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Autore: MrsGreyC    22/07/2013    4 recensioni
Chloe(Asya) è una pole dancer al locale Shizuka. Ha terminato il quarto superiore ma è rimasta molto delusa nell'aver scoperto che colui che riteneva un suo grande amico, si è rivelato in realtà un pazzo psicopatico. L'unica cosa che la ragazza sceglie di vedere è la vendetta, servita su un piatto a dir poco bollente.
MrsGrey C
Genere: Comico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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You Lost, Idiot
 

Il mio terzo anno all’istituto scientifico si era appena concluso. Finalmente.
Avevo passato l’intero anno sui libri ed era ora di iniziare a divertirsi.
Il 30 maggio, precisamente, avevo deciso di ritirarmi. Potevo vantare una media abbastanza alta e, vedere molti bocciati già all’uscita dei primi quadri di giugno, mi fece sorridere divertita.
Da sempre, venivo criticata dai miei coetanei per essermi applicata intensamente, senza dar spazio al divertimento con gli amici, in piazza o nei bar della città. Ridevano di me, mi chiamavano ‘secchiona’.  Io, invece, dico “invidia”.
Ora ero io a ridere, con una borsa di studio nelle mie mani, mentre loro dovevano ripetere l’anno.
Ciò che mi ha sempre fatto più ridere era la loro sfacciataggine nell’affermare che rifiutavo il divertimento o le normali esperienze da adolescente come baciare due ragazzi diversi in una settimana o arrivare a fare giochi perversi. Si sbagliavano. O meglio, anche se avessi fatto cose che non si aspettano, non esageravo. Però pensavo sarebbero restati a bocca aperta, se solo mi avessero conosciuta realmente.
Da quasi due anni houn posto fisso nella live houseShizuka. Silenzio è il significato del suo nome ed è di gran lunga una contraddizione dato che è il posto più casinista della città. É gestito da una coppia di giapponesi sui venticinque anni, trasferitisi da Shibuya a Firenze.
Io lavoro lì come cameriera o barista, aiutando la moglie, Hina Suzuki. Ma il mio vero e proprio lavoro è quello di esibirmi verso la tarda ora in pole dance.
In Italia la gente concepisce la pole dance come il balletto cozzo che eseguono le puttane, strusciandosi a un palo. Questa è la più semplice spiegazione espressa nel loro stesso linguaggio.
In realtà non è proprio così. La pole dance non è altro che una danza acrobatica effettuata intorno e su un palo. Spesso viene ad essere molto sensuale. Lo so da me.
Frequentemente Hina, durante le mie esibizioni mi urla dal bancone “Sei una bambolona sexy, Asya”. E puntualmente, tutti i clienti nonché spettatori precipitano in strepiti e urla di ogni genere come ammirazione o incitamento. Contemporaneamente iniziano a sbattere i piedi sul pavimento, ad applaudire forte e a fischiare, provocando dei forti rimbombi che spesso arrivano a coprire la musica, portando Shirou, il mio capo nonché il marito di Hina, ad alzare il volume al massimo.
Alla Shizuka, si esibiscono, ogni sera, molti gruppi emergenti o anche band adolescenti. Ci sono anche coloro che ballano o mettono in pratica giochi acrobatici o di prestigio.
Anch’io oltre alla pole dance sono in grado di cantare o ballare. Suono la chitarra e mi piace fare pratica divertendomi, cimentandomi in brani di artisti prettamente giapponesi come ad esempio Scandal, AyaHirano, e talvolta The Gazette.
Vengono spesso svolti anche dei talk show o serate a tema. Io, Hina e le altre due cameriere Nana e Reiko, alias Anna e Serena, ci vestiamo spesso da gattine, da supereroine, in costume e così via, sempre mantenendo un concetto piuttosto attraente ma mai volgare.
Anche essendo un locale giapponese, attira moltissimi italiani.
La fascia d’età che lo frequenta, vaprincipalmente dai tredici ai trent’anni. Ma vi sono per lo più ventenni.
Asya è solo il mio pseudonimo di lavoro. Nella vita reale, invece, sono solamente Chloe.
In questo quarto anno, avevo conosciuto un ragazzo britannico dai capelli castani tendenti al rosso, Chris.
Lui frequentava il quinto ed era appena stato bocciato. Il prossimo anno, dunque, ci saremmo trovati nello stesso anno, nonostante lui fosse più grande di me di due anni. O forse erano tre.
Ci conoscevamo da quasi un anno e, la mattina scolastica, trascorreva veloce e divertente, quando scambiavo mail con lui.
