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Autore: daemonia_    24/07/2013    9 recensioni
Cosa succederebbe se i libri della mitica Suzanne Collins diventassero realtà?
Se tra una manciata d'anni la terra fosse divisa in dodici distretti nei quali sono stati riuniti gli unici fortunati,o sfortunati dipende dai punti di vista,ancora in vita dopo le esplosioni provocate da armi nucleari del sistema britannico dove ora si trova la sede di tutto la "Capitol city" chiamiamola così.
e se quegli unici fortunati siano ancora troppi da "sfamare"? cosa si inventerebbe Londra? E qui prendono vita gli Hunger Games.
Se esistesse veramente il ragazzo del pane?
Se esistesse veramente la ragazza del fuoco?
Bhe che altro dire?
FELICI HUNGER GAMES! E POSSA LA FORTUNA ESSERE SEMPRE A VOSTRO FAVORE!
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Violenza
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Chapter three 



Veniamo scortati da un gruppo di pacificatori attraverso il portone del Palazzo di Giustizia.

Vedo tre di loro spingere Niall dalla parte opposta alla mia, mentre i tre dietro di me m’incitano ad entrare in una stanza. Una volta varcata la soglia mi guardo intorno, ansiosa.

Improvvisamente sento scattare la serratura, mi giro allarmata e corro verso la porta afferrando la maniglia cercando di aprire, senza successo.

Ci rinuncio e riprendo a guardarmi intorno: è un posto molto lussuoso, divani di velluto rosso, grandi tappeti, penso persiani, non me ne intendo molto, ma il sindaco ne aveva uno quasi uguale in casa sua e una volta lo macchiai con dell’olio mentre io ed Ally, la figlia del sindaco, ”giocavamo”.

Mi dirigo verso il divano e mi ci siedo, accarezzo con la mano sinistra il tessuto setoso, quasi ipnotizzata da quel colore così forte e quella stoffa così delicata sotto il mio tocco.

Sento il fermo della porta scattare e io quasi d’istinto salto in piedi. Dalla porta vedo spuntare una testolina bionda e poi delle manine delicate, Lily! Corre verso di me e mi abbraccia forte, la prendo in braccio e le faccio fare una giravolta mentre le tengo la testa. –Come stai?- chiedo impaziente e impaurita che qualche pacificatore le abbia messo le mani addosso.

–Sto bene Faith, sto bene- mi risponde singhiozzante e con gli occhi lucidi.

Sento il cuore stretto in una morsa d’angoscia, la paura di non rivederla mi fa tremare le mani e mi mozza il respiro, ma cerco di mantenere il controllo.

Non posso far a meno di stringerla di nuovo forte al petto, e lei mi circonda il collo con le sue esili braccia. Le do un rapido bacio sulla guancia e la stacco da me. Mi volto verso mia madre, che sta in piedi di fronte a noi, ancora scossa.

Mi avvicino a lei e le cingo le spalle con le braccia, sento la mia spalla sinistra umida e capisco che sta piangendo.

–Mamma no! Guardami- lei non mi dà retta e tiene lo sguardo basso.

–Guardami mamma!- le ordino. Lei punta finalmente i suoi occhi verdi nei miei, il lucido delle lacrime fa risplendere quel colore già cristallino di suo; io invece ho preso gli occhi di mio padre, grigi, con qualche venatura rossa, occhi da Giacimento.

La abbraccio di nuovo e le sussurro all’orecchio: –ascoltami bene, Lily non deve fare nessuna tessera, chiaro? Enea vi porterà la selvaggina di cui avete bisogno e Leila vi darà il formaggio della sua capra, hai capito?- la vedo annuire, non convinta.

–Devi essere forte, ok? Non per me, ma per Lily. Non puoi cadere di nuovo.- tira su con il naso e stavolta annuisce con vigore.

