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Autore: Lui_LucyHP    06/05/2013    1 recensioni
Londra, fine del diciassettesimo secolo. Il ricevimento per il fidanzamento del Conte Malfoy sarà al centro delle trame di un gruppo di nobili contro la Borghesia.
Prima Classificata al contest "Can I have this dance?" Di EmmaStarr.
Quarta Classificata al contest "Contest al contrario (edite)" di DonnieTZ.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Muggles in the 17th-18th century'
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Capitolo 3

C'è un principio d'ironia Nel tenere coccolati I pensieri più segreti E trovarli già svelati* (Elisa - Gli ostacoli del cuore)

2 Gennaio 1695

 

Il funerali della Regina si svolsero in una fredda mattina invernale, al cospetto dell'intera Corte e di tutti i borghesi che avevano voluto prendere parte alla cerimonia solenne, per onorare la donna che li aveva tanto apprezzati e considerati.

Il Re, che negli ultimi giorni era parso provato dalla morte dell'amata moglie, sembrava essersi ripreso, anche se per tutta la durata della messa tenne lo sguardo puntato sul pavimento.

Narcissa conosceva bene quel comportamento: era lo stesso che aveva adottato la madre alla morte del marito, il Conte Black. Tutti sapevano quanto Guglielmo III amasse la moglie Maria, nonostante il matrimonio fosse stato combinato e nessuno era stato sorpreso di vedere il Re crollare.

Narcissa si asciugò gli occhi con il fazzoletto che aveva portato con sé, certa che si sarebbe commossa.

«Suvvia, Narcissa, un po' di contegno» sibilò Lucius Malfoy, seduto al suo fianco.

«Non mi sorprende che non vi interessi nulla della morte della Regina dato che non avete mai fatto mistero di mal sopportare alcune sue idee» mormorò in risposta. «Comunque, gradirei un po' di rispetto per quanti invece l'amavano, perché è stata una brava Regina, che ha saputo sostenere il Re e tenere unito il popolo come pochi sanno fare».

«Sciocchezze».

Ignorò l'ultimo commento dell'uomo che tra poche settimane sarebbe diventato suo marito e tornò a concentrarsi sulla cerimonia, e ad asciugarsi le lacrime. L'unica consolazione era che non era la sola a piangere la sua Regina.

Al termine della messa seguirono la bara nel cimitero della chiesa, dove il Re aveva fatto costruire un chiosco in pietra e marmo dove far riposare la moglie in eterno.

Con la coda dell'occhio vide Lucius raggiungere un gruppo di Nobili che si teneva in disparte e che non sembrava affatto rattristato dall'evento, anzi sembrava soddisfatto; e lei sapeva perché.

«Narcissa, cara, ti prego accompagnami all'interno, nel Salone» disse la Contessa Black, con fatica. «Non mi sento molto bene, comincio ad avere una certa età».

«Certo, madre».

Prese la donna sotto braccio e la accompagnò fuori dal cimitero, cercando di non preoccuparsi troppo. Dopo pochi minuti furono raggiunte da Lucius.

«Cosa succede?»

«Mia madre non si sente bene» spiegò Narcissa. «La accompagno dentro il Palazzo, dove potrà riposare un po'».

«Bene, era proprio la scusa che mi serviva per lasciare quella farsa».

Narcissa lo fulminò con lo sguardo, ma non disse nulla di fronte alla madre.

Lasciò la donna in una comoda poltrona in uno dei salotti del Palazzo, accerchiata dalla servitù che la seguiva e uscì nel terrazzo chiuso, dove poco prima si era rifugiato Lucius.

«Voi e i vostri amici sembrate parecchio soddisfatti della morte della Regina» commentò, quando lo ebbe raggiunto, vicino alla porta che conduceva all'esterno. «La cosa non mi piace, si potrebbe pensare che centriate qualcosa».

«Ma come vi permettete di fare un'affermazione simile?» esclamò l'uomo, fingendo un tono indignato che non ingannò Narcissa; era una donna, non una stupida.

«Mi permetto eccome, dato che ho questa» esclamò soddisfatta, estraendo un foglio dal corpetto dell'abito nero che indossava. «La lista che voi avete perso al ricevimento mentre ballavate; contiene i nomi di alcuni nobili che hanno contribuito a comperare una Polvere velenosa, per uccidere la Regina».

«Datemi quel foglio!» esclamò Lucius, facendo qualche passo verso di lei con la mano tesa.

«Non penso proprio» disse, sorridendo e infilando nuovamente il foglio nel corpetto. «Oh, non osereste toccarmi prima del matrimonio» aggiunse, cogliendo lo sguardo dell'uomo.

