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Autore: VenerediRimmel    04/05/2013    4 recensioni
Il testimone, quel piccolo e inutile regalo.
Storse la bocca in un sorriso sghembo. Alzò gli occhi al cielo. Non poteva crederci.
Steve McGarrett gli aveva regalato una cravatta. Sorrise.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Williams, Steve McGarrett
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Cravatta.


Trovò una cravatta adagiata sul letto, sorrise.
Era lì, quando, uscendo dal bagno, aveva lanciato l’asciugamano, che prima circondava la sua vita.
Quella cravatta era sempre stato il chiaro segno che dimostrava quanto quell’uomo non volesse assolutamente appartenere a quell’isola.
Era costretto, si giustificava; ci viveva soltanto per la figlia, diceva all’inizio. Perché quella non sarebbe mai stata la sua casa, no, non l’avrebbe mai definita in quel modo, tentava di convincersi.

Sbagliava. Chiuse gli occhi.

Vide un paio di labbra. Quelle labbra che troppo spesso venivano dischiuse per rispondere a una sua battuta, oppure per sferrare l’ennesima frecciatina nei suoi confronti; quante volte le aveva desiderate? Non ci aveva mai pensato prima… Eppure doveva esser successo tante volte.

Quelle labbra. Quante volte le aveva toccate con la sua bocca, quella stessa notte?
Quelle labbra erano la sua casa, ora. Poteva negarlo a tutti, perfino al diretto interessato, ma quella cravatta ne era la prova.
Tutto era cambiato, quella notte.

Il testimone, quel piccolo e inutile regalo.
Storse la bocca in un sorriso sghembo. Alzò gli occhi al cielo. Non poteva crederci.

Steve McGarrett gli aveva regalato una cravatta. Sorrise.
Steve McGarrett gli aveva regalato una cravatta, abbandonandolo in quella casa senza dirgli nulla.

Codardo.

Così, in silenzio, abbandonato a quella piccola dimostrazione colorata, che ora aveva tra le mani, e con un sorriso idiota sul volto, pensò che quell’oggetto gli fosse stato donato per non tentare di far finta che gli avvenimenti della sera non fossero mai accaduti.
Perché Steve lo conosceva bene Danny: lui avrebbe fatto di tutto per far finta che non fosse successo nulla, quella sera. Per evitare l’imbarazzo.
Eppure era successo.
Insieme avevano bevuto, festeggiando il caso appena risolto, avevano litigato e avevano fatto pace, bevendo ancora.
Poi si erano lasciati sopraffare dai loro istinti, da quella chimica che li attanagliava fin dal loro primo incontro - Sì, nonostante la pallottola alla gamba.

Labbra, lingue, sapori, corpi sudati, movimenti illeciti, sesso, amore.
E poi di nuovo litigate, frecciatine ironiche e allusive; baci a stampo, baci a morsi, baci rubati.
E un’altra volta nel tranello del diavolo avevano fatto l’amore, anche durante un litigio, perché loro erano bravi perfino in quello: a litigare durante il sesso.

“Litigare”, poi, in realtà, Danny l’avrebbe tradotto con “lotta”.
Una lotta per stabilire a chi dei due toccasse fare il ruolo del passivo.
Non aveva vinto nessuno.
L’avevano fatto entrambi.

E avevano scoperto che sperimentare era anche cosa buona e giusta.

Sorrise, nuovamente. Eppure quella cravatta significava che il pensiero di quella sera aleggiava nella testa di Steve molto prima che ciò avvenisse, altrimenti non si spiegava.

Sospirò.

Anche Danny aveva quel pensiero da un bel po’. Non era l’unico, dopotutto.

Indossò la cravatta, guardandosi fiero allo specchio.
Quel giorno tutti avrebbero avuto sotto gli occhi l'unico testimone di quella notte, di quella tacita ammissione.
Tutti l'avrebbero notato e qualcuno magari gli avrebbe fatto anche un bel complimento – che di solito non pervenivano mai, visto che le cravatte le usava soltanto lui.

La indossò perché non aveva nemmeno intenzione di far finta che non fosse accaduto nulla. Voleva rendere palese il fatto che ricordasse, che non vedesse l’ora di riceverne un’altra, di cravatta - come testimone.
Perciò doveva renderlo palese. Altrimenti quella testa bacata di Steve McGarrett non ci sarebbe mai arrivato da solo.



Fine.


“Cos’è?” Vi starete chiedendo.
“Non lo so” Vi rispondo io.
   
 
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