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Autore: thenightsonfire    28/07/2013    14 recensioni
Una zuffa, una Caposcuola che non ne può più e cinquanta punti in meno a Serpeverde.
« Sai » mormorò, rompendo per un attimo il bacio, « non mi piace quando fai così. »
« Sai » disse lui in risposta, « a me non piace quando mi ordini di fare silenzio, esattamente come hai fatto prima. Però non possiamo avere tutto nella vita. »
« Dovrei metterti in punizione » borbottò Rose, appoggiando la fronte su quella di Scorpius.
Scorpius ghignò e avvicinò le labbra all'orecchio della Grifondoro. « Ha ragione Nott. Se sei tu a controllarmi, potrebbe pure finire col piacermi. »
Rose arrossì, imbarazzata. « Dovresti
sul serio stare zitto. »
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Fifty points from Slytherin.”

 

 

 

« Cinquanta punti in meno a Serpeverde. »

« Fammi il piacere, Weasley. Sai benissimo che non puoi togliere punti ad un Caposcuola. »

Il sopracciglio destro di Rose saettò istantaneamente verso l'alto. Poi sorrise candidamente, si voltò verso Warrington e indicò la sua camicia con un cenno del mento. « Warrington, hai la camicia fuori posto » gli fece notare. Il sorriso zuccherino si allargò mentre tornava a guardare Malfoy. « Credo che questo valga almeno trenta punti in meno a Serpeverde. Ah, e altri venti perché non porta la cravatta. »

Un coro di esclamazioni oltraggiate ed imprecazioni si levò dal gruppo di Serpeverde. Warrington, in particolare, strepitò una serie di parolacce che avrebbero fatto venire i capelli bianchi persino ad un frequentatore abituale della Testa di Porco. Malfoy si limitò a socchiudere gli occhi grigi, lanciando alla ragazza uno sguardo gelido come il ghiaccio che, se solo fosse stata un'altra persona – una persona meno orgogliosa, più incline a farsi intimorire –, l'avrebbe trafitta come la lama di un coltello.

Dall'altra parte del corridoio, esplosioni di gaudio invasero l'aere dal punto dove un folto gruppo di Grifondoro, accorsi in soccorso di Fred Weasley, ora occhieggiava alla Casa rivale con sorrisetti di scherno.

« Ben ti sta, Malfoy » fece Hugo Weasley. « Vediamo se la prossima volta attaccherai di nuovo briga con... »

« Cinquanta punti in meno a Grifondoro » sentenziò Rose con sorpresa di tutti i presenti. « E una lettera a mamma per te, Hugo, se non la smetti adesso. »

A questo punto venne fuori che i Grifondoro sapevano imprecare tanto quanto i Serpeverde, se non, persino, con più enfasi. Di certo con più aggressività e con sfoggio d'espressioni facciali oltraggiate degne di primedonne e attrici di teatro affermate. Fred allargò le braccia, l'espressione tradita, come a dire “ma perché?”; Hugo arrossì furiosamente in zona orecchie, ma si morse la lingua ed evitò di ribattere (Rose si trattenne dal sorridere: la minaccia del “mamma lo verrà a sapere” funzionava sempre).

Rose decise di fare una prova. « Va bene, va bene, facciamo una prova » fece alla fine, facendo loro cenno di calmarsi. « Allora, ditemi: chi ha cominciato? »

« Malfoy! » rispose prontamente Fred, sicuro. « Ha affatturato Ben! »

Gli altri gli diedero man forte, in particolare il suddetto ragazzo, che illustrò accoratamente e con dovizia di particolari quanto i Serpeverde fossero bugiardi, infidi, vigliacchi ed eccetera, eccetera, eccetera. Rose alzò gli occhi al cielo e si voltò verso il gruppo di Serpeverde. « Chi ha cominciato? »

« Weasley si è inventato che ho affatturato Jordan » rispose Malfoy senza batter ciglio.

La Caposcuola si trattenne dal sospirare. Come volevasi dimostrare.

