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Autore: nari92    07/06/2013    2 recensioni
“Ma in amore è così. Da due cose sbagliate viene fuori qualcosa di perfettamente giusto.”
Il primo appuntamento dei Frankenwolf...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottor, Whale, Ruby/Cappuccetto, Rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just a drink




 
“Un drink, solo un drink, promesso”
“e farai il bravo?”
La vecchia Ruby non si sarebbe fatta pregare così tanto per un innocente uscita serale in un pub e, a onor del vero, neanche per tutto ciò che ne sarebbe seguito. Ma Red fortunatamente la batteva in saggezza e riservatezza, così al Dottor Whale era costata molta fatica e parecchie promesse quell’ “uscita innocente tra amici”. Ebbene sì, così l’aveva dovuta definire per strappare un sì alla giovane licantropa.
“certamente, per chi mi hai preso, sono un mostro gentiluomo!”
Ruby scoppiò a ridere
“Mary Margareth avrebbe omesso il secondo sostantivo..”
“ma lei era uscita solo con il dottor Whale, tu uscirai sia con il dottor Frankenstein sia con il dottor Whale, un’esperienza unica, direi quasi irripetibile.”
“e va bene e va bene, ma sappi che accetto solo per scacciarti, se continuo a chiacchierare con te la nonna mi farà fare i turni extra…”
“sì, vista da qui sembra piuttosto minacciosa…alle nove e mezza stasera?”
“dove andiamo?”
“sorpresa!”
“non troppa che è meglio”
 

