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Autore: SpicyTuna    09/05/2013    3 recensioni
Siete nati sotto il segno dell'Acquario? Beh, ho una brutta notizia per voi. Questo sarà un anno particolarmente sfortunato. Se incontrerete sulla vostra strada un ragazzetto dai capelli azzurri e un'indecente, cortissima tunichetta bianca fatevi un favore e scappate. E, prima che lo chiediate, si. Quello è proprio un uomo con la testa di tonno.
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Acquario non è visto di buon occhio dagli altri Segni Zodiacali, che quest'anno decidono di giocargli un brutto scherzo. Paolo Fox, tramite un loro suggerimento, dichiara che tutti i nati tra il 21 gennaio e il 19 febbraio saranno perseguitati dalla sfortuna per i dodici mesi a seguire. Riuscirà il ragazzo a salvare i suoi protetti del Pianeta Terra? No, non credo, ma sarà divertente seguirlo nell'impresa.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 1
La Partenza

Acquario quel mattino si svegliò con la vaga sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante.
Controllò che la maschera all'argilla di palude fosse ancora ben spalmata sulla faccia, e quando vide l'impronta verde di un volto in stile Urlo di Munch stampato sul cuscino si ripeté mentalmente: - No, ancora?! -.
Era il sedicesimo che buttava via in un mese.
I calzini antiscivolo che teneva per dormire erano al loro posto, con le punte a forma di orsacchiotto che gli sorridevano felici, rincuorandolo. La copertina termica all'essenza di schiuma di mare e ostriche al limone non si era mossa, e lo specchio era ancora ben nascosto nell'armadio, come prevedeva l'arte del  feng shui. Il suo karma era salvo.
Ma allora cos'era quella vocina nella sua testa che ripeteva: « Mio signore. Farete tardi alla riunione con gli altri Segni. Signore. Avanti. Alzatevi ».
Oh, nessun amico immaginario né grillo della coscienza. Era il suo maggiordomo, un ometto basso, gobbo, apatico e dalla testa di tonno. Era sempre rivolta verso l'alto, come stesse abboccando ad un amo, ma del resto non si era mai visto un tonno mettere la testa tra le ginocchia, no?
« Tunapio, mio buon amico, anche stamattina profumi magnificamente » disse Acquario con un gran sorriso. L'odore di pesce al risveglio lo riportava sempre ai cari tempi andati, quando il fratello Sagittario si intrufolava in camera sua alle cinque del mattino e gli infilava un paio di anguille nelle mutande. Ah, l'amore fraterno. Al ragazzo salirono le lacrime agli occhi, ma le spazzò via con un gesto teatrale e s'impose di non divagare.
« Parlavi di una riunione, giusto? Quella della Valigia Rossa è stata l'altro ieri, e ci sono andato. Guarda cosa mi hanno dato in omaggio! ». Sfoderò da sotto la copertina termica un vaso traboccante di lumache azzurre, vive e recalcitranti.
« Pensa che se te ne infili almeno sei nel sedere poi... »
« ... Mio signore. Farete tardi alla riunione con gli altri Segni. Signore. Avanti. Alzatevi ».
Acquario dovette capitolare. Rimise le lumache al calduccio e si alzò, prendendo i vestiti che Tunapio gli porgeva. Siccome Tunapio aveva le pinne, e non erano esattamente prensili, gli caddero immediatamente a terra, ma anche questo faceva parte della quotidianità. Nel palazzo di Acquario si trovava praticamente tutto sul pavimento, dato che quello che il maggiordomo tentava di pulire, afferrare o spostare finiva inesorabilmente sfracellato al suolo.
Così  Acquario raccolse i vestiti, lo spazzolino da denti, lo spazzolone del water, il pettine e si chiuse in bagno.
Dopo esattamente due ore e sedici minuti ne uscì più bello che mai, con i corti boccoli azzurri che risplendevano di luce propria, i denti sfavillanti e il wc perfettamente igienizzato. Decise di dare una svolta alla sua giornata e accorciò di parecchi centimetri la tunichetta bianca che portava, in modo che si leggesse la scritta wet is better sul retro delle mutandine rosse (altro acquisto di due giorni prima).
« Che ne pensi, Tunapio? » chiese, facendo una giravolta davanti allo specchio sbucato dall'armadio come fosse pronto per un ballo di gala. Il maggiordomo chiuse e riaprì gli occhi, uno alla volta, boccheggiò per un istante e infine disse:« Mio signore. Farete tardi alla riunione con gli altri Segni. Signore. Avanti. Alzatevi ».
Con un sospiro rassegnato, Acquario gli battè una mano sulla spalla ed uscì dalla cameretta.

