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Autore: IoNarrante    09/06/2013    7 recensioni
Seguito della storia a quattro mani scritta insieme a _Shantel
Il sogno di ogni ragazza è stato sempre quello di incontrare il principe azzurro: bello, ricco, sensuale e fantastico, e quale migliore rappresentazione moderna di questo ideale c’è oggigiorno? Ma un calciatore, chi sennò?
Celeste Fiore non è d’accordo. Lei sogna l’amore, quello vero, quello epico e quello che ha smosso mari e monti per secoli. Non si sognerebbe mai di stare con un rinoceronte senza cervello.
Leonardo Sogno, invece, del calcio, ne fa la sua vita. È il bomber della Magica, l’idolo del momento, il ragazzo più sexy d’Italia. Ama divertirsi e non pensare al domani, ma soprattutto l’amore non sa nemmeno cosa sia.
Ma, ahimé, si sa che le vie dell’amore sono infinite e cosa succederebbe se Celeste e Leonardo, per un caso fortuito, si incontrassero?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Se il Sogno chiama...'
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EPILOGO

betato da nes_sie
questo capitolo lo dedico a tutti quelli che sono rimasti con me fino alla fine,
e a chi ha amato più di tutti questa storia.
per syl88
 
Avrei voluto iniziare la mia storia con un nostalgico “C’era una volta Celeste Fiore…” accompagnato da qualche descrizione su di me e su quello che amavo più fare, cioè scrivere. Invece, tutto iniziò con un giorno di pioggia e una doccia fredda inaspettata.
Quello fu il giorno in cui conobbi Leonardo Sogno.
Molti di voi, ora come ora, direbbero che fui una ragazza fortunata. Insomma, non capita mica tutti i giorni di incrociare per strada – o sulla sua Ducati – un calciatore famoso di serie A.
…peccato che non mi resi minimamente conto di chi fosse, sulle prime.
Non ero mai stata amante del calcio, né degli sport in generale. Il mio unico movimento consisteva nel fare tutti i giorni avanti e indietro, a piedi, dalla casa che condividevo con Robbeo fino alla facoltà di Lettere.
Ovviamente, anche Leonardo approfittò subito della mia ignoranza in materia.
Nacquero così subito delle incomprensioni e delle bugie che ne richiamarono necessariamente delle altre, fino a costruire una rete ingarbugliata e infinita di menzogne. Mi ritrovai presto a sospettare qualcosa sulla sua identità, sul come un ragazzo così affascinante facesse il fiorario-barra-modello per sopravvivere.
Purtroppo, data la mia innata capacità di innamorarmi pure di un sassolino sul marciapiede, non mi resi minimamente conto di tutto il “progetto” che quel buono a nulla aveva architettato alle mie spalle.
Con la partecipazione del mio migliore amico, ovviamente.
Fu davvero un trauma per la sottoscritta venire a conoscenza della verità da un mio compagno di corso, J.
La sua festa di compleanno non la dimenticherò per nulla al mondo.
Poi ci fu la volta della “fuga” a casa di Vennie, la mia migliore amica e la conseguente proposta di lei di recarmi a Londra per una vacanza non-sospetta… o quasi.
Mi ero isolata dal mondo intero in quei giorni, allontanandomi soprattutto da Romeo perché mi sentivo tradita.
In mia difesa, vorrei aggiungere che la mia precedente relazione era finita a causa delle bugie che il tipo di turno mi rifilava, preferendo la compagnia di qualche altra ragazza più disponibile.
Per questo, la mia fidata Coscienza mi aveva messo in guardia.
Di conseguenza mi ero costruita attorno un muro di mattoni gialli – perché il giallo è bello! – e spessi, così da proteggermi da qualsiasi cosa il mondo mi avesse messo davanti.
Purtroppo Leonardo era stato capace di arginare quel muro. Forse perché era uno sportivo, o magari perché era determinato, comunque lui fu l’unico dopo tanto tempo che riuscì a scavalcarlo, lasciandomi nuda.
E con Londra le cose cambiarono di molto.
