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Autore: mikilily    10/05/2013    14 recensioni
Questa era una piccola O.S., ma forse avrà presto un altro capitolo. è un regalo per i nottambuli, sperando piaccia. Ha come protagonisti Draco e Hermione i due vivono una intensa storia segreta. La guerra è finita da un pezzo ed entrambi sono due stimati e apprezzati maghi, ma nonostante questo tengono la loro storia ( che sminuiscono come un rapporto di solo sesso) segreta. Delle foto sul giornale e il coraggio di Hermione cambiano tutto... se vi ho incuriosito almeno un poco vi aspetto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Seduta sul letto sfatto infilò, ben attenta a non smagliarla, la calza in seta nera; Questa aderiva perfettamente alla pelle bianca della gamba, accarezzò il ginocchio fino ad arrivare alla coscia. Tirò ancora un poco e poi con clic l’agganciò al reggicalze, ripeté gli stessi movimenti anche per l’altra gamba, infine, si sollevò.
- Ho sentito che Potter ha ottenuto l’incarico come capo del dipartimento auror - disse l’uomo alle sue spalle. Il tono di voce giunse alle orecchie della donna come disinteressato, ma sapeva che nonostante tutto quell’informazione lo incuriosiva.
- Sì - rispose afferrando la longuette in seta che solo un’ora prima aveva poggiato sulla poltrona di pelle bianca stile Barcellona.
Si girò appena verso il letto incrociando gli occhi dell’uomo che nudo stava ancora disteso sui morbidi guanciali, osservandola.
Merlino quanto era bello.
Il lenzuolo di seta nera accarezzava la sua pelle umida e accaldata dall’amplesso appena avuto.
Vanitoso.
Il suo corpo, flessuoso, teso e muscoloso, era nudo e lui, incurante di questo, continuava a guardarla attendendo altre informazioni.
Egocentrico.
- Ci sarà un galà, sono stati stilati molti inviti - disse agganciando il reggiseno, a lui brillarono gli occhi. – credo che sia arrivato anche a te – aggiunse mantenendo un tono distaccato.
Come faceva a essere sensuale ed eccitante anche dopo l’amplesso?
Perché quella donna per i suoi sensi era diversa da tutte le altre che aveva incontrato nella sua vita? Ogni volta che la osservava rivestirsi sprigionava in lui un istinto animale, si costrinse a rimanere ancora lì a letto per ammirarla.  Un’aura particolare l’avvolgeva mentre con movimenti eleganti si rivestiva per ritornare in ufficio.
L’avrebbe fatta ancora sua, se non sapesse che si sarebbe scoperto, rivelandole qualcosa che a stento riusciva ad ammettere a se stesso.
Una volta, al massimo due amplessi ma nulla più, si doveva contenere. Non poteva mostrarsi debole: non con lei.
- Forse... - rispose vago senza smettere di guardarla – di quel genere di inviti se ne occupa la mia segretaria - replicò.
Hermione si morse il labbro voltandogli le spalle per non mostrare il suo imbarazzo, prese la camicia e la infilò, le dita tremarono leggermente mentre infilava i piccoli bottoncini in raso nelle asole.
- Quindi non andrai?- domandò infilandosi la camicia di seta color rosa cipria dentro la gonna.
Che t’importa ci saranno i tuoi amici, si rispose lui.
- No - rispose secco.
Hermione prese aria mentre con una mano ravvivava i capelli. Si girò ancora una volta verso l’uomo che non si era ancora alzato dal letto.
Fuori, Londra era ancora a lavoro, ma questo a Draco Malfoy non importava; si era preso una pausa più lunga del solito, in fondo, non doveva rendere conto a nessuno: la società in cui lavorava era sua.
- Io andrò - disse la donna – l’ho promesso a Ginny- aggiunse.
Provò un fastidio proprio lì sotto il cuore, non riuscì a trattenersi.
- Andrai con Weasley?- domandò Draco, alzandosi finalmente dal letto. Hermione si girò curiosa sperando di scorgere in lui una sorta di gelosia, ma il suo viso non rivelò nulla, camminava nudo per la stanza con elegante disinvoltura: era bellissimo.
- No - rispose riacquistando lucidità - si è fidanzato con una Francese: Valentine Dubois, mi pare faccia la segretaria nello studio del medimago Nott.
- Non la conosco... - rispose vago avvicinandosi a lei.
Devo informarmi con Theo, sperando che questa mi tolga definitavene quello straccione dalle palle: le ronza sempre attorno come le api al miele.
Per fortunapensò Hermione, almeno c’è ancora qualcuna che non è finita nel suo letto.
