Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: fanny_slytherin    15/06/2013    12 recensioni
Zia Row dovrà perdonarmi, forse sto osando troppo...Eppure questo è un racconto sulla nuova generazione, buttato giù per l'esigenza di far vivere Hogwarts dentro di me anche in seguito ai famosi "diciannove anni dopo"...LASCIATE UNA RECENSIONE, anche per una critica, è la mia prima fanfiction e un consiglio o un pizzico di incoraggiamento non crucerebbero nessuno!
Dal testo:
« Sei noioso » mormorò Scorpius, interrompendo le sue riflessioni.
« E tu sei strano » convenne Albus.
Scorpius inarcò un sopracciglio. « Meglio strano che noioso » si affrettò a rispondere.
« Sto aspettando » disse Albus.
« Fai male » mormorò Scorpius con un sorriso beffardo, e prima ancora che il compagno potesse rendersene conto, stava sfrecciando ad una velocità supersonica in direzione della foresta.
Con il volto scarlatto e la stizza alle stelle, Albus si sbrigò ad inseguirlo: avrebbe voluto urlargli che era andato contro le regole, che non aveva rispettato la partenza, ma sapeva che sarebbe stato inutile, che gli avrebbe risposto di svegliarsi, di mandare al diavolo quel noiosissimo regolamento.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO UNO


"VERSO UNA NUOVA STORIA"

                                                                                                                                                                                                                                                                     A chi ha amato Hogwarts
come Wendy amò L'Isola Che Non C'è,
o forse anche di più.


