Anime & Manga > Inazuma Eleven
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Autore: S h i n d a    20/07/2013    6 recensioni
Non avevano fatto nulla di male, davvero.
Allora perché si trovavano lì?
Semplice, il popolo voleva giustizia.

Crossover con gli Hunger Games.
[Spoiler per chi non ha visto Inazuma Eleven Go Chrono Stone.]
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Trappola mortale.

 
 
 
 
 
 
 



BOOOM.
Il colpo di cannone.
 
Taiyou riaprì gli occhi, ora, davanti a lui non c’era la ragazzina.
 
«K-Kurama! No… che cosa ho fatto…»

 

 
 
 
 
 
 
Il ragazzo, sconvolto, si accasciò a terra e guardò con angoscia il corpo senza vita del compagno di squadra.
«Kurama…» aveva quasi paura ad avvicinarsi a quel corpo «no, non posso essere stato io… impossibile» stava impazzendo, per la seconda volta.
Qualcuno lo afferrò con forza alle spalle e lo spinse via.
Shindou era furioso, un po’ spaventato ma comunque furioso.
«Taiyou! Chi…» si bloccò un attimo, chinandosi sul cadavere e il suo torno di voce si appiattì «chi è stato ad ucciderlo?»
«Non so come sia successo…» farfugliò Amemiya preso dal panico «prima c’era Kinako, poi lui… io… io ho trovato quell’arco» indicò l’arma «non capisco cosa mi sia preso…»
L’ex-capitano capì al volo ciò che era successo e guardò il povero ragazzo, sbigottito.
«Shindou! Shindou!» Kirino corse da loro talmente veloce che appena arrivò dovette piegarsi in avanti per riprendere aria.
«Cosa… cosa è successo?»
«Kirino…»
Appena il rosa alzò lo sguardo verso ciò che era disteso dietro il moro non poté trattenere un urlo di stupore.
«Ma quello… quello è…»
«Sì, Kurama.»
«Dobbiamo andarcene subito! L’assassino potrebbe essere nei paragi!»
Un inquietante silenzio cadde tra i tre, finché l’arancione non si alzò da terra.
«Non credo, che l’assassino ucciderà ancora…» borbottò.
«Cosa intendi dire?» Domandò Ranmaru.
«Intendo dire che l’assassino, sta per morire» e di colpo afferrò il pugnale nelle sue tasche e lo affondò sul proprio petto.
 
O così parve.
Shindou aveva capito le sue intenzioni e si era lanciato verso di lui «nessuno di noi morirà!»
Il pugnale mancò il corpo del pazzo ma colpì la spalla del suo “salvatore”.
Un grido straziante echeggiò per la foresta.
«TAKUTO!» Urlò disperato Kirino correndo da lui ed estraendo il pugnale dalla spalla sinistra.
«Di nuovo… Ho ucciso qualcuno di nuovo!»
«Smettila!» Gli gridò contro Kirino, cercando di sorreggere il musicista «non è ancora morto, però, dobbiamo sbrigarci a portarlo dagli altri.»
Per quanto tenesse al ferito, Ranmaru non poteva provare rabbia nei confronti di Taiyou.
Al massimo, pena.
Un’immensa pena per quel ragazzo che era impazzito totalmente.
 
 
«Taiyou…» mormorò Yuuichi fissando lo schermo della televisione «che ti succede?»
Il blu era reduce da un attacco di pianto, aveva ancora gli occhi lucidi, non avrebbe sopportato la morte del ragazzo che amava.
Appena lo aveva visto puntarsi il pugnale contro il suo cuore aveva perso un battito.
Per fortuna era intervenuto Shindou.
Avrebbe tanto voluto ringraziarlo ma non poteva, anche se si sentiva in debito di farlo.
«Grazie Shindou…»
 
 
«Sì! Sì!»
«Che diamine ti succede?» Saryuu si voltò verso il piccolo genio che saltellava dalla felicità.
«Guarda!» Gillis si voltò verso i due amici e mostrò il paracadute «È arrivato!»
«Cosa c’è dentro?» Domandò Fey.
 L’albino aprì il contenitore e ne estrasse dello spago «Guardate, è bellissimo.»
«È un normale spago…»
«Non un ‘normale spago’ è LO spago.»
«La morte di Meia ti ha dato alla testa» commentò con noncuranza il bimbo-scimmia.
Fey lanciò un’occhiataccia all’amico, non si rendeva minimamente conto di ciò che aveva detto quell’incosciente, probabilmente Gillis ora si sarebbe messo a piangere e… no, stava ridendo.
«No! Non capisci! Con questo abbiamo vinto!»
«… Gillis.»
«Sì, Fey?»
«Cosa ce ne facciamo di uno spago?»
«Possibile che vi debba sempre spiegare tutto?»
 