- Immaginavo - replicò invece, girandosi per poterlo guardare negli occhi. Respirò piano, inalando il suo profumo: menta e sandalo.
- Quindi, questo weekend non ci vedremo ? - domandò ancora mentre lui giocava con un suo ciuffo ribelle.
- Uhm, no... - rispose – non sono in città –
Quello stupidissimo congresso a Parigi...ricordò.
Hermione trattenne il fiato.
- Quindi è per questo che non andrai al galà? - domandò ancora, lui sollevò gli occhi guardandola curioso.
- Perché sei tanto interessata se andrò o meno a questo stupido galà per Potter – disse continuando a giocare con il suo ricciolo.
- Non è per Harry il galà - replico contrita – è per festeggiare i successi del Ministero - aggiunse convinta.
 Lui scosse il capo lasciandole il ciuffo, le sue iridi grigie indugiarono sul viso della donna: sapeva di averlo infastidito.
- Che cosa cambia?  È grazie a Potter e alla sua squadra che il Ministero Magico Inglese festeggia. È stato lui ha catturare quel mago, mi pare –
Hermione non replicò, non vi era bisogno Draco le aveva girato le spalle e concluso quello scambio di opinioni.
Morgana! Perché ogni volta che parlavano dei suoi amici finivano per litigare.
No, non stavano litigando, si corresse tra sé e sé. Le coppie litigano e noi non lo siamo.
- Si è fatto tardi, è meglio se vado – ribadì afferrando la borsa, lui la guardò distrattamente.
Prese un respiro e socchiuse gli occhi mentre infilava le sue decolté nere.
- Ci vediamo – disse lui distrattamente infilandosi in bagno.
- Sì certo... ci vediamo – rispose ma il suo tono di voce era stridulo e titubante e prima di mostrarsi debole ai suoi occhi si smaterializzò.
- Hermione... – pronunciò Draco uscendo dal bagno con un asciugamano intorno alla vita.  Rimase stranito nel non trovarla più nella sua stanza patronale.
Merlino! Questa mi farà impazzire, ora che l’è preso?!

**

La sala era piena di gente quella sera, Hermione non faceva altro che stringere mani e sorridere cercando di sembrare più serena possibile: passare indenne al radar di Ginevra Weasley in Potter era un’impresa ardua se non impossibile.
Prese una tartina dal vassoio in argento che un cameriere le offrì passandole affianco, mentre osservando distrattamente la pista dove Ron e la sua nuova fidanzata Valentine ballavano guancia a guancia.
Sembrano affiatati.
- Carini vero?- domandò Ginny alle sue spalle, Hermione annuì voltandosi un poco per guardare l’amica che le mise tra le mani un flûte.
- Detesto queste feste perché ti portano a bere e mangiare anche se non ne hai voglia - disse giusto per parlare.
- Tranquilla è solo dell’acqua viole- replicò Ginny, guardandosi intorno curiosa - dovresti abituarti a bere qualcosa di più pesante, giusto per scordarti chi frequenti – le ricordò.
Hermione sussultò.
- Tranquilla nessuno sospetta nulla – aggiunse – anche se... -
- Ginny ti prego – la signora Potter sollevò gli occhi al soffitto e contò mentalmente: uno, due ...
- Lo sai è solo una cosa così. L’abbiamo presa così come viene, senza impegno e coinvolgimento emotivo... -
- Certo Hermione, se lo dici tu – rispose la donna.
- Sì è per questo, poi te l’ho detto non appena uno dei due o entrambi troveremo un compagno, interromperemo -
Ginny scosse il capo.
Come no...
- Allora perché non accetti l’invito di William, è così carino e dolce, ha un buon lavoro ed è veramente una brava persona – disse Ginny, cercando di convincere la sua migliore amica a uscire con il giovane e simpatico collega di suo marito.
- Non lo conosco – replicò Hermione, sperando così di troncare quel discorso sul nascere: si sbagliava.
- Infatti, per questo dovresti uscirci: per conoscerlo. Guarda è lì. William, ehi William – lo richiama Ginny. Il giovane auror, due metri d’altezza, carnagione ambrata e sue vivaci occhi azzurri, venne loro incontro sfoderando un delizioso e ammiccante sorriso non appena scorge accanto  alla signora Potter la figura di Hermione.
Morgana, ma è una congiura?!
Hermione sorride imbarazzata, sente gli occhi dei presenti su di se mentre l’uomo le bacia la mano con galanteria. Ginny gongola per il gesto e le fa l’occhiolino.
Si allontana mentre William porge il braccio a Hermione e la tratta come una regina.