Non era di chissà quale bellezza, ma aveva un carattere decisamente carismatico quanto bastardo.
Le giornate, inizialmente, quando ancora non ci conoscevamo, passavano parlando del più e del meno o delle nostre abitudini.
Con il passare del tempo, però, affrontavamo argomenti sempre più audaci, forti. Parlavamo di sesso, esperienze.
E lui spesso mi faceva domande riservate, talvolta molto personali.
“Sei in grado di fare la spagnola?”; “Penetrazione o deflorazione?” ; “Orge o rapporto semplice?” erano i suoi principali intramontabili.
Disgustoso.
Come avete potuto notare, sto parlando al passato. Perché?
Semplice. Tra me e lui è tutto finito. E perché?
Le sue domande erano sempre più assurde e spinte. Mi cercava in continuazione, venendo addirittura ad assistere alle mie lezioni di educazione fisica.
Sono molto snodata grazie al mio hobby e, spesso, durante le lezioni, mi diverto a lasciare sbalorditi gli altri, contorcendomi. È divertente vedere le loro facce da “Come cazzo fai? Non ci riesco. Figlia mia, se vai al circo fai fortuna”.
Anche Chris aveva visto cosa sapevo fare e, quando scoprì il mio lavoro come pole dancer, venne a guardarmi quasi tutte le sere.
Non ci volle molto per capire che era un pervertito. Oltre ad avere la ragazza, aveva due amiche di letto, ed era oltretutto, in cerca di altre compagne. Mi sono sempre chiesta: “Ma cos’ha la ragazza nel cervello? Formaggio? I topi l’hanno già finito tutto? O è una zucca e quelle sono cornacchie, corvi?!Oddio, no”.
Eppure era così. La sua ragazza, Manuela, era al corrente di tutto questo, ciò nonostante sembrava essere consenziente.
Verso la fine dell’anno scolastico, Chris iniziò a chiedermi di fare sesso con lui e dire addio alla mia preziosa verginità.
Io avrei dovuto farlo con un tipo del genere? Rido inquieta al solo pensiero. Davvero credeva che avrei acconsentito? Ecco perché era un idiota. Un completo deficiente.
Ovviamente mi arrabbiai e pensai di essere stata presa solo in giro. Era così. Lui aveva cercato in tutto quell’anno di lavorarmi per poi portarmi a letto.
Con una fidanzata così, lui manco doveva essere troppo normale. Avrei dovuto immaginarmelo. Forse aveva segatura marcia in testa. O probabilmente, ruggine. Ho fatto la battuta, ridete pure.
Tralasciando i suoi capelli castano-rossicci, che non c’entrano nulla, ritorno a lui.
Mi ero illusa. Illusa di aver trovato un amico buono e sincero. A chi volevo prendere in giro? Ero io quella presa in giro, da un anno intero.
Gli davo corda perché era divertente. Scherzava sempre.
A primo impatto gli dissi di si, sarcastica. Ma io non ci pensavo nemmeno ad andare con un tipo del genere.
Quando scoprii che diceva sul serio, gli feci un discorso e lui sembrò capire e si scusò.
Ma, dalla fine di maggio, precisamente dal 28, non mi scrisse più nulla.  Aveva deciso di farla finita e non perseguitarmi più. Avevo perso colui che ritenevo un amico e con cui mi ero confidata.
Decisi di scrivergli io per prima, non l’avevo mai fatto. Ma lui non mi rispondeva più. E in giro, non mi salutava.
Avevo respinto troppe volte le sue proposte sconce, ma non potevo di certo accettare.
Feci delle ricerche e scoprii, a mio malgrado, che i messaggi che mi scriveva, li inoltrava a molte altre ragazze.  Alcune erano perfino mie amiche.
Così, ne restai talmente ferita che ciò che riuscivo a vedere era unicamente la vendetta. Dovevo pensare alla vendetta che lo avrebbe smerdato nel modo più grossolano e ridicolo possibile.
Cosa potevo fargli di tanto terrificante?
Se provavo a sfogarmi con la fidanzata, dicendole che mi aveva forzato, varcando la parte più profonda di me, la notizia si sarebbe diffusa, io ne sarei andata di mezzo, e per di più sarei diventata anche una zoccola.
Come potevo distruggerlo, restandone illesa?
Non era difficile la risposta. Mi sarebbe bastato abbatterlo con la sua stessa moneta.  Non dovevo far altro che riagganciare i contatti con lui e dargli corda. Avrei solamente dovuto accettare.
Feci passare un po’ di tempo, per dimostrargli che non ero poi così interessata a parlargli.
Arrivò il 23 giugno. Era il gran momento.
Pronunciai le parole più assurde, che dette da me sembravano quasi surreali. Composi quella dannata mail.

