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Autore: RonHermione    16/05/2013    3 recensioni
La guerra era finita. L'unica cosa che non poteva mai finire era l'affetto che i tre ragazzi provano tra loro. E questo affetto li porterà a prendere delle scelte, per capire come vorranno vivere, e soprattutto con chi, la loro vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Si guardavano alle spalle e non potevano fare altro che ricordare. Ricordare come era Hogwarts prima della guerra, ricordare quante cose erano successe all’interno di quelle mura; ora non c’era più nulla. La scuola era lì, ma per quanto fosse piena di ragazzi, professori, morti e feriti, sembrava vuota.                      «E adesso?» disse Ron rompendo il silenzio infinito che si era creato tra i tre. «Adesso cosa, Ron? Che vuoi dire?» Hermione si era girata a guardarlo e vide una lacrima rigargli il viso. «Oh Ron, non fare così ti prego! E’ triste tutto questo, lo so. Ma dobbiamo essere forti! Guarda, siamo ancora qui, ce l’abbiamo fatta, Ron! Ti prego guardami!» Ma Ron non si voltò, rimase a guardare il vuoto con le lacrime gli scorrevano incessanti sul suo viso sporco. Harry era accanto a loro, non diceva niente, ma aveva ascoltato cosa si erano detti i suoi due amici. Harry lo capiva. Capiva come si sentiva Ron perché era esattamente come si sentiva lui. Vuoto! Avevano sconfitto il Signore Oscuro eppure si sentivano vuoti. La causa di questo – pensò Harry – era che avevano perso delle persone importanti. Ron aveva perso Fred, e chi poteva non sentire la mancanza di Fred? Era quasi impossibile capacitarsi di questa perdita. Lui che era sempre stato con loro, un ragazzo forte, ora non c’era più. E così Remus, Tonks e tutti gli altri, era così difficile accettare la loro assenza. Ron si era alzato in piedi e si era messo davanti a Harry e Hermione, con la voce spezzata dal pianto disse «Io…ecco…ho pensato m-molto a-a quello che s-sto per dirvi. Ecco, i-io s-sono…sono ri-rimasto solo, e a-avevo pensato che… Insomma…» si asciugò le lacrime e tirò su col naso «…non tornerò a scuola l’anno prossimo». «COSA?» disse Hermione a voce alta, forse troppo alta. «Si, Hermione. Io devo…insomma…sono ri-rimasto s-solo… mamma ha papà, Bill ha Fleur, Percy… bè Percy è Percy…George, non…n-non posso lasciarlo s-solo…n-non adesso…è ancora m-molto straziato dalla m-morte di…di…» non riuscì a finire la frase che scoppiò in un altro rumoroso pianto. Hermione, che aveva anche lei le guance rigate dalle lacrime, gli corse incontro e lo abbracciò forte. Harry guardava per terra, ma non poteva nascondere le lacrime. Quando Ron si calmò, parlò di nuovo «Mi sento in dovere di fargli compagnia, almeno per qualche anno. E’ sempre mio fratello, siamo rimasti soli, e ci faremo compagnia a vicenda» disse soffocando un singhiozzo. «Ron, tu non sei solo! C’è Harry…ci...ci sono io! Se vuoi andare con George, va bene, ti comprendo! Ma non dire che sei solo, Ron, ci siamo noi» disse Hermione disperata e afflitta dalla consapevolezza che l’anno seguente senza il suo amato Ron, non sarebbe stato lo stesso. «Nemmeno io tornerò a scuola» disse di punto in bianco Harry, che si era alzato a sua volta. «Ron mi è sempre stato vicino. In ogni cosa, in ogni situazione bella o brutta che sia, lui era lì! Verrò con te, Ron. Insieme ci faremo compagnia e cercheremo di alleviare l’umore a George. Te lo devo!». Ron guardava Harry in un modo che non aveva mai fatto prima, gli andò incontro e lo abbracciò, in lacrime disse «Si, sei proprio tu il mio migliore amico!». Hermione restò in silenzio a guardarli, quando i due si voltarono a guardarla disse «Io torno. Voglio finire la scuola e devo andare a recuperare i miei genitori, ovunque essi siano». «Va bene» disse Harry con un filo di malinconia nella voce. Erano rimasti in piedi, Hermione abbracciata a Ron e Harry accanto a loro, quando si sentì qualcuno urlare «HARRY!». Era Ginny! Correva verso di loro come se fosse inseguita da qualcuno. «Ginny!» disse Harry quando lei si abbandonò tra le sue braccia «Che succede?». «Vi ho cercato ovunque, ero preoccupata! Ma che ci fate qui? Venite dentro, siamo tutti lì!» disse Ginny tirando la mano di Harry. «Va-va bene…» disse Harry, guardando Ron e Hermione e intuendo che volevano stare da soli «…andiamo!». Quando Harry e Ginny furono lontani, Hermione si staccò da Ron e si accovacciò a terra. Lo stesso fece Ron, senza smettere di guardarla. «Ron» disse Hermione dopo qualche minuto di silenzio «Volevo farti una domanda…solo…non so se è il momento opportuno…magari ne parliamo un’altra volta se non vuoi…». «Hermione» disse Ron interrompendola «avita tutti i preamboli! Dimmi, ti ascolto». «Bene…» disse lei timida «…ehm…volevo sapere…se….ecco io…mi chiedevo se…quello che è successo…nella camera dei segreti…cioè se…se per te significava qualcosa…oppure…no». Era diventata rossa in volto e si vergognò di se stessa per quella domanda