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Autore: mikilily    22/05/2013    10 recensioni
Questa era una piccola O.S., ma forse avrà presto un altro capitolo. è un regalo per i nottambuli, sperando piaccia. Ha come protagonisti Draco e Hermione i due vivono una intensa storia segreta. La guerra è finita da un pezzo ed entrambi sono due stimati e apprezzati maghi, ma nonostante questo tengono la loro storia ( che sminuiscono come un rapporto di solo sesso) segreta. Delle foto sul giornale e il coraggio di Hermione cambiano tutto... se vi ho incuriosito almeno un poco vi aspetto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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***
Respirò affondo inalando il dolce profumo dei suoi capelli: albicocca e avena. Sorrise non visto, mentre con i polpastrelli faceva scivolare lentamente la giacca nera a taglio maschile, questa cadde a terra e Draco la spostò con il piede.
Baciò il collo bianco di Hermione, assaporando piano ogni istante come fosse l'ultimo, infilò le mani sotto la maglia arrivando al pizzo del reggiseno, accarezzò i bordi frastagliati, solleticando la pelle accaldata della sua fidanzata, poi lo abbassò con uno strattone .
Non fu delicato e lei, si lamentò con uno sbuffo; aveva però gli occhi chiusi e un viso estasiato, sapeva che stava godendo sotto le sue amorevoli attenzioni, la conosceva bene, era la sua donna da quasi due anni.
L'unica.

Sollevò la maglia agevolato dai movimenti della sua donna che distese le braccia fin sopra la testa, ora poteva vedere il suo seno scoperto dal pizzo nero, ora poteva succhiare, mordere le sue gemme rosa; non attese ulteriormente e si buttò su di lei, schiacciandola tra il suo corpo e il muro.
- Draco – sussurrò Hermione eccitata mentre accarezzava la schiena ancora coperta dalla camicia.
- Draco – lo richiamò ancora con voce roca, cercando di staccarsi da lui, ma era inutile desiderava ardentemente che Draco, il suo Draco, la portasse ancora sulle nuvole a un passo dalle stelle, lì nel punto più alto. 
Lui per farla tacere, la baciò con trasporto chiudendole la bocca e giocando con la sua lingua.
Ansimò.
I jeans scuri che coprivano le sue gambe scivolarono lungo i fianchi fino a terra, Draco li scalciò facendoli finire vicino alla giacca.
Si staccò dalla sua bocca per respirare, ormai erano senza fiato e lei abile come una gatta sbottonò ogni bottone con calma, senza mai staccare i suoi occhi da quelli di Draco, gli morse una spalla e lui la schiacciò ancora.
Quando le gambe di Hermione si attorcigliarono al suo bacino, Draco sentì il suo membro fremere dalla voglia di entrare in lei. Le afferrò i glutei sodi sollevandola un poco per poter sentire il leggero triangolino di pizzo sfregare sulla patta dei suoi pantaloni, il seno nudo di Hermione accarezzava il suo petto, la voleva possedere su quel muro, lì e subito.
- Hermione - l'urlo di Harry Potter li fece sobbalzare presi dall’eccitazione non si erano nemmeno accorti della smaterializzazione.
Hermione sbarrò gli occhi incredula le mani saettarono subito a coprirsi i seni nudi, Draco si girò di scatto: era pronto ad uccidere.
Avrebbe ucciso il migliore amico della sua donna se questo avesse osato guardarla.
-Cosa cazzo stai facendo, Malfoy ?- urlò Harry sconvolto. Hermione era nascosta dietro a Draco, a stento riusciva a coprirsi, era imbarazzata come mai le era successo. Era nuda davanti al suo migliore amico, nascosta dietro le spalle, per fortuna larghe, di Draco.
- Cosa stai facendo tu , Potter? Come osi entrare in casa, senza... -
- Questa non è casa tua, Malfoy – replicò Harry livido - ti ho chiesto che stai facendo? - Hermione stai bene? - domandò ancora l'auror, i suoi occhi furiosi andavano da Malfoy a Hermione.