 
«Shin-sama è ferito!» Per poco Akane non svenne alla vista di tutto quel sangue e del proprio amore ridotto in quelle condizioni.
«Dobbiamo curarlo!» Intervenne Tenma che corse agli zaini cercando qualcosa di utile.
Nishiki afferrò per le spalle Taiyou «sei impazzito o cosa?!» Kirino gli aveva raccontato ciò che era successo.
Amemiya non rispose.
«Non litigate voi due» li rimproverò Midori afferrando per un braccio Ryoma «abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile!»
Ranmaru fissò le proprie mani sporche di sangue e poi guardò in cielo con sguardo addolorato «allenatore Endou, ti prego, fa qualcosa… qualunque cosa»
 
 
Nel mentre, nel proprio alloggio, Endou faceva telefonate su telefonate.
«Endou» lo chiamò Kidou.
«Pronto, senta…»
«Endou» ribadì con fermezza l’altro.
L’allenatore riattaccò il telefono e cercò nella rubrica telefonica.
«ENDOU.»
In quell’istante, l’uomo si voltò verso l’amico.
Sembrava stesse per scoppiare a piangere, aveva visto morire alcuni di quei ragazzi che erano come dei figli per lui, ora che Shindou era ancora vivo doveva fare qualcosa.
«Facciamo il cambio, va bene?»
«N-no! Posso continuare, sono i miei ragazzi, devo fare qualcosa…»
«Guardati, è tutto il giorno che provi a chiamare le persone»
«Devo ottenere quei soldi per la medicina!»
«Anche io sono stato allenatore della Raimon» disse Kidou «e sono piuttosto bravo a convincere le persone, fa’ fare a me, tu va’ a farti una tisana, okay?»
All’inizio Mamoru era contrario, doveva essere lui a occuparsene, ma la stanchezza pressava sempre più.
Lentamente si alzò dalla sedia accanto alla cornetta telefonica e con passo strascicato si diresse verso la cucina.
 
 
«Ragazzi…» piagnucolò Hikaru «sono diverse ore che Kurama è andato via e c’è stato anche un colpo di cannone, siete sicuri che non gli sia successo qualcosa?»
Hamano alzò lo sguardo dagli occhiali che teneva in mano «in effetti…»
«Pff. Impossibile che Kurama sia morto. Probabilmente è stato lui ad uccidere» e con una risata Kariya tranquillizzò gli altri due.
«Speriamo torni presto…» per quante volte Kurama lo avesse preso in giro, Hikaru non aveva mai voluto che morisse.
Era così forte, gli infondeva sicurezza.
 
 
«Sei molto meglio di quello che immaginavo!» Esclamò Zanark.
Il robot non disse nulla.
«Davvero intelligente ad attirarla nel bosco di notte appena scattata la mezzanotte, non ti facevo così intelligente.»
Ancora nessuna risposta.
«Oh sì, potrai essere il mio braccio destro.»
Beta guardò schifata quella scena «fa’ prima a chiedergli di sposarlo…»
Gamma fece spallucce e continuò a guardare il suo riflesso nello specchio che avevano trovato negli zaini.
«Davvero. Sta diventando insopportabile “Rei, quanto sei intelligente. Rei, quanto sei astuto. Rei, sei il migliore di tutti.”»
«La tua è gelosia» borbottò il capitano della Protocol Omega 3.0.
«Non sono gelosa! Sono infastidita dal fatto che un robot venga considerato migliore di me.»
«Gelosia» cantilenò.
«Lo vedi questo coltello?!» Gli sbraitò contro, mostrandogli uno dei suoi fidati amichetti acuminati «nemmeno te lo dico cosa potrei farti, sarebbe troppo disgustoso.»
«Mh mh» annuì Gamma continuando a specchiarsi.
«E c’entrano i tuoi occhi.»
Istintivamente l’albino si portò le mani ai suoi magnifici occhi azzurri e si voltò indignato dalla parte opposta rispetto a Beta.
 
