Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: _Cramisi_    19/05/2013    4 recensioni
Ok premetto che questa è la mia prima fanfiction su saint seiya , perciò non so esattamente come me la caverò quindi spero che chi la leggerà mi aiuterà a capire i difetti della storia e a correggerli.
Piccolo avviso: In questa storia le età di Atena e dei cavalieri di bronzo varieranno.
Passo alla trama vera e propia:
Una ragazza amante dei fumetti e degli anime, grande appassionata dei cavalieri dello zodiaco finisce all'interno del sopracitato anime in un ipotetico post Hades in cui tutti i cavalieri d'oro sono stati riportati in vita ( grazie alla licenza poetica di cui mi avvalgo).
Qui questa poveretta combinerà vari casini e forse troverà il suo posto nel mondo.
Dato che all'interno dell'anime e del fumetto le storie d'amore sono presso che inesistenti oppure molto velate non posso far altro che immaginare le reazioni dei personaggi a questo sentimento, per questo motivo chiedo scusa in anticipo se sfocerò nell'oc.
Bhè spero di avervi incuriositi e invogliati a leggere.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO


“Uhmmm…, Che cosa sta succedendo?”
….
“Ahhhh”
 
Atene: Grande tempio.
“Mur, cosa ti rende così inquieto?”
“Maestro Dhoko, “ Il cavaliere dell’ariete chinò leggermente il capo in segno di saluto ”Avverto una strana energia, ma non riesco ad identificarla ne tantomeno dedurre se questa ci sia nemica”
Il cavaliere della settima casa chiuse per un momento gli occhi
“Anche la dea Atena avverte questa strana energia per questo ha indetto un concilio”
“Spero solo che non si tratti del preludio di una nuova guerra sacra, la pace dura da troppo poco tempo per cessare”
Detto questo il cavaliere custode della prima casa si accinse a seguire il cavaliere di libra che aveva già iniziato a percorrere la lunga scalinata che gli avrebbe condotti al tredicesimo tempio.
Durante la salita si unirono loro i restanti  cavalieri d’oro avendo avvertito il cosmo della loro dea chiamarli.
La sala delle riunioni, era una stanza molto grande, di forma rettangolare, spoglia e austera, non vi erano molte finestre e ciò faceva si che all’interno la luce fosse tenue e soffusa, tuttavia, nonostante la semplicità la struttura architettonica era meravigliosa ,sia  i muri, interni ed esterni, che le possenti colonne che sorreggevano l’enorme struttura ad intervalli regolari, erano rivestiti di pregiato marmo bianco, probabilmente marmo di Carrara importato dalla vicina Italia, addossata al centro del lato lungo della sala, proprio di fronte all’entrata, vi era una piccola scalinata, di tre gradini, che portavano a un’impalcatura, sempre marmorea, su cui era collocato un grande trono d’orato.
Sullo scranno d’orato sedeva imperiosa una fanciulla di circa diciassette anni, i lunghi capelli lilla erano tenuti sciolti, e incastrati tra il corpo della fanciulla e lo schienale del trono, indossava  un semplice abito bianco di modello classico e nella mano destra reggeva l’emblema di Nike ,dea della vittoria che da tempi  immemori accompagnava la divinità della giustizia e della guerra strategica, aiutandola a proteggere e preservare l’umanità.
I cavalieri d’oro non appena posarono il loro sguardo sulla loro signora  si inginocchiarono, tenendo capo e sguardo chino, in modo da dimostrarle fedeltà e sottomissione assoluta.
“Miei cavalieri, avrete tutti percepito questa energia, tuttavia, nessuno di voi sa dare una spiegazione a tale fenomeno”
La dea fece una pausa, poi volse lo sguardo verso i cavalieri dei gemelli.
“Questa energia non vi ricorda qualcosa”
Tutti i cavalieri d’oro, compresi i due  interpellati iniziarono a riflettere.
