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Autore: Tigre Rossa    05/07/2013    3 recensioni
Nei romanzi del ciclo si parla poco di Murtugh, di ciò che subisce da Galbatorix, di ciò che pensa e di ciò che prova.
In questa breve fic ho immaginato cosa possa aver pensato dopo la battaglia delle Pianure Ardenti, dopo il sicuro castigo da parte del re.
'Il dolore mi assale più forte di prima, forte e crudele, punendo più e più volte le mie carni e le tue, Castigo, per la disubbidienza che gli ho dimostrato. Ci sta punendo perché non ho ubbidito ai suoi ordini. Ci sta punendo perché ho protetto dalla sua ombra oscura Eragon.
Eragon, l’Amazzaspettri.
Eragon, l’unica speranza dei Varden.
Eragon, il Cavaliere dell’ultima dragonessa, Saphira.
Eragon, il mio fratellino.'
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castigo, Galbatorix, Murtagh
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Odio o amore?

 
Urlo. Si, un urlo di dolore mi sfugge dalle labbra, causato dalle magie orribili di Galbatorix.
Sento un ruggito di sofferenza liberarsi nell’aria. Le lacrime mi pungono gli occhi. Anche tu, Castigo, soffri a causa del mio errore.
Galbatorix torna a concentrarsi su di me. Il dolore mi assale più forte di prima, forte e crudele, punendo più e più volte le mie carni e le tue, Castigo, per la disubbidienza che gli ho dimostrato.
Ci sta punendo perché non ho ubbidito ai suoi ordini. Ci sta punendo perché ho protetto dalla sua ombra oscura Eragon.
Eragon, l’Amazzaspettri.
Eragon, l’unica speranza dei Varden.
Eragon, il Cavaliere dell’ultima dragonessa, Saphira.
 
Eragon, il mio fratellino.
 
Galbatoix interrompe il flusso di dolore che per tempo lunghissimo ed interminabile ha lasciato fluire in noi due.
Sento che mi solleva con due dita lunghe e scheletriche il volto rigato da lacrime e sudore.
Il mio sguardo annebbiato incontra il suo. Mi osserva, valutandomi.
“La prossima volta farete ciò che vi ordino, non è vero, piccoli?” la sua non è una domanda, non è una battuta, non è una richiesta. È un ordine.
Ti sento, Castigo, sento la tua rabbia e la tua ira per essere trattato in questo modo, sento il tuo fastidio nel essere chiamato ‘piccolo’ da colui che ti ha negato di esserlo e di essere tutto ciò che dovevi essere, sento il tuo dolore per essere diventato solo una pedina in un piano di morte, distruzione e dolore, una pedina costretta a ubbidire ed a soffrire ora ed ancora, per tutta la durata della tua vita.
Vorresti ringhiare ma non ne hai né la forza né il coraggio. Galbatorix ti ha tolto tutto e ti ha reso un involucro capace di provare sentimenti ma non di trasformarli in azioni.
Galbatorix mi lascia il volto e si allontana, considerando la punizione sufficiente. Oppure ritenendoci troppo indegni per subire tutta la sua ira.
Chiude la porta.
Ti sento accasciarti a terra e io mi abbandono accanto a te, cadendoti sulla zampa.
I nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre emozioni si fondono e nella mia mente un solo, doloroso pensiero si fa strada: Eragon.
 
Se non fosse stato per lui, noi non avremmo mai avuto questa punizione.
Se non fosse stato per lui, noi non saremmo neanche qui.
Se non fosse stato per lui, noi saremmo liberi di vivere la nostra vita e di fare ciò che il nostro cuore ci comanda.
Saremmo liberi e felici. Ed invece, a causa sua, noi due stiamo vivendo le pene dell’inferno.
 
È buffo, non è vero, Castigo?
 
Noi due viviamo ogni giorno le pene dell’inferno, eppure nessuno se ne rende conto. Nessuno vede i nostri cuori e le nostre anime, mutilate ed incatenate.
Tutti ci odiano adesso. Sicuramente adesso stanno pensando ad un modo per ucciderci, per liberarci di noi e dell’inferno che portiamo in battaglia, lo stesso medesimo inferno che siamo costretti a sopportare ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, io e te.
Per tutti io sono solo Murtugh il traditore, Murtugh lo schiavo di Galbatorix, Murtugh il nemico dei Varden, Murtugh il fratello cattivo di Eragon.
 
