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Autore: Kleio    01/05/2013    3 recensioni
Un elenco di cliché su tutto quello che vi potrebbe andare male in una vacanza casuale (a partire dall'inglese).
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa c'è di più rilassante di una vacanza?
Un Re...
No, miei piccoli lettori, quella è un'altra storia, anche perché la mia è una domanda retorica... cosa c'è di più rilas...
Un pezzo di legno...
Va bene, sì, ma in realtà io...
Pinocchio!

Eccheppalle! Nulla, la risposta è nulla! Nulla è più rilassante di una bella vacanza. Il problema è che, come ben sapete – e guai se fiatate - talvolta le situazioni possono rivelarsi più complicate del previsto! Insomma, sarebbe bello mollare tutto all'improvviso, scappare nella foresta amazzonica con il figlio del postino e Hakuna Matata, saluti da Timon, però non si può! Provate ad assentarvi da casa anche solo per due giorni e al vostro ritorno la troverete invasa dalla posta! Per lo più conti da pagare, bollette, bonifici bancari, fatture, e ormai l'onnipresente American Express; se è la vostra giornata fortunata c'è anche una cartolina risalente al dopoguerra, che vi è stata spedita da un amico di famiglia morto da un pezzo di cui non ricordate neanche il nome... non illudetevi, la lettera da Hogwarts non arriverà.

E siamo solo alla posta, il male minore, un aspetto insignificante di un problema ben più grave, perché voi, dove andare, non lo avete ancora deciso. Così aprite quel cassetto - quello in cui buttate dentro, in modo puramente casuale, le cose inutili che però non avete il coraggio di buttare - ne rovesciate il contenuto sul letto e, tra una pila scarica (prima o poi comprerete le batterie), un orologio senza una lancetta (può essere utile per sapere i minuti) e una bic viola fosforescente (le bic servono sempre), raccattate tutte le brochure che riuscite a trovare: foglietti spiegazzati e scoloriti che voi e chissiricordachi avete portato chissiricordaquando da chissiricordadove.

Alla fine giungete alla conclusione che Ibiza o le terme di Sirmione non fanno al caso vostro, le rimettete nel cassetto (non si sa mai) e affrontate l'argomento con una prospettiva più generale. Dopo aver scelto il luogo tra mare, montagna, collina, pianura, campagna, città d'arte, città e basta, cittadina, paese, paesello, villaggio turistico, ridente località o borgo tristissimo, è il momento di provvedere all'alloggio: agriturismo, pensione, casa in affitto o albergo e albergo a due, quattro o sette stelle? E poi gli alberghi a sette stelle esistono? A Dubai, se non ricordo male... ma io non vado a Dubai, ho paura degli elefanti, e degli squali...
Anche Pinocchio...
Quella era una balena!
...

Quindi bisogna scegliere come arrivarci, in questo accidenti di posto: auto, treno, auto-treno, aereo, elicottero, paracadute, nave, traghetto, kajak, barca a vela... oppure a piedi, io adoro camminare! Potenzia i muscoli, le articolazioni, l'aerodinamicità, che anche se non so cosa sia mi pare bello lo stesso... e poi trenta minuti di moto al giorno preservano la salute e... ok, d'accordo, alla fine andate in aereo, perché è il mezzo più veloce, più sicuro e blablabla. E così partite in ritardo, e si scuseranno per questo, arrivate ancora più in ritardo, e si scuseranno di nuovo, e perderanno il vostro bagaglio, ma questa volta nessuno dirà nulla (colpa del destino cinico e baro). Risultato: le vostre mutande sono in un posto dieci volte più figo del vostro (Sydney o Tokyo, magari), mentre voi, senza le vostre mutande, siete appena arrivati in una banalissima capitale europea che, in confronto, è scialba come i crackers di riso. 

Cercate, invocate, inseguite e prendete un taxi, litigate con il taxista per la mancia, gli lasciate la mancia e mettete finalmente piede in albergo. Ad accogliervi trovate una signorina molto carina, altrimenti nota come Catch me if you can, che presto diventerà elusiva come una biscia d'acqua e vi comparirà subdolamente alle spalle soltanto dopo che l'avrete cercata per ogni centimetro d'albergo (un albergo molto davvero grande). La camera è all'apparenza perfetta, ma anche quella nasconde viscidi trabocchetti. In primis, il frigo: freddissimo, fornitissimo, c'è dentro di tutto, dalle bevande agli snack, ma per quanto possa sembrare l'entrata del Paese dei Balocchi...
Evvai!
Errore da dilettante... 