Il maggiore dei  fratelli dopo un lungo sospiro e in seguito ad uno scambio di sguardi con il fratello prese parola
“Assomiglia all’energia che viene sprigionata quando noi apriamo la dimensione oscura, tuttavia, se la base è simile, l’entità è del tutto diversa”
“Esatto Saga” Poi tornando a rivolgersi a tutti riprese “Dovete sapere, che periodicamente si aprono dei varchi che ci collegano con varie dimensioni, questo per la necessità dell’universo stesso che ha bisogno di ricambio di materia, normalmente, però, non emettono energia, e se lo fanno, ne emettono un tipo che non può essere percepita “
“Quindi cosa pensate che possa essere questa misteriosa energia”
“Non cosa Shaka, ma chi”
“Vuole dire che questo portale è stato generato da qualcuno? E a quale scopo?”
Chiese nervoso il cavaliere di Scorpio
“No cavaliere, come detto in precedenza, questi portali sono spontanei”
“E allora cosa può essere mai accaduto?”
“Neanche io ne sono molto certa, ma può darsi, che qualcuno si sia trovato nel punto esatto in cui il portale si sia aperto e ne sia stato risucchiato”
“Ma Milady, lei ha detto che i portali più potenti emettono un tipo di energia a noi  impercettibile”
“Esatto, Shura, tuttavia, se la persona che vi è caduta dentro, avesse una certa predisposizione all’assorbimento dell’energia…”
“Allora l’energia del portale si potrebbe essere fusa con l’energia vitale della persona stessa rendendola così percepibile”
Concluse risoluto il custode della decima casa.
“Esatto cavaliere, tuttavia tutto questo è in via ipotetica”

Mentre nella grande sala tutti i cavalieri erano impegnati a discutere, chi più chi meno animatamente, della questione un urlo decisamente femminile accompagnato dalla figura di una ragazza che cadeva interruppe il brusio creato dai tredici uomini.

 
 Aio, che cosa diavolo mi è successo, dove mi trovo?
Mi ricordo di aver visto il mio computer accendersi e quando mi sono avvicinata per spegnerlo …
Non ricordo esattamente cosa sia successo.
“Tu chi sei, e come hai varcato la barriera del grande tempio costruita e mantenuta da Atena in persona?”
Aspettate un momento, questa voce mi è familiare e poi, Atena ? Grande tempio?
OH OH, ho un bruttissimo presentimento.
Come volevasi dimostrare il mio presentimento si rivela corretto non appena volgo lo sguardo sul mio interlocutore.
Shaka di Virgo.
Allora è proprio vero che io e la sfiga più nera andiamo a braccetto.
Ma come è possibile, vedo che attorno a me si stanno radunando tredici figure d’orate più una mascherata, che altri non sono che i cavalieri d’oro regolari più Kanon e Shin che indossa la veste di gran sacerdote.
E brava la nostra Atena, qualcosa di buono l’hai fatto in tutte queste stagioni dell’anime.
“Donna, sei forse priva del senso dell’udito, il cavaliere della sesta casa ti ha fatto una domanda, chi sei?”
Una delle figure  mi si era avvicinata di più e mi scrutava con cipiglio severo.
Riconobbi in lui il cavaliere di Capricorn, quale era il suo nome originale …. Ah! Si! Ora ricordo, era Shura.
“Senti Shura, non chiamarmi mai più donna, e comunque, CHE DIAVOLO CI FACCIO IO QUI?!”
Ok, come è possibile che sia dentro all’anime dei saint seiya, certo lo stavo vedendo ieri sera ma….
Ah, ho capito, starò sicuramente sognando, quindi se mi tiro un pizzicotto non sentirò male,
uhuchh che dolore!
 Ok non è un sogno, e adesso come torno a casa?
“Come fai a conoscere il mio nome? Sei dunque una nemica venuta ad  attentare alla vita della dea Atena”
Mi alzo del tutto incurante dell’ira del cavaliere e cerco di guardarmi attorno, come posso fare a tornare nella dimensione reale?
Ohhh bhè, ci penserò in seguito, dopo tutto, casa mia mica scappa, dato che sono qui perché non divertirsi un po’?,
Infondo ho sempre desiderato  entrare in questo anime.
Mi volto di nuovo verso  il mio interlocutore che ha alzato il braccio ed è in procinto di abbassarlo, probabilmente, anzi no, sicuramente per affettarmi  con la sua Excalibur.