stupida. «Certo, Hermione! Altrimenti credi che l’avrei fatto? Hermione, tu sei una persona molto intelligente, però ho notato in tutti questi anni che alcune cose molto semplici, non le noti» disse Ron con un’insolita naturalezza nella voce che Hermione si sentì quasi rimproverata. «Cos’è che non ho notato Ron?» chiese lei. «Che io ti ho sempre trovato interessante, Hermione, non solo per la tua intelligenza, bellezza eccetera. Hermione, non so se ti ricordi, ma avrei incenerito Krum al ballo del ceppo per averti invitata a ballare! Avrei schiantato Allok perché avevi cerchiato le sue ore di lezioni con dei cuoricini, non so se mi spiego!» disse Ron e prendendo il suo volto tra le mani disse «Hermione, tu sei la ragazza più eccezionale che io abbia mai conosciuto. Vorrei dirti una cosa…solo che…». «Dimmela, Ron» disse lei impaziente e con le lacrime agli occhi. «Non ho mai capito cosa provi tu per me Hermione. Qualche volta sembra chiaro, altre no. C’è stato un momento che ho perfino pensato che provassi qualcosa per Harry, ma questa è una storia che ti racconterò un giorno se tu vorrai. Hermione io…io…io ti amo, Hermione» disse lui e prima che lei possa replicare, la baciò. Fu un bacio intenso, e quando finì Hermione si sentì finalmente libera. Libera di un peso che si portava dentro. L’amava! Ron l’amava, gliel’aveva detto! E lei non poté far altro che sorridere il sorriso perfetto.   «Credo che questo sia stato abbastanza convincente, no Ronald?». «Non sarà mai convincente come sentirmi dire da te se mi ami o no, Hermione» disse Ron con un sorrisetto «Si, Ronald. Ti amo». «Ora è abbastanza convincente, amore» disse Ron facendole l’occhiolino. «Amore? Non mi hai chiesto di diventare la tua ragazza, Ronald Weasley» disse lei sorridendo. «Chiedo umilmente perdono, signorina Grenger» disse Ron mettendosi in ginocchio e prendendo la mano di lei. «Hermione Jean Grenger, vuoi tu, concedermi lo straordinario onore di diventare mia moglie?». Hermione lo guardava stupita. Mai si sarebbe immaginata che Ron le avesse chiesto di diventare sua moglie. Era proprio lui? Il ragazzo privo di sentimenti che aveva conosciuto sette anni fa? Si, si era trasformato in uno straordinario uomo. Dopo questa domanda, Hermione capì che voleva passare il resto della sua vita con lui. «Allora? Mi dai una risposta o mi fai aspettare altri sette anni?» chiese Ron impaziente. «Scusa, stavo riflettendo. Non mi capita spesso di ricevere proposte di matrimonio! Comunque sia…credo che la mia risposta è…si! Aspetta, Weasley, prima di esultare! Devo finire la scuola, devo andare a recuperare i miei…dovrai aspettare ancora qualche anno prima di diventare mio marito. Nel frattempo potresti benissimo essere il mio ragazzo». «Te l’ho già detto che sei fantastica, vero?» disse Ron prendendola in braccio e baciandola. Dopo aver passato ancora qualche ora soli soletti a fantasticare sul loro matrimonio, a fare progetti per dove andare a vivere e cercare nomi per eventuali figli, due figure che si tenevano per mano arrivarono davanti a loro con un sorriso smagliante. Erano Harry e Ginny che guardandoli annunciarono in coro «Ci sposiamo!» lasciando Ron e Hermione a bocca aperta! I due si guardarono e sorrisero e annunciarono a loro volta all’unisono «Anche noi!». «Però prima Hermione deve finire la scuola e deve andare a cercare i suoi genitori, quindi…» aggiunse Ron un po’ contro voglia. «E’ stupendo! Magari potremmo vivere vicini, così che non ci separeremo mai. Sarebbe contro ogni legge dividere un gruppo che collabora insieme da sette anni, no?» disse Harry entusiasto! Così  insieme si incamminarono verso la scuola, dove la famiglia Weasley era la tutta riunita. Certo non era il momento migliore di annunciare due matrimoni, ma credevano che questo potesse far alleviare il dolore della famiglia magari per un po’. «Mamma, papà, fratelli…devo, anzi dobbiamo dirvi una cosa. Sappiamo che magari non è il momento adatto, ma siamo sicuri che possa rendervi felici per un po’. Allora...iniziamo noi?» chiese guardando Hermione, e vedendo che lei annuì proseguì «Senza troppi giri di parole…io e Hermione…ci sposiamo!». A quell’affermazione la signora Weasley emise un grido di gioia e corse ad abbracciare i futuri sposi. Così anche il signor Weasley, Bill, Fleur, Percy, Charlie e George che abbracciò Ron stringendolo a se e lui gli sussurrò all’orecchio «Staremo comunque insieme io e te, fratellone», George a quell’affermazione lo abbracciò più forte dicendo «Grazie, Ronald». La signora Weasley guardò Harry e Ginny e con aria esageratamente felice disse «Oh, credo che la vostra sia la stessa, splendida notizia! Oh, figlioli cari, fatevi abbracciare». Dopo essere stati abbracciati anche loro dalla famiglia Weasley, i quattro amici si diressero fuori, dove erano prima. Facendo finta di avere in mano calici di Burro birra, alzarono le mani e dissero in coro «A NOI!»
  
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