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Autore: SakiJune    26/06/2013    0 recensioni
Tre brevi momenti della vita di Filius, pennellate di angst nel già tristerrimo universo della saga Like a Mother.
"Anni trascorsi in salita e in discesa, in pace e in guerra, tra un dolore insopportabile e la serenità più dolce, ed è ormai più di un secolo..."
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Filius Vitious, Pomona Sprite
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Like A Mother'
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Dunque.
Questa era una drabble, poi è diventata una double-drabble, poi è degenerata.
È una shot formata da missing moments della saga Like a Mother e in particolare sul personaggio di Filius. So che avevo già trattato il tema dell'ombrello/ombrellino in Honorary Members, e questa flash si discosta parecchio dall'episodio narrato in quell'occasione, anzi direi che la contraddice: Fil racconta che aveva iniziato a farsi decorare le bibite in quel modo al terzo anno di Harry, mentre la seconda scena è ambientata ai tempi del matrimonio tra Pomona e il futuro Ministro. Ma, ripeto, nessuno vieta che il predecessore di Rosmerta quel giorno gliene avesse infilato uno nel bicchiere a prescindere u.u
La prima parte è, nella mia testolina, il primo incontro tra Fil e Prue Prewett. È ispirata al racconto di Oscar Wilde "Il compleanno dell'Infanta". La terza, infine, è ambientata in un futuro di cui non ho mai scritto perché ho interrotto la saga :P Si riallaccia, nell'ultima frase, all'ultimo capitolo postato di Like a Son.
E... se non avete capito niente di tutto ciò, significa che non avete letto LaM, perciò non capirete nemmeno quello che c'è scritto sotto XD





Un ombrellino di pizzo nasconde il volto di una fanciulla tra il pubblico, e forse il suo rossore: ha appena lanciato una rosa sul campo dei duellanti.
Lui la raccoglie, ne strappa un petalo e lo lascia cadere in aria. Non c'è un alito di vento e la distanza dal terreno è davvero minima, si capisce - ma prima che il petalo si posi, lui è già stato dichiarato vincitore.
La cerca con lo sguardo, ma la confusione dei festeggiamenti gli impedisce di vedere al di là delle spalle di coloro che gli si affollano intorno. Può solo godere di una gloria futile, che svanirà come il profumo di quella rosa.

*

Un ombrellino di carta è tra le sue dita, e la giovane strega che l'ha accompagnato ai Tre Manici non sembra vergognarsi di nulla. I suoi capelli castani sono spettinati, e ride senza coprirsi la bocca parlando del suo amore per un Auror bello e forte come un leone.
"Si chiama Rufus, mio marito. Vuol dire rosso, in latino"
"Che coincidenza, il mio secondo nome è Rowan. Come il sorbo rosso. Sai, quelle bacche aspre..."
Lei lo guarda senza capire. Vorrebbe sprofondare, ma lui riesce a cambiare argomento."Sono sicura che avrà una splendida carriera. Brindiamo a Rufus..."
"Scrimgeour. Sono la signora Scrimgeour. È un po' complicato, vero?" Ride ancora, e questa volta nel farlo posa la mano sulle labbra.

*

Un grande ombrello scuro galleggia nell'aria sulle loro teste, quasi invisibile nella notte buia e piovosa. Li protegge entrambi, ma il suo cuore annega nella rabbia e nell'impotenza - gli fa male, inizia a fargli male davvero, eppure non se ne cura.
"Sarebbe il momento per me e te di lasciare il posto a qualcun altro, non trovi?"
Le parole di Minerva riecheggiano nella sua mente, strappano le sue certezze, fanno vacillare le sue gambe e lui non può fare a meno di appoggiarsi a Pomona, cercando di scacciare quel veleno dal corpo attraverso le lacrime.
"Torniamo a casa" gli sussurra lei. "Domani le parleremo, capirà di averti ferito... si risolverà tutto"
Guarda il castello, nero e imponente, qualche luce ancora accesa sulle torri. Forse Minerva sta riflettendo sulla conversazione di quella sera. Forse non dovrà lasciare Hogwarts, non ancora...
"Non è più la mia casa" risponde infine, pensando alle scale da percorrere e al vuoto tra di esse, agli anni trascorsi in salita e in discesa, in pace e in guerra, tra un dolore insopportabile e la serenità più dolce, ed è ormai più di un secolo...
Un'altra fitta al petto gli toglie il respiro per qualche secondo, ma fa di tutto perché lei non se ne accorga. È solo la fine. Molto meglio di quest'umiliazione, meglio... finirla qui.

E Neville ha promesso, avrà cura di lei.


   
 
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