscita una OneShot un po' triste..

 
** Non so esattamente come sia morto il padre dei piccoli a tanto tanto adorati Fili e Kili, quindi l'ho immaginata così. **

 
Povero Kili.. povera Dìs... (ooviamente povero Fili)  ç________________ç
Che ne pensate? Spero vi sia piaciuta (in realtà non è che mi convince tanto ma contemporaneamente mi piace). 
Un saluto e tanti baci a tutti!!!
Lily :3

   
 
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