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Autore: Elrien    06/05/2013    1 recensioni
il racconto di una gionata nella "natura"...spero vi faccia ridere! :D p.s. ho preso spunto da fatti realmente accaduti... a me:) il resto è inventato di sanissima pianta:D
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mercoledì 1 maggio 2012 ore 9:00
Sto volando. Sono tra le nuvole bianchissime del cielo e sorvolo le più famose città del mondo. Oh! New York! E lì c'è Londra! A un certo punto attacca un'arpa. Ah che spettacolo. Certo l'arpa non è un granchè, ripete sempre lo stesso pezzo. Poi ad un certo punto all'arpa si sovrappone la voce di mia madre:-Ehi, Giulia svegliati- io me ne frego altamente e ritorno ad ammirare quella che ora credo sia Parigi (non sono forte in geografia). Ma l'arpa è veramente insistente. Mi rigiro nel letto, ma mi ritrovo sul pizzo e con un movimento brusco, fatto per lo scopo opposto, mi ritrovo per terra. "Gran bel modo di iniziare la giornata" penso. Mi affretto a bloccare la sveglia, che ormai da 5 minuti suonava lo stesso pezzo di arpa. Vado in cucina per fare colazione e prendere la pillola di antistaminico. Ma mi accorgo che è finito. "vabbè poco male" penso "tanto nemmeno mi faceva niente". Mi vesto e dopo una per niente accurata spazzolata di capelli, infilo il giacchetto e salgo in macchina. -Allora, dove sarebbe questo agriturismo?- mi chiede mio padre
-Ma sì, ma che non lo sai, è proprio lì...vicino a coso... come is chiama... ok salgo e vado a prendere l'indirizzo- dico rassegnata. Dopo 15 minuti (lo so non ci vuole così tanto a predere un foglio, ma insomma, siate clementi! sono le 8! ok forse non sono le 8, magari le 11, ma che differenza fa?) riscendo e do a papà il biglietto con il nome della via. Papà mette in moto e così partiamo verso la natura più selvaggia. Veramente, a onor di cronaca, non è proprio la natura selvaggia propriamente detta, è più qualcosa tipo... un agriturismo! ecco, questo è il termine giusto. Comunque per me che vivo in città, le galline che scorrazzano da tutte le parti e quegli adorabili vecchietti di paese che giocano a carte SONO la natura più selvaggia. Quando arriviamo, dopo 3 inversioni di rotta per errata comprensione del suddetto foglio informativo (c'eravamo persi), saluto mio padre e comincio a cercare la mia amica. Alla fine la riconosco di spalle. Ora voi potrete anche dirmi che sono particolarmente stupida. E non potrei darvi tutti i torti. Ma chi, ditemi chi non è allettato dalla possibilità di spaventare una persona? Tutte le circostanze sono a mio favore: lei non sa che sono arrivata e è anche di spalle. è un segno del Fato, lo devo fare, è mio dovere. C'è un unico problema che si contrappone alla mia teoria: la mia amica, Sara, è alla fine di una discesa. Ma non una discesa piccola o in pendenza quanto una rampa di scale (quelle delle case per bambini dai tre anni in giù, è chiaro), ma una discesa Discesa, di quelle con la D maiuscola, che solo a guardarle ti viene l'asma, figuriamoci ad affrontarle. "Ma dai" mi dico " sei una balda giovane, ce la farai tranquillamente". Detto o meglio, pensato questo, comincio a scendere la Discesa con la D maiuscola. Per i primi 2 metri va tutto alla perfezione. "che cavolat...aaaaaaah!" mentre penso la parola, il piede mi scivola su una parte bagnata e comincio a agitarmi come si faceva nel periodo della "febbre del sabato sera". Ma a un certo punto perdo sul serio l'equilibrio e comicio a urlare e cadere, come in quei brutti sogni dove cadi e non vedi la fine. La cosa più brutta è che non ho nemmeno minimamente sfiorato Sara, sono andata a infrattarmi in un cespuglio di non so che cosa.  Quando riesco a liberarmi di quella quantità spropositata di rami (inusuali per un cespuglio!) mi giro verso la Discesa e mi accorgo di aver formato col mio poverissimo deretano una strada perfetta.
-ahahhahaha- sento da dietro le mie spalle -la cattiveria, mia cara!- è Sara che mi deride senza un minimo di pietà. Nel frattempo mi rigiro e vedo una  famiglia che dice indicando il tragitto da me poco fa percorso (U.U) :-guardate! I gestori hanno addirittura spianato questa parte per farci passare! Che gentili!-  "pfs!" penso io.
-Allora, sono le 12.40, che ti va di fare?- mi chiede Sara
