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Autore: alister_    14/06/2013    2 recensioni
C'è la storia di Owen scritta su ogni centimetro della sua pelle.
Sam e Owen.
[Post 3x20!]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Owen Elliott
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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>> N/A: Post 2x20, scritta con il prompt  #439. Un'anima divisa di 500themes_ita. Che dire, Owen è sempre e comunque il mio cocco.


Quando lo specchio ancora appannato gli rimanda il riflesso del suo corpo nudo, il sorriso sardonico di cui spesso fa sfoggio si trasforma in una smorfia. C'è la storia di Owen scritta su ogni centimetro della sua pelle, raccontata attraverso forme infantili e colorate che si sono fatte abusivamente strada sul suo petto, sulle sue spalle, sulle sue braccia. Per quanto forte sfreghi l'asciugamano sulla pelle bagnata, quei maledetti tatuaggi non accennano a sbiadire; e se davanti al mondo li può coprire con vestiti costosi e modi rudi, quando è solo con sé stesso non può evitare di leggere – rileggere – quella porzione di vita che non gli appartiene.
E' il retaggio di Owen, quello che porta stampato addosso, non il suo. Owen è l'estraneo che ha abitato il suo corpo per dieci lunghi anni e si è permesso di sfregiarlo, stigmatizzando i suoi ridicoli sensi di colpa; così, ora che finalmente Sam è riuscito a ricacciarlo nel dimenticatoio, le cicatrici dei suoi demoni passano a lui, che ha sempre guardato alla propria condotta non certo integerrima senza il minimo rimorso.
Non ha alcun bisogno di indossare quel promemoria costante per conoscere la vita che non ha vissuto. Una traccia simile sarebbe servita a Owen, che non sapeva nulla del suo passato; Sam, invece, ricorda ogni secondo vissuto come Owen Elliot.
Conosce già una per una le crepe che hanno segnato il suo alter ego, attraverso le quali si sono insinuati senza invito sentimenti inediti per entrambi, di cui sente ancora l'eco. E a volte, per metterli a tacere, non bastano spari e raggiri immorali; a volte, semplicemente, lo spettro dell'altro sé torna ad aggirarsi nel suo corpo, riaprendo quelle crepe che credeva di aver sigillato.
Così finisce a fare cose davvero stupide – cose alla Owen – come distruggere una scatola nera che avrebbe potuto garantirgli un altro sproposito di denaro solo perché era la cosa giusta da fare. Parole di un'altra vita strisciano nella sua mente, riportando a galla ricordi che non ha vissuto in prima persona e che sente ugualmente più vivi dei propri; con essi, giunge anche il timore di smarrirsi un'altra volta, lasciando il posto al babbeo con la sua stessa faccia che tanto si è rammollito in quegli anni.
La soluzione è una sola: lasciarsi tutto alle spalle e fuggire di albergo in albergo, sfruttando i milioni guadagnati. Ogni tappa pone nuovi chilometri tra lui e Owen, e quella strana vita di affetti inaspettati che si è costruito sfruttando a tradimento il suo sorriso.
Continua ad avanzare, sempre più lontano.
Per recuperare il tempo perduto. Per mettere a tacere Owen una volta per tutte. Per scongiurare il pericolo di voltarsi e trovare Nikita pronta a farlo vacillare.
Seccato, infila una camicia sulla pelle ancora umida. A stento si trattiene dal colpire lo specchio, che si ostina a riflettere i tatuaggi mentre svaniscono lentamente man mano che si riveste.
La storia di Owen è scritta sulla sua pelle, ed una storia che Sam vorrebbe tanto non conoscere, ma che – non importa quanto si sforzi – non può ignorare, né dimenticare.
   
 
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