È buffo, non è vero, Castigo?
 
Se non fosse stato per un caso fortunato del destino, se non fosse stato per la scelta di nostra madre di salvare lui invece che me, se non fosse stato per il fatto che la fortuna lo abbia baciato alla nascita, adesso potrebbe essere lui al mio posto e io al suo.
 
Pensaci, Castigo.
 
Siamo fratelli, eppure lui è libero, amato dal popolo, onorato e riverito, protetto ed aiutato anche ad allacciarsi gli stivali, mentre io sono qui, prigioniero di un malato di mente, costretto a subire, soffrire ed ubbidire per non morire e vederti morire, odiato dai Varden e dai nemici dell’Impero come e forse più di Galbatorix.
 
Se mia madre non avesse preferito Eragon a me, a quest’ora saremmo noi due al suo posto e a quello di Saphira, liberi e senza catene, mentre loro sarebbero al nostro posto, prigionieri di un destino oscuro e costretti ad una vita che odiano.
 
Ma non è stato così.
 
Eragon è l’eroe, il grande, l’invincibile, il giusto, il migliore, il preferito di tutti ed io, Murtugh, sono solo lo schiavo, il traditore, il prigioniero, la marionetta, il giocattolo, l’odiato.
 
Se solo nostra mandre non lo avesse preferito a me, noi due non saremmo in questa situazione!
 
Ma si sa, i fratelli minori sono sempre migliori di quelli maggiori . . .
 
È buffo, non è vero, Castigo? Buffo, ma anche triste.
 
 
Poso lo sguardo su di te e vedo che ti sei addormentato, cercando di sfuggire al dolore.
Ti sorrido e chiudo gli occhi, cadendo anche io tra le braccia del nostro consolatore, il sonno.
So che al risveglio mi pentirò dei miei pensieri e vedrò le cose più chiaramente, so che mi pentirò di ciò che ho pensato su il mio fratellino, che ha accettato il fardello che il Fato gli ha depositato sulle sue giovani spalle e che io ammiro per il suo coraggio, so che maledirò il dolore che mi ha fatto maledire il nome e la nascita della persona a cui tengo di più al mondo, so che ogni sentimento malvagio sarà cancellato da un lungo sonno ristoratore dove i miei ricordi mi daranno la riprova di quanto l’odio che dico di provare verso Eragon nei momenti di dolore e solo un’illusione causata dalla sofferenza. Io voglio troppo bene al mio fratellino per odiarlo, anche se lui è stato benedetto dalla fortuna e io no.
Chiudo gli occhi e cado nel sonno.
Non è la prima volta e sicuramente non sarà neanche l’ultima.
 
Ma io so di voler bene ad Eragon, nel profondo del mio cuore.



La tana dell'autrice

Eccomi tornata a rompere le scatole anche qui, in questo fandom!!!

Il personaggio di
Murtugh è davvero un perosnaggio triste e particolare e più volte, leggendo il Ciclo dell'Eredità, mi sono sorpresa di vedere quanto poco se ne parlava.
Probabilmente un giorno scriverò qualcosa di più lungo su di lui, perchè trovo che in fondo sia un personaggio interessante e speciale, ma adesso parliamo di questa fic.

lo ambientata nel secondo libro, dopo la battaglia tra lui ed Eragon: Murtugh ha lasciato andare il fratello e la sua dragonessa, anche se sapeva che sarebbe stato punito per questo. E, tornato al palazzo del re, ha dovuto fare i conti con lui . . .
Ho provato a descrivere i suoi pensieri e le sue sensazioni, la sua rabbia ed il suo dolore, l'affetto per il suo drago, l'odio per il re e i sentimenti contrastanti che prova per il fratello: rabbia per il suo destibno sicuramente più roseo del proprio e affetto, perchè lui gli vuole veramente bene.
Questa affetto non va letto come amore tra una coppia, ma come amore tra fratelli ed amici, comunque.

ho avuto un po' di difficoltà a scriverla perchè il cavaliere rosso è un personaggio molto difficile da descrivere; spero di non aver storpiato la sua immagine!

A presto

T.r.
  
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