Ruby stava congelando lì all’angolo aspettando la golf nera del suo accompagnatore. Annotò mentalmente “ritardatario” alla lista dei motivi per cui non doveva assolutamente baciare il dottor Whale quella sera. Cercò di ricordare gli altri ma le erano proprio sfuggiti dalla mente, tutto ciò che ricordava era il suo sorriso di traverso la sera che avevano parlato. Lo sguardo triste che, lo capiva solo ora, portava con sé da quando la maledizione era stata spezzata. Il suo profumo mischiato al persistente odore di Whisky che sembrava quasi una fragranza a sé.
“sembri talmente concentrata che quasi mi spiace interromperti, magari stai per concepire un’idea geniale..”
“in effetti sì, stavo decidendo di tornarmene a casa e di ricordarmi in futuro che il tuo orologio è di mezzora indietro!”
“mezzora, che esagerata!”
“venti minuti”
“oh, beh… vale dire che stavo lavorando ad un’operazione difficilissima?”
“non sei affatto credibile, si sarebbe saputo qui in città, soprattutto ora…”
“va bene, va bene, mi arrendo, allora sali o no?”
“sarei tentata di rifiutare ma a questo punto salirò”
Ruby fece per avvicinarsi alla portiera ma Whale, più veloce di lei, scese rapidamente e la aprì per lei. Il gesto la paralizzò per qualche istante, se c’era una persona da cui non si aspettava gesti cavallereschi quella era proprio il primario dell’ospedale di Storybrooke. Lui dovette accorgersi che il gesto l’aveva colta di sorpresa perché sfoggiando un sorrisetto ironico le disse
“Signorina Lucas, ho la netta impressione che lei mi sottovaluti parecchio”
“diciamo che se la sottovaluto avrò i miei buoni motivi” borbottò Ruby mentre lui richiudeva la portiera e girava intorno alla macchina per tornare al posto di guida.
“c’è un buon profumo qui in macchina”
“stupita?”
“no solo…mi aspettavo un profumo da arbre magique, fin troppo forte e invece è un profumo…buono, semplicemente buono ecco.”
“scusa ma fatico a cogliere la differenza”
“beh puoi capire davvero molto di una persona dal profumo che c’è nella sua macchina!”
“questa non l’avevo mai sentita!” esclamò divertito mentre passava in quarta. “E sentiamo il profumo che c’è qui cosa dice di me?”
“che forse non sono stata completamente pazza ad accettare l’uscita di stasera, anche se l’intera popolazione femminile di Storybrooke probabilmente penserebbe il contrario”
“Ho una reputazione così brutta?”
“pessima direi”
“sentiamo, cosa si dice di me in giro?”
“diciamo che non sei considerato proprio un cavaliere…più un donnaiolo a dire la verità”
Whale rallentò dolcemente in vicinanza di una curva un po’ brusca senza rispondere e Ruby ebbe una sensazione di sicurezza, la stessa che aveva avuto quando Whale aveva preso in mano la situazione quella sera all’ospedale. Era una sensazione che non provava spesso, anzi, forse non l’aveva mai provata. Non c’era mai stato qualcuno nella sua vita che l’avesse fatta sentire protetta. Amata, sì, dalla nonna; voluta bene, certo soprattutto da Mary Margareth e poi da David, ma mai protetta.
“Ti sei offeso?” chiese un po’ preoccupata per la reazione silenziosa.
“no, no affatto. Credo di essermela meritata” le rivolse un sorriso obliquo, che a lei fece venire un brivido lungo la schiena. Ruby stai calma. Cambia argomento.
“Così…nessuno dei tuoi parenti o amici è qui?”
“direi di no… amici non ne avevo molti nemmeno nel mio mondo comunque, diciamo che la gente mi evitava tendenzialmente”
“e…là fidanzate ne avevi?”
“non ero proprio il tipo che piaceva alle mamme… e neanche alle figlie ad essere sincero” Ruby rise. A lui piaceva la sua risata, i suoi denti perfetti si scoprivano e il suono che ne usciva era delizioso.
“Ma dimmi di te, invece. Facevi stragi di lupacchiotti?”
“no, non molto direi. Insomma l’aver mangiato il mio ragazzo mi ha un po’ traumatizzata”
Whale si maledisse mentalmente per aver toccato quel tasto dolente. Si rese conto improvvisamente che conversazioni che per due persone normali sarebbero state all’ordine del giorno, come la famiglia o gli ex fidanzati, per loro due diventavano spiragli di un dolore incessante e mai placato.
“Allora, dove mi porti?”
La voce della ragazza lo riscosse dai suoi pensieri.
“Precisamente…qui.” Disse accostando la macchina in uno spiazzo al margine della strada, vicino al bosco.
“Ok, non so come si usi fare in Transilvania, ma qui da noi, quando un ragazzo invita una ragazza a prendere un drink, non la porta a bere acqua di lago di solito!”
Whale rise di cuore
“Innanzitutto Dracula viene dalla Transilvania, non io, e, per quanto il mio passato possa essere inquietante, con i vampiri non ho molto a che fare. In secondo luogo, dimentichi con chi stai parlando, pochi conoscono più modi per far ubriacare una ragazza di Victor Whale e potrei anche raccontartene qualcuno se..okok no, non è il caso. Comunque conosco il rituale degli appuntamenti, proprio per questo l’ho evitato”
Ruby era assolutamente intrigata dal suo modo di fare, ma cercò di non darlo a vedere.
“Quindi…il nostro rituale” e fece il gesto delle virgolette “cosa prevedrebbe, dottore?”     
“di fare quello che ci pare. Ti ho portata qui perché adoro il lago, e, in particolare adoro questo angolino” la condusse prendendole una mano, ma a lei non sembrò sbagliato.