“Nobile Capricorn, Placa la tua furia. Vorresti dirci il tuo nome”
La mer… la dea Atena mi si rivolge,  non posso di certo dirle il mio vero nome, devo pensare …
Che nome fasullo potrei sbolognarle…
Ah ecco, ho trovato.
“Il mio nome è Kramizi”
“Kramizi, che razza di nome è?”
Riconoscerei quella voce da pazzo scleroide d’ovunque.
“Meglio Kramizi che Death Mask , maschera mortuaria phuah”
“Pare che tu ci conosca bene”
Affermò con sicurezza il cavaliere della vergine.
E io ora che gli dico, che sono tutti dei personaggi di un fumetto?
Di certo non è una buona idea, potrebbe causareproblemi che avranno ripercussione sulla vita reale.
“Si vi conosco, so tutto, dalla corsa alle dodici cose dove molti di voi perirono, sia quando i cavalieri di bronzo si sono recati ad Asgard e in seguito nel regno di nettuno, ove si è scoperto che la causa di quelle guerre altri non era che Kanon, fratello minore di Saga, di cui tra l’altro nessuno di voi conosceva…”
A quelle parole vidi il diretto interessato stringere i pugni, e il fratello in fianco a lui sbiancare.
“E infine durante la guerra contro Ade in cui voi moriste per abbattere il muro del pianto fino al salvataggio della ragazzina da parte di Pegasus o Seiya, come volete chiamarlo che come sempre si è trovato moribondo. Il tutto causato dalla reincarnazione della dea della giustizia e della guerra strategica che altro non sa fare se non farsi rapire e attendere che i suoi guerrieri vengano ridotti in fin di vita prima di intervenire”
Vidi i volti dei cavalieri passare dalla sorpresa all’ira.
Il cavaliere del capricorno avanzò e gridò il nome della sua tecnica.
Non so esattamente come feci, visto e considerato che l’attacco era alla velocità della luce, fatto sta che lo schivai.
Che figata, allora anche io come tutti i personaggi di quest’anime sono immune alla maggioranza delle leggi della fisica
Vidi il cavaliere calmarsi e fissarsi con tutti gli altri fin che non sentii Mur parlare
“Quindi è lei l’emissario del portale”
“Questo spiegherebbe come sia riuscita ad attraversare la barriera”
Mi ero stancata di starli a sentire così decisi di andarmene.
“Fermati, non puoi andartene”
Mi voltai verso il gran sacerdote.
“Dentro di te alberga una grande energia, ti allenerai così da diventare cavaliere di Atena”
Man mano che l’uomo parlava la mia faccia assumeva un’espressione sempre più perplessa.
Ora vi elenco le motivazioni per cui io non diventerò mai cavaliere di Atena.
Fattore primo,Io e la ginnastica esistiamo  ai due poli opposti della terra e mi piaceva che fosse così.
Fattore numero Due, io odio Atena e per finire, fattore numero tre, non intendo rischiare la mia vita per quella della meringa violetta.
Insomma, chiamatemi pure codarda ma io alla mia vita ci tengo.
Da considerare anche che quelle parole erano state dette con tono di comando, ed io, purtroppo per loro, odiavo gli ordini.
Avete presente quando sentite una vocina che vi dice di fare qualcosa per il vostro bene, e voi la ignorate bellamente per seguire l’orgoglio, ebbene si lo feci anche io.
Mi voltai verso di lui con la faccia più minacciosa che possedevo, quella che la mia migliore amica si divertiva a definire demoniaca, e mi rivolsi al sommo pontefice
“Punto numero uno, io non intendo diventare cavaliere di quella snob viziata
Punto numero due non intendo allenarmi per parare il divino fondoschiena della sopracitata snob
Punto numero tre e ultimo non intendo indossare alcuna maschera”
“Non hai capito” fece Kanon venendo avanti “Non hai possibilità di scelta”
Feci il mio dolcissimo sorrisino bastardo, poverino, in fondo mi dispiaceva trattarlo male dopo tutto, lui è il mio personaggio preferito, ehh si, anche io vittima del fascino del cattivo dal passato tormentato, ma per sua e mia sfortuna, io ho un orgoglio e un ego  enorme.
