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Autore: telesette    08/06/2013    1 recensioni
Era noto che i telesetti fossero tutti fanwriters in famiglia, forse un tantino eccentrici, e ognuno di loro era specializzato in un determinato genere...
Genere: Parodia, Satirico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA:

Questa storia è indirizzata principalmente a CHI,  vuoi per indifferenza o per timore reverenziale, non possiede la forza di esprimere la propria opinione né tantomeno di sostenerla ad alta voce nel grido avverso della folla contrastante.
E' comprensibile avere paura.
Chi non l'avrebbe, a questo mondo?
Quando un sistema sfrutta la cecità delle masse, orientandole verso il rifiuto della libertà individuale, è ovvio che l'essere umano smetta persino di "ricordare" cosa significa avere una propria opinione. Pensare con la propria testa, in una società come quella attuale, molto spesso significa essere soli: le persone tendono ad evitare chi va fuori degli schemi, scansandolo/a come la peste, e molti/e di conseguenza preferiscono accostarsi al beato rincoglionimento come tanti pappagallini colorati su un'isola caraibica...
Arturo Saverio DiMaratossola, un attore teatrale settantanovenne ora in pensione ( sconosciuto ai più perché, all'epoca, operante in una piccola scuola di recitazione di Poggio a Caiano ), ha avuto la bontà e la simpatia di ridefinire assieme a me le basi di ciò che la comunità del web sembra aver ribattezzato "telesettomanìa" ( o "telesettidiozìa", per ovvi motivi ) e passo quivi a riportare di seguito le sue personali considerazioni in merito.
"Come si può definire logico un contesto puramente illogico?
Già il fatto che esistano persone, pure in buonissima fede per carità, che non riescono a cogliere un'ironìa così sfacciatamente marcata è la prova tangibile del rimbecillimento cui versano le generazioni più giovani ma anche, in certa misura, persone di un'età media tra i trenta e i quarant'anni. Anni fa, per esempio, non sarebbe stato neppure lontanamente concepibile prendere la demenzialità come se ciò potesse applicarsi in modo serio a cose e persone. E' imbarazzante, in un certo senso, come la gente oggi attribuisca tanto valore e importanza alle stupidaggini: libri intesi come fumetti, persone intese come personaggi della fantasia, vite bruciate davanti ad un computer invece che nel mondo reale...
Prendere sul serio una caricatura è come stringere tra le mani un biglietto da tre euro e pretendere il cambio in moneta legale!
Una caricatura nasce direttamente dall'assurdo, da ciò che non può esistere in natura, ed è assurdo pretendere logica e razionalità da una caricatura. Sarebbe più sensato invece prendere il tutto con la dovuta rilassatezza di usi e costumi, scendendo dal piedestallo della presunta intoccabilità, e ricominciare daccapo a sorridere delle cose della vita. Uno scherzo, una buffonata, un gioco...
Tutto ciò che pone in evidenza i vizi e la debolezza umana, ovviamente entro i limiti del buonsenso, non segue classi, categorie né tantomeno regole assolute e infrangibili. La comicità è il ben dell'intelletto, capace di scuotere anche la persona più insensibile e insofferente, e bisogna essere proprio folli per saperne godere appieno"...
E dopo queste parole di Arturo, che riassumono perfettamente in cosa consiste il MATTO telesette, questa premessa si chiude alla capacità di comprensione del pubblico. Detto ciò, potete scegliere se leggervi quanto segue in serenità oppure, molto cortesemente, levarvi dalle scatole.
In Fede

L'Autore

La famiglia "suonata" di telesette

( i fatti e i personaggi qui di seguito riportati sono interamente opera di fantasia )

- Babbo... Babbooo!
- Oooh, icché tu strilli, bischero?
- Che l'hai presa te la mia fanfiction?

Papà telesetto guardò il figliolo, interrompendo malvolentieri la stesura del suo ennesimo racconto.

- Va a sentire la tu mamma - rispose. - Dille che, si'vvole scrivere yaoi, e un mi ci mette dentro come l'altra volta... Diobono!