–Bene- mi avvicino nuovamente a Lily e le dico: –ascoltami bene, continua ad andare a scuola e non perderti nessuna lezione, ok?- annuisce anche lei e si stropiccia gli occhi con la mano sinistra.

-Faith, io volevo darti questa, l’ho trovata stamattina vicino ad un sasso- mi porge una spilla, presumo d’oro, che raffigura un uccello trafitto da una freccia, rinchiuso in un cerchio.

–Prendila, ti porterà fortuna- annuisco, le sorrido e la infilo nella tasca del giacchino.

Lei e la mamma si avvicinano a me e mi abbracciano.

Non ho il tempo di ricambiare che la porta si spalanca e entrano due pacificatori. –Il tempo è terminato- ci avvisano.

Mia madre e Lily escono e si chiudono la porta alle spalle. Bene, di nuovo sola. Non ho nemmeno il tempo di risedermi che la porta si spalanca ancora, ma questa volta è Enea.

Gli corro incontro saltandogli in braccio, lui mi afferra per la vita e si attacca a me. Rimaniamo così per vari secondi, fin quando lui non si allontana da me.

Faith, ascoltami, devi riuscire ad accalappiarti un arco, e se puoi pure un coltello.- lo guardo negli occhi. – Non sempre mettono a disposizione degli archi.- rispondo, abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.

–Bene, vuol dire che troverai della fottuta legna e te ne costruirai uno!- sbotta.

Arretro di due passi, spaventata dal suo tono di voce, e sospira. –Scusami Faith, ma non riesco proprio a pensare di perderti... Ricorda, tutto quello che devi fare è uccidere, non è difficile, lo hai già fatto.- sgrano gli occhi.

–Enea! Ho ucciso animali, non persone!- 

 
-E che differenza fa?! Il principio è lo stesso!- annuisco, constando che ha ragione.

Due pacificatori entrano scortando fuori Enea.

- Per favore Enea, bada alla mia famiglia!- urlo prima che i pacificatori chiudano la porta.

Inizio a camminare, nervosa, per la stanza.

Non devo piangere.

Non devo piangere.

Non devo piangere, non devo dare l’impressione di una debole, o sarò già morta nel giro di ventiquattr'ore.

Una volta finite le visite, Cara entra in stanza con un pacificatore alle calcagna e mi avvisa che dobbiamo dirigerci verso l’auto.

Non vuole far tardi e di conseguenza rompere la tabella di marcia. Lei e le sue manie di perfezione…

Mi prende per un braccio e ci dirigiamo all’esterno del Palazzo di Giustizia.

Non vedo Niall e la cosa mi preoccupa, non voglio passare il viaggio da sola.

Entro in macchina e aspetto Cara, impaziente. Dopo un paio di minuti entra pure lei e inizia a ciarlare, io mi limito ad annuire e scuotere la testa, non ho per niente voglia di parlare.

Il viaggio dura sì e no una mezz'ora scarsa.

Una volta arrivati al treno la macchina accosta accanto a uno dei tanti gruppi di giornalisti.

Io e Cara scendiamo dall’auto e subito le telecamere puntano sul mio viso; ho fatto bene a non piangere.

Non lascio trasparire nessuna emozione, mi limito a voltarmi verso Cara e noto che di fronte a me c’è un Niall piuttosto mal messo.

Lui ha pianto, ma a quanto pare non tenta nemmeno di nasconderlo.

E' forse questa la sua strategia? Apparire debole? Scaccio via questo pensiero, lui non è mai stato un tipo maligno.

Cara ci spinge sul treno e una volta saliti noto che è addirittura più lussuoso della stanza al Palazzo di Giustizia.

Il treno inizia a muoversi lentamente.

Ognuno di noi ha il proprio appartamento privato. Cara mi avvisa che tra un’ora ci sarà la cena e che devo essere pronta, la caccio dicendole che vorrei darmi una rinfrescata, lei annuisce comprensiva e si allontana.

Chiudo la porta e scivolo a terra. Adesso posso permettermi di piangere.