 
Ormai si era fatta sera ed era calato un insolito freddo.
«F-Fino a oggi pomeriggio si stava bene, d-da quando c’è tutto questo freddo la sera?» Borbottò Tenma, stringendosi nei suoi vestiti.
«A-Allora» disse Nishiki che in assenza di Shindou si sentiva in dovere di essere lui a guidare il gruppo «in teoria stanotte il turno toccherebbe a Tenma e Aoi, ma ognuno di noi avrà un compito.»
Tutti lo guardarono confusi finché Midori non gli tirò un ceffone sulla nuca «sei scemo o cosa? Dopo tutto quello che è successo?! Avremmo bisogno di un po’ di riposo!»
Il numero 14 la ignorò e continuò a parlare, non era in vena di litigare «si presuppone che con Kurama ci fossero anche Hamano, Hikaru e Kariya.»
Tutti annuirono.
«Dobbiamo trovarli e portarli da noi, in modo che così non gli possa accadere nulla. È meglio essere attaccati dai Second Stage Children o dall’El Dorado in gruppo, avremo più probabilità… dovremo agire dopo la mezzanotte, quando tutti pensano ad un possibile piano per attaccare gli altri, quindi, andremo per forza io e Kirino.»
Ranmaru fissò con sguardo assente il corpo di Shindou e borbottò un «okay.»
«So che avresti preferito rimanere con lui, ma sei l’unico mentalmente stabile» lanciò un’occhiata a Taiyou che, in un angolino, parlava da solo «che sa dove è successo di preciso l’accaduto; a Shindou ci penserà Akane.»
In un altro momento la manager ne sarebbe stata felice e avrebbe gridato per l’entusiasmo, ma il suo “Shin-sama” non stava bene.
«Noi che facciamo?» Chiese Midori indicando se stessa, Tenma e Aoi.
«Midori, tu sorveglierai che qui intorno non accada nulla, come se fosse il tuo turno di notte» poi si rivolse agli altri due «voi due occupatevi che quello lì» guardò con disprezzò Taiyou «non combini nulla.»
 
 
In cielo comparvero i sei morti.
Alpha, Hayami, Meia, Kyousuke, Kinako e Kurama.
 
«No! Non può essere!» Hikaru indicò il cielo sconvolto.
«Sarà solo un brutto scherzo, vero?» Una risatina isterica e inquietante uscì dalla bocca di Hamano «intendo, Kurama non può essere davvero morto, no? Staranno sicuramente scherzando…»
Kariya fissò l’amico, sbigottito dal suo modo di fare.
Lo scuro scoppiò a ridere, una risata triste e felice allo stesso tempo.
«Perché stai ridendo?» Sibilò il piccolo Hikaru, impaurito da quel comportamento.
Hamano smise di ridere all’istante e i suoi occhi divennero lucidi «prima… prima che entrassimo nell’arena io, Hayami e Kurama c’eravamo incontrati. Naturalmente Hayami aveva paura e prediceva la morte di tutti, invece Kurama sbuffava seccato e lo prendeva in giro; era quasi divertente come scena a vedersi… Vedendoli fare in quel modo io avevo detto “Ragazzi, vi prego, non cambiate nell’arena, siete troppo divertenti”, loro mi hanno fissato confusi ed hanno accennato un lieve sorriso “Non cambiare nemmeno tu, continua a ridere, anche quando le cose andranno male”… Non credo di riuscire a mantenere ancora a lungo questa promessa…»
Hikaru gli si avvicinò sorridendogli «ci sei riuscito benissimo a mantenerla.»
L’eco di un pianto si propagò tra gli alberi.
 
 
Finalmente la mezzanotte era scattata e il loro piano si era messo in atto.
Tenma si avvicinò allegro a Taiyou «Allora, come va?»
Il ragazzo in questione alzò lo sguardo, un tempo sereno, verso l’amico e mormorò «vi hanno chiesto di controllarmi, vero?»
«N-no! Cosa dici?» Si affrettò a dire Aoi.
«Io non sono pazzo… ho visto davvero Kinako oggi pomeriggio, e c’era una voce… una voce che mi assillava… era terribile…»
«Certo, come dici tu» gli rispose la ragazzina.
«Tenma!» Lo afferrò per i vestiti «tu mi credi? Non sto affatto scherzando!»
«C-Certo Taiyou, che domande…»
«Sssh» li rimproverò Akane «Shin-sama sta cercando di dire qualcosa»
Tutti si spostarono verso il ferito che aveva contratto le labbra in una smorfia.
«Dove… sono…?»
«Ha parlato! Ha parlato!» Strillò Akane che per poco non scoppiava a piangere dalla felicità.
«Mi fa male tutto…»
«Shindou! Menomale che stai bene» pronunciò Tenma con il suo solito sorriso.
«Cosa è successo?»
Tutti si voltarono verso Taiyou che era rimasto un po’ in disparte a guardare la scena.
«Ho tentato di suicidarmi e tu me lo hai impedito.»
«… giusto, ora ricordo» il moro tentò di farsi leva sul gomito sinistro per mettersi seduto ma una fitta lancinante lo colpì alla spalla e crollò per terra trattenendo un urlo.
«Shin-sama! La tua spalla, non dovresti muoverla affatto!»
«Ho… notato…»
 
