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Autore: PervincaViola    01/05/2013    9 recensioni
La sentì armeggiare di nuovo con la borsa e un istante più tardi si trovò una barretta di cioccolato sotto il naso.
«Ne vuoi un po'?» gli chiese gentilmente.
Il brontolio della sua pancia rispose per lui e Lyra rise divertita, porgendogliene metà.

Quanto può essere sdolcinata per Silver una notte passata sotto le stelle con Lyra?
{Soulsilvershipping; Silver/Lyra ♥} {Accenni SneaselxFurret}
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyra / Kotone, Silver
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'Odi et Amo'
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Potta ♥, non potevo che dedicarla a te,

visto che ami questo arrogante Rosso tanto quanto me.

 

Di stelle e sdolcinatezze

 

Silver maledì l'ennesimo ramo spezzato sulla sua strada. Il Bosco di Lecci si stava rivelando un vero labirinto e quel rumore, secco e fastidioso, dei rami che si rompevano sotto i suoi passi gli stava facendo venire i nervi.

Il sole era ormai tramontato quasi del tutto, le ombre della sera si allungavano e la luce morente degli ultimi raggi di sole non bastava ad illuminare i sentieri.

Preoccupato, Silver cercò di allungare il passo, intimando al suo Sneasel di fare altrettanto. Non voleva certo rimanere in quella foresta anche di notte, sarebbe stato impossibile uscire senza nemmeno la poca luce del sole che filtrava debolmente tra i rami troppo fitti degli alberi.

Ma dopo circa una mezz'ora, fu costretto ad arrendersi: non riusciva a trovare la strada, ma almeno si era fermato in uno spiazzo erboso che era illuminato, anche se fiocamente, dalla luna.

"Mi tocca anche dormire per terra, senza una coperta e nel bosco, neanche fossi un Pigliamosche! Tsk."

Un sibilo frustrato uscì dalle sue labbra, mentre si sedeva sull'erba e lanciava un'occhiataccia a Sneasel, che si era sdraiato su un comodo giaciglio di foglie ed erba.

All'improvviso un rumore di foglie smosse lo fece sobbalzare. Si guardò attorno alla ricerca della fonte di quel rumore e pensò che dovevano essere sicuramente dei Pokémon. Ben presto, però, al suono di foglie smosse si aggiunsero dei sussurri, che non potevano certamente appartenere a dei Pokémon.

Silver si alzò, circospetto, e notò che da un cespuglio spuntava una coda.

Mentre si avvicinava per capire a chi- o cosa- appartenesse, dal cespuglio sbucarono fuori la mocciosa e il suo furetto, per la gioia di Sneasel.

Assottigliò pericolosamente gli occhi vedendo che il suo Pokémon si era alzato di colpo ed era corso incontro a Furret, incredibilmente sveglio.

Invece Lyra sgranò gli occhioni castani, fece una carezza a Sneasel e sorrise, quando lo riconobbe.

«Ciao Silver! Anche tu non riuscivi più a trovare la strada?»

«Mpf. Ovvio che no! Ho solo deciso di passare qui la notte, ma solo perchè ne avevo voglia.» ribatté per difendere il suo orgoglio. Orgoglio che era andato a farsi benedire da tempo, precisamente dalla prima sconfitta che aveva subito lottando contro di lei.

«Oh, capisco. Hai fatto bene, è davvero una serata splendida! Io invece non trovavo più l'uscita...» rispose Lyra.

Silver ghignò, pronto a una battuta velenosa. Solo che lei era già andata al centro della radura e stava tirando fuori dalla borsa una coperta dal motivo scozzese.

"Non avrà intenzione di restare qui?"

Come se lo avesse letto nel pensiero lei gli sorrise nuovamente e gli chiese:

«Non ti dà fastidio che io stia qui, vero?»

Avrebbe tanto voluto risponderle di sì, ma uno sfarfallio nello stomaco alla vista della sua espressione dolce glielo impedì. Sbuffò rumorosamente, si sedette di nuovo sull'erba e trattene un altro sbuffo alla vista del Furret di Lyra, accoccolato sul letto di foglie di Sneasel, che gli aveva galantemente fatto posto e adesso era coperto dalla morbida coda del furetto.

Intanto, con la coda dell'occhio, vide che la ragazza lo stava fissando. Inarcò un sopracciglio e le lanciò uno sguardo interrogativo. Lei scosse la testa, arrossendo, e gli indicò la coperta.

«Non prenderai freddo a stare tutta la notte sull'erba umida? Perché non vieni vicino a me?»

Stava per dirle che no, non avrebbe preso freddo e no, non ci teneva a stare vicino a lei, ma l'umidità cominciava a scendere e fu costretto ad accettare.