Mi rannicchio su me stessa e piango, il calore delle mie braccia mi conforta. Passo un buon quarto d’ora a piangere poi mi alzo e mi dirigo verso la doccia, mi tolgo il vestito lilla e faccio una bagno bollente.

Non ho mai fatto una doccia prima. Mi rivesto con alcuni dei vestiti che ci sono a disposizione e cerco la spilla di Lily.

La trovo e la studio per bene rigirandomela fra le dita, e all’improvviso riconosco il volatile. E' una Menura Novaehollandiae o comunemente conosciuto come uccello lira o ghiandaia imitatrice.Sono animali parecchio grandi e notevolmente veloci.

Fisso la spilla alla camicia e mi dirigo verso alla sala da pranzo.

Appena entrata vedo una tavola imbandita con i cibi più strani che abbia mai visto. Noto che anche Niall è seduto ad aspettarci, non ha toccato cibo a giudicare dal piatto vuoto e pulito.


NIALL'S P.O.V.


Una volta entrato nella stanza mi guardo attorno spaesato, non ho mai visto tanto lusso in vita mia.

Tocco le tende color oro, morbide e lisce sotto i polpastrelli. Sento la serratura della porta scattare e mi giro di riflesso.

Vedo la testa di Joshua fare capolino, gli sorrido veramente contento di vederlo. –Joshua!- urlo e lui mi corre incontro saltandomi addosso.

-non andare Niall ti prego, non andare, resta qui con me a giocare con le biglie.- mi sussurra all’orecchio destro, lo stacco dal petto per guardarlo negli occhi.

-Joshua, devi promettermi una cosa...- lo vedo annuire stancamente.

–Se io non ritorno sta' accanto alla mamma e proteggila da papà. Promettimelo Joshua.- vedo la speranza spegnersi nei suoi occhi. –Che vuol dire “se non ritorno” ? Niall tu DEVI ritornare! Io non posso stare da solo, e poi non sono abbastanza grande da difendere mamma da papà, lo sai...- sussurra mordendosi il labbro e guardando da un’altra parte.

E’ spaventato. Mi avvicino e lo tiro per poi stringerlo al petto. –Ascoltami Joshua, sei forte e lo sai. Stai vicino a mamma difendila da lui.- mi rivolge lo sguardo, uno sguardo colmo di paura, ma annuisce per poi torturarsi le dita intrecciandole fra loro e sciogliendole.

Vedo una lacrima scivolare dai suoi occhi, poi una seconda, una terza ed infine scoppia in un pianto silenzioso, si avvicina a me e chiude le braccia intorno al mio collo.

–Niall... sei il mio fratellone... ti voglio tanto bene.-

Non resisto, non ce la posso fare, la gola mi brucia da impazzire, gli occhi pizzicano, non posso fingere di stare bene.

Oh, al diavolo l’essere uomo, lo stringo forte e piango.

–Lo so piccolo, lo so e te ne voglio anche io.- Un pacificatore entra annunciando che il tempo è finito.

–no Niall, per favore NO!- Joshua si attacca a me e io non posso far altro che tenerlo stretto. Entra un secondo pacificatore, li vedo avvicinarsi a noi, mi abbasso e con una presa ferrea lo attacco a me e gli sussurro: –Joshua ricordati di protegger

e mamma.- I due lo prendono per gli avambracci e lo staccano in modo rude da me, allontanandolo.

–Joshua non piangere, ricorda che ti voglio bene!- Gli urlo.

–NO NIALL, NO! NON ANDARE TI PREGO! RESTA CON ME!- abbasso al testa, oramai completamente bagnata da lacrime amare.

La rialzo un momento prima che il pacificatore chiuda la porta e lo guardo, lui guarda me.

–Ti voglio bene Joshua.- mimo con le labbra, incapace di parlare.

Sappiamo entrambi che questa sarà l’ultima volta che ci vedremo.