“Vedi, da qui puoi osservare tutto il lago, proprio tutto. Ma nessuno può vederti…è solo un  piccolo spazio, se ti muovi sei visibile a chiunque, ma in questo punto preciso sei…invisibile, scompari.”
“Oh, questo è molto rassicurante, quindi se vorrò ucciderti non ci saranno testimoni?”
Whale sorrise di un sorriso amaro e Ruby si pentì di aver scherzato. Gli posò una mano sulla spalla e parlò dolcemente, come solo Cappuccetto Rosso sapeva fare
“E a te piace scomparire  spesso, dottore?”
“Non mi dispiace, se sono nascosto non mi vede nessuno. E posso far finta di non vedermi neppure io...di non essere me.”
“E chi vorresti essere?”
“Qualcuno più normale, con una storia più normale..”
“No, non credo che lo vorresti davvero”
“E perché no?”
“Beh, tanto per cominciare non so se sarei uscita con uno piùnormale
“Ah no?”
“no, non sarei uscita con un semplice Dottor Whale qualunque, mentre ad un Dottor Whale-Victor Frankenstein non avrei potuto dire di no”
“Interessante teoria. Quindi sei affascinata dalle doppie personalità?”
“E chi, qui a Storybrooke, non lo è?” rispose lei con un tono di ovvietà
“Non posso darti torto. Ma se ti aspettavi qualche scena alla Dr. Jekyll&Mr. Hyde, temo di doverti deludere..”
“Me ne farò una ragione…e comunque per spaventarsi davvero basta osservare, se possibile da lontano, la reazione della nonna quando torno il coprifuoco” smorzò lei ridacchiando
“Non credo di volere assistere alla scena” sorrise di un sorriso sereno.
Ruby lo osservò seria
“Tu non ridi molto spesso vero?”
“Scherzi? Sono un tipo esilarante, non hai mai fatto caso al fatto che in quasi tutte le barzellette viene citato il dottor Frankenstein?”
“Beh, Frankenstein jr è divertente se è per questo!”
“Bah, a me non ha fatto così ridere… e poi il povero Igor non ci fa una bella figura, non era così veramente!”
Ruby rise “Immagino! Che fine ha fatto qui a Storybrooke piuttosto?”
“Non lo so…l’ho cercato moltissimo ma non l’ho mai trovato…temo non sia mai arrivato qui, come molta gente della mia terra”
“Mi dispiace…ti manca?”
“Era la cosa più simile ad un amico che avevo... ma si sopravvive..”
Calò il silenzio per qualche secondo, mentre l’unico rumore era il vento leggero che rimestava l’acqua del lago
“Ero seria prima, quando dicevo che non ridi spesso…”
“Non è così vero, insomma non mi pensare come un depresso cronico!”
“No, no, no, hai frainteso, io non penso che tu sia depresso, tutt’altro, penso solo che tu non abbai ancora avuto un’occasione per essere davvero felice ecco”
“Forse è così, ma credo che sia un po’ tardi per questa occasione
“Non lo è mai, troppo tardi!” esclamò la licantropa indignata. “Anche quando pensi di esserti giocato tutte le tue carte, quando pensi che le tue chances siano finite, c’è sempre un punto per ripartire”
Fece un sospiro e alzò lo sguardo verso il lago.
“Quando io…quando Peter morì, io pensavo di aver perso tutto, di non avere nulla per cui vivere. Ma Snow mi ha presa con sé, e da lì in poi non mi ha più abbandonata, mai. Con lei ho conosciuto mia madre, e anche quella volta non è andata troppo bene… ma c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire”
“Grazie…”
“Figurati, sono solo parole…”
“No, intendevo grazie di esserti aperta con me, di avermi raccontato tutto questo”
“Ah, quello…sì, beh, non sono in molti a saperlo, anzi quasi nessuno”
Calò di nuovo il silenzio tra i due.
“E tu pensi che questa possa essere la mia occasione per essere felice?”
Victor Frankenstein era speranzoso. Come quando dopo ogni esperimento che portava a termine sperava che suo padre apprezzasse il suo lavoro e iniziasse a stimarlo. Come quando per un attimo aveva creduto di aver davvero riportato in vita suo fratello. Come quando gli era parso di intravedere Igor, il suo unico vero amico, lì a Storybrooke ed aveva sperato con tutto il cuore che fosse davvero lui.
Poi aveva smesso, di sperare. Perché tutte le volte che lo faceva, tutte le volte che sperava rimaneva deluso e la realtà lo risvegliava bruscamente, come un’ondata di acqua gelida quando sei addormentato sulla riva del mare.
Ma ora, seduto accanto ad un pioppo sulla riva del lago di Storybrooke accanto alla licantropa più bella che avesse mai visto, Victor sperava di nuovo. Sperava in un “sì” di Ruby.
“No”
Fu una pugnalata, si sentì morire di nuovo.
“No?”
“No.” Ripeté con calma la ragazza, senza distogliere lo sguardo dal lago. “Non penso che questa sia la tua occasione per essere felice, penso che questa sia la nostra occasione per essere felici”
Whale realizzò che lei era davvero seria quando si girò e gli sorrise con una dolcezza infinita, che mai nessuno gli aveva riservato prima dio allora. E poi lo baciò.
Non era più un’ondata gelida, la realtà, ma una brezza leggera che lo accarezzava, leggera come le labbra della ragazza appoggiate sulle sue.
“Allora è tutto qui quello che sa fare il grande donnaiolo Dottor Whale?”
C’era tutta la spavalderia di Ruby in quell’affermazione, ma il rossore che era apparso sulle guance della ragazza indicava un pudore e un’insicurezza che appartenevano indubbiamente alla dolce Cappuccetto Rosso.
Whale sorrise e senza farselo ripetere due volte avvicinò il suo viso e la baciò con una passione che Red non aveva mai sperimentato. Non con Peter che la baciava solo timidamente, con l’imbarazzo di un ragazzino alle prime armi; non con tutti gli uomini con cui era stata lì a Storybrooke, che avevano solo foga, ansia, bramosia e desiderio di possederla, ma ai quali, di lei, non importava nulla.
Questo bacio era diverso, c’era passione, voglia, comprensione, serenità. Era come se ogni singolo tassello della vita dei due avesse finalmente trovato il suo posto.
A Ruby venne da piangere, da ridere, da fare l’amore con lui, da abbracciarlo e da raccontargli ogni singolo istante della sua vita e ogni singola emozione o paura che avesse mai provato in tutta la sua vita. La paura che aveva di non essere all’altezza delle aspettative di sua nonna, il timore di non essere una buona amica per Belle, la voglia di girare il mondo.
Victor non aveva mai baciato così una donna. Generalmente per lui il bacio era un preliminare noioso ma necessario per arrivare al resto, a ciò di cui davvero gli importava. Invece ora si sentiva vero, umano, anzi si sentiva un uomo, per la prima volta. Non un ragazzino disprezzato dal padre e sempre secondo al fratello. Non un mostro da evitare. Non un pazzo. Non un verme che abbandona le donne dopo averle usate. Ma un uomo, sul quale la sua donna avrebbe sempre potuto contare.
Mentre la baciava la respirava, la viveva, sentiva di capirla fino in fondo e che lei gli poteva leggere dentro e che nulla al mondo avrebbe mai potuto eguagliare quella sensazione.
Incredibile quante cose possa contenere un bacio.


