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Autore: Reo    29/04/2013    1 recensioni
Beato amabile è il peggior teppista del suo quartiere, spietato, crudele, e con lo stesso quoziente intellettivo di un sasso.
Seguite le sue avventure liceali!
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta,  in un paese molto lontano, un giovane amato e rispettato da tutti. 
<< Possa tu morire soffocato da una zeppola, Beato Amabile! >> 
Ehm dicevamo, un giovane amato e rispettato da tutti, la cui bellezza superava gli dei. 
<< Beato, girati ti si vede il sedere! >>
<< Mamma, sono già girato. >>
Era gentile con tutti e dava sempre un aiuto a chi aveva bisogno. 
<< La prego, mi dia qualisiasi cosa, anche un pezzo di carne! >> 
<< Toh, magnate sto cazzo! >> 
Sì, un giovane bello, gentile, ed intelligente. 
<< Aoo! Beato ti hanno fregato la vespa! >> 
<< Tranquillo, ho preso il numero di targa. >>
<< Beo, sei una volpe. >> 
 
Insomma Beato Amabile era il peggiore tra i peggiori, una grandissima *censured*, una *censured* di dimensioni bibliche, e puzzava pure. 
<< Oh, non prenderti la confidenza! La doccia era rotta. >> 
 
Tornando al nostro amatissimo [citazione necessaria] Beato Amabile, era il classico teppista del quartiere, amato [cit. necessaria] e temuto da tutti.  
 
Quella mattina Beato non aveva sufficiente forza per alzarsi dal letto, che in quella calda mattina di settembre era alquanto attraente. 
<< Beato! muoviti e vai a scuola! Non vorrai fare tardi il primo giorno? >> 
<< Mamma! sono anni che ripetiamo sempre la stessa storia, sappi che lanciarmi le tue pantafole o i mestoli di legno non mi farà andare in quel mortaio! >> 
<< Infatti quest'anno mi sono attrezzata >> disse la madre del povero Beato, per poi estrarre un fucile da caccia. 
<< Mamma! che cristo è quel coso? dove l'hai preso?! >> 
<< Ti piace? è un regalo di tua sorella dall'america. >> 
<< Ma porc', mamma, vuoi farmi credere che una cosa del genere abbia passato tutte le dogane fino a quà? ma fammi il piacere. >> 
In tutta la risposta la madre di Beato carico un colpo. 
<< Mamma, spostati che devo andare in bagno. >>
 
 << Ciao satana, ehm volevo dire: A dopo Mamma! >> 
<< Passa una bella giornata, e non combinare casini, bello di mamma, ricorda che ho una fornitura di armi in cantina. >> 
<< Spero che prima o poi ti arrestino >> sussurò Beato. 
<< Hai detto qualcosa, figliolo? >> 
<< A dopo, Madre! >> 
 
Beato stava percorrendo la strada per arrivare al quella che sarebbe stata la sua nuova scuola, la " Merdaleni II" chiamata da tutti affettuosamente la "Merda". 
Indossava la classica divisa che qualsiasi ragazzo che va in una scuola di merda, ehm volevo dire "detta Merda" doveva portare, pantaloni marroni, giacca marrone, cravatta marrone, e camicia bianca, anche se girava voce che il preside andasse in giro a sporcare gli allievi con il cacao in polvere, giusto per tenere tutto in tinta unita. 
 
Improvvisamente una mano afferrò la spalla di Beato. Il giovane ebbe la tentazione di sferrare un pugno nelle gengive a chiunque lo stesse disturbando, ma si limito a colpire con un calcio i suoi gioielli di famiglia. 
<< Oh Goku! Qual buon vento? >> 
L'interessato era a terra e stava richiamando a gran voce tutto il paradiso. 
<< Oh per *parolaccie non consentite dal raiting*  ci conosciamo da una vita e mi tratti ancora come un cane! >> 
Sì, Goku era buono e caro, ma aveva un linguaggio da scaricatore di porto. 
<< Stai buono Goku, non ti avevo riconosciuto. >> 
<< Che tu sia maledetto, figlio di una buona donna. >> 
<< Spero che tu ricordi chi sia mia mamma. >> 
E Goku impallidì. 
<< Comunque Beo, oggi iniziamo una nuova scuola, vedi di comportarti bene, non mettermi in imbarazzo. >> 
<< IO?! ma quando mai. >> disse Beato ultimando le pulizie autunnali del suo setto nasale. 
<< Non so te, ma io voglio spassarmela con tutte le ragazze che incontrerò! Nessuna scapperà alla mia furia! >> 
<< Dici così ogni anno. Comunque a me non interessa avere tutte le ragazze ai miei piedi, me ne basta una: una ragazza che mi sia sempre d'aiuto in ogni situazione, e che sappia riparare ai miei errori. >> 
<< Oh ma come siamo romantici, Beo. >> 
<< Macchè?? Io voglio sposarmi una meccanica! >> 
<< Ah, sei sempre 'na sorpresa Beo. >> 
 