Per quanto possa sembrare... invitante, è un'autentica macchinetta spilla soldi, dove qualsiasi prodotto costa più di casa vostra. Meglio evitare.
In secundis (io e Caio Giulio Cesare), la doccia. La doccia è l'incognita di ogni albergo, il jolly, il fattore x: soltanto un laureato in ingegneria potrebbe essere in grado di comprenderne immediatamente i sofisticati meccanismi di funzionamento. Una persona meno avvezza, nella stragrande maggioranza dei casi, viene colpita da un getto d'acqua bollente o congelata e scivola sul pavimento bagnato tirandosi dietro l'intero scaffale di bagnoschiuma. E poi ci sono tante altre piccole insidie, come la tivù che non prende e le pantofole da camera che non si intonano al pigiama...

In un modo o nell'altro è trascorso anche il primo giorno e quello successivo lo passate dedicandovi all'esplorazione della città, sentendovi molto Indiana Jones. La città vi piace.
Aaaaalleluja-leluja aaaaalleluja-leluja
Certo, tutte le grandi città hanno dei difetti: Venezia è piena di piccioni, Londra di autobus a due piani, Parigi è piena di... lumache? No, su Parigi non c'è proprio niente da dire... 

Ad ogni modo siete contenti, anche se non siete a Parigi. Andate per musei, fate shopping, mangiate in buoni ristoranti sempre troppo cari e scattate tante fotografie prendendo a gomitate i Giapponesi che vi ostruiscono la visuale. E anche se per tutta la settimana non ha smesso di piovere un secondo, vi state finalmente abituando a quella vita, avete conosciuto persone simpatiche e cominciate a pensare che quello sia  il posto migliore in cui vivere dopo Narnia... ma un bel giorno (il primo da quando siete arrivati), con il cielo blu, l'erba verde e il Sole giallo, dovete tornare a casa. Fate le valigie controvoglia, buttandoci dentro oggetti alla rinfusa, chiamate un taxi controvoglia, per scoprire con orrore che è lo stesso dell'andata, pagate il conto molto controvoglia e vi dirigete all'aeroporto.
Torna a casa Lassie!
Certamente.

Così arrivate a casa stravolti, stanchi, stressati e nervosi e...
Quello che ci vuole è una pausa! D'altra parte, cosa c'è di più rilassante di una vacanza?!

No comment.


Kleio dice:
Come si evince dal titolo, io in Inglese sono davvero brava... Lunga vita a J.K. Rowling! Ad ogni modo, eccomi tornata dal breve ma intenso weekend fuori che ha ispirato questa cosa altrimenti non meglio definibile. Per onor del vero, all'inizio doveva essere un decalogo e, puntualizziamo, il decalogo del turista insopportabile, ma la one-shot ha autonomamente deciso di prendere una piega diversa... e poi avevo solo cinque punti, quindi come decalogo faceva proprio schifo. Non so neanche perché tutta quest'improvvisa voglia di polemizzare (Io? Polemica? Mai!), dal momento che il posto era adorabile, l'albergo carino e, nel complesso, è stata un'ottima esperienza! Pensate cosa sarebbe venuto fuori se la mia vacanza fosse stata una porcheria... no, forse no, meglio non pensarci. Comunque, non esitate a lasciare le vostre maledizioni opinioni, miei piccoli lettori, perché è un bene per me, per voi, per il riscaldamento globale... Quindi salvate un orso polare e RECENSITE!

Come mio solito, ringrazio gli utenti con cui non ho avuto occasione di mettermi in contatto, quindi un enorme grazie a Moustache e a darkmagic31 per aver inserito la mia ultima one-shot potteriana, Non ti perdonerò mai, tra le ricordate e _Italian_Idiot_ che invece ha inserito tra le ricordate Questa giungla mi distrugge (ovvero, la giornata tipo di una liceale disillusa)!
Baci volanti e abbracci teorici (anche da Timon).
  
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