Cinque minuti dopo un pacificatore entra in stanza e mi prende per il braccio, tirandomi fuori.

–Hey! Ma che diamine.. Cicciobello, almeno spiegami dove diamine andiamo!- Alla parola “cicciobello” mi fulmina con lo sguardo e io mi ammutolisco all’istante pentendomi amaramente di averlo preso in giro.

–Mi è stato ordinato di scortarti fino all’auto che ti porterà al treno per arrivare a Londra.- Annuisco e mi lascio trascinare.

Vengo scortato fuori dal Palazzo di Giustizia e il pacificatore si ferma facendomi cenno di entrare sull’auto.

Non vedo Faith e sinceramente quel “ti” inizia a preoccuparmi.

-Dov’è la ragazza che era con me?- domando.

Mi rivolge un’occhiataccia e capisco che non devo dire niente, così mi limito ad salire sull’auto.

Mi guardo intorno aspettando di scorgere un’altra auto, ma niente. Inizio a preoccuparmi ma cerco di stare calmo.

Ho ancora gli occhi gonfi ed arrossati.Guardo l’autista filare dritto e cerco di distrarmi e pensare ad altro, ma non ci riesco, il pianto di mio fratello continua a farsi spazio nella mia mente.

Serro gli occhi cercando di evitarlo ma è più forte di me e gli occhi ricominciano a pizzicare, la vista inizia ad appannarsi e di lì a poco mi ritrovo col volto inondato di lacrime. Continuo a piangere ininterrottamente per una buona mezz'ora.

L’auto si ferma e capisco che siamo arrivati al treno, così tiro su con il naso e mi asciugo le lacrime con la manica della camicia, mi “spazzolo” i capelli con le  mani cercando di essere perlomeno presentabile ma non serve a niente.

Sospiro ed esco dall’auto. Di fronte a me vedo Faith che scende dall’auto e una piccola scintilla di gioia si propaga dentro di me riscaldandomi. Cara si avvicina a me e mi prende per il braccio, poi si volta verso Faith.

–Su cara, non abbiamo mica tutto il giorno!- Faith sembra risvegliarsi e si avvicina a noi.

 Ci spinge verso il treno per poi farci salire, gli sportelli si chiudono alle nostre spalle e il treno inizia a muoversi.

Cara ci fa presente che ci sono due appartamenti privati, uno ognuno di noi.

Faith sparisce verso il suo, non mi resta che andare nel mio. Entro in camera e guardo in giro, trovo il bagno, lo guardo estasiato. In questo momento una doccia calda non mi farebbe male.

Mi spoglio e mi butto sotto il getto dell’acqua. Nel nostro distretto nessuno ha mai fatto una doccia, tanto meno con acqua calda, almeno che tu non abbia la voglia di scaldare venti pentole di acqua.

Esco e mi asciugo, vado in camera da letto per cercare qualcosa di pulito da mettere; se non mi sbaglio Cara ha accennato a vestiti puliti. Apro tutti i cassetti o ante che siano finché non trovo ciò che mi serve.

Esco dalla camera e vedo un Dusjan sdraiato a terra che ronfa, mi avvicino e con mio grande orrore percepisco la puzza di alcolici mista a vomito e non so cos'altro. Cerco di svegliarlo scuotendolo ma niente, così ci rinuncio.

Cerco la sala pranzo o perlomeno qualcuno, e dopo aver girato quasi cinque carrozze trovo la sala pranzo e alcuni camerieri che aspettano.

Mi avvicino ad uno di loro e chiedo se magari potrebbero aiutare Dusjan, lo vedo annuire e sparire per il corridoio con una brocca d’acqua.

Faccio spallucce e mi siedo a tavola constatando di essere solo.

Osservo i vari piatti piuttosto strani, non ho il tempo di capire da cosa siano composti che spuntano Cara e Faith.

Dio, è stupenda..