Da:Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 23 giugno 2012  15.24
Oggetto: Ti stavi dimenticando di me?? :C
Eii, quanto tempo! Come stai?
Ps. Ci ho ripensato in realtà… e ho cambiato idea. Sei ancora interessato?

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino

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La risposta arrivò quasi subito e continuammo a parlare per ore, proprio come avevo previsto.


Da:Chris Dallas
A: Chloe Monterisi
Data: 23 giugno 2012  15.27
Oggetto: Nono, come potrei dimenticarti! ;)
Sto bene…
Interessato a cosa? Spiegati meglio … se è quello che ho capito io :3

Chris Dallas
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da: Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 23 giugno 2012  15.28
Oggetto: Hai capito bene…
Penso tu ci sia arrivato. Ehm, in questi giorni non ho fatto che pensarci e si, ho deciso.
Ti va di scopare? C:

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino

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Ma quella ero io? Divertente quanto assurdo. Ma dovevo cercare di sembrare più naturale e seria possibile.Stavo letteralmente svenendo per le risate e, per un momento, mi fece una gran pena sentirlo in quel modo e sapere che lo stavo prendendo in giro da morire. Ma dopotutto, era ciò che lui aveva sempre fatto con me.
Non era affatto sveglio. Sapevo di poter contare su questo suo lato.
 
Da: Chris Dallas
A: Chloe Monterisi
Data: 23 giugno 2012  15.30
Oggetto: Seria?
Pensavo di aver capito male, ma non eri tu quella che non avrebbe mai fatto nulla con uno che non è il fidanzato?

Chris Dallas
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da: Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 23 giugno 2012  15.33
Oggetto: Si …
È che mi sono resa conto che avevi ragione…Quando avrò un ragazzo sarò completamente fuori dai giochi! Non ho nessuna esperienza, e ho bisogno di farne tantissima per soddisfare qualcun altro. Capisci? J

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da: Chris Dallas
A: Chloe Monterisi
Data: 23 giugno 2012  15.34
Oggetto: Finalmente!
Vedo che l’hai capito alla fine. Io ho sempre ragione u.u
Ora dovrò sottoporti allo stesso test dell’ultima volta, ma sarò serio.

Chris Dallas
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da: Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 23 giugno 2012  15.37
Oggetto:  OK
Chiedi pure v.v

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino



Da lì, partirono i momenti più disgustosi della mia vita. Mi fece un test così assurdo ed esplicito che compresi la sua vera natura. Il mio compito sarebbe stato quello di schiacciarlo senza nessuna pietà. L’avrei fatto fuori colma di rabbia.
Alla fine della giornata, precisamente a mezzanotte, ero ancora inchiodata sul mio cellulare a rispondere alle sue mail. Avevo superato il test al 98% solo perché gli avevo detto che alla mia prima volta, non sarei riuscita a sopportarlo anche nel mio sederino.
Protestai sull’esito del test, e alla fine mi diede ragione.

Da:Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 23 giugno 2012  19.46
Oggetto: 100! Sono un mito, giusto? :D
Domani ho casa libera alle sei del pomeriggio u.u Preparati.

