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Autore: Shizuru117    08/09/2004    13 recensioni
Il sogno dell'uomo è sempre stato quello di diventare immortale, per non vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Ma il sogno di Tesla, una vampira, è quello di poter tornare a vivere per poi, un giorno, morire. (Dampyr)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Vivere ~

~ Voler Vivere ~

Tante volte, nelle mie lunghe notti di caccia, mi viene da pensare a noi, a noi tre, ma soprattutto a noi due. Non so ben spiegare tutte le emozioni che vorticano nella mia testa, mentre salto di tetto in tetto, mentre cerco la mia preda, mentre mi sforzo per credere che tutto questo in realtà non è vero. Ma è solo un inutile esercizio che faccio per tenere allenata la mente, per credere che quello che mi ha fatto Gorka in realtà non è mai successo.

Ogni tanto mi capita di pensare alla mia vita, all’epoca della Swinging Londra, quando vivevo con tutti i miei amici, dove ogni giorno vivevo senza rendermi conto di quanto fosse bello stare sotto la luce del sole, assaporare tutte quelle sensazioni che solo una persona viva può provare. La mia Berlino, devastata dal muro che ogni giovane voleva poter abbattere, perché significava buttarsi alle spalle il passato. Darei di tutto per tornare indietro, per vedermi vecchia, per non vivere con tutte queste inquietudini nel cuore.

Ma invece, dopo trent’anni, dimostro ancora diciannove - vent’anni. Mentre il mondo attorno a me cambia, io rimango la stessa. Mi ero abituata a quest’idea finché ti ho incontrato. Quella notte, quando entrasti nella chiesa convinto che io fossi un’umana, ho subito sentito che c’era qualcosa che mi attraeva e allo stesso tempo di respingeva. Kurjak mi temeva e credo mi tema anche a adesso. Dentro di me provo dispiacere nel portarlo con noi per la battaglia contro i maestri, lui, il più fragile di noi. Troppe volte, come quella volta in Africa, ho temuto per la sua vita.

E tu, Harlan, il Dampyr, il nemico della mia stirpe. Prima non credevi nella tua missione ma, quando tornasti dal Belgio, ho subito capito che c’era più consapevolezza nel tuo compito. Tu che mi guardi a volte con distacco, a volte con amore.

Non so cosa darei per poterti abbracciare, per poterti sentire vicino a me, sentire il tuo caldo corpo, sentire il tuo cuore battere. Vorrei poterti guardare negli occhi, senza aver paura di sostenere il tuo sguardo. Vorrei poter essere umana per poterti baciare, per sentire quanto tu sia VIVO, per sentirmi viva anch’io. Tu dici sempre che per me sarebbe un suicidio, che morirei a contatto con qualsiasi tuo liquido. Però delle volte penso che morirei per te, anche solo per averti dato un bacio casto ed innocente.

So bene che tu non proverai mai per me quello che io provo per te. Quando ti vedo con qualche donna umana sono gelosa, ma non perché ti porta via, piuttosto perché lei può fare ciò che io non potrei nemmeno se volessi. Poter camminare con te sotto la luce del sole, far finta per un attimo che il tempo si sia fermato trent’anni fa. Ci penso sempre, nelle mie lunghe ed aride giornate.

Ormai la mia caccia è finita, mi sono nutrita e anche questa volta ho risparmiato la vita alla mia vittima. Sei tu che me l’hai insegnato, ricordi? Cerco sempre di darti ragione, per non entrare nella tua lista nera.

Torno nella nostra camera d’albergo e ti vedo dormire, immerso nei tuoi sogni. Delle volte mi domando com’era dormire…comincio a non ricordare più. E questo mi spaventa. E’ come se, man mano, perdessi la mia umanità, l’unica cosa a cui faccio riferimento per rendermi conto che sono libera.

Mi avvicino a te, ti accarezzo il volto e tu sorridi. Ti immagino mentre sei in un prato meraviglioso e corri con la persona che ami. Delle volte mi sforzo di credere che quella persona sia io, ma so fin troppo bene che non è così.

Mi corico con te, fingendo di dormire. Già un’altra volta l’ho fatto, ma sono andata via per paura di una tua reazione. Chiudo gli occhi ed immagino una vita con te e Kurjak, una vita diversa, dove non facciamo questo squallido lavoro per vivere. Dove non dobbiamo mettere a rischio la nostra vita ogni volta.

Ma forse, finita la nostra missione, ci sarà più spazio per noi…per la mia voglia di vivere. E tu ci sarai, non permetterò mai che tu muoia, a costo di sacrificare la mia non – vita per te. Ti amo Harlan, se una vampira può provare amore.

~ Fine ~

Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono alla Sergio Monelli Editore. Io li ho solamente usati per una storia non editoriale. Tutti i diritti riservati. Ringrazio i Three Doors Down, che con la loro “Here Without You” mi hanno aiutata nella stesura della storia.

  
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