Si vergogna mentre il chiacchiericcio attorno a se si fa insistente, sa che la stanno guardando ma non può fare nulla, Ginny è scomparsa e le sembra da maleducate lasciare il ragazzo nel bel mezzo della sala , poi è gentile e non si merita affatto un trattamento simile, quindi rimane.
- Ti va di bere qualcosa? – domanda William.
- No grazie. Ho bevuto già abbastanza, temo che se bevo ancora potrei cadere e dare spettacolo-.
Sbagliato! Lo sto già dando, si disse sorridendo.
- Un ballo?- domandò ancora William. Hermione non seppe che cosa rispondere; Guardò gli occhi azzurri e limpidi dell’uomo davanti a se e riflette
Da quando non ballava? Tanto, troppo tempo. Sicuramente Draco non l’avrebbe mai portata a ballare, Draco non la portava da nessuna parte. A lei era sempre andata bene così, non erano certo una coppia.
Va bene, ma se ti schiaccio i piedi sappi che non è colpa mia, sono loro che vanno dove gli pare.
Lui rise e poco dopo anche lei lo seguì. William, poi, la condusse fino al centro della sala, le prese le mani portandole sul petto.
- Non c’è bisogno di far grandi passi, mi accontento di stare così, fermo a guardarti- Hermione sentì le guance imporporarsi.
Che cosa le era saltato in mente? Perché aveva accettato di ballare con lui? Era chiaro che era interessato a lei e ora avrebbe dovuto spezzargli il cuore.
Una musica melodiosa risuonava nella sala, William le stringeva le mani erano calde e vellutate, Hermione trattenne il fiato cercando di sembrare tranquilla.
- Prego, giratevi per una foto- William la strinse forte posandole un bacio sulla guancia mentre il flash l’ abbagliò.
Quando si scansò dall’auror il magicfotografo era già su un’altra coppia. Sollevò lo sguardo stupita.
- Spero non ti dispiaccia- pronunciò un imbarazzato William.
- Perché dovrebbe dispiacerle – rispose Harry alle sue spalle, Ginny le scoccò uno sguardo ostile e il cuore di Hermione perse un battito.
- Capo – disse l’auror.
- Tranquillo va tutto bene William , ma ora credo che sia ora di rientrare-
Gli occhi azzurri dell’uomo si incupirono, ma non le importò. Salutò tutti e andò via.
Doveva smetterla di dar ascolto a Ginny, la prossima volta avrebbe disertato quei galà. La prossima volta sperò che Draco fosse in città.

**

L’indomani e il giorno dopo ancora, i giornali non parlano d’altro che del bacio tra Hermione Granger e l’avvenente auror William Frost, perfino sua madre che normalmente non si occupa di gossip le ha chiesto lumi sul giovane.
Lei, dapprima sorpresa, non ha saputo rispondere: come aveva fatto una Babbana a ricevere notizie tramite la Gazzetta del profeta? Poi, l’intuito che non l’ha mai abbandonata, le porta alla mente la sua migliore amica:
Chi, se non la signora Potter, aveva informato sua madre?
Sbuffa cercando di concentrarsi sul lavoro.
Ormai è lunedì il clamore su quelle foto sembra assottigliarsi ma ha una strana sensazione: come un nodo in mezzo allo stomaco.
Paura.
Non vuole pensarci ma sa bene cosa la preoccupa: lui è rientrato la notte prima e non l’ha sentito.
Che si sia stancato?
Poggia la piuma sul tavolo cercando di prendere aria, guarda l’ora, il cuore batte più del lecito: trema e non sa perché.
Bugia, lo sa ma non vuole ammetterlo.
Cosa fa il lunedì?Si chiede. Ha una riunione. Ha sempre una riunione dalle nove alle undici e mezza.
Sono appena passate le dodici, ha certamente finito.
Così, si alza dalla scrivania, afferra la sua borsa e si smaterializza.
 Se è finita lo deve sapere.
Sa che si renderà ridicola, ma deve capire, lo deve vedere almeno un’ultima volta.
Piomba nel suo studio all’attico: è accaldata, è nervosa e non è attesa.
La segretaria di Draco la guarda stupita ma non gli importa, avanza quasi a passo di marcia verso la sua porta. Nemmeno bussa, la apre di colpo infischiandosene della donna alla sua spalle che la segue affannosamente.
Passerà un guaio, ma non gli importa le è sempre stata antipatica.
I loro occhi si incontrano subito, vede stupore in quelli Draco sente il cuore esplodere.
È finita veramente.
- Hermione - la sua voce è sempre uguale: ferma e decisa. Si sente male non si aspettava di vederla lì, lo stupore è evidente.