-Mangiare. Devo assolutamente mangiare- rispondo io. Quindi ci dirigiamo verso il capannone della pasta e ne prendo un bel piatto. Poi andiamo anche verso quello dei panini, ma ci dicono che sono finiti tutti "vorace questa gente" penso. quindi ci sediamo a un tavolo di legno con le panche e cominciamo a gustarci un'ottima pasta. Il mio pranzo è però maleducatamente interrotto da una gallina impertinente che mi gira intorno alle gambe. -Sciò!- la spingo via a gesti senza toccarla, ho una paura matta della aviaria, anche se non ho la più pallida idea di cosa sia. Ma questa, evidentemente infastidita dal mio comportamento, in tutta risposta salta sul tavolo e comincia a fare quel suo fastidiossissimo rumore. Allora, con incredibile calma, scanso il piatto di pasta che ripongo al sicuro, afferro saldamente il vassoio e comincio a picchiare la gallina che starnazza ancora più rumorosamente. Da questo non so come siamo passati all'inseguimento per tutto l'agriturismo. A tipo il sesto giro intorno a tutto il perimetro, interviene un tizio che si mette tra me e la gallina. Credevo mi volesse difendere e invece dice: -tranquilla Rosita, non è successo niente, questa brutta persona ora non ti fa più niente- Rosita?! Come la gallina del Mulino Bianco? Continuo a fissare stupefatta l'uomo che si gira verso di me e mi lancia un'occhiata agghiacciante come a dire: rifallo e ti spenno, giusto per rimanere in tema ed è imitato da quella strafottente di una Rosita. Ancora incredula ritorno al mio tavolo e continuo a mangiare la mia pasta, mentre Sara si strozza tra le risate.
-etcì!- starnutisco all'improvviso "vabbè è un caso"
-etcì!- "vabbè qui fa un po' fresco"
-etcì!- "vabbè mi sarò raffreddata
-etcì!- "oh porca miseria! L'allergia!" non avevo preso l'antistaminico e quella bipede di una gallina aveva scatenato un attacco allergico di quelli epici, che se Achille ne avesse avuto uno simile al mio, Omero avrebbe parlato anche di quello, giusto per farvi capire la gravità della situazione.
Potete credrci o no, ma vado avanti così fino alle 4 di pomeriggio, quando mi ficco la testa sotto una fontanella e annego letteralmente i miei dolori. Verso le 5 comincio ad avere un certo languorino, ma era finito tutto. A un certo punto prendo di mira un barbecue e un tizio che sta mettendo sopra 6 cosce di pollo, 9 pezzi di pane e 12 patate da cuocere al carbone. Si, le ho contate, tutte quante. E come se non bastasse la vista ad arrecarmi sofferenza, ci si mette anche l'olfatto, o meglio quello che ne era rimasto, visto che credo di averne buttata fuori buona parte tra uno starnuto e l'altro. Ogni 2 minuti ci arriva una zaffata di carne alla brace e ogni 2 minuti moriamo un po' dentro. Poi arriva la Provvidenza. Comincia a piovere leggermente, e il tizio abbandona incustodito il barbecue. Basta un'occhiata d'intesa e io e Sara ci avviciniamo al barbecue. è un lavoretto veloce e pulito, afferro una patata cotta al carbone e la nascondo detro la busta che Sara teneva aperta. Scappiamo via ridendo e divoriamo voracemente la patata guardandola come se non mangiassimo da mesi. -bha io ho ancora un buchetto nello stomaco- dice Sara con fare innocente, in pratica (senza troppi giri di paroleXD) ci ritroviamo accanto al barbecue con io che faccio da palo e Sara (che da oggi chiamerò Manolesta) che allunga la graziosa manina verso una fetta di pane e una salsiccia (cotte alla perfezione, stavo quasi per fare i complimenti al tizio). Scappiamo via e divoriamo anche quelli voracemente. La sera arriva velocemente e è per noi ora di tornare a casa. Finita cena me ne vado a letto dopo aver confessato i miei peccati ai miei genitori che ridono allegramente.

Mercoledì 1 Maggio 2013 ore 13:00
Sono tornata in questo agriturismo per festeggiare con Sara, ma le mie intenzioni sono intralciate da un semplice, breve cartello con la MIA foto e sotto una scritta: IO NON POSSO ENTRARE, e più sotto: GLI EVENTUALI COMPLICI SARANNO PUNITI. In quel momento vedo Rosita sfilarmi davanti con aria di sfida. "pfs!"

*angolo dell'autrice* ciao a tutti! grazie per aver letto questa storiella, è la prima comica che scrivo e mi auguro di avervi fatto almeno sorridere! Fatemi sapere!! ciaoo :D
  
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