–Beh? Dov’è Dusjan?- mi domanda Cara.

Sposto lo sguardo da Faith a Cara e viceversa. –Uhm, l’ultima volta che l’ho visto era steso per terra dormiente in balia degli alcolici.- Cara schiocca la lingua in segno di disappunto e si siede invitando Faith a fare lo stesso.

Mi sposto un po’ per farle spazio, anche se preferirei di gran lunga rimanerle attaccato, ma dettagli.

La cena prosegue tra varie portate, discorsi sui tributi degli anni passati, battute da parte di Cara, dato che a quanto pare l’unica ad essere di buon’umore qui è lei.

A fine serata Cara decide di accendere la TV e vedere la sintesi delle mietiture in tutti gli altri distretti.

Una dopo l’altra vediamo le chiamate dei nomi, l’offrirsi dei volontari o più semplicemente la loro assenza. Scruto i volti dei nostri rivali: una ragazza dalla faccia volpina con capelli lunghi e neri dal distretto 5. Una dodicenne scura dal distretto 11, un ragazzo senza un piede dal distretto 10. E infine il nostro distretto, il 12, la sorella di Faith che viene chiamata, lei che corre in avanti e spinge Lilian dietro di lei mentre urla per offrirsi volontaria, il ragazzo che le stacca Lilian dalla schiena ed infine Cara che estrae il nome di mio fratello, io che corro verso di lui urlando disperato e corro verso il palco per offrirmi volontario.

Tagliano la trasmissione sull’inno ed il programma si conclude. –Il vostro mentore ha molto da imparare su come si ci comporta in una trasmissione in diretta TV-

 scoppio a ridere –era ubriaco- cerco di difenderlo ma con scarsi risultati.

Cara sbuffa e mi liquida con un semplice –è ubriaco tutti gli anni- poi si alza, annuncia di essere stanca e scompare nel corridoio.

Mi volto verso Faith e faccio spallucce ridendo, lei mi sorride di riamando.

Quant’è bella..

–Sei stanca?- le domando.

Scuote la testa –Oh be, che ti va di fare?- la vedo mordersi il labbro pensierosa.

–Non saprei, potremmo parlare, ma non qui, fa freddo.- annuisco.

–E dove andiamo?- si guarda intorno e fa spallucce.

–Non so, andiamo in camera tua?- annuisco e le dico di seguirmi.

Attraversiamo un corridoio lungo e stretto e alla fine arriviamo alla porta della mia camera.

La apro e mi sposto leggermente di lato permettendole di farla passare, Lei mi sorride ed entra, chiudo la porta e mi avvicino a lei.

–Sai che se Cara ci trova qui,insiem, è finita.- lei mi guarda con un punto interrogativo stampato in faccia

–Oh beh sai com’è, noi non dovremmo stare nella stessa camera.- le spiego in imbarazzo, penso di essere arrossito, dai Niall stai facendo la figura del coglione.

Lei fa spallucce per l'ennesima volta e si avvicina al letto.

–Loquace la ragazza.- sussurro.

–Come?- oh Dio, fa che non mi abbia sentito.

-No niente, pensavo che forse dovrebbero alzare i, beh i cosi– lei ride, come mi piace la sua risata...

–I riscaldamenti Horan?- mi gratto la nuca imbarazzato.

–Sì, quelli.- lei annuisce e si sdraia. -Beh? Vieni o resti lì?- sgrano gli occhi –Come? Cioè nello stesso letto?– lei ride ancora.

–Qual è il problema? Possiamo no?- annuisco e mi avvicino al letto, salgo e mi siedo.

–Allora... di che vuoi parlare?- lei mi guarda. –Sinceramente non lo so...- Restiamo in silenzio per un bel po'.

–Forse è meglio se vado adesso- dice alzandosi ed andando verso la porta. Annuisco e mi alzo con lei per accompagnarla, apre la porta, o almeno ci prova dato che a quanto pare è chiusa.