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da: Chris Dallas
A: Chloe Monterisi
Data: 23 giugno 2012  19.53
Oggetto: Giusto *^*
Domani! Cazzo, Chloe, non vedo l’ora! v.v

Chris Dallas
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da:Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 23 giugno 2012  19.59
Oggetto: Morto di figa
I miei saranno al mare fino a domani sera. Quindi possiamo fare baldoria per ore! Devi insegnarmi tante cose u.u :9

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da:Chris Dallas
A: Chloe Monterisi
Data: 23 giugno 2012  20.12
Oggetto: Ma non è vero :O Forse un po’ x)
Yeeee, ecco perché ho detto preparati. Sarò puntualissimo ;)
Ti voglio bene <3 <3 <3 <3

Chris Dallas
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino

 
Certo che mi voleva bene. Chi non ama e non adora una che è disposta a regalare la verginità a un amico qualsiasi, senza sentimenti? Nessuno. Tutti gli uomini bramano questo futuro perfetto, un giorno. Come se volessero trasformare il mondo femminile nel loro ovile della felicità.
Divertente la loro concezione di felicità. Io mi farei schifo da sola.
Eppure cosa puoi aspettarti oramai dai maschi? Diciamocelo, ragazze, gli uomini di razza sono tanto prelibati quanto rari.
Non se ne trovano quasi più. Alcuni si salvano, ma si contano sulla mano.
Tutti gli uomini papabili o sono gay o non hanno faccia.
E perché dico questo? Semplice, sono troppo anche per noi donnette. Talmente troppo che preferiscono riunirsi tra loro in una cerchia molto ristretta. Li capisco, farei così se fossi in loro.
Quella notte non riuscii a dormire.
Gli avevo dato appuntamento, sapendo che a quell’ora i miei sarebbero stati a casa. Dovevano realmente andare al mare, ma di solito non tornavano mai più tardi delle cinque e mezzo. E, per giunta, io avevo le mestruazioni, quindi anche se i miei genitori non fossero arrivati in tempo, io avrei potuto salvarmi.
Eppure, anche se non vedevo l’ora di farlo, allo stesso tempo mi dispiaceva per lui. Ma se lo meritava tutto. 
Il giorno dopo, al mio risveglio, sarebbe iniziata la mia sfida nei suoi confronti. Anzi, che dico, la battaglia era già cominciata e non vedevo l’ora di schiacciarlo.
-Preparati a soffrire come ho sofferto io- ripeteva a sé stessa la mia dea interiore.
Arrivarono le sei esatte. I miei genitori non erano ancora di ritorno. L’agitazione cresceva, la tensione saliva. E se non fosse andato tutto secondo i piani?“Fate presto, fate presto, aiuto” gridavo dentro di me.
Stavo iniziando a farmi mille domande, timorosa, quando a un tratto, sentii il cancello aprirsi. L’orologio segnava le sei e cinque. I miei erano a casa.
Tirai un respiro di sollievo strozzato. Sorrisi all’euforia di mio fratello nel raccontarmi la loro giornata.
Mia madre entrò dritta in bagno e mio padre iniziò a spogliarsi nel salotto.
Intanto, Chris stava arrivando come da messaggio.
Presi mio fratello per mano e lo trascinai in camera, come scusa per non rispondere al citofono.
Le cose stavano andando meglio del previsto.
Il campanello suonò e io feci finta di non sentire. Il mio fratellino stava per andare a vedere chi fosse ma io lo trattenni.
Fu il mio burbero e adorato papino a rispondere. Non poteva andarmi meglio.
Mi appostai davanti alla finestra, per cercare di sentire e vedere Chris e che faccia avrebbe fatto.
«Chi è?» chiese mio padre in tono freddo e distaccato.
Chris sembrava perplesso e concepì un’espressione indecifrabile. «Sono Chris Dallas, c’è Chloe?»
Mio padre sembrava turbato. Con voce prepotente rispose: «Chris chi?»
«Un amico di sua figlia…» sembrava accennare profonda inquietudine.
Vidi mio padre dal corridoio. Sembrava voler fondere con lo sguardo il citofono, per poi ammazzare qualcuno al fine di proteggere la sua adorata bambina. «E mica vorresti pure entrare?!».
Chris scrollò le spalle in segno di resa. «No, devo chiederle una cosa. Può passarmela, per favore?».
Senza rispondergli, mio padre urlò il mio nome dal salotto e io mi misi a correre per casa. Mi porse la cornetta e l’afferrai decisa.
In tono sarcastico, risposi: «Chi è?».
«Come chi sono? Stai scherzando?» non potendolo più osservare, potevo solo cercare di capire cosa stesse provando. Avrei voluto ridergli in faccia, ma decisi di divertirmi ancora per un bel po’.
«Mi dispiace, non è colpa mia, sono appena tornati. Ti spiego per messaggio, qui non posso».
«Okay» se ne andò, arreso.