- Se ti ha fatto del male, posso arrestarlo, anzi, sarei felicissimo di prenderlo a pugni e buttarlo dentro una volta per tutte – finì il capo auror Harry Potter.
- No Harry – replicò con voce rotta dall'imbarazzo - noi, io … va tutto bene. Tranquillo -
- Ora sparisci - urlò Draco.
- No - replicò Harry - togliti dalle palle Malfoy, devo parlare con Hermione e tu, non c'entri nulla. Tu, non conti – rispose con rabbia.
Draco assottigliò lo sguardo, facendo un passo verso l'auror.
Io ti ammazzo, come osi.
- Chi ti credi di essere Potter, qui, quello che non conta un cazzo sei tu, non certo io -
- Hermione- urlarono in simultanea.
La donna era bianca, nuda e ora si sentiva alle strette tra due dei tre uomini più importanti della sua vita, l'altro, suo padre, se l'avesse vista in quel momento sarebbe morto d'infarto.
- Non guardarla Potter - urlò Draco frapponendosi tra lei e Harry.
- Non ti permetto di guardarla – aggiunse furiosamente Draco cercando di nascondere la nudità della sua donna con il suo corpo.
Hermione boccheggiò osservando gli occhi di Harry rendersi conto in quell'istante della sua nudità , imbarazzato abbassò lo sguardo e si girò Hermione fu lesta afferrò i suo vestiti e si rivestì.
Draco la guardò indignato staccandosi.
- Andiamo in salotto - disse Hermione ritrovando un po' di coraggio, bastava non guardarli in faccia si ripeté avanzando nella piccola stanza.
- Volete da bere: Harry? Draco? - si girò verso la porta immaginando che i due non si fossero mossi di un millimetro, infatti disgustati uno dall'altro di trucidavano con lo sguardo. Stavano lì, ricordando senza proferir verbo quanto si odiavano, quanto pur essendo cresciuti e maturati, la rabbia e l’odio non era mai scemata.
Hermione sbuffò afferrando i bicchieri, versando poi una generosa dose di Whisky incendiario aggiungendo del ghiaccio.
Non attese la loro risposta e mandò, grazie alla magia, i due bicchieri colmi di liquido ambrato verso i due uomini.
- Sedetevi e bevete - disse con tono deciso, i due ubbidirono anche se Draco le lanciò uno sguardo di sfida. Strinse i denti e si morse la lingua, per non rivolgersi a loro in modo cattivo anche se avrebbe voluto schiantarli entrambi.
Stupidi.
Ottusi.
- Hermione cosa diavolo sta’ succedendo?- chiese Harry, sedendosi in una delle due poltrone in cotone beige che abbelliva il piccolo salotto di casa Granger.
- Mi dispiace Harry- rispose e Draco la trafisse con i suoi occhi grigi, Hermione 
sapeva che la stava guardando ma fece finta di nulla concentrandosi su Harry.
- Avrei dovuto dirtelo – ammise, Harry sgranò gli occhi incredulo.
- Già, avresti dovuto dirgli che non sono cazzi suoi chi frequenti – replicò Draco.
Merlino! Come puoi sminuire la nostra relazione davanti a questo demente, davanti a Potter.
- Perché, con tutti quelli che ci sono al mondo, con tutti quelli che farebbero carte false per uscire con te, hai scelto quello che non ti merita? Lui, non sa nemmeno cosa vuol dire ... – domandò Harry.
- Potter io sono qui - gli ricordò Draco.
Hermione prese aria scuotendo il capo, quei due non sarebbero mai andato d’accordo, mai.
- Sentiamo cosa intendi per meglio: uno come William Bloon?- domandò irridendolo Draco.
