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Autore: DTmyRoom    01/05/2013    2 recensioni
Il Signore del Tempo è furente, i figli della terra, i più fragili tra i suoi protetti, sono in pericolo. Gettati in prima linea, in pasto ad un nemico crudele, immorale. Torchwood è inadatto e il Dottore prende in mano la situazione, deciso a scongiurare questa crisi. E manderà un messaggio chiaro agli invasori: Mai più.
(Un flusso di coscienza piuttosto sregolato sulla terza stagione di Torchwood)
Genere: Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gwen Cooper, Jack Harkness, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La deriva della civiltà. Prendi persone piccole, persone dall’ego spropositato, falle sentire importanti e potenti, mettigli davanti un’emergenza, una situazione critica più grande di loro e vedrai il mondo collassare. Bastano poche decine di anni per rendersene conto, Jack ha assistito a tutto ciò innumerevoli volte.

Una bella tavolata di personalità, mente fresca e cuore leggero, organizzano le loro risorse, proteggono le loro famiglie e mettono in prima linea chi è sempre stato al margine, quel 10% di bambini che nessuno vuole.

Un’organizzazione precisa e pulita, il materiale per la stampa e la vittima che si caricherà il peso della colpa e della pena, il governo ne uscirà sconfitto e tutti non potranno far altro che biasimare i 456. Requisizione 31, signor Frobisher.

C’è la guerra civile nelle strade dei quartieri bassi di tutto il mondo, soldati armati per una battaglia fra pari, prelevano bambini con la forza, li strappano alle loro madri, forti di una minaccia; verrebbero colpiti anche loro, altrimenti. Un antico amico di Jack, un uomo saggio disse: “Un torto fatto ad uno è un torto fatto a tutti. E quando le persone si comportano seguendo questa filosofia, la razza umana diventa la specie migliore dell’universo.”

Ma questo vecchio amico non sa che abbiamo parole, parole costruite per queste emergenze, parole che mettono un ordine nelle nostre vite quando rischiano di saltare per aria: Mio, miei, mia, mie.
Gwen ha inventato un bel gioco e porta diciannove bambini in fila indiana fuori dalla casa della sorella di Ianto. Ianto è morto e Jack non ha avuto il tempo di piangerlo. Avrà tutta l’eternità per rimpiangerlo.
Uomini impotenti, gli uni contro gli altri. I manganelli spaccano la faccia ai civili, a quei padri che a pugni cercano di riprendersi figli e figlie.

<< Andate via! Andate via! >>

Quella bambina ricorderà per sempre il giorno in cui, nascosta in un angolino di un capannone abbandonato, lasciata indietro dal suo gruppo, ha visto dei soldati fare irruzione e trascinarla via per buttarla su un camion con altri bambini terrorizzati.

We are coming. We are coming. We are coming. We are here.

Che vantaggio, droga e messaggeri. Gli alieni hanno trovato un pianeta arrendevole, un pianeta facile, senza protezioni, senza tecnologia, senza eroi. La loro unica difesa sono i sacrifici.

Messi in ginocchio da un virus, troppo, troppo semplice.

<< Abbiamo l’80% dei bambini designati. E’ sufficiente? >>

La UNIT contratta, spera nella benevolenza di grossi e viscidi mostri strafatti.

<< Tutti quanti. Tutti quelli destinati a noi. >>

Perché nessuno ha detto loro che non c’era bambino terreste ad essergli stato destinato.

Il sacrificio di Clem ha dato una speranza, gioite, il grande Jack Harkness salverà i vostri figli!

<< Non dobbiamo analizzare la lunghezza d’onda, solo copiarla. Trasformarla in un’interferenza costruttiva. Ma non abbiamo modo di trasmetterla. >>

Gioite, Mister Dekker, darà il suo contributo?

<< Certo che sì. Nello stesso modo in cui lo fanno loro. I 456 usano i bambini per stabilire la risonanza. Abbiamo bisogno di un bambino. >>

E quanti bambini ci sono nei paraggi?

<< No, papà. No, digli di no. >>

<< Non abbiamo più tempo! >>

<< Papà no! >>

<< Capitano! >>

Un solo bambino contro il 10% percento di infanti di tutte le nazioni del mondo.

<< STEVEN! >>

Un altro piccolo innocente, allontanato dalla madre, con la forza delle braccia umane. Non sa, non capisce. Che cosa vuole zio Jack? Che starà mai succedendo? Perché mamma urla?

<< Oh, quel bambino friggerà. >>

Il sorrisetto disgustoso di chi non ha nulla da perdere.