Da:Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 24 giugno 2012  18.17
Oggetto: Scusa
Mi spiace tanto. Mio fratello si è fatto male e perciò sono dovuti tornare prima. Ma, be’, meglio adesso che dopo, non credi? ;3
Dai facciamo un’altra volta! J

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto  Cisternino
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Da:Chris Dallas
A: Chloe Monterisi
Data: 24 giugno 2012  18.24
Oggetto: Non è colpa tua
Non preoccuparti. Meglio così. Se ci avrebbero colto in flagrante, non credo saresti ancora su questo mondo.
Comunque la prossima volta facciamo a casa mia ;)

Chris Dallas
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino

 

Bene, era ancora più stupido di quando pensassi. Gli diedi corda e continua a parlarci per il resto della serata.
Sentivo avvampare per la soddisfazione da Chris-Dallas-Ti-Ho-Fregato-Sei-Un-Ingenuo.
Arrivò venerdì 28. La mattina presto, al mio risveglio, trovai un suo messaggio, in cui mi diceva di andare da lui alle dieci e mezzo.
Acconsentii.
Arrivata l’ora stabilità mi chiamò, ma non risposi. Decisi di scrivergli una veloce mail.

Da:Chloe Monterisi
A: Chris Dallas
Data: 28 giugno 2012  10.46
Oggetto: Non posso più!
Devo fare dei servizi con mia madre per negozi. Sono già fuori paese. Alla prossima :/

Chloe Monterisi
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino
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Da: Chris Dallas
A: Chloe Monterisi
Data: 28 giugno 2012  10.52
Oggetto: Capisco
nessun testo


Chris Dallas
Studente, Scuola Superiore Alberto Cisternino


 
Feci un’espressione in cagnesco per la soddisfazione. Ma non bastava ancora. Continuai a dargli appuntamenti e puntualmente non mi presentai. Continuai, continuai, continuai.
Finché non arrivo il sabato sera seguente.
Come ogni sabato, avevo l’esibizione alla Shizuka. Quella sera, tuttavia, sarebbe stata un’esibizione sbalorditiva. Mancava un minuto all’ora stabilita.
Quando arrivò il mio turno e la gabbia coperta da una tenda che mi conteneva, venne trascinata sul palco. Iniziò un’enigmatica melodia e tutti li spettatori iniziarono a urlare e a fischiare. La tenda venne tirata e cadde.
Io ero in uno strano costume, principalmente formato da una culottes e da un top, ricoperti completamente da piume nere. Sopra di esso, c’erano diverse cinghie su di me, che mi avvolgevano, strette. Le avevo anche sulle gambe.
Al collo, c’era una corda piuttosto solida e imponente che stringeva. Per fare scena, l’assistente di palco, Luca, la tirò con un lieve strattone. Io, nel mio ruolo di bestia, con tanto di ali nere, esplosi in un urlo gutturale. Le ali, rette da altri assistenti vennero tirate. Sembrò come se si aprissero. Dovevo cercare di rappresentare una bestia che si opponeva alla tortura.
A un certo punto, caddi alla centro della gabbia, rannicchiata. Arrivò una folata di vento, e tutte le piume svolazzarono sul palco. Continuai a precipitare in profonde grida di scena, con le mani alle tempie e il volto sovrastato dal dolore. A un certo punto le ali mi vennero strappate via. La corda venne tagliata. La gabbia si aprì e, contemporaneamente, partì DNA in una versione remixata. Le voci delle Little Mix si diffusero nel locale.
Mi alzai, raggiungendo l’uscita. Aggrappandomi al cornicione della porticina, iniziai a muovermi, illustrando una danza lenta, morbida e aggraziata. Mi buttai in avanti, sulle ginocchia e iniziai a gattonare fino a raggiungere la parte più esterna del palco. Poi allungai la mano, rivestita da un guanto con artigli e cinghie. Alzai lo sguardo.
Chris era inspiegabilmente lì. Cosa ci faceva qui? Mi fulminava con lo sguardo, mentre la sua espressione sembrava addolcita e volesse portarmi a letto per divorarmi con questi vestiti. La vera bestia non ero io.
Mi alzai. L’intro di DNA si fermò. Mi scrollai di dosso la corda, le cinghie, i guantoni e gli strani aggeggi che avevo ai piedi. Restai nel mio completo di piume e mi avviai per il mio palo argentato.
Lo afferrai decisa con un palmo, piegando la testa sulla spalla.
Partì la musica in un sottile remix e la voce di Ivy riecheggiò dal palco a fuori il locale, al massimo del volume. La folla era in delirio.
Mi avvicinai e mi arrampicai sopra, per poi iniziare le acrobazie, rotolando dal suo apice. Con una mossa fluida, restai appesa solo con le gambe, mentre il busto si allungava all’indietro, e i capelli scivolavano all’ingiù. La musica fece una pausa come a fermarsi. Poi ricominciò e io mi alzai con una mossa decisa, facendo librare le ciocche bionde in avanti. Il pubblico arrivò al culmine del suo delirio. Io eseguii l’acrobazia finale, volteggiando per tutta la lunghezza dell’asta, poi mi fermai sui talloni con le braccia avvinghiate al palo. Aprii le gambe facendole lentamente scivolare, fino a concludere con una spaccata orizzontale.
Era stata una delle mie migliori performance e lui ne aveva visto ogni secondo.
Mi congedai dietro le quinte e venni circondata da Nana e Reiko che mi abbracciarono congratulandosi.
Hina mi venne incontro con un’espressione seria. Poi sorrise e applaudì. Non appena le altre mi lasciarono sola con lei, Hina si incupì e venne vicino al mio orecchio.
«C’è un ragazzo che ha chiesto di te ne priveé.» “Oh, no. NO!”
Come da regola, dopo l’esibizione, ogni ballerina può fare incontri con i clienti che li richiedono, indossando un velo e una maschera. Quest’ultima potrà decidere anche di rimuoverli. Non ci sarà nessuno a entrare nella stanza.
Fu in quell’esatto istante che compresi di essere stata fregata. Poi mi venne un’idea geniale.
 