«Potrei anche farlo».

«Io chiamerei aiuto e potrei raccontare una storia qualsiasi, mentre voi non potreste fare nulla, se non raccontare che stavate cercando quel foglio... Immaginate il guaio».

Si stava divertendo un mondo e lo avrebbe tenuto in pugno per un bel po', giusto per vendetta.

«Siete perfida, Contessina».

«Ed è tutta colpa vostra. So tutto, Lucius, vi ho sentiti parlare al Ricevimento del vostro piano di uccidere qualcuno, ma non mi sarei mai aspettata che fosse la Regina».          

Nei giorni che avevano separato la morte della Regina dal funerale, aveva parlato spesso con Lucius, che le era parso parecchio preoccupato, e non aveva potuto fare a meno di stuzzicarlo, specialmente quando lui le aveva confessato di aver perso qualcosa di importante.

Sapeva che il futuro marito faceva parte di quella fazione di Nobili che andava contro la borghesia, la classe sociale che si stava affermando sempre di più nel paese e che, almeno numericamente, aveva già da un po' superato quella nobiliare, ma non avrebbe mai pensato che si fosse fatto coinvolgere fino al punto di organizzare l'omicidio della Regina. Era rimasta molto delusa, soprattutto perché lei aveva adorato la donna che per anni era stata la compagna del Re, lo aveva aiutato nel governo del paese e, molto spesso, lo aveva sostituito negli eventi in cui non poteva essere presente.

Probabilmente anche quello aveva contribuito ad aumentare il mal contento verso la Regina, oltre alla simpatia per la classe borghese; gli uomini avevano ancora la convinzione (presunzione, secondo Narcissa) che la donna fosse un essere limitato ed inferiore, il cui unico ruolo fosse la cura della casa e dei figli. Purtroppo per Lucius però, il vecchio Conte Black aveva cresciuto tutte e tre le figlie con le stesse idee libertarie che avevano cominciato a circolare da qualche tempo. Narcissa e le sue sorelle sapevano leggere, scrivere e far di conto; lei stessa ormai aveva sostituito il padre nell'amministrazione delle proprietà dei Black e avrebbe continuato a farlo anche una volta sposata.

Se Lucius pensava di aver scelto una ragazza buona, tranquilla e, soprattutto, accondiscendente, si sbagliava di grosso e quello era il suo modo di farglielo capire.

«Perché non me lo avete restituito la sera stessa?» chiese il Conte Malfoy, gli occhi pericolosamente stretti in due fessure. «Dopotutto il fidanzamento è stato ufficializzato, non ci sarebbe stato alcuno scandalo se foste venuta nella mia camera di notte».

«Sfortunatamente per voi, quando quella sera mi sono avvicinata alla vostra stanza per riportarvi il foglio, ho sentito che vi stavate divertendo ancora molto e mi era sembrato fuori luogo interrompervi, anche se avrei tanto voluto farlo».

«Dal vostro tono si direbbe che non approvate le mie scelte in quanto a costume».

«Esattamente, Conte. Il matrimonio dei miei genitori, seppur combinato, ha funzionato molto bene e mio padre non è mai ricorso a compagnia femminile che non fosse mia madre. Da voi mi aspetto lo stesso».

La fragorosa risata di Lucius attirò l'attenzione di alcuni membri della servitù che stavano passando in quel momento e irritò parecchio Narcissa.

«Non ridete! Terrò io questo foglio, in un posto sicuro dove nemmeno voi lo potrete trovare e, se vi sbottonerete ancora con qualche donna di dubbia moralità, lo consegnerò personalmente al Re».

«Aspettate... Voi state facendo tutto questo per vendetta contro i miei passatempi? Da quando una donna può permettersi di comandare l'uomo?»

«Da adesso, per quanto mi riguarda. Ve l'ho detto che non sono proprio la ragazza tranquilla e sottomessa che tutti credono. Ho una testa e la so usare molto bene, per vostra sfortuna. Vedrete con i vostri occhi di che cosa è capace una donna, soprattutto quando si tratta di uomini».

«Oh, Contessina Black, così mi lusingate però; si direbbe che siete innamorata di me» disse Lucius, mentre un ghigno si formava sul bel viso.

Narcissa sentì le guance in fiamme e, per la prima volta da quando si trovava di fronte al Conte Malfoy, abbassò lo sguardo sul pavimento.

«N-no, non è vero...»

Voltò le spalle all'uomo e tornò quasi di corsa all'interno del salotto dove la madre stava riposando, ma non poté impedire alla voce di Lucius di raggiungerla.

«Sarete una perfetta Contessa Malfoy, Narcissa».

   
 
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