-Sì, William è perfetto per Hermione, se tu non ti fossi messo in mezzo, ora loro sarebbero... –
-Potter io e la tua amica stiamo insieme da due anni- enunciò Draco, alzandosi dalla poltrona affianco a quella di Harry in cui si era seduto – qui, se qualcuno si è messo in mezzo, non sono certo io. Hermione – disse poi volgendo i suoi occhi sulla donna che era rimasta senza parole – ci vediamo a cena da mia madre – aggiunse. Draco fece un passo, posandole un bacio sulla tempia consegnandole il bicchiere in cui nemmeno un goccio era stato bevuto, poi girò le spalle e si smaterializzò.
Harry la guardava: era pallido e sudato, i suoi occhi verdi erano sgranati, Hermione bevette tutto il liquido che il bicchiere conteneva, la gola bruciò, ma nulla era in confronto agli occhi di Harry che la osservavano feriti.
L'aveva deluso, aveva evitato di dirgli la verità per non farlo soffrire.
Invece, ora che aveva scoperto il suo segreto, ora che aveva smascherato la sua relazione con Draco, Hermione  immaginava che Harry non la volesse più come amica, la odiasse, gli facesse ribrezzo.
- Come è potuto succedere? - chiese con voce monocorde - come hai potuto non dirci che uscivi, che … Diammine Hermione è Draco Malfoy?- urlò.
- Lo so – ammise buttando fuori l'aria – lo amo – gli confidò – e oggi anche lui mi ha detto di a... -
- Ti prego - disse Harry scacciando con la mano il pensiero che Malfoy sapesse amare. Che Draco Malfoy sapesse amare Hermione Granger, la sua migliore amica mezzosangue.
- Chi lo sa?- domandò.
- I suoi genitori - disse – i suoi amici - aggiunse prendendo aria – Ginny- finì.
Il cuore di Harry perse un battito e l’unica cosa possibile fu bere tutto d’un sorso il Whisky incendiario.
Hermione sta con Malfoy.
Malfoy, Draco Malfoy è geloso, lui...
Merlino è impossibile.
È uno scherzo, un brutto scherzo di cattivo gusto.
Harry Potter, colui che aveva salvato il mondo magico dal terrore di lord Oscuro era scioccato e la causa era lei e la sua relazione con Draco.
Lo vide alzarsi e versare un’altra dose abbondante di Whisky, non disse nulla lo osservò in silenzio aspettando che lui parlasse.
Non parlò.
Harry bevette senza mai smettere di guardare il liquido nel bicchiere, poi sollevò lo sguardo incrociando gli occhi tristi di Hermione, era tesa, in allerta, spaventata.
Era a causa di Malfoy, si disse.
No, era lui la causa della tristezza della sua amica, con lui era felice, il sorriso che gli aveva donato al locale, quello estasiato che aveva quando li aveva sorpresi in atteggiamenti intimi...
Merlino! Hermione andava a letto con Malfoy: non riusciva a crederci, non voleva crederci, gli faceva senso immaginarseli.
Sapeva cosa in quel momento passava per la mente della sua amica, conosceva ogni sfumatura del suo carattere, le sue paure, le sue angosce.
Sapeva perché non era riuscita a confessargli quella relazione, aveva paura di essere messa di fronte a una scelta.
Sì, la conosceva bene, sapeva che era preoccupata di perderlo, ma sapeva altrettanto bene che se come diceva Malfoy si frequentavano da quasi due anni, Hermione avrebbe scelto lui, il suo vecchio nemico e non certo Harry.
Sospirò e sorrise allargando le braccia, Hermione si alzò di scatto e corse incontro a Harry.
Non disse nulla, quell’abbraccio valeva mille parole.
 
**
L’aveva abbracciata stretta, si era sentita amata e protetta, per Hermione il consenso di Harry era importante, per lei Harry era una parte di famiglia, il fratello che non aveva mai avuto.