Al contrario degli altri Serpeverde, Malfoy continuava a non scomporsi minimamente. Rose notò che aveva un grosso livido sullo zigomo che non sembrava affatto conseguenza di uno Schiantesimo, e si accigliò. Si erano azzuffati alla Babbana? Quando lei era arrivata a separare i due schieramenti, dopo essere stata opportunamente chiamata da un primino Tassorosso, i due erano già stati divisi. Fred, però – e gli lanciò un'occhiata più attenta – aveva soltanto la camicia sgualcita, e quello poteva benissimo essere il risultato di un semplice duello magico.

« Fred, gli hai dato un pugno in faccia? » domandò, a bocca aperta.

Fred non si scompose, ma non negò neppure. Alla fine borbottò: « Se lo meritava ».

« Evidentemente » disse Malfoy, mellifluo, « è così mediocre con la bacchetta da dover ricorrere a maniere da villani. »

Fred scattò. « Io con le tue maniere da villani mi ci pulisco il— »

« BENE COSÌ! » tuonò Rose, puntando la bacchetta contro il cugino e gli altri ragazzi della sua stessa casa. Non ne poteva più. Dannati adolescenti maschi e le loro eccessive dosi di testosterone in corpo. Quando si furono acquietati, abbassò la bacchetta e si massaggiò le tempie. « Malfoy, Fred, zitti entrambi, e subito. Vi voglio tutti nei propri Dormitori, e non voglio sentire un'altra sola parola da nessuna delle due parti » ordinò, asciutta. Scoccò uno sguardo ai Serpeverde. « Tutti tranne Malfoy » puntualizzò.

Ignorò alcuni commenti da parte velenosi da parte delle divise rosso-oro, qualche cupo «traditrice» che le fece venire voglia di lanciare loro un Incantesimo Gambemolli da manuale e l'occhiataccia offesa di suo fratello Hugo. I Serpeverde si diressero velocemente verso i sotterranei, senza tentare neppure di nascondere la soddisfazione di vedere Rose Weasley togliere cinquanta punti anche alla sua stessa Casa, ghigni e sorrisi di scherno ben stampati sui loro volti. Nott, che fino ad allora era rimasto in silenzio, ad osservare in disparte la scena, sussurrò qualcosa all'orecchio di Malfoy, che annuì a sua volta. Erano rimasti solo loro tre, e il modo in cui le labbra di quest'ultimo tremarono per un attimo tradì il sorriso che stava cercando di trattenere.

« Weasley » le fece cenno allora Nott, con un inchino irridente. « Ti raccomando di non essere troppo dura con la tua punizione. Non sia mai che finisca col piacergli. »

Rose si impose di non arrossire. Sbuffò, annoiata. « Va' a lavarti la bocca, Nott. »

« Ci penserò su » rispose lui. Le fece l'occhiolino. « Anche perché purtroppo io non potrò utilizzarla in modi più interessanti nella prossima mezzora. »

Scorpius ghignò. La risata di Nott davanti al rossore furioso di Rose si perse nel silenzio del corridoio mentre lui svoltava l'angolo e scompariva dalla loro vista; lei si voltò verso Scorpius, palesemente scocciata.

« Gliel'hai detto, vero? » brontolò.

« È il mio migliore amico » rispose Malfoy con semplicità, facendo un passo avanti. A dividerli c'erano meno di tre metri.

« Anche mio cugino Albus lo è » ribatté lei, infilando la bacchetta in una tasca del mantello, « ma non glielo andrò a dire quando sarò tornata in Dormitorio. »

Scorpius si avvicinò ancora. Adesso erano faccia a faccia, lui con le mani in tasca, lei con le braccia conserte. « Questo perché la differenza tra Nott e tuo cugino è che quest'ultimo tenterebbe, come dire... » Finse di pensarci su. « Ah, giusto: di uccidermi. »

« Dovresti tenere a bada la tua tendenza all'iperbole » fece lei, inarcando un sopracciglio.

