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Autore: serelily    05/05/2013    7 recensioni
Piccoli extra delle storie che fanno parte della serie "You can be anything you want to be" che sono stati esclusi dalle long
File 1: Ti aspetterò tutto il tempo del mondo extra file - Ollie e Nate
File 2: Dimmi che ti importa - Seth e Steve
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You can be anything you want to be'
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Ti aspetterò tutto il tempo del mondo - Extra File
Ollie e Nate


Nate sentiva il cuore palpitare forte nel petto.
In mano aveva un pacco regalo, ma non sapeva cosa ne avrebbe fatto.
Guardò la scatolina, mentre piccole lacrime cominciavano a scendere lungo le sue guance.
Era ansioso e impaurito, ma suonò lo stesso il campanello.
Sperò che lui fosse sveglio, nonostante fosse la mattina di Natale e fossero le sette e trenta. Quando sentì un lieve rumore di passi giungere dall’interno dell’appartamento, sorrise.
La porta si aprì all’improvviso e un Oliver decisamente assonnato apparve sulla soglia. Non lo vedeva da giorni, ed era strano ritrovarselo così all’improvviso.
Nate ebbe di nuovo voglia di piangere, ma doveva essere forte. Era andato lì per un motivo, e doveva rimanere integro fino alla fine.
«Nate.» Oliver spalancò gli occhi quando si rese conto di chi aveva davanti. La mano che aveva appoggiato alla porta prese a tremare leggermente.
Dopo un primo momento di shock, si spostò per farlo entrare in casa. Non disse una parola, troppo incredulo di averlo lì per poter formulare un pensiero coerente.
Nate si sedette sul divano, stando in equilibro sul bordo, i muscoli tesi che riflettevano il suo stato interiore.
Avrebbe voluto correre da Oliver, implorare di perdonarlo e di riprenderlo con sé, ma avevano qualcosa di cui discutere, e non potevano certo lasciare che tutto rimanesse in sospeso tra di loro.
Oliver lo raggiunse titubante, sedendosi di fronte a lui e perdendo tempo per osservarlo.
Gli era mancato terribilmente.
Solo dopo che l’ebbe guardato bene, convincendosi che fosse davvero lì e che non fosse soltanto un miraggio, Ollie parlò.
«Che ci fai qui?»
Nate fece un sospiro profondo, mordendosi la guancia indeciso.
«Devo parlarti.»
 
Ascoltare il discorso di Nate non era stato facile, per Oliver. Si era sentito un totale fallimento per non aver capito il malessere della persona che amava, per non aver saputo porre rimedio prima che diventasse troppo tardi.
Nate aveva pianto mentre gli raccontava tutto, ma lui non si era avvicinato per consolarlo. Sentiva che il momento era importante e che ci sarebbe stato tempo dopo per un contatto.
Ora dovevano chiarire tutto e chiarirsi.
Quando tutto finì, Oliver si sentiva a pezzi.
Nate continuava a piangere sul divano e lui non sapeva, di nuovo, come aiutarlo.
«È colpa mia» disse Oliver con voce fioca.
«No» gemette Nate disperato. «Hai le tue colpe, come io ho avuto le mie. Ma non sei l’unico responsabile.»
Oliver scosse la testa, affranto.
«Avrei dovuto…»
«Ollie.» Nate pronunciò il suo nome con voce dolce, in una maniera che Oliver non sentiva da tempo e che gli fece stringere il cuore in una morsa.
«Ollie, non colpevolizzarti per tutto, non…»
Si alzò, perché era praticamente impossibile per lui aspettare un altro momento. Abbracciò Oliver, perché sentiva il bisogno di toccarlo, ora.
«Ti amo» disse, mentre strusciava il naso lungo il suo collo. «Ti amo e mi dispiace di essere stato una testa di cazzo.»
«Ti amo anche io» Oliver ricambiò l’abbraccio. «Scusami per non aver capito che avevi bisogno di me. Io volevo solo che ti costruissi un rapporto con tuo padre.»
«Non ne avevo bisogno…»
«Sì, invece» disse Oliver, risoluto. «Tu non capisci, Nate! Per tutta la vita ho avuto un padre terribile, che mi ha fatto sentire la peggiore delle persone, che mi ha rifiutato, che mi ha sputato addosso tutto il male che poteva e che ha fatto di tutto per distruggermi. Tu invece hai un padre meraviglioso, che ti ama per come sei, che ti accetta per come sei. Volevo solo che tu avessi la tua occasione di conoscerlo sul serio, di viverlo sul serio. Volevo darti quello che io non ero riuscito ad avere.»
A quelle parole, Nate provò il forte impulso di baciarlo.
Non toccava le sue labbra da troppo tempo e non poteva più resistere. Quando sentì di nuovo il sapore di Oliver, seppe che tutto sarebbe andato bene.
«Avresti dovuto dirmelo» disse il ragazzino. «Dobbiamo ancora lavorare su qualcosa, io e te.»
«Decisamente» rise Ollie tra le lacrime, «ma non compirò mai più lo stesso errore con te, la prossima volta. Puoi starne certo.»
«Lo spero» Nate sorrise. «E ora, avanti, andiamo a preparare qualcosa. È Natale e io sto dannatamente morendo di fame.»
«D’accordo» fece Ollie prima di prendere il cellulare. Non era mai stato così felice di disdire un pranzo in famiglia.
Sentì Nate che trafficava in cucina con le pentole e un sorriso spontaneo apparve sulle sue labbra. Si alzò dal divano per raggiungerlo, mentre un profumo delizioso invadeva la stanza.
Portò il telefono all’orecchio, mentre il suono dello squillo veniva sostituito dalla voce di suo fratello.
«Sei un po’ in ritardo» disse, ma Oliver poté chiaramente sentire che stava ridendo.
«Ecco, ti chiamavo per questo» disse Oliver. «Non vengo a pranzo, io… ho altro da fare, mi dispiace.»
Lucas ridacchiò felicemente.
«Lo sapevo» commentò. «Divertitevi!»
FINE.



Eccovi come promesso la piccola OS che in realtà è un extra della long :) A venerdì con il prossimo capitolo, baci baci.
Sere <3
 

   
 
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