Ero infiltrata nella stanza, come previsto, e me ne stavo appollaiata dietro il grande tendone che nascondeva una porta secondaria.
Chris mi stava aspettando da una buona mezz’ora, seduto sul divano, intento a guardarsi intorno e studiare la stanza.
Qualcuno nei miei abiti, avvolto in un velo nero con una maschera nera, gli si avvicinò.
Era Max, un “quasi-trans” addetto ai costumi e alle luci. Quel velo mascherava interamente le forme fisiche. E la maschera copriva tutto il viso, scoprendo solo le labbra e il mento.
Era una delle persone a cui tenevo di più e sapevo di poter contare su di lui. O su di lei…ancora non sapevo bene come intenderlo…
Avevo spiegato a Max l’intera situazione. Tramite un auricolare, nascosto dietro la folta chioma, gli avrei comunicato istruzioni.
Chris si alzò e con una mossa repentina lo circondò, abbracciandolo. Max si irrigidì e fece un passo indietro.
In quel momento, pensai di aver appena fatto una grossa cazzata.
«Pensavo volessi sbarazzarti di me, ma a quanto pare era solo una mia falsa congettura. Se non fosse stato così, non ti saresti presentata. Ne sono felice» mormorò Chris.
Max annuì agitato.
Chris lasciò la presa e gli avvolse un braccio attorno ai fianchi. Continuò: «Non pensi sia ora di affrontare l’argomento e fare ciò che avevamo a lungo progettato?»
Max scosse la testa con circospezione e si liberò dalla presa. Con grande cautela, afferrò la chitarra e iniziò ad arrangiare Giochi Proibiti di Bach.
«Ti va di giocare un po’ prima?» chiese irrequieto Chris.
Scosse la testa e continuò il motivo. Chris alzò le mani in segno di resa con un’espressione delusa, ma divertita.
Max cercò di prendere tempo, come da piano. Suonò diversi brani. Poi convolse Chris e suonarono insieme con innocenza.
Chris sembrava non sospettare nulla. Mr. Dallas, te l’ho fatta, di nuovo!
Il piano era molto semplice: perdere tempo, senza combinare nulla né accennare parola. La durata di questi incontri privati aveva una durata, ma Chris non ne sapeva nulla. Bingo.
Stavo già cantando vittoria, quando a un tratto, Chris fermò la melodia e adagiò la chitarra sul pavimento. Poi con uno strattone, tolse a Max lo strumento e fece la stessa cosa.
Lo afferrò per il mento e si avvicinò piano. Max cercò di resistere, immobile. D’improvviso, senza alcun preavviso, Chris si avvicinò e lo baciò con forza. Sembrò penetrarlo con la lingua che andava in esplorazione.
«Spogliati, piccola troietta» accennò il bastardo. Che razza di stupidaggine stavo facendo? Come mi era venuto in mente, di vendicarmi di un pazzo psicopatico che voleva unicamente soddisfare i suoi schifosissimi comodi?! “Oddio, ti prego, lascialo!”
“No, no, NO!” Dopo questo, credevo che sarei stata picchiata a sangue. Non credevo l’avrebbe fatto realmente, ma avrei dovuto in ogni caso scontarmela con Max, dopo quello che stava passando per colpa mia.
Cercai di dargli un suggerimento all’auricolare, ma qualcosa andò storto. Il suo era spento, di conseguenza non sentì la mia istruzione.