Ci fu una grande partita, in uno stadio altrettanto enorme e spettacolare che mi fece perdere il fiato. Riconsiderai la mia opinione su molte persone, tra cui Annalisa Cavalli che subito avevo giudicato come un’arrampicatrice sociale e bambinetta viziata.
Romeo ottenne il mio perdono, così come Leonardo.
… o Ruben.
Alla fine, scoprii che quel nome non era altro che quello del suo manager, nonché migliore amico. Ruben-la-talpa, come ormai lo soprannominavo per distinguerlo dalla vecchia immagine di Ruben che avevo.
Vi starete chiedendo come sia finita tutta la storia.
Dopo diciannove capitoli, vari passaggi di mano, viaggi e corse dell’ultimo secondo, Celeste Fiore come trascorre la sua vita adesso?
Ci sarebbe tanto da raccontare e molto da omettere. Si tratta pur sempre della vita privata di Leonardo Sogno, e so quanto questo sia importante per lui.
Posso solo dirvi che abbiamo dovuto fare dei sacrifici – entrambi – e adattarci come meglio potevamo alla vita che in futuro avremmo potuto condividere insieme.
Io ho cominciato a seguire il calcio, ahimè.
Ci è voluto più di un mese, cinque sedute a settimana con Robbeo e le sue urla da cavernicolo in calore e vari manuali che spiegavano le basilari regole del calcio… ma adesso sono più che sicura di saper riconoscere un fuorigioco o un fallo da ammonizione.
Leonardo ha messo da parte la bella vita per un po’. Diciamo che frequenta ancora i locali più alla moda, ma finalmente ha deciso di coinvolgermi in queste sue serate.
Cosa che ci porta al terzo, importante, cambiamento.
La privacy è un lontano e bellissimo ricordo, visto e considerato l’intervista che rilasciai alla rivista “Rolling Stones” – numero di Maggio. Mi devo ancora abituare ai fan di Leonardo, al fatto che una semplice passeggiata in centro si trasformi in un assalto di persone che chiedono autografi e foto.
Anche alla sottoscritta!
Adesso vengo persino chiamata la “Gioconda”, per osmosi.
Che altro aggiungere?
L’incontro con i miei genitori (e con i suoi) è stato parecchio strano, ma alla fine la mamma è sempre la mamma, che antepone la felicità dei figli alla propria, e nonostante sapesse delle difficoltà che avrei incontrato uscendo con un calciatore, mise da parte il suo pensiero.
Alla fine mi sono trasferita da Leo.
Dapprima non volevo, in quanto mi sembrava troppo presto condividere un appartamento – anche se, tecnicamente, già coabitavo con Robbeo – ma Leonardo fu insistente. Visto che Ruben aveva deciso di trasferirsi a Londra, per Sofia, la casa del calciatore era diventata troppo “grande” e troppo “silenziosa” per i suoi gusti.
Pensai subito fosse una scusa bella e buona perché mi voleva al suo fianco, senza dirmelo in modo smielato.
Amavo anche queste piccole sfumature del suo carattere.
Ebbene, posso annunciarvi che Venera è partita per frequentare il master a Cambridge, mentre Romeo ha cominciato a lavorare per suo “suocero”, Mr. Cavalli.
Annalisa ha una certa influenza su suo padre, oramai mi era sembrato ovvio.
Di recente, abbiamo ricevuto il biglietto per una partecipazione di nozze e non appena l’ho mostrato a Leo, lui mi ha sorriso.
 
 
Romeo Ciuccio                               Annalisa Cavalli
 
 
 
annunciano il loro matrimonio
 
chiesa di S. Marco
p.zza Venezia
 
Sabato 17 Dicembre 2012 – ore 16.30
 
Quel giorno non lo dimenticherò mai, perché fu la cerimonia più bella a cui assistetti e, nello stesso tempo, fui felice per il mio migliore amico.
L’amore ha tanti modi per manifestarsi. Può nascere da una menzogna, dalla poca fiducia in sé stessi, dall’odio che lentamente si manifesta sotto altre forme oppure dalla semplice timidezza.
Io mi ritengo fortunata. Al di là dell’essere fidanzata con un calciatore, al di là delle feste e dei soldi… ho potuto vivere “Come in un Sogno” grazie a lui.
 
per cui grazie, Leo.
 