Lui l’aveva abbracciata ma non aveva detto nulla, né che era contento, né che accettava la sua relazione con Draco, né che voleva ricominciare da capo con lui, conoscerlo. Harry non aveva detto nulla, per fortuna non le aveva chiesto di scegliere, perché se l’avesse fatto, lei l’avrebbe deluso e perso per sempre e non voleva perderlo: era egoista, voleva tutto.
Voleva sia Harry sia Draco, li voleva entrambi nella sua vita: uno come amico e l’altro come compagno.
Forse era solo un sogno, uno stupidissimo sogno di una donna innamorata che sperava di vedere il proprio uomo e l’ amico fraterno andare d’accordo, invece quei due continuavano a odiarsi.
Non avrebbero mai smesso di farlo erano talmente diversi e uguali che era impossibile andassero d’accordo.
Merlino!Urlò frustrata.

**

Il vestito in seta blu accarezzava la pelle illuminata dalla sottile polvere profumata, tirò su le braccia e con un movimento non molto naturate riuscì a chiudere la lampo dietro la schiena. Si guardò allo specchio e con l’aiuto della magia cercò di lisciare i capelli, era tutto impossibile, quella sera non volevano rimanere.
- Oggi non è giornata - disse tra i denti e pensare che lui...
Sbuffò ricordandosi le sue parole: - Ti amo anch’io Hermione-
Sospirò portando una mano sul cuore e sorrise allo specchio, la giornata era stata difficile, non come si era aspettata svegliandosi nel suo letto al manor. Era andata a vederlo giocare a quidditch non sapendo che gli avversari era la squadra auror di Harry, aveva dovuto sorridere alle avance di William, sopportare le chiacchiere e le occhiate sdegnate del suo uomo e poi scoprire che una delle sue colleghe voleva Draco al punto tale da confezionare le partecipazioni senza il suo consenso.
Però, poi, lui le aveva detto che l’amava e nemmeno Harry e la sua rabbia l’avevano scalfita, anche se non le aveva dato il suo benestare.
Era forse necessario?Si domandò. No, non lo era anche contro il parere di tutti, lei sarebbe rimasta con Draco, le aveva detto che l’amava, l’aveva baciata in pieno centro a Diagon Alley e ora andava a cena a Malfoy manor.
Alla fine decise di raccoglierli in uno chignon, Narcissa avrebbe apprezzato , Draco no, lui amava i suoi capelli vaporosi.
Lo aveva confessato da poco e lei, da quel giorno, li aveva lasciati sempre liberi, senza costrizioni.
Si truccò velocemente e come ultimo tocco mise un paio di orecchini pendenti, grandi e pesanti. Questi, erano ovali in oro bianco e pietre nere, era stato Draco a regalarglieli l’ultima volta che si era recato all’estero, era stato il primo regalo da quando stavano insieme; prima, si limitava a fargli doni particolari come lingerie e libri, mai un gioiello.
Ad essere sincere, ricordò Hermione, lui aveva tentato di regalarle altri ninnoli, ma lei li aveva rifiutati.
- Sembra che mi stai gratificando per quello che facciamo a letto – gli aveva detto, lui non le aveva mai più comprato nulla tranne quegli orecchini, non meno di una settimana prima.
Sospirò ancora e infine si smaterializzò.

**

La sala era illuminata da una luce bianca, pallida e fredda, un silenzio irreale avvolgeva le tre figure che attendevano l’arrivo dell’ospite: il padrone di casa stava seduto sulla sua comoda poltrona nera, aveva il capo e i lunghi capelli ormai bianchi poggiati sulla morbida pelle, gli occhi erano chiusi, non dormiva affatto anche se a occhio estraneo poteva sembrare, nella mano sinistra stringeva il suo bastone con il pomello in argento raffigurante un serpente: Lucius meditava; Narcissa stava seduta poco distante, l’abito che indossava era elegante e raffinato, una veste da strega cucito appositamente per lei da una sarta di fama mondiale, i capelli erano raccolti con uno chignon stretto, il viso era sempre bello anche se alcune rughe si intravedevano attorno agli occhi e le labbra, leggeva nell’attesa dell’ospite un libro babbano che si era fatta prestare dalla compagna di suo figlio; Draco stava in piedi davanti al camino di marmo bianco, guardava un grosso ceppo ardere senza in realtà vederlo, nella mente mille pensieri e tante preoccupazioni.