Si gira verso di me spaventata. –E ora?- non so che dirle.

–E ora aspettiamo che le aprano.- mi guarda come se avessi detto chissà che.

–Ti rendi conto che non le riapriranno finché non sarà mattina?- la guardo shockato.

–Cosa? No, oddio Cara ci uccide, merda!- tento di aprire la porta ma è serrata, guardo Faith.

–Secondo me è meglio dormire.- annuisce e ci dirigiamo verso il letto, lei guarda me, io guardo lei.

–Beh che c’è?- sbuffa. –Niall girati, devo spogliarmi!- arrossisco.

–Sì scusa, scusa.- mi volto e aspetto, sento il rumore delle coperte che si scostano.

–Okay puoi girarti- mi volto e la trovo già sotto al piumone, mi sfilo la maglia e la poggio sulla sedia, passo alla cinta dei pantaloni quando mi ricordo di Faith. –Ehm vuoi che vada in bagno?- la vedo rossa in viso che cerca di guardare il soffitto. –No no, fai pure, non guardo.- ridacchio e continuo a spogliarmi, rimango in boxer e mi infilo di corsa sotto al piumone. Do la buonanotte a Faith e mi giro.

Non passano nemmeno cinque minuti che lei picchietta l’indice sulla mia spalla, mi volto verso di lei e la vedo intenta a torturarsi il labbro.

–Ehm, ti arrabbi se ti chiedo di abbracciarmi?- la guardo bene, mi strofino gli occhi con la mano, la guardo di nuovo. -Okay ti arrabbi.- sbuffa.

–No no, non mi arrabbio, sto solo cercando di capire se sogno o sono sveglio.- lei sorride. –Sei sveglio Niall, allora? Mi abbracci, sto congelando.- annuisco e mi avvicino a lei, passo il braccio sulla sua vita e l’attiro a me.

Le do un bacio in fronte –Buonanotte Faith.- Lei mette la sua mano nella mia.

–'notte Niall.- 

 

La miglior notte della mia vita. 
Peccato che tutto questo finirà con la morte di uno dei due…

 

 

 

 

 

 

 

 

SALVE PEOPLEEE

OK innanzi tutto mi scuso per l'eeenorme

ritardo çç,  ho cercato di farlo più lungo

e ho perso più tempo,  sorratemi 

davvero çç aniway passiamo

ai ringraziamenti ouo.

Notta: Allora bellissima, intanto ti ringrazio per la GRANDE pasienza che hai çç

ti ringrazio taantissimo per quello che fai e ti sono debitrice di tutto lol.

Much Love <3

 

 

Sbabam: bhe ciao bellissima, allora ti dico che comunque se vuoi io 

i libri online li ho ouo, mi manca l'ultimo çç ma penso di 

potertelo scannerizzare ouo.comunque grazie ancora per la

recensione fjdher spero di non averti deluso çç

Much Love pure a te ouo <3

 

 

GraceMcMoon:scieo tessorro, ok ti saluto normalmente, ciao bella.

allora ringrazio pure te per la recensione njdghfvb  e

sono contenta di non averti deluso, spero nemmeno 

con questo capitolo çç. comunque si lo so, ma ci vedevo

bene Niall nell aparte di peeta ouo. Comunque penso che 

gli altri ci saranno dai 75° Hunger Games ouo, basta non parlo più.

Basta much love çç

TI LOVVO SISTAH OuO (così va meglio HAHAH)

 

 

Zainjuliet: ciao ciccia dfighe grazie per la recensione **

ti menziono pure qui, sentiti FAMOUS lol.

Comunque ma alla fine la tua amica ha letto la ff? 

HAHAH, va be uhm che dovevo dirti?

ah si scusami se non sono passata çç vado a leggere la tua <3 

Con Amore Daemonia _

 

 

 

HO FINITOOOOOOOOO YEAH HAHAH ALLA PROSSIMA RAGAZZE <3

  
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