 
Quella notte Hikaru si svegliò di colpo, sentendo un rumore strano provenire da dietro i cespugli.
«Kariya… Kariya!» Lo svegliò.
«Che ti prende?» Gli rispose con uno sbadiglio.
«C’è qualcosa che si muove lì dietro…»
«Sarà qualche scoiattolo…»
«Kariya, ho paura.»
Il rumore divenne più forte e il verde tese l’orecchio afferrando una pietra lì vicina.
Qualcosa uscì dai cespugli, erano due figure, due ragazzi.
Stava per tirare la pietra quando riconobbe una ciocca color rosa, solo una persona aveva dei capelli così.
«Neh Kirino-senpai, siete proprio antisgamo…»
Si sentì uno sbuffo «anzi che veniamo a salvarvi…»
«Oh, è arrivato il mio principe rosa» continuò ridacchiando Kariya.
Ranmaru fu tentato di mandarlo a quel paese –come tutte le altre volte-, ma, non poteva.
Era una situazione diversa questa.
«Andiamo ragazzi, vi portiamo dagli altri, più siamo meglio è» intervenne Nishiki che, nel mentre, si era caricato sulle spalle Hamano che si ostinava a non svegliarsi.
Hikaru raccolse tutte le cose che avevano e seguì i suoi amici.
 
 
Beta fissò con disprezzo il robot e poi Zanark.
«Vi faccio vedere io chi è la debole, ho già ucciso Meia, pff.»
 
 
Quella mattina, a svegliarli fu il rumore di un paracadute che cadeva dal cielo con il suo solito “Bip”.
«Un paracadute!» Esclamò Tenma felice, correndogli incontro.
«Potrebbe essere la medicina per Shindou» disse Kirino superando il compagno e afferrando il contenitore.
Lo aprì e ne estrasse una crema.
«Giusto!» Trillò al settimo cielo e corse dal suo migliore amico.
«’Giorno…» Parlottò Kariya.
«Eh? Cosa ci faccio io qui?» Domandò Hamano balzando fuori dal suo sacco a pelo.
«Stanotte non ne volevi sapere nulla di svegliarti, quindi, ti ho portato io» annunciò Nishiki in modo fiero.
Sapere che Shindou si era ripreso e che adesso tutti i restanti della Raimon erano con loro aveva messo felicità al gruppo.
«Dovreste essere affamati voi tre, su venite» li incitò Aoi, indicando ai nuovi arrivati di mangiare qualcosa.
 
«Shindou non ti lamentare, devi levarti la maglia, ti devo passare la medicina…» enunciò esasperato il rosa.
«Potresti impressionarti, fa’ davvero schifo…»
«Smettila e sta fermo così te la levo senza farti male…»
Sì, in effetti era ripugnante ma non poteva farci nulla.
 
«Ecco fatto, te l’ho spalmata, dovrebbe non farti più male e pian piano dovrebbe migliorare.»
Poi gli indicò un pezzo di carta simile ad una lettera in miniatura.
«Te la manda l’allenatore Kidou, non l’ho letta, ho visto solo il mittente.»
Shindou annuì e la prese iniziando a leggere.
 
