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Autore: CathCarey    06/07/2013    4 recensioni
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
Questa storia totalmente autobiografica racconta il mio primo amore, i fatti non sono assolutamente inventati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.



 

Non so quand’è iniziato, mi ci sono trovata dentro. Un po’ come quando ti trovi lividi sulle gambe senza saperne l’esistenza. E iniziano a fare male dal momento in cui li vedi.
Era il tredici settembre duemiladodici, e mi svegliai con la mia solita voglia di vivere con il mio solito entusiasmo, perchè sono convinta che la vita sia un miracolo e svegliarsi la mattina è un dono.
Sapevo che quel giorno qualcosa sarebbe cambiato, sapevo che qualcosa doveva succedere e così fu.
Accesi il computer , e controllai il mio profilo facebook , dovevo mandare alcune richieste di amicizia e così feci, ma solo dopo mi accorsi che mandai la richiesta ad una persona sbagliata.
Si quello fu il mio sbaglio più grande, ma che rifarei altre cento mila volte se potessi tornare indietro.
Quando realizzai di aver mandato la richiesta alla persona sbagliata l'annullai subito, e così ritornai a fare quello che stavo facendo.
Quando dopo poco mi accorsi che avevo una richiesta di amicizia, e controllai subito chi fosse, era la stessa persona, la persona a cui sbagliai a mandare la richiesta.
Accettai solamente per pura curiosità. Si sa la curiosità è donna.
Appena accettai , mi accorsi che visitò il mio profilo, che mise " Mi piace" a tutte le mie foto, allora mi venne curiosità di vedere chi fosse. Si chiamava Mario.
Mi colpìì subito questo lo ricordo bene, visitai l'intero profilo , guardai  tutte le sue foto, e mi accorsi che il mio cuore batteva forte.
Mi piaceva, era un bellissimo ragazzo, era affascinante, aveva grandi occhi verdi, e un viso molto dolce, almeno così sembrava.
Il pomeriggio tardi, mi scrisse su facebook, fece lui il primo passo, ci presentammo, e ci piacemmo entrambi a vicenda.
E mi accorsi che avevamo degli amici in comune , compresa mia cugina, infatti si conoscevano fin da piccoli.
Eravamo belli, e entrambi eravamo Single.
Ci scambiammo i numeri, e la sera lui mi chiamò, appena vidi il suo numero sul display del mio telefono il mio cuore cominciò a battere forte, schizzava fuori dal petto.
Appena sentìì la sua voce mi rifugiai nel mio soggiorno sul comodo divano blu e cominciammo a parlare, la sua voce era dolce, affascinante, misteriosa, anche un po' tenebrosa , e mi piaceva il suo accento, lo trovavo così seducente.
Parlammo tanto quella sera, e c'eravamo dati appuntamento il giorno dopo in centro alle nove.
Mi ricordo che la mattina appena svegliata mi svegliai con un sorriso luminoso, io ero già cotta, ero già persa, era bellissimo, e soprattutto era la prima volta che un ragazzo mostrasse il suo interesse per me.
Avevo baciato tanti ragazzi prima di lui, ma nessuno prima di lui mi chiese di uscire quindi effettivamente quello fu il mio primo appuntamento con un ragazzo.
Mi chiusi in bagno e ricordo che ci misi tanto a scegliere cosa mettermi e alla fine scelsi una maglietta verde, quella maglietta verde.
Ogni tanto mi capita di guardarla, e sento una fitta allo stomaco, è la nostalgia.
Mi truccai con amore, e uscìì con il cuore tremante e con un peso allo stomaco.
Raggiunsi il centro, mancavano pochi minuti alle nove, mi piaceva il centro, il centro di mattina è così caotico, luminoso , e pieno di gente , e in mezzo a tutta quella gente non mi sentivo più così sola perchè sapevo che c'era qualcuno che mi stava aspettando.
Ci incontrammo sotto una cupola di un centro commerciale, appena lo vidi il mio cuore aveva incominciato a fare BOOM BOOM.
Lo salutai con dei baci sulla guancia e gli domandai " come stai? "
e lui mi rispose sorridendo , quel sorriso incantevole, e quello che mi aveva fregato e che mi frega ancora. Ero rinata quella mattina tutto era bello e nuovo intorno a me.
Ci incamminammo per le vie del centro, durante i primi cinque minuti non mi fu subito simpatico ci volle un po' di tempo per farlo sciogliere era un ragazzo timido lui.
Ricordo tutto di quel giorno , mi portò in un parco, quel parco tutt'oggi per me è la cosa più bella al mondo.
