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Autore: MegamindArianna    30/05/2013    1 recensioni
'Zoe, una ragazza dal passato pieno di misteri e dolori e Loki, il Dio delle Malefatte; l'incontro più strano di tutta la loro vita avverrà quando lui la guarderà negli occhi.' Premetto che è la prima storia a capitoli che scrivo su questo fandom. Spero vi piaccia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You miss me?


“Andiamo! Sorridi, bimba mia!” mi disse con un gridolino mia madre.
 
Alzai lo sguardo su di lei ma lo riabbassai subito.
 
Per la prima volta avevo deciso di indossare un vestito. Era nero, stretto in vita con la gonna a balze. La scollatura non era vertiginosa. Era semplice; lasciava intravedere poco.
 
Tirai giù nervosamente la stoffa del vestito nel vano tentativo di coprire ciò che era già coperto.
 
Infilai le mani nella pochette argentata. Le pillole erano lì dentro ed ero pronta in qualsiasi momento a prenderle.
 
Mia madre mi afferrò la mano. La tirò fuori dalla borsa e, amorevolmente, cominciò a carezzarla. “Piccola mia, non ti preoccupare. Sei bellissima. Le tue cicatrici non si vedono. Stai calma.” E strinse con forza la mano per fermare il tremolio. Mi sorrise.
 
“Davvero?”
 
“Ma certo! Ti ho mai mentito?” rispose. “Ora, però, fammi un bel sorriso.” E mi mise un dito sotto il mento, alzandolo leggermente.
 
Strinsi gli occhi. Gli angoli delle labbra si sollevarono da sole. Sicuramente sembravo un’idiota, ma a mia madre piaceva.
 
“Ecco: ora sei anche più bella.” E, detto questo, si voltò a guardare dinnanzi a sé “Ora però facciamo silenzio. Il film sta per cominciare.”
 
Accavallai la gamba destra sulla sinistra. Incrociai le braccia.
 
Con la coda dell’occhio vidi l’uomo di posto accanto al mio sbirciare sotto la mia gonna.
 
Sentii una piccata intercostale mozzarmi il fiato. Andai a tentoni nel cercare la pochette ma, di nuovo, mia madre mi fermò. Mi afferrò entrambe le mani e, sorridendo, sussurrò “Dai, facciamo cambio posto. Questa signora qui è molto simpatica.” E indicò con un cenno del capo un’anziana donna.
 
In un batter d’occhio, eravamo sedute l’una sul posto dell’altra. Appoggiai la borsetta a terra.
 
La donna, dopo avermi visto, sorrise benevolmente e si voltò a guardare l’inizio dello spettacolo.
 
Strinsi le gambe l’una all’altra. “Mamma?” sussurrai “Potresti spiegarmi cosa siamo venuti a vedere?”.
 
Rise. “E’ un film del 1936 e si chiama Tempi Moderni. Il protagonista è interpretato da Charlie Chaplin.”
 
“Charlie Chaplin? Non era il tuo attore preferito?”
 
“Esattamente! Ma silenzio! Non perdiamoci l’inizio.”
 
Sorrisi. Era l’unica nel suo genere. Amava i film di Charlie, adorava lavorare ma preferiva di gran lunga stare con me e tentare ogni santo giorno di farmi uscire. Magari, alla fine, si arrendeva; ma tirava fuori qualche attività da fare assieme: puzzle, Monopoli, Gioco dell’Oca e altri simili.
 
Ero molto fortunata con lei, perché nonostante il mio passato, la mia asocialità, la mia paura di tutto e di tutti, ha resistito e ha continuato a parlare del mio dolore con tranquillità; ma non in senso negativo. Trovava sempre il modo di affrontare la questione delicatamente, senza farsi mai sfuggire qualche parola di troppo.
 
Pensando a questo, afferrai la mano di mia madre. La strinsi forte, come a volerla ringraziare.
 
Ad interrompere quel momento, però, furono i sussurri degli spettatori.
 
“Che succede?” domandai alzando lo sguardo “credevo fosse un film e non uno spettacolo teatrale…”
 
“Già… “ rispose mia madre “Lo credevo anche io…”
 
Guardai il telo su cui il film era proiettato. Era diventato di un colore simile al verde e del fumo uscire da sotto.
 
Charlie cominciò a bruciare e così tutto lo scenario.
 
Dalla nuvola di fumo uscì una figura snella, alta e ricoperta da un’armatura verde e oro.
 
Iniziò a ghignare. “Buonasera!” e si mostrò in tutta la sua imponenza. “Vi sono mancato?”
 
Seguì una cacofonia di grida, stramazzi e pianti.
 
Mia madre, tentando di non perdere il controllo, mi fece alzare dalla sedia. “T-tesoro, vieni con me. dobbiamo a-andare…”
 
Voltai lo sguardo verso l’uomo in piedi. Sorrideva malignamente e, con un rapido movimento del capo, incontrò il mio sguardo.
 
Nella mia testa sentii la voce profonda e sensuale di un uomo. “Finalmente… l’ho trovata” diceva.
Sussultai.
 
Avevo già sentito quella voce.
Avevo già visto quel volto.
Avevo già visto quegli occhi verdi.
 
E sembravano infondermi una strana forza interiore; sembravano infondermi sicurezza.


- - - - 
 


Angolo autrice:

SAAAAAAAAAAALVE! Come va?
So che mi odiate in quanto sono passati un sacco di giorni da quando ho inserito il pirmo capitolo. Spero possiate perdonarmi! é.è

Comunque ho già preparato il prossimo capitolo ma prima devo aggiustarlo...

Ringrazio tantissimo Ghia9614 per aver inserito la prima recensione su questa fanfiction! Mi hai ispirato! XD

Alla prossima! Ciaoss!!

By MMA
  
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