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Autore: millyray    02/05/2013    1 recensioni
Pare che finalmente la vita di Max e del suo Stormo stia per prendere una svolta decisamente importante e, forse, persino irreversibile con l'incontro di due ragazze, Jo e Shary, non molto diverse da loro, che sanno cosa significa essere in fuga, rischiare la vita e vivere nella paura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA LUCE DEI MIEI OCCHI

CAPITOLO DUE

I ragazzi dello Stormo, seguiti da Total, scesero al piano di sotto per andare a fare colazione; dovevano ammettere che avevano dormito piuttosto bene, era da un po’ che non si facevano un bel riposino in un letto caldo e comodo. E dovevano anche ammettere che dalla cucina proveniva un odorino piuttosto buono. Infatti, appena varcata la soglia, trovarono Shary, già sveglia e di buon umore, intenta a preparare la colazione e sistemare la tavola.

“Ehi, buongiorno!” esclamò ad un tratto lei quando vide i ragazzi sulla porta. “Avete dormito bene?”

“Più che bene!” le rispose Angel con voce allegra e squillante.

“Era da un po’ che non dormivo così bene”, aggiunse Gasman con un sorriso.

“Bene, mi fa piacere. Ora, accomodatevi pure che fate colazione”.

Quando furono tutti quanti seduti a tavola, Total per terra che mangiava da una ciotolina lo stesso cibo che mangiavano anche loro, Nudge, curiosa come al solito, chiese. “Ma tu e Jo che specie di mutanti siete?”

“Jo è una libellula e quindi può volare come voi e può, in un certo senso, mimetizzarsi con quello che la circonda. Io invece sono una sirena”.

“Una sirena?!” esclamò Angel sgranando gli occhi. “Che bello! E che poteri hai?”

“Posso respirare sott’acqua, parlare con i pesci e fare anche dei giochetti con l’acqua, tipo questo”, la rossa allungò la mano verso un bicchiere e, senza toccarlo, cominciò a muovere l’acqua che vi era contenuta, dapprima piano, facendola andare verso l’alto e creando delle bolle, come quelle che si fanno col sapone.

“Che bello!” commentò Nudge applaudendo mentre tutti guardavano affascinati e divertiti.

Shary, ad un tratto si accorse che Iggy era l’unico che non si godeva lo spettacolo, ma d’altronde come poteva, e questo sembrava che lo stesse demoralizzando un po’. Perciò la ragazza decise di fargli un piccolo scherzetto:  portò le bolle d’acqua sopra la sua testa e abbassò il braccio facendole scoppiare. Il ragazzo, in men che non si dica e completamente ignaro di quello che sarebbe avvenuto, si trovò tutto bagnato e gocciolante.

“Ehi, ma sei scema?” le gridò lui, mentre tutti i suoi amici se la ridevano.

“Eddai, che vuoi che sia un po’ d’acqua. D’altronde fa caldo”, gli rispose lei ridendo.

Il ragazzo sbuffò. “Questa me la farai pagare”.

“Shary, ma tua sorella dov’è?” le chiese ad un tratto Max notando che Jo non c’era.

“E’ al lavoro. Anche se abbiamo questa casa e i soldi che ci hanno lasciato i nostri genitori, comunque qualcuno deve lavorare se no ci ritroveremo senza. Lavora come cameriera in un bar poco lontano da casa”.

“Ma tu non vai a scuola?” le chiese poi Nudge.

“No, le cose essenziali me le ha insegnate Jo. Che ne dite se andiamo a fare un tuffo in piscina?” propose poi Shary, guardando i ragazzi con un sorriso divertito.

“Avete una piscina?!” esclamò Gasman incredulo, spalancando gli occhi.

“Certo! Se volete ho anche dei costumi che vi posso prestare”.

 

Dopo pochi minuti, il tempo necessario a indossare i costumi, i sette ragazzi più Total si ritrovarono nel giardino sul retro dove stava una grande piscina con alcuni sdraio tutt’attorno.

Angel, Fang e Iggy erano già entrati dentro mentre Nudge se ne stava seduta sul bordo con i piedi a mollo in acqua e i capelli lasciati sciolti per farli muovere dal vento. Max, invece, se ne stava seduta su una sdraio, in costume ma con ancora addosso la sua maglietta che le arrivava fino a metà coscia. Si vergognava un po’ a mostrarsi mezza nuda benché fossero quasi tutte ragazze. Gazzy aveva solo otto anni per cui era ancora un bambino, Iggy era cieco perciò non c’era problema. Ma c’era Fang… e davanti a lui si sentiva proprio in imbarazzo a mostrarsi in costume. Era da un po’ di tempo che Fang… beh, la confondeva un po’. E si sentiva a disagio nel restare da sola con lui. Non un disagio negativo, ma più… non riusciva a spiegarsi nemmeno lei.

In quel momento arrivò anche Shary nel suo costume azzurro come il cielo. Entrò piano in acqua e, non appena le goccioline bagnarono delicatamente il suo corpo, le sue gambe scomparvero per essere sostituite da una lunga coda fatta di squame dorate così come il reggiseno.