Tra le mani stringeva un grosso bicchiere di cristallo in cui aveva versato del vino elfico, non bevette nemmeno lì, a casa sua, era ancora teso da tutto quello che era successo in quella lunga giornata.
Dopo essere rientrato da casa di Hermione si era fatto una doccia per scacciare la frustrazione e la rabbia, non c’era riuscito temeva di aver commesso un errore: aveva lasciato la sua donna sola con Potter e quest’ultimo, era certo, l’avrebbe persuasa a lasciarlo.
Lei l’avrebbe lasciato? Si domandò.
Forse sì, si rispose. Forse loro, tutti loro erano più importanti.
Non avrebbe mai ammesso una cosa simile con nessuno, Draco Malfoy che si reputava inferiore agli altri, che si reputava inferiore a Harry Potter :mai.
Tibly, il fedele elfo domestico dei Malfoy, annunciò l’arrivo di Hermione e tutti e tre volsero i loro occhi verso la porta; la giovane strega avanzò a passo deciso nella sala, era tesa, lo si capiva dal sorriso stirato e dalle mani contorte.
- Buona sera – disse guardando per un attimo tutti e tre per poi osservare il suo fidanzato
- Buona sera a te, Hermione cara - rispose Narcissa, Lucius non disse nulla, la salutò con un semplice cenno del capo, mentre Draco, ancora fermo vicino al camino, la guardava aspettandosi da un momento all’altro di essere lasciato per sempre.
- Ciao - disse Hermione avvicinandosi ancora a lui, Narcissa e Lucius si alzarono dalle poltrone e si incamminarono verso la sala da pranzo.
- Ciao - rispose Draco.
- Che cosa hai?- domandò Hermione.
- Nulla - rispose frettolosamente.
- Non sembra, sei teso, distante... ho fatto qualcosa? -
Lui poggiò il bicchiere sulla mensola e si girò per poterla guardare meglio.
- Hai raccolto i capelli - disse sfiorandole il viso con un dito.
- Non volevano rimanere ed ero in ritardo – ammise.
- Che ti ha detto Potter? quando mi lasci? - Domandò schietto.
Hermione strabuzzò gli occhi, incredula.
Aveva paura che lo lasciasse? Possibile che non la riteneva abbastanza intelligente da ragionare con la sua testa.
- Quello che dice Harry, non è importante, non per noi e io, Draco, non ho nessuna intenzione di lasciarti -
- Lui però, avrà... -
- Draco mi hai sentita? Non ti lascio, oggi mi hai finalmente detto quelle due parole e non ti lascio – ribatté decisa.
- Erano così importanti?- chiese accarezzandole le spalle.
- No, non lo erano ma è bello sapere che mi ami anche tu, è bello sentirtelo dire -
Draco poggiò le labbra sulla fronte di Hermione.
- Pensavo che i miei gesti ti avessero già mostrato cosa provavo e provo per te - rispose – eh dire che sei considerata la strega più brillante degli ultimi vent’anni- aggiunse prendendola in giro.
- Quando si tratta di te, perdo la mia proverbiale lucidità, Malfoy- replicò.
Lui rise e poi la baciò.
- Anch’io – disse infine quando dovette staccarsi dalle sue labbra.
 

***

 
Hermione si guardò allo specchio esaminando con sguardo critico l’abito in seta verde che le fasciava il corpo, la scollatura era troppo profonda e quasi si imbarazzò osservando i suoi occhi grigi indugiarvi.