Ciò detto, tornò a battere sulla tastiera con la velocità dettata dall'esperienza e, imprecando a gran voce, scorse rabbiosamente la recensione negativa che qualcuno gli aveva appena lasciato su una storia precedentemente caricata.

- Ma vaffanculo - urlò. - Una recensione di un metro e venti, solo per rinfacciare grammatica e punteggiatura... Avesse detto qualcosa della storia, l'avesse cacata di striscio, macché; e poi dicono che un mi devo 'ncazzare, un mi devo 'ncazzare, Maremma bucaiola ladra sudicia e zozza!

Quando babbo telesetto attaccava, in genere non smetteva di scagliare moccoli fino al giorno dopo.
Sospirando rassegnato, il figliolo andò dunque a sentire mamma telesetta nell'altra stanza.
Era noto che i telesetti fossero tutti fanwriters in famiglia, forse un tantino eccentrici, e ognuno di loro era specializzato in un determinato genere.
Babbo telesetto, per esempio, scriveva solo fanfiction contemporanee e non sopportava che gli rinfacciassero gli errori senza dire mezza parola sulle storie.
Mamma telesetta invece, patita dello yaoi, scriveva solo di maschietti sdolcinati e perennemente infoiati.
La sorella telesettina, sedicenne single, adorava invece descrivere le avventure erotiche di Justin Bieber e degli One Direction.
Poi c'era telesettino, il fratellino di undici anni che non conosceva altro all'infuori di NARUTO e HARRY POTTER, specializzato in coppie crack e OOC.
Nonno telesettone era un patito di vecchi film in bianco e nero, infatti scriveva storie che non si cagava praticamente nessuno, e aveva il suo blog personale su un sito infimo conosciuto come "pensionafic.net"... o qualcosa del genere.
E poi ovviamente telesette, il figlio più grande, famoso per fare incazzare anche i santi con storie insulse e di pessimo gusto.
Tutta la famiglia, insieme, gestiva circa un decimo del fanwriting locale ( anche perché scrivevano notte e giorno come forsennati ) ed era impossibile star loro dietro, anche con tutta la buona volontà.

- Mamma - chiamò telesette, affacciandosi sulla porta della cucina. - Hai mica visto...
- E' pronta - rispose la donna, senza neppure lasciar finire al figlio la domanda.
- Cosa, la cena?
- Macché cena - rispose lei seccata, sollevando il capo dal tavolo. - La mia lemon su Tom Cruise e Brad Pitt mi spalancherà le porte del successo: le recensioni arriveranno a frotte, non appena vedranno come sono carini assieme, e poi sono così dolcemente pucciòsi che non resisto!
- Eh, sì, vabbé - rispose telesette, cambiando discorso. - Intendevo dire se hai per caso visto la mia...
- Ridammi Justin, stronzo!
- E tu invece restituiscimi Kakashi, puttana!

Proprio in quel momento, correndo come due forsennati, telesettina e telesettino irruppero nella cucina come due furie scatenate.
Entrambi avevano alterato le rispettive fanfiction, togliendovi per dispetto il personaggio-chiave, e adesso ognuno pretendeva la restituzione immediata del maltolto. La scena si ripeteva quasi uguale ogni giorno: litigi, dispetti, urla, minacce, suppliche, insulti... tutto per delle fanfiction.
A volte c'era da chiedersi se esistesse davvero qualcuno di normale in quella famiglia.
Non avendo la prontezza di allontanarsi, telesette rimase suo malgrado coinvolto nel furibondo alterco dei fratelli. La sorella aveva afferrato un pesante coltellaccio, uno di quelli cinesi con doppia affilatura, e per poco non rischiò di sgozzare qualcuno; mentre l'altro imbracciò la mezzaluna dal tagliere, pronto a troncare di netto la mano di telesettina.

- Ma vi volete dare una calmata - ruggì telesette, disarmando i contendenti.
- Stronzo!
- Puttana!
- Ho detto BASTA, accidenti a voi...
- EUREKA - esclamò d'un tratto una voce profonda al piano di sopra. - QUESTA VOLTA TELESETTONE HA SCRITTO UN LIBRONE !!!
- Ci risiamo - sospirò telesette. - Il nonno non ha capito che le fanfiction non sono libri, è proprio vero che l'età gioca brutti scherzi...