Qualcosa cambiò. Max, lo spinse via bruscamente, in collera. E contemporaneamente, ironia della sorte, fuori scoppiò un fortissimo temporale, con tanto di lampi e tuoni. Chris lo fulminò in cagnesco e tentò nuovamente di avvicinarsi. «Sei splendidamente violenta, piccola.»
Max sembrò cambiare pensiero. Non capivo cosa voleva fare, ma il suo sguardo, seppur coperto dalla maschera di stoffa nera, sembrava mutato. Era furioso. L’avrebbe quasi ammazzato, fino a che non si fosse vendicato.
Si avvicinò a Chris e lo spinse sul divano. “Oddio, cos’ha intenzione di fare?” “Ti prego, qualsiasi cosa tu abbia in mente di fare, non farlo”
Poi si sedette a cavalcioni su di lui, e avvicinò il viso a quello di Chris. Quest’ultimo azzardò ad allungare le mani, prendendolo in viso. Ma Max gli afferrò le braccia e gliele legò dietro la schiena con una corda che saltava fuori dal nulla. Chris non poteva muoversi.
“Spiegami cosa cazzo stai facendo!” urlavo dentro di me, mentre assistevo alla scena orripilante, scandalosa, raccapricciante.
Il trans afferrò una bottiglia alla sua destra, posta sul tavolo in mogano. Tolse il tappo e gliela rovesciò sui capelli rossicci dell’altro. Chris sbottò furioso: «Cosa cazzo vuoi fare?»
-Cosa cazzo vuoi fare!- ripeteva dando di matto, la mia dea interiore.
Max iniziò a muoversi sul petto del rosso, lasciando fuoriuscire dei gemiti strozzati. Era una scena disgustosa, se solo pensavo al fatto che quella avrei dovuto essere io. TI.PREGO.FERMATI.PER.PIETÀ.
«E questo che vuoi che faccia?» gli urlò contro Max nella sua voce maschile. «Tu mi fai schifo! Non azzardarti mai più a toccare me o la mia amica» sbottò.
Poi si alzò e gli sfilò le scarpe. Tirò fuori un’altra corda e continuò a legarlo come un salame.
Mancavano cinque minuti alla fine del tempo. Ancora cinque minuti.
Continuò a rovesciare acqua, inzuppandogli i vestiti.
La lancetta dei secondi sembrava rallentare, senza pietà. -Ti prego, sbrigati!- imploravo dentro di me.
Max gli coprì il volto con una maglietta venuta fuori dal nulla. O era uno straccio? Poi con la chitarra, lo colpì nel petto, tre volte consecutive. Chris cercò di inarcarsi dal dolore, ma era stato immobilizzato. Non poteva muoversi, né vedere, né parlare.
Max si tolse la maschera e la gettò in terra disgustato. Poi prese a picchiarlo con una qualche specie di bastone. Chris urlò gutturale.
Non avrei mai creduto che la mia innocente vendetta sarebbe arrivata a questo punto. Era andata meglio del previsto. Molto molto meglio.
L’orologio segnava mezzanotte. Il tempo era finito.
Max venne verso di me colmo di rabbia. Mi guardò con gli occhi in fiamme e si intenerì di colpo. Mi abbracciò.
«Chloe, cosa ti stava per fare! Ti prego, non cacciarti più in situazioni simili» nella sua voce c’era una preoccupazione infinita. Annuii, implorando scusa col capo. Con le braccia mi stringeva forte ed io ero pietrificata dalla situazione, da tutto ciò che era capitato alla Shizuka. Chris era uno schifosissimo bastardo pervertito. Tutto ciò era divertente ma inquietante.
Avevo avuto la mia vendetta, ancora più amara di quanto avevo previsto. Mi sentivo in colpa per Max, dopo cosa aveva dovuto affrontare a causa mia. Ma dopo poco tempo, iniziammo a ridere e a scherzarci sopra.

