Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: chi_lamed    22/05/2013    1 recensioni
Un sorriso per Severus, poi un altro ed un altro ancora.
Per dimostrargli tutto l'amore che provo per lui.
Raccolta di one-shot che partecipa al Gioco Creativo n.13 "Un anno di sorrisi per Severus" del Forum Il Calderone di Severus.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Data: maggio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Tipologia: Generale, Introspettivo, Fluff
Personaggi: Severus Piton, Sorpresa
Pairing: Severus/Personaggio Originale
Epoca: post HP7
Avvertimenti: AU, What if.
Riassunto: Una grama sconfitta per Severus Piton. O no?
 
 
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
 
Nota 1: Storia scritta per il Gioco Creativo n. 13 “Un anno di sorrisi con Severus” del forum Il Calderone di Severus.
 
Nota 2: siamo sulla stessa scia di IncantoTraguardo e Ninna Nanna. Anche qui, niente cronologia precisa, solo stralci di vita quotidiana.

E per comprendere ancora meglio questa storia vi invito - se vi va - a leggere l'antecedente in Happy Valentine's Day.

 


Fino all’infinito e ritorno

 
«No!»
Il divieto perentorio risuona secco e deciso, un autentico colpo di frusta schioccato nel silenzio assoluto.
Per tua sfortuna, non è il primo che ti viene indirizzato in questi minuti.
Tieni a freno il riflesso quasi automatico d’inarcare le sopracciglia, lasciando che sul tuo volto traspaia solo la maschera della tranquilla indifferenza.
Deglutisci ed intanto i tuoi pensieri corrono in cerca di una via d’uscita, di un compromesso che possa cambiare il futuro. Alla mente s’affacciano velocemente ipotesi, immagini rapide d’uno scenario che forse puoi rendere possibile, se riesci ad aggirare l’ostacolo.
Da complicata che era, questa situazione si sta facendo sempre più disperata.
Eppure il tuo sguardo non lascia intravedere alcuna inquietudine.
Per anni hai camminato sul filo sottile del doppiogioco, sai perfettamente come fare per non tradirti e per non far affiorare alcuna titubanza.
Non puoi arrenderti, non devi arrenderti.
Fai un altro tentativo, ti giochi fino all’ultima carta possibile. Nel cuore una speranza palpita timida e tremante, consapevole che un nuovo tremendo rifiuto prima sancirebbe la tua sconfitta e poi…
No, non ci sarà spazio per nessun “poi”, se ciò dovesse avvenire. Sarebbe la fine e basta.
Non ti resta che riprovare.
«No-o!»
La sillaba malefica è pronunciata con ancora più foga e con un cipiglio così deciso da esser teneramente buffo. Una piccola ruga – così simile alla tua quando sei immerso in profondi pensieri o quando sei indaffarato attorno al calderone - le solca la fronte, proprio sopra il naso. E quel ricciolo biondo, che non vuole mai stare pettinato come i suoi simili, fa immediatamente capolino e scende leggero a sfiorarle le sopracciglia.
La birbante intanto ti fissa torva arricciando le labbra, infine se le copre con le mani paffutelle per rendere così più chiaro il proprio rifiuto. A nulla sono serviti tutti i tuoi sforzi, da quelli di blandirla con future promesse a quelli accompagnati da sguardi severi e leggermente spazientiti. Ed anche l’indifferenza ha fallito miseramente, la senti dentro di te agitare freneticamente bandiera bianca.
E pensare che la tua salvezza è lì, a pochi centimetri. Hai cercato in tutti i modi di non prenderla in considerazione, di non degnarla della minima occhiata, ma qualcuno questa mattina non è del medesimo parere.
Solo che tu non vuoi. Punto.
Ne va del tuo orgoglio di mago. E soprattutto della tua autorità paterna.
Rilasci un profondo sospiro. In passato ha atterrito decine di ragazzi chini su calderoni ribollenti, generazioni di giovani studenti che osservavano con la pelle d’oca le movenze di un nero mantello che s’aggirava tra i banchi di un sotterraneo. Invece lei continua ad essere irremovibile. Gli occhi grigi ti osservano da sotto in su e le mani sono ancora al medesimo posto di prima, le gambe dondolano penzolando dal seggiolone per l’insistente impazienza. Se ha preso anche solo una briciola del vostro carattere, non cederà.
Merlino, perché dev’essere così complicato dare da mangiare a tua figlia?
Disperato, lanci una rapidissima occhiata – una sola –  all’unica alternativa rimasta. È una di quelle occhiate che eri solito lanciare furtivo, quando il tuo ruolo di spia te lo imponeva e che spesso sono state di fondamentale importanza per la riuscita di una missione e per la tua stessa sopravvivenza.
La birbante lancia un soddisfatto gridolino di gioia che quasi ti fa sobbalzare.
Ti ha visto.
Beccato in flagrante da un’infante di nemmeno un anno.
Dire che ci hai perso la mano è un eufemismo fin troppo gentile.
La mano sinistra corre a coprirti gli occhi per la vergogna che sale rapida ed inarrestabile ad incendiarti il volto, mentre un sussurro leggiadro ti attraversa la mente: sono parole di addio quelle che vengono mormorate con amareggiata tristezza. È la tua dignità, Severus, che ha deciso seduta stante di prendere armi e bagagli per abbandonarti. Sperare in un suo ritorno è tanto folle quanto illudersi che da domani il sole sorgerà da nord.
La mano destra invece va alla bacchetta sul ripiano accanto a te e l’incantesimo non verbale si compie in un attimo.
Riesci solo a pensare che non doveva finire così.