 
 
«Guarda! Ci sono le nuvole in cielo!» Gillis sembrava un bambino che non aspettava il momento per provare il suo nuovo giocattolo.
«Stai sembrando più pazzo di me, davvero…» mormorò Saryuu.
«Non sono pazzo, sono felice! Adesso potrete vedere a cosa serve quello che voi definite “inutile spago”, però, prima ho bisogno che scatti il temporale.»
«Gillis, sicuro di stare bene? Di questi tempi sei alquanto… euforico…» Lo distrasse Fey.
«… Eh?» Lo scienziato lo guardava come se avesse detto una cosa priva di senso «se questa cosa funzionerà, sarò considerato un genio.»
«Non è pericoloso?»
«Assolutamente. Basta che seguiate i miei ordini e avremo la vittoria in tasca.»
«Normalmente sono io quello che dà gli ord-» Fey afferrò Saryuu per un braccio e gli fece cenno di zittirsi.
«Non vedi come si sta comportando?» Gli sussurrò ad un orecchio «è diventato strano, cerca di assecondarlo il più possibile…»
«Quindi ti interessa la mia incolumità?»
«Saryuu!»
 
 
Shindou lesse e rilesse quel bigliettino, lo guardò anche sul retro sperando che ci fosse scritto “È uno scherzo!”
«Qualcosa non va?» Chiese sorridendo Kirino.
Il musicista senza dir nulla passò quel foglietto nelle mani del rosa che lesse attentamente il contenuto.
«Oh… Shindou…»
«La mia vita non ha più senso…»
«N-Non fare così…»
«Comprendi che tutto ciò, era l’unica cosa a cui tenessi? L’unica cosa che mi rendeva felice, che mi faceva sfogare?»
Kirino si sentì un po’ offeso, aveva sempre avuto una cotta per il moro e sentirsi ritenuto inferiore a un oggetto inanimato, dalla persona da lui amata, era un po’ deprimente ma, non poteva non compatirlo.
«Shindou, non piangere, troveremo per forza un modo per…»
«No. La lettera parla chiaro. Non potrò mai più suonare.»
«Ehi voi due, non vedete che sta iniziando a piovere?!» Li rimproverò Nishiki.
«Arriviamo!» Gli gridò di rimando Ranmaru, aiutando l’amico a rialzarsi.
 
 
«È tutto pronto! Sono così eccitato!» Urlò Gillis.
«Gillis, sei sicuro che non ci accadrà nulla?»
«Al 85%»
«Come al 85%?!»
«Beh sai, potremmo riscontrare alcuni problemi, ma dovrei aver fatto tutto giusto.»
 
 
Beta sentì delle voci nelle vicinanze.
Sì, era proprio la voce odiosa di quel ragazzo-scimmia che sbraitava contro qualcuno.
Lo avrebbe ucciso, sgozzato, e avrebbe portato la sua testa a Zanark; così si imparava a dire che quell’ammasso di latta era meglio di lei.
Il rumore di un fulmine che colpisce qualcosa fece calare il silenzio, Beta, un po’ preoccupata si appoggiò ad un albero, poi notò un sottile spago.
«Che diamine è?»
Appena sfiorò il filo, una scossa elettrica la colpì in pieno.
 
 
Urlò di rabbia, il dolore era insopportabile.
Urlò di tristezza, probabilmente stava per morire.
Urlò di frustrazione, non avrebbe mai potuto battere quell’automa.
Urlò di felicità, forse avrebbe rivisto Alpha.
 
 
 

BAAAAAAAAAAM.
 
Colpo di cannone. 





 



♦♣Angolo Autrice♥♠

Ciao,sono tornata. *w* 
In teoria avrei dovuto postare questo capitolo l'altro ieri ma poi mi hanno invitato ad uscire, e ieri la pigrizia mi ha battuto. ;w; 
Quindi eccomi qua con questo nuovo capitolo... 
Devo ammettere che ho sempre odiato Beta, quindi la sua morte non mi fa' nè caldo nè freddo. owo" 
Il finale volevo farlo particolare, ma, non mi piace tanto, quindi mi aspetto ogni tipo di critica solo su di esso. X° 
Scusate se rispondo tardi alle recensioni o non lo faccio è che ho sempre in mente nuove fanfiction da creare e me lo scordo di fare. ç_ç" 
*Deve ancora rispondere alle recensioni dello scorso capitolo.* 
Si ringrazia le musichette deprimenti di HetaOni per le parti tristi. °A°"

Va beh, io vado a farmi venire qualche nuova idea. '-' 

P.S. Mi era salito il dubbio se creare o meno una pagina -su Facebook- sul mio account di Efp, per far sapere alla gente quando ho intenzione di pubblicare un capitolo o meno. 
Ma probabilmente, sarà inutile farla. -w-

Alla prossima. c: 

Shindou_Takuto

 

   
 
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