 
Un fischio si levò nell’aria, Albus si voltò di scatto: una scopa guidata da un ragazzo dall’aspetto divertito tagliava l’aria in modo rapido e selvaggio, accompagnata dalle urla di ragazzine eccitate e dagli sguardi profondi di ragazzi lividi, che assistevano alla scena con un misto di fastidio e meraviglia. Scorpius Malfoy continuava a fissare Albus insistente, con l’atteggiamento di chi sta lanciando una sfida da cui solo un codardo potrebbe tirarsi indietro: aveva gli stessi grandi occhi azzurro cielo di suo padre, lo stesso sorriso arrogante e beffardo, e gli stessi capelli color biondo platino, un po’ più spettinati, che ricordavano quelli di Draco quando cadeva in crisi di pianto, e assumeva un aspetto tanto disordinato quanto affascinante.
Tutte le ragazzine della casa di Serpeverde cadevano palesemente ai suoi piedi, e quelle di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero si sforzavano di arrestare quel rossore che sembrava stesse per avvolgerle ogni qualvolta gli occhi del ragazzo incontravano i loro distrattamente. Eppure Scorpius era totalmente immune a tutto questo, come se i suoi interessi non sfiorassero nemmeno lontanamente l’idea di una di loro, neanche della più bella. Il momento in cui avrebbe sentito le guance scottare, e non di certo per il Sole forte, era ancora lontano.
Come era ormai abituato a fare, ignorò quella folla di studentesse in calore dall’alto della sua scopa e mantenne lo sguardo fisso su Albus.
« Allora? » gridò, gli occhi carichi di frenesia. Anche la voce somigliava terribilmente a quella di Draco.
Dal canto suo, Albus Severus Potter ricordava tanto suo padre, solo con il sorriso di sua madre e senza gli occhiali. I neri capelli spettinati gli cadevano sulla fronte a corte ciocche ribelli, i chiari occhi verdi erano profondi e celavano ricchezza di audacia e coraggio, proprio come quelli di Harry, mentre il sorriso sveglio e prepotente era esattamente come quello che Ginny sfoggiava ogni giorno.
Capì che la pazienza di Scorpius era agli sgoccioli, quindi afferrò la bacchetta e mormorò «Accio Nimbus», e il nuovissimo modello della Nimbus gli sfrecciò in mano. Quella di Scorpius era una Fastfleet, la scopa lanciata sul mercato di recente, la più prestigiosa di cui il mondo dei maghi avesse mai potuto vantarsi. « Mio padre può permettersi il meglio » amava recitare Draco anni addietro, come una specie di nenia; effettivamente, i Malfoy non avevano mai avuto di questi problemi, ma Scorpius sembrava comunque non pavoneggiarsi. Dopotutto, suo padre imparò a sue spese l’importanza di molti valori, ed Harry era sicuro che l’umiltà fosse uno di quelli.
« Non cambi mai » mormorò Albus a denti stretti con un pizzico di disturbo nel tono. Montò in sella e lo raggiunse, sollevando gli applausi dei Grifondoro e i fischi dei Serpeverde. Tutte le volte che Scorpius e Albus si alzavano in volo, gli altri davano l’impressione di essere tanti tifosi nel bel mezzo di una partita mondiale di Quidditch.
Albus sapeva quanto questa situazione infastidisse il suo avversario, e di conseguenza anche questa volta formulò la solita domanda: « Cosa hai in mente oggi? » chiese sorridendo. Da Scorpius non sapeva mai cosa aspettarsi: un giorno avrebbe potuto condurlo sulla Torre di Astronomia, un altro nelle profondità nel lago. A malincuore doveva ammettere con se stesso che non c’era mai da annoiarsi, per quanto si ostinasse a non dare mai a Malfoy alcuna soddisfazione. C’era comunque una sorta di rivalità fra i due, la stessa che legò Harry e Draco anni addietro, forse un po’ più sana. Più volte Draco aveva scagliato ad Harry una Maledizione senza Perdono, e due volte si erano salvati la vita a vicenda. I loro figli non si erano mai ridotti a tal punto, ma dopotutto erano ancora al terzo anno. Entrambi, in cuor loro, speravano che le cose mantenessero l’andazzo attuale.
« Alla foresta proibita » cominciò Malfoy « Ho lasciato il boccino dalle parti dei Centauri. Se vinco io…»
« Lo so, lo so » lo anticipò Albus « Se vinci tu, sei libero di usare il mio mantello dell’invisibilità per un giorno, se vinco io, posso fare lo stesso con la tua scopa, non ho dimen… »
« Aspetta! » lo interruppe Scorpius « Questa volta ho in mente qualcos altro ». A quelle parole, Albus lo guardò con più attenzione, incuriosito e un po’ spaventato. « Ho pensato » continuò Scorpius « che potremmo fare in questo modo: se vinco io, vorrei che tu mi accompagnassi in un posto dove sarebbe prudente andare in compagnia… se vinci tu, a te la decisione »
« Per me va bene l’uso della scopa, come prima » tagliò corto Albus, ancora pensieroso: di che posto stava parlando Malfoy?
« Sei noioso » mormorò Scorpius, interrompendo le sue riflessioni.
« E tu sei strano » convenne Albus.
Scorpius inarcò un sopracciglio. « Meglio strano che noioso » si affrettò a rispondere.
« Sto aspettando » disse Albus.
« Fai male » mormorò Scorpius con un sorriso beffardo, e prima ancora che il compagno potesse rendersene conto, stava sfrecciando ad una velocità supersonica in direzione della foresta.
Con il volto scarlatto e la stizza alle stelle, Albus si sbrigò ad inseguirlo: avrebbe voluto urlargli che era andato contro le regole, che non aveva rispettato la partenza, ma sapeva che sarebbe stato inutile, che gli avrebbe risposto di svegliarsi, di mandare al diavolo quel noiosissimo regolamento. Quindi, appena lo raggiunse, respinse l’impulso, ed entrambi iniziarono a guardarsi intorno in cerca della piccola sfera dorata. Il caso volle che i due la vedessero nello stesso momento, e che si lanciassero all’inseguimento con quanta più determinazione possibile, agitandosi talmente tanto da far muovere violentemente anche le foglie degli alberi intorno. Albus non aveva mai visto Scorpius così deciso, così abile nel volare fra la vegetazione senza urtare un solo ramo, così capace di individuare ogni singolo movimento del boccino, così rapido da essere persino più avanti di lui…e così impeccabile da tenere il boccino stretto in mano dopo solo pochi minuti, quando l’altro non lo aveva ancora del tutto raggiunto.
« Bene, deve interessarti tanto questo posto, a quanto pare » sussurrò Albus con l’affanno.
« Già, è piuttosto importante. E forse potrebbe interessare anche te » disse Scorpius senza riuscire a nascondere quel po’ di esaltazione per il trionfo.
« Di che si tratta? » chiese Albus, che faceva fatica a guardarlo negli occhi. Non riusciva mai ad affrontare del tutto il suo avversario dopo la sconfitta, per cui lasciò che lo sguardo si perdesse nel contemplare ciò che li circondava. Una fitta vegetazione regnava sovrana, animata a volte dalla corsa di un centauro, altre dal canto di un uccello, altre ancora dal fruscio delle foglie che di giorno offriva una piacevole compagnia, di notte incuteva timore.
« Dimentica » disse Scorpius.
« Dimenticare cosa? » Albus lo guardava con aria perplessa.
« La sconfitta » rispose Scorpius « abbiamo altro a cui pensare »
« Non mi importa della sconfitta » mentì Albus « Parla »
« E’ una lunga storia, non credo sia l’ideale raccontartela a parole, non capiresti »
« Mi credi così stupido? » reagì Albus stizzito.
« In certi casi sì » replicò Scorpius « Quando travisi le cose, intendo. Sarebbe difficile per chiunque seguirmi, c’è troppo da dire…il Pensatoio, dobbiamo usare il Pensatoio! »
« Nell’ufficio della Preside? Sei impazzito!? ». Albus non credeva alle proprie orecchie.
« Non è ad Hogwarts adesso, me l’ha detto papà ».
Draco lavorava all’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, al Ministero, e conosceva anche i movimenti della Professoressa McGranitt. Era lei la Preside, da quando Voldemort si era sbarazzato di Piton. Tutti gli alunni la scelsero senza esitare, essendo una delle personalità più stimate da Silente e da loro stessi.
« Mmm…e il ricordo? » Albus non era ancora convinto.
« Ci ho già pensato » disse Scorpius, estraendo con euforia una piccola fiala dalla tasca della divisa.
Albus non vedeva via d’uscita. «…E va bene » furono le sue ultime parole.







