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Autore: Nocturnia    10/06/2013    10 recensioni
Ricorda Tyrion e scruta - sfoglia - la determinazione di Eddard Stark.
Ricorda e serra la gola in una parola non detta per l'ultimo grido di Catelyn Stark.
Ricorda e si chiede se anche per lui sarà così facile trovare un leone con cui sostituirgli la testa.
Genere: Guerra, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sansa Stark, Tyrion Lannister, Tywin Lannister
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Tyrion Lannister, Tywin Lannister e tutti gli altri personaggi appartengono a George R.R. Martin e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Un errore è tanto più pericoloso quanta più verità contiene."

- Henri Frédéric Amiel -


Dalla parte sbagliata


"Io ho fatto quello che dovevo per proteggere la mia famiglia: il mio sangue."

È vecchio, Tywin Lannister, un leone che sta perdendo il suo coraggio e il suo onore.
È vecchio e nasconde la propria debolezza dietro un uomo senza pelle - senza dignità - e un ammasso di pietre maledette dal sangue del giovane lupo.
È vecchio e Tyrion ascolta - subisce - le sue parole, comprendendo il silenzio di mille istanti mancati.

Non mi hai mai voluto: mai, nemmeno per un momento.

Dovrebbe essere contento Tyrion.
Dovrebbe sentirsi sicuro, sentirsi fiero dell'ostacolo eliminato con tanta perizia, proprio come un vero leone.

Sansa.

Chiude gli occhi e si allontana dalla sala Tyrion, raccogliendo la sua dignità, il suo coraggio.
Chiude gli occhi e li riapre solo per incontrare quelli d'un uccellino chiuso in gabbia da troppo tempo.

Mostri.

È sfumata nei colori del tramonto Sansa, ma tra le sue labbra scorre - gronda - un sentimento che ha imparato a riconoscere fin troppo bene.

Odio.

È un lupo Sansa Stark e piange lacrime di ghiaccio, asciutte e implacabili come solo le terre del Nord sanno essere.
È  un lupo che non ravvisa più il proprio odore, un lupo che si era mutato in preda per quello che credeva essere amore.

Si può davvero amare un Lannister?

Ricorda Tyrion e scruta - sfoglia - la determinazione di Eddard Stark.
Ricorda e serra la gola in una parola non detta per l'ultimo grido di Catelyn Stark.
Ricorda e si chiede se anche per lui sarà così facile trovare un leone con cui sostituirgli la testa.

Dovranno attaccarmela sulle scapole, come per Robb Stark, oppure basterà schiacciarmela sul capo e lasciare che lì rimanga, coprendo la vergogna d'una famiglia crudelmente perfetta?

Deglutisce Tyrion e storna lo sguardo, posandolo sul pavimento e studiandone le geometrie rossastre.

Avrai, finalmente, il figlio che tanto desideravi, padre?

Sospira in profondità l'ultimo figlio - il figlio mai voluto - e regala a Sansa una solitudine ovattata e pregna di tristezza.
Non replica alla sua silente accusa e abbandona anche quella stanza, inspirando l'aria profumata - ammorbante -  di Approdo del Re.

Vigliacchi.

È un paradosso, un'ironia spietata, come il demone scimmia, il folletto, sia forse l'unico a conoscere il vero significato della parola 'onore'.

È stato un massacro, una macelleria, non una guerra.

Digrigna i denti Tyrion e si lascia scivolare sulle pietre tiepide del portico, immobile.

Dovrei esserne contento. Dovrei sentirmi bene.

Stride un gabbiano sopra la sua testa e pare l'ululato disperato d'un lupo solo e senza più branco.

Dovrei sentirmi sollevato.

Ha ucciso il lupo il leone dorato e ne porta ancora i brandelli tra le fauci socchiuse.
Ha ucciso il Nord il leone e si prepara ora a sciogliere quelle nevi impenetrabili.

Eppure...

Eppure lo sa Tyrion che non funziona così: non più.
Lo sa perché l'ha visto - l'ha studiato.

Targaryen, Lannister, Tully, Baratheon, Stark; sempre uomini siamo.
Sempre come bestie moriamo.

Espira piano Tyrion e sorride, scoprendo i denti in una smorfia asimmetrica e rigida, cicatrizzata nello spasmo d'una risata.

"Il Nord non ci perdonerà. Il Nord non dimenticherà."
"Bene. Che sappiano cosa succede a chi attacca il Sud."

Libera un rantolo Tyrion ed è un pigolio agonico, il miagolio serrato d'un gattino, non il ruggito vibrante d'un leone, e nemmeno il ringhio indomito e brutale d'un lupo di bruma e terra.

Sono nato dalla parte sbagliata del mondo.
Sono nato sbagliato e tanto basta.

E la conoscenza - la comprensione - si rivela l'arma peggiore con cui confrontarsi.
L'arma migliore sulla quale immolarsi.




Nota dell'autrice: in pieno delirio per la morte di Robb e in pieno attacco di fangirlite acuta, ecco qui un video dedicato alla casata Stark. Perché gli Stark sono cosa buona e giusta. *W*



   
 
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