Il suo palazzo era stato costruito in cima ad un dirupo, e pendeva inesorabilemente in basso, verso il mare sottostante. I sandalini a ventose di Acquario risolvevano il problema, ma più di una volta aveva dovuto rincorrere uno scivoloso Tunapio affinchè non precipitasse da una delle finestre.
La sua stanza si trovava nel punto più alto, quindi per scendere aveva sempre il suo brillantissimo metodo, frutto di molti esperimenti ed ematomi alle natiche.
Prese (sempre da terra), un sacchetto biodegradabile, lo strofinò sulla testa del maggiordomo per lubrificarlo e si posizionò sul primo gradino di una lunga scalinata a chiocciola, seduto su quel gommone di fortuna.
« Ehi Tunapio, vieni con me? ».
Il tonno impegò un po' prima di rispondere. «... Vi seguo a ruota ».
Acquario fece un cenno affermativo e prese una gran boccata d'aria. Era tutto pronto.
Con uno slancio si gettò giù dalle scale, mentre il sedere urlava di dolore e il ragazzo urlava di gioia, le braccia alzate manco fosse sulle montagne russe. Con la coda dell'occhio notò che Tunapio lo stava seguendo, effettivamente, a ruota. Rotolava come un barile che viene mollato da una collina, ma il suo volto non tradiva alcuna emozione. Avete mai visto un tonno disperarsi in preda agli strappi muscolari? Ecco, appunto.
Terminata la discesa, Acquario impiegò dieci minuti buoni per alzarsi, con il sacchetto ancora appiccicato al posteriore e il corpo inerme di Tunapio ai piedi.
Che bel modo di iniziare la giornata!
I due attraversarono, non esattamente a passo spedito, la stanza del cucito, la stanza di pilates, la stanza dei film strappalacrime, la stanza del volano, la stanza del té delle cinque e infine arrivarono all'uscita.
Lì accanto, ad attendere il ragazzo, stava un grande vaso dipinto a mano, colmo d'acqua apparentemente pulita. Acquario se lo caricò sotto braccio e sbuffò, già abbastanza indolenzito per la discesa mattutina.
- Un giorno scoprirò chi è quel monello che nella costellazione mi ha visto con un vaso in mano! - pensò, attento a non spandere il prezioso liquido. Era acqua tonica, e Dio solo sapeva se ne aveva bisogno quel giorno.
Un massiccio portone rivestito di conchiglie colorate e luci al neon li separava dal mondo esterno. Con un sonoro gneeek si aprì, e li investì una ventata d'aria che sapeva di salsedine e pesce spiaggiato.
« Tunapio, sii gentile, vai a chiamare Sweet Daddy. Temo che avremo bisogno di un passaggio ». Ma mentre parlava, Acquario non si accorse che il maggiordomo era ruzzolato fuori, nel mezzo del mare in tempesta. Quelle sue gambe scivolose erano una vera seccatura.
Per fortuna Sweet Daddy percepiva l'odore di tonno da chilometri di distanza.
Arrivò in volo, sovrastando il Segno con la sua mole imponente. Aveva l'aspetto di grande gabbiano dagli occhi rossi e collerici e il becco affilato, bracciali borchiati alle zampe e un gilet di pelle nera a completare il tutto. Insomma, un vero bullo.
Si gettò a capofitto tra le onde, ripescando lo sventurato domestico e riportandolo a riva.
« Grazie, Sweet! » disse gioioso il ragazzo, tendendo le braccia, « puoi lasciarlo, adesso ».
Lo sventurato Tunapio fu sputato fuori senza pietà, e colpì in pieno il suo Signore.

Acquario, spiattellato sotto il peso del tonno colante di bava, osservò il cielo. Era colmo di nubi nere e temporalesche, del sole nessuna traccia.
« Che splendida giornata per un volo! » esclamò, euforico.
Sweet Daddy gracchiò il suo disappunto, guardando con apprensione le saette che squarciavano il cielo.
Rimpianse il giorno in cui era stato assegnato a quel Segno come cavalcatura, e con una mossa lesta dell'ala schiaffeggiò maggiordomo e padrone in piena faccia, proprio mentre si apprestavano a rialzarsi.
« Bene stronzetti, si va'. Se mi piglio un fulmine nel culo vi mangio vivi e vi vomito sulla spiaggia ». Il suo tono non ammetteva repliche.
Afferrò Tunapio per le gracili gambe umane e se lo caricò in spalle, con Acquario che si arrampicava a fatica su per le sue ali mettendo in bella mostra le mutandine.
Il gabbiano non fece nessun commento al riguardo, si acquattò e tese le ali, pronto a partire.
« Uhm... Sweet, prima di andare avrei una domanda » sussurrò timoroso il ragazzo.
« Che vuoi ».
« Se ci mangi vivi... poi quando ci vomiti lo siamo ancora? ».

Sweet Daddy sospirò, esasperato. Sarebbe stato un lungo, estenuante viaggio.



- Note dell'autrice -

Ciao! Di che segno siete? Io dell'Acquario, e ho la sensazione che tutte le cose brutte che mi stanno capitando abbiano un loro perchè. Tipo la mia scorpacciata di moschini mentre andavo in bici e cantavo Sempre Libera della Traviata a squarciagola. Cosa ci facevano tutti quegli insetti sulla mia strada? Se non è sfiga questa!
Per gli amici Sagittari invece ho una buona notizia: il vostro protettore è per metà uomo e per metà cavallo. Un salutista patito del fitness  che nel tempo libero... non ha tempo libero. Riuscirete a stare al passo? Al prossimo capitolo, e astenersi culi pesanti!

Un bacione appiccicoso da me e Tunapio <3

  
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