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Autore: chi_lamed    07/06/2013    4 recensioni
"Poi arriva, finalmente.
La fine.
Ma non è come la speravi tu.
Niente di tutto questo è come hai sperato."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi di Star Wars non mi appartengono ma sono proprietà di George Lucas... ops... no, mi rifiuto di dirlo!!!
Vabbè, mi tocca: i personaggi di Star Wars non mi appartengono ma sono proprietà della Disney (George, te possino!). Questa storia è stata scritta per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Prigione

 
 
Dove sono i tuoi sogni, Anakin?
 
Tutto scivola via, corre lontano da te.
La vita, la speranza... Sì, anche quella e non c’è modo di fermarla, come la sabbia del deserto che, subdola, ti scivolava via tra le dita quanto più si cercava di afferrarla.
Forse è tutta colpa di questo dolore che ti annebbia la mente, che non ti fa respirare, che non ti lascia nemmeno pensare.
Dolore, dolore ed ancora dolore.
Accecante. Estenuante.
Straziante.
Acuto ed insopportabile.
Perché ti ostini a rimanere ancora cosciente? Per cosa?
O, meglio, per chi?
 
Un respiro, o almeno una sua parvenza, nel tentativo di recuperare le forze.
Poi un lampo ed un altro ancora, lo vedi persino attraverso le palpebre serrate, mentre gli occhi bruciano così tanto…
No, non sono lampi di temporale. Quello era bello, specialmente su Naboo, quando ti sorprendeva improvviso e poi dalle nubi sbucava l’arcobaleno e l’aria era sempre limpida e pura.
Ma il tuo arcobaleno personale lo avevi accanto a te, era negli occhi ridenti di una giovane senatrice, nel suo sorriso più bello da farla sembrare un angelo.
Il tuo angelo.
 
Anakin, dove sono i tuoi sogni?
 
Lampi di dolore ti attraversano la mente, squarciandone lo spazio senza pietà. Lampi di dolore attraversano il tuo corpo martoriato.
È una tortura, una lenta agonia senza tregua alcuna e non c’è nessuno a darti conforto.
Sei solo, completamente solo.
 
Le luci sopra di te ti fanno male alla vista, quasi t’accecano e ti costringono a serrare nuovamente le palpebre per non vedere.
Ma se la vista t’è impedita, non altrettanto lo è il resto.
La voce metallica ed atona dei droidi medici che si scambiano dati, informazioni e cure ti rimbomba nella testa. È un incubo più reale che mai.
 
E poi dolore, ancora una volta, per tante volte, senza fine.
Basta, per pietà, implori, ma la voce non esce, solo lamenti strozzati a cui nessuno dei droidi fa il minimo caso.
 
Il tempo ha infine cessato di esistere.
Da quanto sei qui su questo lettino operatorio?
Sono passati ore o minuti?
Non lo sai, ma speri che tutto finisca, per pietà.
Pietà di te, di quel che hai fatto, di quel che stai diventando senza averlo mai voluto.
 
Che ne hai fatto dei tuoi sogni, Anakin?
 
Ovunque è dolore.
Ovunque.
Tutto brucia, come la lava incandescente che ti ha circondato e che ha lambito il tuo corpo che un jedi – era come un fratello per te, come ha potuto? – aveva già mutilato e condannato.
 
Poi arriva, finalmente.
La fine.
Ma non è come la speravi tu.
Niente di tutto questo è come hai sperato.
 
I sensi si placano, il dolore diminuisce pian piano e lascia il posto ad una strana mancanza di sensibilità, come se quel che resta del tuo corpo martoriato non ti appartenesse più.
 
Non sei più tu, Anakin.
 
Pesa.
Qualsiasi cosa ti abbiano messo addosso, pesa come un macigno e ti rende difficile il respiro.
Che cosa stai diventando?
 
È nera.
 
Come la tua anima decaduta, che ha perduto le ali una volta e per sempre.
 
Che cosa sei diventato?
 
Infine la vedi arrivare.
Scende piano, lenta ed implacabile.
Come se ti stessero dando il tempo di comprendere.
Scende inesorabile ed è sentenza peggiore della morte.
E non puoi muoverti, non ancora. Non puoi protestare, per dire che no, non la vuoi, non è questa la speranza che aveva illuminato le tue notti e la tua stessa vita.
Puoi solo spalancare gli occhi e quel nero che scende è l’ultima immagine che ti viene concessa di vedere senza filtri artificiali.
 
Quando la maschera cala del tutto è davvero giunta la fine.
La tua, Anakin.
 
Il mondo come l’hai conosciuto non esiste più.
Niente più luci, né suoni, né colori o profumi.
Niente più umanità.
Niente di niente.
 
La nera maschera si aggancia e quel sibilo sinistro decreta la morte di Anakin Skywalker.
L’opera è finalmente completa.
 
Darth Vader, benvenuto nella tua prigione perenne.


*****

Angolino autrice: non sparate sul pianista... ehm, volevo dire sull'autrice.
Date tutta la colpa di questa storia a Tawariell: siccome si ostina a pubblicare, nel nostro gruppo su fb, foto tratte da ROTS e poi a volerne parlare, prima o poi qualche cosa scritta è inevitabile che esca. -_-
Quindi, se la storia non vi piace, date pure la colpa a lei. :D
Se invece vi garba, potete tranquillamente ringraziare me.
Ovviamente scherzo, per qualsiasi critica costruttiva non esitate a farmelo sapere, ci tengo. Non ho limato troppo la storia perchè l'ho scritta di getto alternando le mie parole alla visione della nascita di Vader e non volevo perdesse di spontaneità.
Ultima cosa: è la prima volta che non uso il rating verde e quindi non so se il solo giallo sia appropriato o se ci vogliano altri tipi di avvisi. Vi sarei grata se me lo faceste sapere, così da correggere senza indugio.
Chiara
  
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