Prese aria mentre Draco avanzo a piccoli passi dietro di lei, non perse un solo movimento: poggiò un ‘astuccio in velluto blu sul mobile in legno vicino alla specchiera, aprì il pulsante e prese tra le mani il prezioso collier in diamanti e smeraldi. Aprì la bocca estasiata nell’istante in cui Draco, lo fece scivolare sul suo collo, lo sfiorò con le dita.
- Ora questo abito è perfetto - disse in un sussurro Draco, Hermione sentì un brivido salire lento lungo la schiena.
- è bellissimo – disse sfiorando ancora il prezioso gioiello.
- No, tu sei bellissima Hermione, sei bella anche senza abiti eleganti e vecchi gioielli di famiglia – ribadì Draco.
- Adulatore - rispose donandogli un bacio.
- Ti prego, non fare così- la riprese Draco staccandosi un poco dal corpo caldo della sua donna - o questa sera, non andremo da nessuna parte – la informò.
Hermione rise divertita.
La desiderava sempre e questo non poteva che farle piacere.
- Sei assurdo, hai sempre voglia... -
- Di te, sempre - replicò sorridendo malizioso. Poi le donò il braccio e si materializzarono al galà in onore del Ministro.
La sala era già gremita di gente, la musica echeggiava melodiosa, in molti stavano al centro e ballavano infischiandosene di tutti, fu in quel momento che Draco Malfoy e Hermione Granger fecero il loro ingresso.
Il tempo quasi si fermò, i maghi e le streghe invitati al galà aspettavano da giorni quel momento: i giornali non parlavano altro che della nuova coppia, da quando poche settimane prima li avevano fotografati a cena in un locale molto intimo e alla moda, erano sulla bocca di tutti.
- Sei tesa?- domandò Draco.
-Un po’- ammise.
-Tranquilla ci sono io - replicò Draco individuando Blaise e Pansy e raggiungendoli sempre con la solita andatura lenta ed elegante.
- Oh pensavo che non ci avreste considerato visto la notorietà - li prese in giro Blaise.
Pansy sbuffò.
- Non dargli retta Hermione, è un cretino - replicò Pansy, rivolgendo uno sguardo ostile al fidanzato.
- Ma voi, litigate sempre? domandò sorpresa.
- No, solo quando lui fa lo scemo, cioè sempre – rispose Pansy facendoli ridere tutti tranne Blaise che sconsolato si guardava intorno.
- Certo che siete veramente simpatici-
- Sì Blaise, lo sappiamo non c’è bisogno che ce lo dica anche tu – aggiunse Draco mettendo un braccio intorno alla vita di Hermione.
- Allora come va?- domandò Pansy – i preparativi? – chiese ancora cercando di trattenersi dal guardare dove Blaise avesse posato gli occhi, sperando con tutto il suo cuore che lì non ci fosse Mia.
Dannatissima gelosia.
- Vanno - risposero Draco e Hermione – manca ancora un po’ perché la casa sia finita- aggiunse la Granger.
- Ci credo, il tuo fidanzato vuole un castello tipo manor- replicò Blaise volgendo nuovamente la sua attenzione su i suoi amici
- Ci serve - replicò Draco
-Tre piani e duecento stanze, dimmi e per cosa ti servono Draco?- domandò divertito.
- Non hai idee di quanti abiti ha Hermione- rispose serio.
- Draco?!- lo richiamò lei.
- è forse una bugia? – domandò .
- No, ma non è questo il motivo per cui vuoi una casa così spaziosa -
- Immagino sia perché in una casa piccola tutti gli scheletri che hai non possono entrarci- la voce di Harry fu come una doccia fredda.
Il cuore mancò un battito.
- Harry- disse Hermione stupita, Draco gli riservò un’occhiata truce e una smorfia schifata.
-Ti piacerebbe Potter, ma non ho alcuno scheletro che la mia fidanzata già non conosca-
Harry lo guardò ancora un attimo prima di volgere i suoi occhi verde verso l’amica.
