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Autore: TheHeartIsALonelyHunter    29/07/2013    3 recensioni
Fred Weasley ha sempre pensato che il color viola le donerebbe moltissimo.
[Questa storia ha partecipato al contest "Il testamento dei Libri-Citazioni che restano" indetto da Lui_LucyHP sul forum di EFP e si è classificata prima vincendo inoltre il premio "Miglior One Shot"]
 
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Nome autore: TheHeartIsALonelyHunter
Titolo: Purple baby
Tipologia storia: One shot
Rating: Verde
Genere: Romantico, Malinconico
Avvertimenti: Missing Moment, What if?
Note: \
Citazione: 
I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta. 
Obblighi: Rating verde, Coppia FredHermione, Prompt colore viola
Divieti: La Tana, Genere Fluff
NdA: \

 

 I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli 
tutto ogni volta. 
Antoine-Marie-Roger de Saint-Exupéry - Il Piccolo Principe

 
 
 
 

La bambina dagli occhi marroni è adagiata sulla sponda del lago, a raccogliere, con la manina candida e piccola, alcune ninfee bianche.
Fred le si avvicina lentamente, osservandola con sospetto non indifferente.
Quando finalmente si decide ad avvicinarsi, lentamente, comincia a notare altri dettagli della piccola figura china sul lago di Hogwarts.
Ha folti capelli bruni spettinati e sparati completamente sulla testa.
Nota, inoltre, i denti davanti leggermente più grandi rispetto al normale (o meglio, MOLTO più grandi rispetto al normale) e  gli occhi accesi di una curiosità quasi scientifica, selettiva.
Si azzarda a chiedergli, ingenuamente:
“Che stai facendo?”.
Quando lei si gira verso il ragazzo, subito Fred nota due perle scintillare sulle sue guance e scendere inesorabilmente verso il mento.
Con il dorso della destra, la ragazzina cerca di asciugarsi gli occhi, ma Fred è sicuro di aver visto quelle lacrime scendere.
“Esamino… le ninfee”, dice, col tono più normale che può assumere.
Il ragazzo fa tanto d’occhi.
“Per… chè?”
Lei si alza in piedi e, sistemando le ninfee raccolte in una bacinella che aveva da prima, spiega:
“Se scopro qualcosa di interessante sulle ninfee, forse quando sarò grande qualcuno troverà le mie scoperte interessanti!”
Fred alza il sopracciglio.
“Perché non aspettare di essere più grande?”
La ragazza alza le spalle, come chi dice qualcosa di terribilmente ovvio e si trova a doverla spiegare a uno stupido.
“Perché da grande non avrò le stesse possibilità che ho adesso?”
“E… Cioè?”. Fred si sente sempre più a disagio con quella ragazzina.
Sembra dannatamente un’adulta, e sembra quasi trattarlo come un bambino.
Lei stringe un attimo gli occhi, squadrandolo, e chiede:
“Sei parente di Ron Weasley?”.
Lui annuisce lentamente.
Lei scuote la testa come a darsi ragione per un ragionamento.
Poi prende velocemente la borsa e se la mette sulle spalle.
“Stesso livello di intelligenza…” la sente sussurrare.
La ragazza si è già quasi completamente allontanata, col suo passo militare e rigido, quando Fred le urla dietro, con tutto il fiato che ha in gola:
“Posso sapere almeno il tuo nome?”.
Lei si gira verso di lui, curiosa.
Il ragazzo accenna un sorriso incoraggiante, e anche a lei scappa un sorrisetto leggero.
“HERMIONE!!!” urla, con tutto il fiato che ha. “HERMIONE GRANGER!”
 
 

Fred Weasley ha sempre pensato che il color viola le donerebbe moltissimo.
Ha sempre visto il viola come un colore dolce, passionale, ma allo stesso cupo e austero, un colore tra l’allegria e la serietà che tanto la contraddistinguono.
Ha sempre pensato che un vestito più corto della solita, monotona divisa scolastica (così dannatamente noiosa) e di un colore decisamente più acceso di quel nero spento e orribilmente scontato che vede in ogni singola ragazza che gli passa davanti nei corridoi, le starebbe da Dio.
Si è spesso ritrovato a chiedersi e a immaginarsi Hermione Granger, proprio HERMIONE GRANGER, la seriosa studentessa di Hogwarts sempre con la divisa allacciata e la gonna costantemente più lunga del dovuto (la allunga lei stessa con un incantesimo), con un abito color viola addosso.
Quando gli ha parlato di queste sue fantasie, col solito tono scherzoso e sardonico di sempre, Fred si è beccato una copia della “Gazzetta del Profeta” sulla testa.
Dannato il suo essere sempre bambino. Possibile che debba sempre spiegarle tutto?
 