Camminavamo dentro l'erba, c'era poca gente, il sole illuminava i nostri volti , io gli chiedevo se non avesse caldo con quel grosso maglione nero , e lui mi rispose che aveva freddo, ma io avevo caldo, avevo il sole dentro me.
Ci sedemmo sulla panchina, la nostra panchina.
La panchina del nostro primo bacio.
Imparammo a conoscerci quella mattina, e mi ricordo che parlammo molto.
Dentro me ero un vortice di emozioni, e insicurezze non mi aveva ancora baciata e io mi chiedevo il perchè.
Forse non gli piacevo abbastanza, forse questo incontrò lo deluse.
L'unica cosa che sapevo era che a me piaceva da morire, che mi batteva forte il cuore, e che se non l'avessi baciato in quel momento me ne sarei pentita per tutta la vita.
A volte tutto quello che serve sonoventi secondi di spudorato coraggio. E lo feci lo baciai, fu un bacio bello, anzi bellissimo, gli accarezzai la barba e continuavo a baciarlo, come se per me le sue labbra fossero ossigeno, quando lo baciai realizzai di essere felice, e forse era questa la felicità, un'attimo.
Si, sembrava l'inizio di una strana felicità, in quel viso trovai il senso di tutto quello che cercavo e non trovavo, era lui, e il mio fu amore a prima vista.
Ci fermammo e ci guardammo per alcuni interminabili secondi, sembrava sorpreso, rimanemmo in silenzio, capìì subito che qualcosa lo turbava, forse l'avevo baciato male, forse non gli era piaciuto, cosa c'era di sbagliato in me?
Gli era piaciuto, ma ne rimase sorpreso, non si aspettava che io facessi la prima mossa, di solito una donna non lo fa.
Ma il desiderio di baciarlo mi era sfuggito di mano.
Ma non me lo fece pesare, ma io ci rimasi male e forse non avrei mai dovuto farlo, e me ne pentìì e mi rabbuiai un poco in me stessa.
Lui sorrise nel vedermi così insicura e mi baciò di sua spontanea volontà, il secondo bacio, fu il più bello, più intimo del primo.
Allora realizzai che forse non avevo sbagliato, che gli piacevo, mi stava baciando e non c'era cosa più bella di questa.
Così passò la mattinata, tra coccole, baci , e carezza, mi ricordo che mi aveva anche toccato leggermente il seno, e sentì qualcosa dentro di me esplodere, desideravo che mi toccasse sempre di più.
Ma lui era un bravo ragazzo, e non si sarebbe mai sognato di andare oltre.
Non al primo appuntamento, e infondo a me stava bene così, ma la parte più sporca di me desiderava ardentemente che mi toccasse ancora.
Mezzogiorno arrivò presto, e io dovevo tornare a casa , percorremmo quella lunga strada in discesa mano nella mano, era la prima volta che un ragazzo mi teneva per mano, non c'era cosa più bella di questa, quel gesto era più intimo di tutti quei baci che ci fummo scambiati.
Sembravamo una coppia di molti anni, in mezzo alla gente mano nella mano.  Mi sembrava che certe piazze e certe strade le avevamo  viste solo noi, non le ho mai  più ritrovate.
Mi accompagnò fino alla fermata del bus, ma io insistevo che potevo andare a piedi, ma lui si preoccupava per me e insisteva che prendessi l'autobus. Era tenero, con la sua preoccupazione, sembrava volesse proteggermi.
Ma alla fine dopo tanta insistenza lo feci contento e presi l'autobus.
Ci salutammo baciandoci, e appena fui salita nell'autobus chiamai mia madre, felicissima per quella bellissima mattinata.
Appena scesi camminai cinque minuti a piedi, e sorridevo, il cielo era blu, e il mondo faceva le capriole.
Appena tornai a casa mia sorella mi chiese come fu andata, e io gli risposi " Non poteva andare meglio" ma non entrai nei dettagli.
Appena tornata lo chiamai e gli chiesi se volesse assaggiare un po' di parmigiana di melanzane che preparò mia madre, e ridendo lui mi rispose che amava la parmigiana di melanzane.
Dopo poco accesi il pc e la prima cosa che feci fu pubblicare sul suo profilo facebook un tenero cuoricino.
Un cuore. Troppo poco per tutte le emozioni di quel giorno.
Dopo poco mi scrisse e parlammo ancora ancora ancora.
E mi disse " Ci vediamo Sabato? " e io sorrisi felicissima perchè se voleva vedermi, vuol dire che gli piacevo, e voleva dire che non l'avevo deluso.
Niente poteva andare meglio di così. Ero felice. Tanto felice.

 

  
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