Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: LadyLillina    08/05/2013    2 recensioni
"In principio fu lo “sgnurf!”
Sgnurf era l'unico modo in cui si esprimevano tutti, ma proprio tutti, gli uomini delle caverne.
Sgnurf stava ad indicare che la cena era pronta, sgnurf per avvertire il compagno caccia che una feroce tigre dai denti a sciabola gli aveva appena azzannato il popò, sgnurf per dichiarare una forte attrazione sessuale nei confronti di qualcuna o qualcuno, e si usava sgnurf, nel caso l'inciucio fosse andato a buon fine, per invitare tale persona ad accoppiarsi dietro il primo cespuglio incontrato, così tanto per conoscersi meglio.
Immaginatevi il casino di fraintendimenti che poteva uscirne fuori!
Nella peggiore delle ipotesi, il povero uomo delle caverne poteva trovarsi ad amoreggiare con una tigre dai denti a sciabola, davanti ad uno spiedino di mammut e per giunta carbonizzato.
Si sa che le tigri dai denti a sciabola non sono passate di certo alla storia per essere stata una razza sensibile ai richiami del romanticismo."
Genere: Comico, Commedia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco un nuovo capitolo delle vicende di Turk della tribù di Merduk; questa volta il nostro "eroe" si troverà di fronte una novità alquanto "bagnata" e pericolosa che però lo lascerà carico d'esperienza.
Senza contare il fatto che a volte gli amici sono proprio degli adorabili pezzenti!

Quando Turk, della tribù di Kul, incontrò il signor Scoglio la prima parola che pronunciò fu “sgnurf” che grosso modo stava a significare: “oh cos'è questa roba qua!”

Era il tardo pomeriggio di una bella giornata estiva e lui ed i suoi amici (oddio amici è una parola grossa per quei tempi, diciamo compagni di tribù) erano stati a caccia.

In quell'occasione si erano spinti molto lontano, forse anche troppo, visto che erano arrivati davanti alla scogliera che separava il mondo delle acque da quello della terra.

Turk ed i suoi compagni rimasero in silenzio davanti a quella grande distesa di un bellissimo colore blu; era la prima volta che vedevano il mare.

Gluk lo spaccone, Sbork il laido, Trash l'imbecille e Spetref il pauroso non avevano coraggio di avvicinarsi, eppure il clima mite, l'assenza di vento rendeva lo specchio d'acqua calmo, e l'infrangersi delle onde contro le rocce era pressoché inesistente, solo Turk lo smilzo raccolse il coraggio a due mani, anzi a due piedi, visto che cercò di camminare su uno scoglio piatto che affiorava appena appena.

-Sgnurf?- Che grosso modo a stava a significare: “allora, com'è?”

Era Spetref a fare la domanda, il suo timore era così forte che si era rintanato dietro la stazza di Gluk, fino quasi ad entrargli dentro la pelliccia.

-Sgnurf!- Rispose Turk, spiegando che quel “coso” era duro, bagnato e pure scivoloso.

Quest'ultima caratteristica la scoprì a sue spese.

All'improvviso i compagni udirono un grido terribile, allungarono il loro sguardo verso l'amico e lo videro prima volare a mezz'aria e poi cadere nella grande pozza blu con tanto di sonoro tonfo finale.

Turk era sprofondato nelle acque profonde dello “sgnurf”.

Fortunatamente grazie al principio d'Archimede che afferma che ogni corpo immerso in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto, uguale per intensità al peso del fluido spostato, e al fatto che l'acqua salata aiuta a galleggiare, il povero Turk risalì su come un tappo di sughero, ma non sapendo nuotare rischiava di cadere di nuovo giù e magari per sempre.

-Sgnurf!Sgnurf! “Aiutatemi brutti figli di una cavernicola senza pelliccia”!- Iniziò a gridare sbatacchiando le braccia a destra e manca.

Purtroppo per Turk , il termine“sgnurf” significava tutto e nulla, così i suoi amici cacciatori non compresero che aveva bisogno d'aiuto, e di certo il loro raziocinio, degno di un piccione in stato comatoso, non li aiutava un granché.