“Dato che questa è la mia vita la possibilità di scelta ce l’ho eccome, comunque,  avete detto che io custodisco un energia fortissima giusto? “
Allargai ancora di più il sorrisino bastardo, mi sembra di ricordare che per tirare fuori la propria energia basta visualizzare in che forma vuoi che essa si materializzi, poco importa se era scritta in un libro oppure era stata detta nell’anime, l’importante era che funzionasse.
Vidi i volti dei presenti farsi preoccupati man mano che capivano le mie intenzioni.
Li ignorai, chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi e non appena individuai la forma appropriato aprii di scatto gli occhi.
Ciò che vidi mi lasciò basita.
Aveva funzionato
I cavalieri , il grande sacerdote  e Atena stessa erano chiusi in un perfetto cerchio di fiamme e sembravano non potessero muoversi.
“A quanto pare posso materializzare tutto ciò che desidero”
Mi voltai e mi diressi verso la porta
“Buono a sapersi, direi che il detto, attento a ciò che desideri perché potresti ottenerlo, mi calza a pennello”
“Aspetta”
Guardai la ragazza che aveva parlato.
“Se non vuoi allenarti, o diventare cavaliere va bene, ma non sarebbe meglio che restassi al grande tempio?”
Guardai con sospetto la Dea
“Per quale motivo?”
Lo chiesi senza grande interesse
“Fuori non sapresi dove andare e qua saresti al sicuro”
“Al sicuro”
Ripetei quelle parole con tono prettamente ironico
“Ti faccio notare che tre dei tuoi fedeli hanno tentato di uccidermi o di annullare la mia volontà con il loro cosmo”
“Lo hanno fatto perché temevano che potessi nuocermi”
“Effettivamente io potrei nuocerti, tuttavia non otterrei nulla uccidendoti, anche se ti odio”
“Ignoro il perché di tutto questo astio nei miei confronti, tuttavia ti do la mia parola che non sarai costretta a fare nulla che non ti aggrada”
“Va bene accetterò la tua proposta, tutto per curiosità, tuttavia come ho detto e ribadito non mi sottometterò alla tua volontà”
Dopo che ebbi pronunciato quelle parole liberai tutti dal cerchio di fuoco.
“Potremmo sapere quale è il tuo segno zodiacale?”
“Leone”
Dissi senza pensarci troppo, dopo tutto cosa avrebbero potuto fare conoscendolo? Non ero di certo l’unica persona, oltre al cavaliere della quinta casa, ad essere di quel segno in tutto l’universo.
“Allora risiederai  nella quinta casa zodiacale”
Che originalità, una persona di segno leone che va nella casa della costellazione del leone.
Stavo per avviarmi verso la casa che mi era stata indicata quando  udii la voce del sommo pontefice.
“I tuoi poteri sono immensi, forse pari a gli dei, e ci hai dimostrato che hai le basi per padroneggiarli, tuttavia risiedendo sotto lo stesso tetto di un cavaliere d’oro sarà più facile proteggerti, dopo tutto, in molti potrebbero bramare i tuoi poteri per usarli a scopi malvagi”
Fece una pausa
“La dea ha giurato che non dovrai fare nulla che non ti aggradi, tuttavia non ti farebbe male allenarti per controllarli meglio”
Feci un sorriso sghembo
“In somma, volete mettermi sotto sorveglianza in modo che io non attenti alla vita di Atena giusto?”
Guardai i presenti nella sala uno ad uno
“E sia, anche se ho già specificato che, nonostante il mio astio verso di lei, non intendo ucciderla”
Vidi i volti dei presenti insospettirsi, ma dopo tutto era normale, dopo lo scherzetto con il fuoco e l’aver dichiarato di odiare Atena per giunta davanti alla casta più alta dei suoi cavalieri.
Ricordo la prima volta che vidi questo anime, mi appassionò subito, come subito odiai lady Isabel.
Suppongo che tra tutti i cavalieri d’oro i più protettivi siano Shura di capricorn, infondo, il primo cavaliere fu premiato con il dono della sacra spada dalla dea per la fedeltà dimostratale, ma nei suoi occhi alberga ancora la tristezza e il rimorso per non averla riconosciuta e per aver attentato alla sua vita, nonostante, a parer mio le sue colpe le abbia espiate, ma, l’animo umano è ricco di sfaccettature e i sentimenti che ognuno prova sono personali e incomprensibili a sguardi altrui e qualche volta anche a se stessi.