“Wow!” esclamò Angel guardandola ad occhi sgranati.

“E’ fantastico!” aggiunse Nudge.

“Sai, anch’io so respirare sott’acqua e parlare coi pesci, però non ho la coda come te” disse poi Angel con tono leggermente rattristato.

“Be’, in compenso però hai le ali e scommetto che è fantastico poter volare in cielo”, cercò di consolarla Shary mostrandole un sorriso dolce.

La ragazza si voltò verso Iggy che la stava fissando come se si fosse incantato sebbene non la vedesse. Anche lei si fermò un attimo ad osservarlo, ad osservare le goccioline d’acqua che gli scendevano lungo i capelli biondi e leggermente spettinati e il petto senza maglietta che, nonostante avesse solo quattordici anni, mostrava un bel po’ di pettorali, molto probabilmente dovuti alle diverse lotte in cui si era trovato. Lei allora, con un sorrisetto furbo, gli si avvicinò silenziosamente e gli schizzò l’acqua in faccia al che lui si riscosse e assunse un’espressione corrucciata.

“Ehi! Ma tu ce l’hai con me!”

“Io? No, perché? E’ solo che è troppo divertente schizzarti l’acqua in faccia”.

“Ragazzina, te lo faccio passare io tutto il divertimento”.

Il ragazzo si protese per afferrarle il braccio ma lei, coi riflessi pronti, si scansò e, cominciando a nuotare più distante da lui, gli gridò: “Prova a prendermi se ci riesci!”

Allora anche Iggy cominciò a nuotare per la piscina per inseguire Shary, orientandosi col suono dell’acqua che lei stava muovendo con la sua coda.

Continuarono così per un paio di minuti, poi lei si ritrovò nell’angolo della vasca e si fermò come se qualcuno gliel’avesse ordinato. Iggy, in men che non si dica, le fu praticamente davanti, le mani appoggiate ai bordi della piscina per impedirle di scappare, la testa un po’ abbassata per poterla guardare, o meglio, fare finta di guardarla, visto che lei si trovava un po’ più in basso di lui.

Anche Shary alzò lo sguardo verso di lui e i loro occhi si scontrarono, sembrò quasi che i due colori, verde e azzurro, si sciogliessero l’uno nell’altro. Sembrava quasi che volessero leggersi i pensieri semplicemente guardandosi.

Ad un tratto Iggy le si avvicinò ancora di più, bloccandola quasi completamente nel suo angolino. Lei inevitabilmente si trovò ad ammirargli il petto, dal quale stavano scivolando delle piccole goccioline d’acqua e si trovò, stranamente, a provare invidia verso quelle goccioline. Il torace gli si abbassava ed alzava piuttosto velocemente dal respiro affannoso, colpa della nuotata.

Lui invece continuava a fissarla dall’alto, senza alcuna espressione, attirato dal suo odore, da quel buon profumo che lei emanava. Non aveva mai desiderato tanto poter vedere come in quel momento.

“Ehi! Ragazzi! Guardate!” si sentì qualcuno urlare ad un certo punto. Quell’urlo distrasse tutti, anche i due ragazzi nell’angolo della piscina, che si voltarono verso Gasman,. Il bambino aveva iniziato a correre come un matto per prendere la rincorsa e  fare un mega tuffo in piscina, schizzando l’acqua addosso a tutti.

“Ehi Gazzy! Dovevi avvertirci prima!” lo sgridò Nudge che ora si trovava grondante d’acqua senza mai essere entrata in piscina.

Il bambino intanto sputava l’acqua come una fontanella e ridendo come un matto.

Iggy, allora, si allontanò da Shary per ritornare dai suoi amici lasciando la povera ragazza sbigottita e confusa. Quel ragazzo per un attimo aveva confuso tutti i suoi sensi, aveva pure dimenticato che c’erano altre persone.

Anche lei, alla fine, ritornò dagli altri cercando di dimenticarsi quello che era successo poco fa. In fondo, gli occhi di Iggy non erano così azzurri da sembrare che avessero rubato un po’ della tinta del cielo.

Ma il battito accelerato del suo cuore dice tutt’altro.

 

MILLY’S SPACE

Rieccomi!!! Allora piaciuto il capitolo?? Spero di sì e spero che mi lascerete qualche recensioncina.

Bene, non voglio rubare altri pezzi del vostro prezioso tempo.
Per chi mi segue su Facebook forse avrà visto che ho tolto l’album con le foto di questa fanfic. Per chi, invece, non mi segue, be’ adesso lo sa ^^
Più avanti le rimetterò, ma probabilmente saranno diverse.

Baci,

Milly.

E non scordatevi le recensioniiiiiiii!!!!

MAXBARBIE: mia amatissima e fedelissima lettrice : ) intanto ti ringrazio per la correzione grammaticale. Di solito sono attenta queste cose perché sono molto pignola per quanto riguarda il linguaggio, ma a volte alcune cose possono sfuggire, specialmente se scrivi mentre sei in coma ^^ ti ringrazio anche per aver recensito e perché segui questa storia.
A presto, spero.
Milly.

 

 

  
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