- Sei bellissima, troppo bella per lui - aggiunse.
Draco si irrigidì, ma si morse la lingua.
- Dici?- rispose Hermione ridendo beccandosi anche lei uno sguardo torvo di Draco.
- Ormai non ho più scelta aggiunse giocando con il grosso anello che Draco le aveva messo al dito alcuni giorni prima chiedendole di diventare sua moglie.
- Contenta tu - replicò.
- Certo che è contenta, diglielo Hermione - disse Draco furioso.
- Sì Harry sono contenta, va bene così?- rivolgendosi al suo fidanzato che si sentì offeso per come si era rivolta a lui -  ora se non ti dispiace mi porti a ballare – aggiunse.
Draco la guardò stupito, ma non si fece pregare le prese la mano delicatamente la portò alle labbra e la baciò e infine la condusse al centro della sala.
Tutti, nessuno escluso, osservò quella scena, Draco e Hermione nemmeno se ne resero conto, loro si guardavano negli occhi mentre i loro corpi veleggiavano eleganti nella sala.
- Sono una bellissima coppia - disse Pansy.
- Già- rispose Ginny, non troppo convinta.
- Si amano – aggiunse Blaise.
- Questo l’avevo capito - replicò Harry, vedendo gli occhi di Hermione brillare e le sue labbra distendersi in un sorriso radioso.
- Per lei è importante che voi, siate felici della sua scelta -
- Felici... -  ripeté Harry – se lei è innamorata e lui ricambia, noi siamo con lei nonostante non apprezzi chi ha scelto come compagno –
- Non scegliamo noi di innamorarci- replicò Pansy –accade- aggiunse e Ginny annuì alle parole della ex Serpeverde.
Blaise si voltò a guardarla e senza nemmeno chiederle nulla la condusse nella sala, anche loro ballarono stretti stretti infischiandosene degli sguardi divertiti dei presenti.
- Signor Potter, che dici! mi porti a ballare o devo cercarmi un altro cavaliere?- domandò Ginny.
Harry sbiancò va bene che la sua migliore amica stesse con Malfoy, ma che sua moglie si guardasse intorno non lo poteva accettare.
Harry condusse Ginny al centro della sala, la strinse tra le braccia e iniziò a ballare, non aveva mai amato quel genere di cose ma per farla felice era disposto a fare tutto .
Stretto alla sua Ginny si permise di  guardarsi intorno,  con la coda dell’occhio osservò Malfoy: Hermione aveva poggiato la testa sul suo petto, lui le sussurrava qualcosa all’orecchio, sembravano rilassati e felici.
Sussultò quando intuì quelle due parole: -Ti amo-, le aveva detto. Allora era vero lui l’amava e in quel momento sorrise.
- Va tutto bene Harry ?- domandò Ginny.
- Forse è bene dire ad Hermione che siamo al suo fianco in questa pazzia -
- Quale pazzia?-
- Beh sta con Malfoy, lo vuole sposare... - Ginny rise.
- Ci conviene, o accettiamo Malfoy o la perdiamo - rispose Ginny e Harry non disse nulla sapeva che sua moglie aveva ragione.
Purtroppo aveva ragione ma era anche convinto che se lui avesse sgarrato, non sarebbe uscito indenne dalla sua ira.
Harry incontrò per un attimo gli occhi scuri della sua amica, le sorrise e le disse, mimandolo con la bocca che anche questa volta era dalla sua parte.
Gli occhi di Hermione si sgranarono poteva vederli brillare anche da lì, perfino Malfoy si girò verso di loro per capire il motivo dell’immobilità della sua compagna. Harry annuì ancora e anche lui capì.
Non erano servite parole per dare il suo consenso, non ne servivano loro sarebbero rimasti insieme comunque ma sapeva che per la sua amica saperlo al suo fianco era importante, lui le voleva bene come a una sorella e per lei ci sarebbe sempre stato.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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