Ps. Leonardo ha firmato il contratto con la Magica per altri cinque, fantastici anni. E adesso è diventato pappa-e-ciccia con il Capitano.
 
***
 
«Hai finito di picchiettare sul computer? Mi stai facendo venire il mal di testa!» si lamentò Leo, sbracato sul letto a fare zapping col telecomando.
Sorrisi. «Ho quasi finito. Debbo inviare l’epilogo alla redazione entro domani, così potranno inserirlo prima di mandarlo in stampa,» gli spiegai.
«Ma è proprio necessario pubblicare una cosa tanto privata?» borbottò.
Da quando gli avevo dato la notizia del romanzo che per tutto quel tempo avevo portato avanti, subito aveva storto il naso. La storia aveva nomi diversi, d’accordo, i fatti erano più o meno romanzati, però c’eravamo noi lì dentro ed io tenevo a quel libro più di qualsiasi altro tesoro avessi al mondo.
«Avevi detto che andava bene…» esitai.
L’idea di bloccare l’uscita del libro quando già avevo firmato un contratto quinquennale con la casa editrice e accettato i vari tour in giro per l’Italia per pubblicizzarlo non era delle più allettanti.
Leonardo si sedette sul bordo del letto, poi mi sorrise. «No, dai, scherzo,» soffiò. «Visto e considerato che questo tuo romanzo parla di noi, dovrei essere onorato di poterlo leggere.»
Presi l’occasione di correggerlo, ancora. «Tecnicamente parla anche di Romeo, Ruben e Ven,» precisai.
«È una storia ingarbugliata.»
«Dovresti leggerla,» gli suggerii.
Leonardo ancora una volta mi sorprese, perché si alzò dal letto e mi raggiunse alla scrivania, sedendosi un po’ traballante sulle mie ginocchia. Non voleva pesarmi, ma a me poco importava. Che pesasse ottanta o novanta chili, lo avrei sempre sostenuto.
«Da dove comincio?» mi chiese, con l’espressione da cucciolo.
Presi il mouse e andai al principio del foglio di Office.
«Da qui,» dissi sicura, indicandogli il “Prologo”.
Leonardo prese una delle mie mani e la strinse tra le sue, poi guardò lo schermo.
«Il boato della folla era inebriante…»
 
Fine.



*si asciuga la lacrimuccia*
Siamo arrivati alla fine, nemmeno ci credevo! Ho iniziato questa storia a 4 mani, in collaborazione con un'altra ragazza di cui poi ho perso le tracce. Alla fine si sono dimezzati anche i lettori, ma era giusto che avesse una conclusione o almeno una ''vicina'' a quella che avevo immaginato assieme a lei. Spero di aver reso giustizia alla storia, così com'era iniziata.
:'3

Inizialmente scrivevo solo il pov di Leo, mi rispecchiava e adoravo mettermi nei panni di quello sbruffone *-*
Anche impersonare Cel, in questi ultimi capitoli, è stato istruttivo. E' sempre difficile cambiare pov e riuscire a rimanere fedele ai tratti del personaggio, ma spero di esserci riuscita.  Decidere di portare avanti la storia da sola è stata dura, ma l'ho fatto sia per una questione di correttezza, sia per le mie crudelie e infine per l'altro mio "pargolo", ovvero I'm in LAW with you.
Diciamo che senza l'input di Cius, questa storia non avrebbe senso... o almeno ne avrebbe poco.
Beh, ora non mi resta che portare avanti qust'altra long//spin-off, dopodiché direi proprio che mi prenderò un periodo sabbatico. Deciso. Scrivere una long è davvero stancante, soprattutto se ti fai trascinare dai fans e dalla real-life. :3


Grazie di tutto. Per avermi seguito e supportato anche quando è ''cambiato'' il pov di questa storia, con una brusca virata.
Ci siete sempre stati e di questo vi ringrazio. Spero proprio di aver concluso la storia come desideravate :3
Besos,

//marty

   
 
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