Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |      
Autore: nari92    21/05/2013    1 recensioni
Una serie di one shot incentrate sul rapporto genitore-figlio in Once upon a time...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“It’s a Family show”
 
 
 
Capitolo1: August e Marco “Perché il legno?”
 
 
 

“I padri devono sempre dare, per essere felici. Dare sempre, l'esser padre sta in questo.”
Honoré de Balzac

 


Il freddo gli stava congelando le dita e non riusciva  respirare da quanto gli bruciavano i polmoni, ma August non  voleva fermarsi, non voleva andare a casa, non voleva aspettare il giorno dopo per incontrare di nuovo suo padre. Marco sembrava non accorgersi del gelo che stava calando, erano 28 anni che tutte le sere lavorava fino a tardi, senza curarsi della temperatura polare che costringeva gli abitanti di Storybrooke a passare serate casalinghe nei mesi invernali.
Pinocchio lo guardò con tenerezza senza farsi scorgere. Stava lavorando a capo chino per rifinire i dettagli di un mobile che gli aveva commissionato il convento; non si sarebbe fermato se non una volta raggiunta la perfezione, lo sapeva, lo conosceva troppo bene. Molti lo avrebbero definito uno Stakanovista, un fanatico del lavoro, ma suo figlio sapeva bene che non si trattava di questo. Dietro alle ore piccole che faceva in quella baracca tentando di trasformare pezzi di legno in oggetti meravigliosi c’era prima di tutto un amore per il bello. Un amore per la bellezza sconfinato, e amore per la vita.
Tornò indietro con la memoria a un’altra vita, all’unica vera vita che lui avesse mai vissuto.

“Perché il legno?”
“come scusa?”
“perché usi il legno per fare le cose? Perché non le pietre preziose o l’oro o l’argento? Sei bravo, faresti degli oggetti meravigliosi e te li pagherebbero molto bene!”
Geppetto gli sorrise con dolcezza, lo accarezzò e gli disse
“accompagnami nella foresta Pinocchio, devo farti vedere una cosa.”
Lo portò al limitare della foresta, poco distante da casa loro, dove spesso Geppetto tagliava rami agli alberi per i suoi lavori. Lo fece avvicinare ad un alberello ormai rachitico. Nonostante fosse primavera inoltrata poche foglie verdi erano nate sui rami secchi e di fiori non v’era l’ombra.
“perché mi hai portato proprio qui?” aveva chiesto il burattino facendo una smorfia strana.
“per mostrarti questo albero, cosa ne pensi?”
“È…è orribile! Insomma guardalo, è rinsecchito, non ha nulla di bello, è l’albero più brutto che io abbia mai visto!”
“già. È proprio così. Eppure da questo orribile albero rinsecchito ho tratto la materia prima per il lavoro più meraviglioso che io abbia mai fatto.”
“e quale sarebbe?”
“tu, Pinocchio”
Il ragazzino aveva sorriso un po’ imbarazzato e un po’ stupito.
“Vedi, è proprio perché il legno è il materiale più umile che ciò che ne trai acquista più valore”
Geppetto si accorse che il suo ragazzo lo stava guardando con gli occhi spalancati, così si inginocchiò per mettersi alla sua altezza
“ricorda Pinocchio, le cose più semplici sono quelle che rendono più felici. Le cose più umili quelle che danno origine a dei capolavori”
Pinocchio annuì, deciso a ricordarsi per sempre le parole del suo papà, e a metterle in pratica per sempre, costi quel che costi.

“Ecco qui, gli intarsi dovrebbero essere finiti” La voce di Marco riscosse August dai suoi ricordi e, mentre suo padre si puliva le mani con uno straccio umido, ebbe il tempo di dare un’occhiata al lavoro finito.
“è perfetto Marco, come sempre, è rifinito alla perfezione”
“è venuto abbastanza bene sì, lo ammetto. Ma prima o poi ci perderò la vista dietro a questi lavori minuziosi. Credo che ti insegnerò a occupartene così potrò dedicarmi a lavori meno impegnativi”
August sorrise
“dubito che sarò all’altezza ma sarei onorato di imparare”
“L’importante è dare il massimo, provare sempre”
August sentì una fitta al cuore, nella sua vita molto spesso non aveva neppure pensato di provare.
 “Marco”
“sì?”
“mi chiedevo...ti andrebbe di andare a bere una birra con me, da Granny? Così, giusto per fare due chiacchiere…”
“sono lusingato dell’invito ma sei sicuro di voler passare la serata con un vecchietto come me? È venerdì sera dopotutto, qui a Storybrooke non c’è granché, ma se vai nelle città vicine trovi parecchi locali credo..”
August scosse la testa sorridendo.
“Non mi va, ne ho avuto abbastanza di quelle cose. Mio padre era solito ripetere spesso una frase. Diceva sempre “le cose più semplici sono quelle che rendono più felici.” Sul momento non capivo cosa intendesse, ma ora che posso guardarmi indietro io credo che non fosse lontano dal vero.”
“Era un uomo molto saggio tuo padre, senza dubbio”
“Lo era davvero. Allora mi terrai compagnia per stasera?”
“e va bene ragazzo, ma non facciamo troppo tardi, ho un’attività da mandare avanti!”
“Solo una birra, promesso”
 
Ne bevvero almeno cinque e restarono a parlare fino a notte inoltrata. Marco non riusciva a ricordare l’ultima volta che era stato così bene con una persona.
 
 
 
 

“eri il mio più grande eroe 
eri il primo vero amico”

Marco Masini “Caro Babbo”
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE: Avevo quest’idea in testa da un po’ e ho finalmente deciso di concretizzarla. Il titolo è una frase di Lana Parilla che ha detto al Paleyfest (consiglio a tutti di vederlo, il cast è meraviglioso), e, in effetti, secondo me in Once il ruolo della famiglia è centrale; le citazioni sono pescate un po’ ovunque, ma non saranno sempre due per ogni storia. Ogni capitolo sarà su una coppia genitore-figlio di Once, credo che cercherò di farle tutte :)…Spero si capisca che la parte nel presente è ambientata prima che la maledizione si spezzasse, quando August lavorava per Marco. Cercherò di aggiornare con regolarità, per quanto gli esami lo permettano.. Ogni commento è ben gradito, spero vi piaccia :)!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: nari92