Da quando il vecchio nonno aveva scoperto che tutti potevano pubblicare libri, anche autori e autrici di minchiate fatte apposta per le masse, si era messo in testa di scrivere un capolavoro inedito da pubblicare. Purtroppo per lui, a causa della demenza senile incombente, non riusciva più a distinguere la differenza tra uno scritto originale e una fanfiction.

- Nonno - esclamò telesette, accostandosi in fondo alle scale che davano sulla soffitta. - Hai visto la mia fanfiction, per caso?
- Ho di meglio, nipote - rispose il vecchio eccitato. - Un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O di letteratura immortale, senti qui: "Le verruche di Sora Lella", "Primi vagìti di Gianni Morandi", "In vacanza con Pippo Baudo", "Gattonando con Raffaella Carrà"...
- Sì, nonno, abbiamo capito - mormorò telesette con rassegnazione. - Sono anni che cerchiamo di metterti in testa che, per scrivere e pubblicare su personaggi famosi, occorre il consenso dei suddetti...
- Chissenefrega - sbottò il vecchio adirato. - Se vendono i libri di E.L. James, perché non dovrebbero vendere i miei ?!?
- Beh, in effetti, non fa una piega!

Mentre il nonno si rintanava a scrivere nuovamente, telesettina si avvicinò al fratello telesette, recando in mano un piccolo cartaceo pieno di appunti.

- E' tuo questo? - domandò lei, storcendo il naso con disgusto.
- Sì, è proprio la mia fanfiction - osservò telesette raggiante, riconoscendo la propria calligrafia. - Che fortuna, mancava solo la canzone, posso aggiungerla subito!

Così dicendo, telesette buttò giù velocemente il testo di un'ennesima parodia musicale.
Aspettando che tutti fossero pronti, chiamò dunque attorno a sé i familiari e insieme poterono apporre la conclusione della storia...
Questa storia!

***

I TELESETTI
( parodia de "I Cesaroni" - M. Branciamore )

( intro strumentale )

Storie e aggiornamenti
come i deficienti
quanto ti disperi se non vedi mai commenti
fumati una cicca
è solo una ripicca
gara di pazienza che uno scrive e l'altro ammicca...

Danno fastidio, sai
più degli One Direction
come in un incubo da videogioco/action
ma tu non smettere di scrivere fanfiction...

SAI COSA C'E'
LA STORIA E' CHE
SI', LO DICIAMO PROPRIO A TE
SORRIDI AL MONDO
FINCHE' VUOI...

SAI COSA C'E'
C'E' UNA CARAMBOLA
DI PALLE GONFIE CHE
SE NON SI FERMA
C'E' UN PERCHE'
CE L'HANNO "ROTTE" ASSIEME

( interludio )

Sì, ti voglio bene
ne ho le palle piene
di sentire beghe sullo scrivere perbene
sempre a litigare
che t'incazzi a fare?
Ma te lo ricordi il tempo che stavi a giocare?

Che te ne frega, poi
se scherzi non ti tedio
i "telesetti" hanno trovato già il rimedio
canta felice e mostra pure il dito medio...

SAI COSA C'E'
C'E' UN MONDO A PARTE
CHE SI CHIAMA "FANTASIA"
CON UNA STORIA
PORTA VIA...

SENZA PRETESE
SONO TUTTE PRESE
A SINDACARE IL BLU
QUELLO CHE SCRIVI
NON VA GIU'
TU SCRIVILO LO STESSO

La storia che tu scriverai

TU SCRIVILA LO STESSO

La storia che tu scriverai

UNA FOLLIA
TI PORTA VIA

Tu non ti scoraggiare

UNA FOLLIA
TI PORTA VIA

La storia che tu scriverai

UNA FOLLIA
TI PORTA VIA

Tu non ti scoraggiare...

( ad libitum )

***

E NON FINISCE QUI...

   
 
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