Ed ecco, finalmente…

<< Alcune volte il Dottore deve guardare questo pianeta e distogliere gli occhi dalla vergogna. >>

Martha Jones era in luna di miele, non in un’altra galassia. I telegiornali erano impazziti e lei si era messa in moto ed aveva bombardato la UNIT per cavare fuori ogni sorta di informazione su quanto accaduto. Mickey da una parte, nella loro stanza, camminava avanti e indietro, braccia conserte, sbuffava preoccupato.

Era stato un racconto intenso, troppo, tanto che alla giovane donna era caduto il cellulare dalle mani prima di attaccare. Poi era rimasta immobile a fissare un punto nel muro e quando suo marito si avvicinò per confortarla lo rifiutò con un gesto secco.

Steven udì un rumore fortissimo ed intermittente, uno strascicato suono di sirena. Un vento forte che fece svolazzare le falde della sua giacca e non si interruppe finché una magica apparizione non divenne concreta davanti agli occhi increduli di zio Jack.

Le porte del TARDIS si spalancarono ed il signore con il lungo impermeabile marrone ne uscì con passo lento e sicuro. Nessuno in quella stanza ebbe il coraggio di intervenire quando lui, puntando un oggetto che emetteva uno strano ronzio e una luce blu, fece saltare tutti i macchinari in quella stanza. Il capitano aveva gli occhi umidi quando cadde sulle proprie ginocchia. I soldati lasciarono le armi e scapparono, alcuni si rifugiarono come conigli negli angolini più angusti dell’edificio.

Il Dottore tese una mano al bambino che gli corse incontro con un sorriso emozionato e naturale.

Ruggisci creatura, non sarà sufficiente. Il Colonnello Oduya cadde in terra e strisciò contro il muro quando la cabina blu prese il suo posto nella sala.

<< Chiedo udienza con i 456. >>

Una rete grande quanto tutto il mondo, ogni TV, ogni stazione radio, ufficiale o pirata, ogni schermo si sintonizzò sulla medesima frequenza e tutto il mondo poté vedere, a tutto il mondo venne sbattuta in faccia la vergogna di cui si era ricoperto.

L’intero globo trattenne il respiro.

<< Mai più. >>

L’universo poté udire il grido del popolo della terra.

I telegiornali ritornarono a funzionare, c’era chi rimaneva a fissare il vuoto, chi piangeva, chi aveva lasciato il posto vuoto.

I soldati chiedevano pietà e i bambini ridevano. In file ordinate, mano nella mano, tutti ritornarono alle loro scuole, alle loro aule, a nessuno di loro venne torto un capello.

L’ultima immagine trasmessa da quella rete globale fu quella di un uomo triste, dentro all’habitat artificiale per i 456, ormai completamente aperto, in ginocchio nei fluidi disgustosi lasciti dall’ambasciatore alieno dopo essere sparito in una colonna di fuoco. Tra le braccia aveva un corpo minuto, magro, praticamente mummificato, i vestiti vecchi e logorati che risalivano a quarant’anni prima. Era ancora vivo, i suoi ultimi istanti di vita li passò in pace tra le braccia dell’ultimo Signore del Tempo.

<< Il suo primo pensiero era salvare la pelle. >>

Rimase un ricordo indelebile, un trauma per tutti i nemici dell’umanità, sia umani che alieni. Nessuno parlò più del giorno in cui il Dottore perse la pazienza.

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice: Sì, lo ammetto, è robaccia. Non sono una cima con i flussi di coscienza ma questo… agglomerato di parole sconnesse, è stato il frutto di un pensiero che non mi ha fatto dormire la notte. Io adoro la terza stagione di Torchwood, è cruda, cattiva, umana, estrema. Nonostante la dipartita di Ianto la riguarderei fino a farmi sanguinare le orbite. Ma mentre assistevo allo sfacelo della razza umana mi sono chiesta: e se il Dottore fosse venuto a saperlo?

I brividi. Il decimo Dottore avrebbe potuto far morire di paura il globo intero se solo avesse voluto. Non ha colpito, non ha ucciso ma ha rimproverato tutti, usando solo lo sguardo; è come un padre severo ma giusto, anzi, non è per niente così severo. Ma penso proprio, che se qualcuno fosse corso da lui e gli avesse raccontato che la terra, era d’accordo, ad offrire milioni di bambini ad una razza aliena, che li avrebbe usati… bé, ira funesta è dire poco. No, non credo proprio che l’Undicesimo ne sarebbe stato capace, così come Tenth riusciva a trasmettermi una valanga di emozioni inarcando un sopracciglio, lui non mi da nulla nemmeno con tutte le sue ridicole mossette. SIA LODE A TENNANT!

  
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