I due si staccarono dolcemente, la mano del dottore ancora tra i lunghi capelli corvini della ragazza.
Erano entrambi imbarazzati, e per entrambi era una cosa strana, non avere il totale controllo della situazione.
Whale fu il primo a parlare
“Ruby, lo so che la mia reputazione non è delle migliori, lo so. E so anche che dire tu sei diversa per me non servirebbe a molto ma…tu sei davvero diversa e io…io sento di poter essere davvero me stesso con te, non so spiegarlo, ma è così. E non mi è mai successo prima d’ora, mai.”
Con un sorriso Ruby lo interruppe.
“Ci credo, insomma, lo so che è così…non ero mai stata baciata così. E anche ma mia reputazione non è proprio eccelsa, sai?”
“Ne avevo una certa idea sì..”
“Ma in amore è così. Da due cose sbagliate viene fuori qualcosa di perfettamente giusto.”
“Lo pensi davvero?”
“Non lo penso, lo so”
Appoggiò la testa sulla sua spalla e Whale la strinse a sé.
Restarono così tutta la notte.
 
 
 
 
 

«Due amanti silenziosi somigliano a due arpe con lo stesso diapason
 e pronte a confondere le voci in una divina armonia.»
(A. Karr)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE DELL’AUTORE: questa Frankenwolf è stata un parto, ristagnava nel computer da mesi, ma la scoperta, tragica, che Meghan Ory non sarà più regular nella prossima stagione mi ha spinta a concluderla.
Ringrazio chiunque l’abbia letta e doppio grazie se lasciate una recensione, anche ipercritica!
  
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