*

«Puuù!»
Qualcuno divora con gusto l’ultimo cucchiaino di frutta e proclama felice la propria vittoria, sorridendo e battendo le mani a se stessa, come congratulandosi per una missione impossibile riuscita alla perfezione.
Non si rende conto di aver appena fatto capitolare uno dei più potenti maghi del mondo. Ed è meglio che non se ne renda conto – rifletti – altrimenti puoi ben dire addio a qualsiasi moto di autorevolezza.
Sulla sedia di fronte a lei la osservi con i gomiti sulle ginocchia e le mani intrecciate. La posa per nulla elegante di chi ha compreso d’esser stato sconfitto.
L’oggetto della contesa è ancora lì, sul tavolo, che instancabile si prodiga in capriole e piroette acrobatiche.
Guardatelo, Severus Piton: preziosa spia di Albus Silente, grande Occlumante, Pozionista rinomato ed infine eroe della Grande Guerra Magica, guardatelo!
Merlino… battuto da un portauovo incantato.
Fa male, eh?
L’orgoglio ferito geme senza sosta, piagnucolando parole di stizza.
Tua figlia adesso non smette più di sorridere e di tenderti le braccia dal suo seggiolone, agitandosi per essere presa in braccio. Ti chiama e sillaba quella breve parola che mai nel passato avresti osato anche solo sfiorare con il pensiero come progetto futuro.
L’utensile da cucina continua imperterrito nelle sue acrobazie, ignaro di non essere più al centro dell’attenzione della sua ammiratrice più assidua, che si è letteralmente tuffata nel tuo abbraccio.
Prima che tu possa rendertene conto, a sorpresa ti viene donato uno schioccante ed umidiccio bacio sulla guancia. La guardi stupito e nei tuoi profondi occhi neri vi si riflette un’immagine capace di stringerti il cuore.
Scoppiare di felicità, avresti mai pensato che un giorno sarebbe capitato anche a te, a te che in passato hai visto ogni tipo di orrore e pianto ogni lacrima?
La tua muta risposta si perde circondata da una infantile risata felice. È quella della birbante, che prova a circondarti il collo con le sue piccole braccia, senza riuscirci: sono ancora troppo corte, ma non passerà molto tempo prima che avvenga.
La stringi forte a te, lei, il tuo incanto, capace di farti capitolare come nessun altro al mondo.
E pensi che se le sconfitte fossero tutte come queste, saresti disposto a subirne a decine, da qui fino all’infinto e ritorno.


***

Angolino autrice: oooohhh, quanto zucchero!
Ma ultimamente ne avevo tanto ma tanto bisogno, quindi non mi pento per nulla.
Se avete critiche costruttive riguardo stile e metodo narrativo, ogni suggerimento è ben accetto. E anche se la storia vi è piaciuta, non mi spiacerebbe saperlo.
Chiara
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: chi_lamed