Erano passati all’incirca tre mesi. Ero con la mia amica Anna, in giro per Milano. Stavamo passeggiando in prossimità del corso, di fronte il Jack.
Camminavamo spensierate, scherzando sulla routine quotidiana.
A un tratto, senza accorgercene vedemmo Chris. Ce lo ritrovammo dinanzi come un fantasma. Mi guardò sorridente e io contraccambiai esitante, senza capire cosa volesse comunicarmi. Si avvicinò a me.
«Chloe, quanto tempo! Scusa, se non ho più dato notizie di me, ma è successo un casino! Ero venuto a trovarti perché volevo andare al sodo, ma per l’alcool probabilmente, ho messo la crocetta su un’altra ballerina, che poi si è rivelata un trans e mi ha aggredito. Non ci capivo più niente. È stata un’esperienza orribile, scusa»
“Crocetta sbagliata?” Non pensavo che avrebbe seriamente creduto alla scusa più assurda, elaborata con Hina per chiudere in bellezza.
Io ed Anna ci scambiammo un’occhiata d’intesa e restammo in silenzio per qualche istante. Poi scoppiammo in una risata fragorosa e scomposta, davanti la “vittima”. Era davvero un’imbecille psicopatico. Un pazzo pervertito dormiente.
Non aveva ancora capito nulla. Non gli era minimamente passato per la mente che era stato tutto un piano di vendetta. Forse, doveva anche essersi fatto male, ma dopotutto era stato lui stesso a far imbestialire Max. Non lo biasimavo affatto.
«Perché ridete? Non è stata una bella esperienza.» cercò di insistere ingenuamente. Le nostre risate diventarono ancor più estroverse. Scossi il capo in preda alla scena assurda.
Anna gli diede due leggere botte sulla guancia col palmo. «Sei davvero tonto!» disse.
«Un’imbecille davvero poco perspicace!» replicai. Ci guardò con un’espressione indecifrabile, immobile sul ciglio della strada.
Girammo i tacchi senza parole, lasciandolo lì, nella sua grossa figura, con tutta la folla che assisteva tra le risate.
Era finita. L’avevo smerdato nel modo più ridicolo possibile ed impossibile. La mia grandiosa vendetta si era compiuta in grande stile.
Anche se la situazione, per quanto possa essere stata inquietante, è mutata in vittoria.
Dovete semplicemente credere nelle vostre forze e nelle vostre aspirazioni, se avete intenzione di compiere una qualche vendetta.
Perciò ragazze, come ho già detto, tutti gli uomini papabili o sono gay o non hanno faccia. O al massimo, sono già impegnati. Tenetelo bene a mente.
I maniaci non sono altro che psicopatici idioti e leccapiedi. Fanno unicamente ciò che gli è comodo. Non sperate mai di poter cambiare il loro animo. Mai, mai.
Piuttosto, dateli una bella lezione. Il mondo ne ha bisogno e vi ringrazierà.
E voi, bambini, mi raccomando, crescete prima di fare cazzate di questo calibro. Date ascolto a mamma e papà e mangiate tante zucchine, carote o wurstel. É uguale.

Se diventate gay, tanto meglio.<3
 



END
 

 

Note: Bene, che posso dire, vi ringrazio molto per aver letto la storia. Verso la fine ho voluto scherzare un po', cercando di essere sarcastica, ma ciò che dovete tenere ben a mente, è che nella realtà queste non sono cose da prendere alla leggera :/ purtroppo. Quindi fate attenzione. Per il resto, grazie a tutti :)
-SharonLee





  

  
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