Con tutta la dignità che gli rimaneva -stava accettando un aiuto dalla sua rivale, che diamine- andò vicino a lei, ma non la guardò nemmeno per un secondo, sicuro che stesse sorridendo.

Poco dopo sentì una mano delicata che gli posava la coperta sulle spalle e un piacevole tepore lo invase.

«Grazie...» biascicò orgogliosamente tra i denti.

«Di niente!» rispose lei, soddisfatta.

La sentì armeggiare di nuovo con la borsa e un istante più tardi si trovò una barretta di cioccolato sotto il naso.

«Ne vuoi un po'?» gli chiese gentilmente.

Il brontolio della sua pancia rispose per lui e Lyra rise divertita, porgendogliene metà.

Un altro "grazie", ancora più biascicato dell'altro.

"Sto cadendo sempre più in basso"

Rimasero un po' di minuti in silenzio, a guardare le stelle.

«Mi è sempre piaciuto.» la voce di Lyra ruppe il silenzio.

«Cosa?»

«Osservare le stelle. Sembrano punti di un ricamo luminoso che scintillano su un velluto cupo, non trovi?»

«Tsk. Sono solo corpi che bruciano, giganteschi e lontani, nulla di più.» rispose, molto meno romantico di lei.

«Che visione triste...Io rimango della mia idea!» ribatté lei, convinta.

Ritornò il silenzio. Osservò ancora per un po' quei luminosi puntini sopra le loro teste mentre rifletteva sulle parole della ragazza. E finalmente giunse a una conclusione. Stava per comunicargliela quando si accorse che era da un po' che non la sentiva parlare.

Silver si chiese come mai quella romantica mocciosa non cercasse più di intrattenere una conversazione con lui, e improvvisamente sentì un caldo peso sulla spalla.

Ruotò il capo e vide che si era addormentata.

Che bambina” e si stupì di aver formulato quel pensiero con una punta di tenerezza.

Forse, per quella notte avrebbe potuto fare finta che non fosse la ragazzina che riusciva sempre a sconfiggerlo. Sì, ma solo per quella notte in cui tutto era stato troppo zuccheroso: il cioccolato, la coperta condivisa, Sneasel che cedeva il letto a un Furret, persino se stesso.

Appoggiò quindi delicatamente il capo su quello della ragazza e si addormentò.

 

 

Il mattino seguente, Silver venne svegliato da un dispettoso raggio di sole.

Si rese conto che erano ancora vicini come la sera precedente e questo era decisamente troppo imbarazzante.

Prestando attenzione a non svegliarla-per non doverla ringraziare di nuovo e soprattutto per evitare che si accorgesse di come avevano dormito- si alzò e la osservò per qualche istante.

Forse avrebbe potuto definirla persino bella, con i capelli sciolti che le incorniciavano il viso delicato e le labbra rosee schiuse in un sorriso inconsapevole.

Represse quel pensiero, era pur sempre la mocciosa.

Afferrò invece Sneasel, che ancora ronfava beatamente sotto la coltre di pelo di Furret e lo costrinse ad alzarsi. Il Pokémon gli lanciò un'occhiataccia mentre i suoi occhi color rubino si addolcirono, quando si posarono su Furret.

Silver gettò un ultimo sguardo alla ragazza che dormiva e si sentì leggermente in colpa. Forse avrebbe dovuto dirle qualcosa, in fondo lo aveva aiutato, ma al solo pensiero si sentiva male.

Allora gli venne un'idea: scrisse velocemente qualcosa su un foglietto e lo posò sulla sua mano semiaperta.

Sì, ora poteva andare. Si avviò a passo svelto nella direzione della sera prima e sparì insieme al suo Pokémon.
 

 
 

Quando Lyra si svegliò, era da sola, non c'era traccia del ragazzo dai capelli rossi.

Nella sua mano, però, c'era un biglietto con scarabocchiate poche parole.

 

Grazie.

Silver

P.S. Il tuo ragionamento sulle stelle è troppo sdolcinato, ma forse hai ragione.

 

Rise con tenerezza quando lesse l'ultima frase e vide il disegno stilizzato di una stella.

Forse, anche lui nascondeva una minuscola vena romantica, in fondo in fondo.

 

 

 

 
 

Angolino dell'autrice:

Temo di essere stata troppo sdolcinata anche io, alla fine, nel descrivere Silver. Ma almeno non mi è venuta una storia triste, visto che ultimamente scrivevo solo quelle!
Ah, la fantastica frase sulle stelle pronunciata da Lyra purtroppo non è mia, ma di Giuseppe Fanciulli.
Potta, I hope you enjoy it!

P.s. Me la lasciate una recensione, anche mini?

 

 


 

   
 
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