SPAZIO AUTRICE

Salve gente!
Innanzitutto grazie: già il fatto che abbiate letto queste poche righe significa per me più di quanto possiate immaginare e bla bla bla.
Sapete, le persone a cui ho proposto questo capitolo dopo averlo scritto mi hanno detto "Promette bene". E sapeste la mia testa cosa frullava intanto! Qualcosa del tipo "Come no. Destinato ad essere archiviato e abbandonato come gli altri 2946164 che tieni salvati su quel dannato computer".
Poi non so quale assurdo lampo di genio (e ce ne vuole a chiamarlo così...) mi ha suggerito di pubblicarlo su EFP...Forse avrò già deluso le aspettative di molti, sono consapevole io stessa che il capitolo qui sopra non è il massimo...Posso fare di meglio, non mancheranno le one-shot per dimostrarvelo! Ci sto già lavorando, mentre mi sto consumando il cervello per il secondo capitolo di questa storia...
Però ho bisogno di voi...di una recensione di due righe, di una critica, di una precisazione, di un'osservazione, di un complimento, di un incoraggiamento...altrimenti mi conosco, tenderei a non voler pubblicare nient'altro...mi verrebbe lo sconforto, insomma! A volte me ne stupisco io stessa...una Serpeverde non dovrebbe badare al parere di nessuno, eppure...forse è proprio per questo che il Cappello Parlante ha rischiato di diventare pazzo al momento del mio Smistamento...non sapeva se spedirmi a Serpeverde o Grifondoro...alla fine, inutile dirlo, ho scelto io!
Un forte abbraccio a tutti!
P.S. Mi rivolgo alle lettrici: quel frescone di Scorpius è mio!
  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: fanny_slytherin