Scorpius sorrise e le afferrò i polsi, portando così le mani della ragazza a posarsi sui suoi fianchi. « E tu » soffiò, « dovresti tenere a bada quella mandria insopportabile dei tuoi cugini. Ma non sempre possiamo ottenere tutto ciò che desideriamo, no? »

Non sempre, no; Rose si rese però conto che almeno per il momento lei aveva tutto ciò che voleva: Scorpius, solo, con lei. Questo non l'avrebbe mai, mai detto ad alta voce – e di certo non a lui.

« Chi ha cominciato davvero? » domandò invece.

Le mani di Scorpius le carezzarono piano i fianchi magri. Il grigio chiaro dei suoi occhi non tradì una sola traccia di rimorso mentre ammetteva: « Potrei aver lanciato davvero un Tarantallegra su Jordan ». Anzi, tirò fuori un sorrisetto divertito al ricordo.

Rose impiegò qualche secondo per digerire bene la scoperta. « Hai sul serio cominciato tu? » esclamò alla fine, sbalordita. Gli puntò un dito sul petto con fare accusatorio, socchiudendo gli occhi. « Ho tolto cinquanta, e dico cinquanta, punti a Grifondoro basandomi sui miei pregiudizi sul temperamento di Fred, e tu ora mi dici che... »

« Ci ha provato con te » disse solamente lui.

Rose si zittì, sbattendo confusa le palpebre. « Fred cosa? » fece, schifata.

Scorpius alzò gli occhi al cielo. « Per essere la strega più brillante che conosca sei anche la più tonta » si lamentò, sospirando. « Non tuo cugino. Jordan. Jordan ci ha provato con te. Ieri sera ti ha chiesto di andare ad Hogsmeade con lui, mi pare. Tuo cugino si è solamente messo in mezzo. »

Rose, che aveva deciso di ignorare sia il complimento sia l'insulto che il Serpeverde era riuscito a rivolgerle in meno di una frase, avrebbe tanto voluto sbattersi una mano sulla fronte. Per Jordan? Scorpius aveva scatenato una zuffa, finita in una rissa alla babbana, perché Jordan le aveva chiesto di uscire? Lui, lo Scorpius che non si lasciava scomporre da nulla?

« Ma io gli ho detto di no » rispose, disarmata.

« Sì, be'... » fece lui come se nulla fosse. « Anche io gli ho detto no. A modo mio. »

Prima che lei potesse ribattere, piccata, che non serviva che si comportasse come un Troll geloso della sua bistecca per dimostrare che teneva a lei, Scorpius le prese dolcemente il mento e si chinò, baciandola e bloccando così sul nascere ogni lamentele. Rose sospirò mentalmente: sapeva che, così, avrebbe perso ogni battaglia.

« Sai » mormorò, rompendo per un attimo il bacio, « non mi piace quando fai così. »

« Sai » disse lui in risposta, « a me non piace quando mi ordini di fare silenzio, esattamente come hai fatto prima. Però non possiamo avere tutto nella vita. »

« Dovrei metterti in punizione » borbottò Rose, appoggiando la fronte su quella di Scorpius.

Scorpius ghignò e avvicinò le labbra all'orecchio della Grifondoro. « Ha ragione Nott. Se sei tu a controllarmi, potrebbe pure finire col piacermi. »

Rose arrossì, imbarazzata. « Dovresti sul serio stare zitto. »

« Convincimi » sussurrò lui a pochi centimetri dalle sue labbra.

Rose annullò la distanza che li separava e tornò a baciarlo, chiudendo gli occhi, beandosi della sensazione delle braccia di Scorpius che la stringevano a sé.

L'idea di punire qualcuno per molto, molto tempo non le era mai sembrata così gradevole.

 

 

Primo tentativo con la ScorpiusxRose, visto che sono una fan convinta della LilyxScorpius, scritta più come una sfida contro me stessa che per altro. In realtà, avevo promesso a qualcuno, tempo fa, che avrei provato a scriverne una quando ne avessi avuto l'ispirazione; ieri sera è successo e, be'... ecco qua. Spero vi sia piaciuta, e sappiate una recensione al giorno toglie il medico di torno (dai, vi sto convincendo. Ammettete che vi sto convincendo, su)!

Un bacio e un zuccotto di zucca,

Carme.

   
 
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