 
I due giovani finalmente giunsero alle porte dell'inferno, ehm della "Merdaleni II", 
<< Sta scuola è merda >> esclamò Goku. 
<< Avevo notato anche io che eravamo arrivati. >> disse Beato, furbo come sempre. 
<< Sei simpatico quanto un martello là dove non batte il sole. >> 
Come in ogni storia che si rispetti, appena arrivati suonò la campanella, e le bellissime faccie di coloro che sarebbero stati i loro futuri compagni di scuola, sparirono all'interno dell'edificio. 
 
Anche Goku e Beato si apprestavano a raggiungere l'ingresso, quando davanti ai due si pararono una decina di ragazzoni, che avevano più steroidi che sangue in corpo. 
<< Beato Amabile >> uno di questi ragazzi aprì bocca ma ne uscì una vocina così piccola da sembrare che il ragazzo avesse inghiottito Titti, il canarino. 
<< Come scusa?! >> 
<< Beato Amabile, siamo qui per distruggerti! >> ripetè il ragazzo, con la sua voce acuta. 
<< Goku, ho sentito bene? >> 
<< Beato, questi vogliono farti il *censured* fai attenzione per *censured* >>
<< Goku! sembra castrato. >> Beato non resistette e crollò in un enorme risata, incurante degli sguardi assassini degli altri ragazzi. 
<< Beato! siamo qui per ucciderti, ammazzarti, squartarti, esorcizzare tua madre, e tu ridi? Ma allora sei davvero un coglione come dicono. >> 
Ma nonostante le dure parole del ragazzo, e gli altri insulti ed epiteti colorati, Beato non la smetteva di ridere. 
Alla fine i dieci ragazzi stanchissimi, senza essersi neanche mossi, decisero di tentare il tutto per tutto. 
<< Lo sapevamo sei solo un debole. >> 
Neanche la ferita al suo orgoglio fece smettere di ridere Beato, che aveva gli occhi fuori dalle orbite, e aveva radunato intorno a lui una folla di curiosi. 
<< Ma sta avendo un attacco epilettico? >> chiese una donna. 
<< No, è solo un coglione. >> rispose categorico Goku. 
<< Bene, se Beato Amabile è questa mezza cartuccia, non vedo perché dovremmo batterci con lui, giusto Bea? >> 
L'atmosfera sembrò raggelarsi, ed addirittura il cielo si rabbuiò. 
<< Oh per la barba di quel fattone di Merlino, non devi mai chiamarlo così! >> disse Sandro correndo al riparo dietro un albero. 
<< Come mi hai chiamato scusa? >> Beato aveva smesso di ridere, si era alzato ed ora stava guardando con un'espressione che poteva competere con quella di un demone. 
<< B-bea, che c'è ti da fastidio? >> 
Beato sferrò un pugno, ed il ragazzo colpito volò via atterrando senza vestiti. Che esagerato. 
<< Allora, chi vuole un antipasto, primo, secondo, e contorno dei miei pugni? >> 
 
 
 
 
 
 
*****SCENETTE EXTRA***** 
Un giorno Beato e Goku camminavano tranquillamente per la città, quando Goku si girò verso Beato. 
<< Aoo, Beato, ma perché anche se non si sa dove è ambientata la storia, parliamo in una sottospecie di romano? >> 
<< E che ne so', a' Goku? Tu che ne sai di cosa passa per la testa all'autore? >> 
 
 
 
 
SCHEDA PERSONAGGIO. 
NOME: Beato.
COGNOME: Amabile.
ANNI: 15 (è andato all'asilo un anno dopo gli altri)
COMPLEANNO: 23/7/1997.
COSA GLI PIACE: La 7up, fare a pugni, la sua vespa, i videogiochi, ed i fumetti.
COSA NON GLI PIACE: Essere chiamato "Bea", la sua famiglia. 
Descrizione fisica: Capelli ed occhi castani, fisico modellato da anni e anni di combattimenti inutili. 
 
 
 
Note: 
AOO! Eccomi con la mia prima storia comica, non c'è la faccio più a scrivere, spero che vi piaccia, se no vi mandò Beato a casa (no, scherzo. Al massimo vi mando Goku.). Recensite in tanti! 
Ciao a belli! 
   
 
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