Un altro cavaliere, a lei estremamente devoto, è sicuramente Shaka della vergine, di lui non so molto se non che è l’uomo più vicino alla dea, e con le sue azioni lo ha dimostrato e confermato più volte, non posso neanche cercare di dedurlo dai suoi occhi, che tiene perennemente chiusi per espandere il cosmo di virgo.
Gli ultimi due erano sicuramente i gemelli, Kanon e Saga anche nei loro occhi, come in quelli del cavaliere della decima casa, albergava tristezza e rimorso, ma in quelli di Kanon, albergava anche un senso di inadeguatezza, come se lui non dovesse essere lì.
In effetti posso ben comprenderlo, ha sempre vissuto all’ombra del fratello, nessuno lo ha mai conosciuto realmente, e adesso che tutti lo vedevano e conoscevano, si sentiva sempre come se fosse giudicato.
Per lui è stato come passare da una perenne oscurità ad un luogo dove splende, e i passaggi bruschi causano sempre dolore.
Nella serie di Hades morì dopo aver rinunciato alla sacra armatura dei gemelli per darla al fratello.
Morì per espiare le sue colpe, ciò nonostante, si sente in colpa per essere vivo, che strano individuo, penso, che per quanto io lo ammiri come personaggio non lo comprenderò mai fino in fondo, come del resto tutti cavalieri d’oro.
In fondo, tutti i cavalieri erano estremamente devoti alla Dea e alla giustizia, perfino il vanitoso Aphrodite dei pesci e Death Mask di Cancer a modo loro, tuttavia i quattro sopracitati lo dimostravano di più.
Immersa nei miei pensieri non mi ero accorta che tutti i cavalieri, ad eccezione del cavaliere del leone, si erano dileguati e capì di essere rimasta imbambolata a fissare un punto imprecisato della stanza.
“Scusami, ero sovrappensiero”
Vidi il cavaliere custode del mio segno asserire con il capo e dirigersi verso la porta.
Mi apprestai a seguirlo e quando mi affiancai a lui, notai gli occhi pieni di dubbi,  sembrava che volesse farmi delle domande ma venivano trattenute dal fatto che probabilmente capiva che non avrei risposto a nessuno di quei quesiti.
Passammo tutte le case che precedevano quella di Aiolia in religioso silenzio interrotto solo dalla voce del ragazzo che chiedeva ai custodi delle case di passare.
Ci trattenemmo un po’ di più solo nella nona, la casa del sagittario il cui cavaliere era fratello del mio << carceriere >>
Arrivati nella quinta casa mi fu data una stanza, larga ma spartana, come quella delle riunioni nel tredicesimo tempio.
Diciamo che sono stata fortunata, nonostante la semplicità della camera, il letto era matrimoniale sormontata da un baldacchino.
Diedi la buona notte ad Aiolia e mi recai in bagno.
Per una volta, la dea bendata parve essere dalla mia parte, infatti, la valigia che avevo preparato per la gita del giorno seguente era stata risucchiata anche lei dal pc, come fosse finita nella quinta casa e proprio nella mia stanza rimaneva un diletta, tuttavia decisi di non curarmene.
Aavevo diversi cambi e anche il mio bel pigiamino.
Premetto, che come ogni ragazza (più o meno) sono mancante della capacità di sintesi nel fare le valige, quindi, per una gita di una settimana, avevo portato abiti che per una persona normale sarebbero bastati per un mese.
Mi recai nel bagno di cui era dotata la camera, mi feci una doccia, mi misi il pigiama e mi coricai.
Non appena poggiai la testa sul cuscino il buio mi inghiottì e sognai quegli occhi tanto affascinanti quanto letali.
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Angolino  Autrice
Ciao a tutti coloro che hanno deciso di leggere questa ff nata dalla follia di un’autrice scapestrata.
Spero che il prologo vi abbia incuriosito e vi sia piaciuto.
Se vorrete lasciare un commentino ne sarei felice
 
Scarlet.

  
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