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Autore: tomboy    02/05/2013    1 recensioni
Tu parli, io ascolto, è questo il patto segreto della nostra amicizia a senso unico.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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infine le luci se ne andarono Senza più parole

Ti avevo chiesto solo di essere mia amica, non pretendevo, non chiedevo, c' ero sempre. Non una volta in cui le tue chiamate siano cadute a vuoto: ti ascoltavo lamentarti per ore senza sosta, provavo a consigliarti, ma tutte le mie parole naufragavano e affondavano nella tua mente, così quando sbagliavi, anche se ti avevo avvertito mille volte di non farlo, dovevo resistere alla tentazione di dirti quel "te l'avevo detto" che meritavi.
Il giorno dopo le tue sfuriate, stanca di parlare mi facevi sempre la stessa domanda: che mi racconti? Rispondevo sempre nel medesimo modo: niente, non mi è successo niente, sempre tutto uguale. Ti ho dato quella risposta anche quando sono arrivati i carabinieri alla porta dicendomi che mia zia aveva spedito al suo psicologo una lettera in cui diceva di volersi suicidare, erano venuti a chiedere a mia madre se sapeva dove potesse essere, mia madre però non non c'era, c'ero solo io ad aprire quella porta, a sentire il carabiniere imbarazzato che mi chiedeva se ci fosse qualche adulto, a sentirlo pronunciare la parola sucidio quasi sussurando... Avevo così tanta paura quel giorno, la mia zia vista solo ai funerali e ai matrimoni stava per porre fine alla sua vita.
Non ho avuto il coraggio di scrivere a nessuno dei miei amici, non avrebbero capito, si sarebbero sentiti in difficoltà senza sapere cosa dirmi, un "andrà tutto bene" non avrebbe funzionato:  il carabiniere aveva lasciato sottointendere che più che cercare dove si sarebbe suicidata, stavano cercando dove si era suicidata. Mi faceva moltissime domande, restava stranito da tutti quei miei "non lo so", ma che potevo farci non avevo mai avuto contatti con i miei parenti.
Alla fine il carabiniere si è arreso e quando mi sono assentato per rispondere alla tua telefonata sembrava così felice e sollevato. Mi hai chiesto se ci fosse qualche novità, ti ho risposto no, mi ricordavo dell'ultima volta: ti avevo raccontato dei problemi che avevo con una ragazza, la mia prima cotta segreta, mi avevi liquidato dicendomi che i miei problemi erano inezie, che tu stavi peggio visto che quello che ti piaceva ti aveva appena detto che non si sarebbe mai messo insieme a te. Te l'eri andata a cercare, quello non era mai stato con una ragazza seriamente, l' aveva sempre messo ben in chiaro.
Io mi ero innamorato per la prima volta e stavo facendo figuracce  ogni secondo, tu sei andata con così tanti ragazzi. Io non ho ancora dato il mio primo bacio, tu hai già quasi fatto sesso.
Ci sono rimasto male quando hai banalizzato il mio problema.
Tu parli, io ascolto, è questo il patto segreto della nostra amicizia a senso unico. Tu sai benissimo che oltre a te non ho nessun altro amico, che con i miei genitori non vado proprio d'accordo e che mia sorella mi odia, se ponessi fine alla nostra amicizia non avrei più niente.

  
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