Ti ha già sostituita.
- Capo non sono riuscita... - pronunciò la segretaria alle spalle di Hermione. La Granger vorrebbe schiantarla solo per aver distolto Draco.
Oca.
 - Tranquilla Kimberly, non c’è problema. Puoi andare – la congeda così senza ulteriori parole. La porta si chiude subito dopo, il silenzio li avvolge mentre i suoi occhi grigi sembrano cercare qualche cosa che Hermione non riesce a comprendere.
- Sei rientrato? – domandò.
Draco sembra stupito ma fa finta di niente.
- Sì, ieri sera- rispose.
Perché sei qui? Cosa vuoi ancora?
Non ti basta quello che hai fatto? Vorrebbe urlarle, ma sta zitto; la guarda mantenendo la solita maschera impassibile.
- Pensavo mi chiamassi, così ... - Hermione lascia cadere la frase imbarazzandosi per essere così stupida.
Perché era andata fin lì nel suo studio? Per farsi umiliare?
- Pensavo fossi impegnata – rispose Draco distogliendo lo sguardo e posandolo poco distante dalla Gazzetta del Profeta poggiata sul tavolino.
Una stretta al cuore.
Che idea si è fatto?
Che gli importi... Impossibile?
- Non lo sono - rispose sicura.
Lo sguardo di Draco la scruta attentamente.
- Si dice il contrario - replicò lui, alzandosi dalla poltrona nel quale era seduto, fa due passi fino al mobile bar per versarsi un goccio di firewhisky.
Hermione trattenne il fiato: è geloso.
No stupida, non illuderti a lui non importa. Ne trova a migliaia di donne come te, migliori di te.
- Sono illazioni, hanno creato una storia dal nulla - risponde giustificandosi; si maledice per questo.
- Ci sono le foto - replica Draco senza nemmeno guardarla.
Dannazione a causa di quelle foto non ho dormito tutta la notte; Vorrebbe urlarlo ma non dice nulla.
Attende ancora, spera che lei confessi di voler un altro così da riprendere in mano la sua vita.
Sa che non è così, lei è troppo importante e non vuole perderla ma ha paura: è un codardo.
Hermione, invece, fa un passo verso di lui, ormai è vicina, se allunga il braccio lo può toccare Draco sente il suo profumo.
La stringerà ancora tra le braccia? Si domanda.
- Se sei interessata a quell’uomo, dovresti smetterla di frequentarne altri - la sua frase è come un colpo dritto al cuore.
Fa male anche a lui pronunciarla, ma se quello che c’è scritto sul giornale è vero: deve sapere e allontanarla.
Hermione sente le gambe cedergli, ma resiste.
-Draco - lo chiama, lui si gira la trafigge con i suoi occhi grigi e continua a bere senza mai distogliere lo sguardo.
Trema e sa di essere pallida. Non mostra più alcuna maschera: è nuda davanti ai suoi occhi.
Non si vergogna, è una donna innamorata e ora ammetterlo non fa male come sapere che a lui questo non importa. Forse non gli è mai importato.
- Hermione dovresti ... -
- No – risponde a voce alta – non ho fatto nulla. Puoi benissimo non credermi, ma ... – lascia la frase a metà ha perso perfino la forza di parlare.
Si sta umiliando.
Si era ripromessa che non l’avrebbe mai fatto per nessuno. Nemmeno per lui.
L’orgoglio però, in quel momento è l’ultima cosa cui pensa.
Gli volta le spalle, fa due passi verso la porta.
È finita si ripete.
Non è mia iniziata.
Lui le afferra il braccio, la costringe a guardarlo negli occhi: un brivido corre lento lungo la schiena.
Draco non dice nulla, la bacia con necessità e ardore. Le gote si bagnano, ma lui sembra non accorgersene e se lo fa non dice nulla.
Quando si staccano le accarezza il viso e poi la stringe a se.
Sei l’unica donna che voglio.
Sei solo mia.
Dovrebbe dirglielo ma si trattiene, non gli piace esprimere i suoi sentimenti a parole, a lui piacciono le cose concrete, i fatti.
- Forse è venuto il momento di uscire allo scoperto - lo dice piano sussurrandolo a fil di labbra. Il cuore di Hermione trema, le mani accarezzano il petto dell’uomo.
- Ti amo - sussurra lei, sa che lui sta sorridendo. Vorrebbe tanto che anche Draco riuscisse a dichiararle il suo amore ma per il momento si accontenta: ora sono una coppia.
Per sentire quelle cinque letterine può aspettare, sì aspetterà.
   
 
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