Gluk comprese: “Ho voglia di tette!”, Sbork “Mi scappa la cacca!”, Trash “Tanto va il mammut al lardo” ed infine Spetref “Andate pure al villaggio senza di me!”; così nessuno, e ripeto nessuno, corse a dare una mano al povero Turk.

Anzi Gluk si mise pure a ridere vedendolo annaspare come una pantegana in procinto di annegare e di rimando anche il resto del gruppo finì per rotolarsi per terra dalle risate.

In effetti Turk stava davvero per morire, aveva bevuto tanta di quell'acqua salata da non respirare quasi più, e le forze lo stavano abbandonando, sarebbe diventato ben presto cibo per pesci se non avesse avuto in quell'istante un'idea a dir poco geniale.

Lo scoglio pur essendo piatto e liscio presentava due piccole insenature; Turk ci appoggiò le sue mani e noto con meraviglia che non andava più sott'acqua.

Attaccato allo scoglio, come una patella, il tapino poté di nuovo respirare senza correre per l'ennesima volta in quei tremendi glu glu .

Da quella posizione apparentemente sicura, non solo riuscì a vedere il suo gruppo di sodali bastardi sganasciarsi dalle risate, ma si accorse di quanto fosse piccolo ed inutile davanti alla maestosità del mare, che gli appariva senza fine.

Nonostante la paura che lo pervadeva, gli occhi che bruciavano, e il respiro ancora affannato, capì che quello “sgnurf” era bellissimo e che poteva diventare pure amico, se preso nel modo giusto.

-Sgnurf! “che meraviglia!”- Sospirò malinconico, e solo allora il branco di babbei si accorse che versava in difficoltà, così alla meglio tardi che mai, misero in moto la macchina dei soccorsi, o meglio la clava dei soccorsi, visto che Gluk gli allungò quella come appiglio.

Con molte difficoltà, ed il rischio di trovare non uno ma quattro salami a mollo (Spetref, rimanendo fedele al suo nomignolo, era rimasto in disparte a fare il tifo) a causa del viscidume che stava sulla roccia, Turk fu infine portato sulla terraferma.

Se la cavò così con qualche escoriazione qua e là (quello scoglio era piatto e liscio, ma non quelli attorno) , ed una discreta bevuta di acqua salmastra.

Accompagnato da Gluk e Sbork si sdraiò su un prato verde che stava lì vicino al fine di asciugarsi e riprendersi dallo spavento.

Ok, può sembrare assurdo, nonché campato in aria, conoscendo il mare scoglioso, che nelle vicinanze ci sia un bel praticello magari pieno di margheritine, ma siccome nessuno ancora ha visitato l'epoca preistorica questa mia teoria non può essere smentita.

Turk così imparò:

  1. Che fare lo sborone con gli amici non sempre ha un lieto fine.

  2. Che le cose nuove devono essere testate con estrema prudenza perché possono essere davvero infide.

  3. Che se non chiedi aiuto correttamente alla gente che ti sta intorno, questi non solo ti lasceranno nella cacca fino al collo, ma ti prenderanno pure per i fondelli; perciò non lamentarti se hai chiesto un bicchiere d'acqua e ti ritrovi con una fetta di prosciutto in mano.

  4. Che se non ti fai prendere dal panico puoi capire che quello che ha causato la tua rovina, può invece salvarti la vita.

  5. Che nonostante l'insidia di certi posti, non si può non rimanere affascinati; (promise a se stesso di visitare il mare al più presto) .

  6. Che ostinarsi ad usare solo il termine “sgnurf” era davvero degno di un popolo di cavernicoli!

Turk, soddisfatto dei tanti punti esperienza accumulati in quella giornata si mise le mani dietro la testa, e con un sorriso beato sulla faccia rimase in silenzio ad ammirare il sole che si spegneva nel mare, tingendolo di un bel rosso fiammante.



   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: LadyLillina