Fred la rivede, qualche giorno dopo, al tavolo di Grifondoro a parlare vivacemente con Ron e Harry, e il ragazzo si ricorda improvvisamente di averla vista durante lo Smistamento quell’anno.
Dopo quella mattina al lago, la ragazza sembra essersi ripresa decisamente. Fred non l’ha più vista piangere sconsolata nei corridoi e a struggersi per qualche amicizia mai nata.
Ora Hermione sorride, e ogni istante che può lo passa con suo fratello e con “Il Prescelto”.
Fred non lo ammetterebbe mai, ma quasi invidia quei due ragazzi.
 

La verità è che la Granger non ha mai avuto il coraggio di cambiarsi e di riscoprirsi, come da sempre lui fa.
Si sente perfettamente a suo agio nel piccolo ruolo di adulta (o almeno nel suo modo di fare l’adulta) che si è ritagliata e che gli altri ritagliano per lei.
Non è affatto spontanea con altre persone che non siano Harry e Ron, e sembra dannatamente impacciata in un qualsiasi abito che non sia la divisa scolastica.
L’aveva vista una volta indossare un abitino rosso con la scollatura a V, durante il suo quarto anno, e guardarsi nello specchio della sua stanza con curiosità e con sorpresa.
Fred, a cui, stranamente, Hermione aveva chiesto un parere, l’aveva trovata terribilmente goffa, e quasi ridicola, come infagottata in un sacco di patate, ma naturalmente non gliel’aveva mai detto.
Alla sua domanda innocente “Come sto?”, il ragazzo aveva risposto, poco convinto:
“Divinamente!”.
Hermione gli aveva rivolto un sorriso dolce e sicuro, che per molto tempo Fred avrà nel cuore come ricordo migliore della sua vita.
Ma in realtà non aveva potuto fare a meno di immaginare quell’abito diventare color viola porpora e quella scollatura così poco adatta a lei cambiare, come per magia, in un dolce scollo a cuore che le avrebbe fatto sembrare il bel collo niveo ancora più bello.
Non aveva potuto fare a meno di pensare a come fosse strano che quella piccola adulta conosciuta due anni prima stesse cercando di scoprirsi, con la curiosità e l’eccitazione tipica di una bambina (che davvero non le si addicono) e che stesse cercando di rendersi più bella di quanto non fosse già.
A quel goffo tentativo di sembrare più adulta (come se lei non lo fosse già abbastanza), Fred aveva pensato, tra sé e sé, che la ragazza stesse cercando di rendersi ancora più carina, quando in realtà a lui sembrava già stupenda con quei capelli scompigliati e quella divisa nera e cupa.
Ma probabilmente a non tutti gli adulti sarebbe piaciuto sentire un giudizio così sicuro da un bambino (perché in fondo questo lui era, un bambino mai cresciuto).
E inoltre, Fred aveva pensato che Hermione si stesse facendo bella per suo fratello.
E ciò l’aveva reso abbastanza geloso.
 

Fred Weasley la vede spesso, negli anni seguenti, e non può fare a meno di seguirla con lo sguardo mentre si dirige, ancora e imperterrita, al laghetto.
Ogni volta la vede raccogliere o studiare qualche razza di pesce, qualche alga, o anche dialogare, con la massima cautela, con le sirene.
Ha sempre desiderato ripresentarsi, come quel primo giorno che l’ha vista, di fronte a lei e chiederle, ancora, perché passare i migliori anni della sua vita in scienza e in stupide (almeno per lui) ricerche.
Ma i grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta. E a Fred Weasley non potrebbe importare di meno di ciò che fa Hermione Granger.
O almeno così si vuole ingannare.
 

Il vestito che Hermione ha addosso è di un lavanda dolce e leggero, vicino al viola che lui tanto ama, con la scollatura a cuore che le scopre il collo da cigno e lei ha i capelli lisci come le acque del laghetto.
Ma non è per suo fratello né per lui che la ragazza si è acconciata in quel modo, lasciando, finalmente, la maschera da maestrina che tanto ama.
No.
È per Krum, Victor Krum, il grande campione che Hermione, la stessa Hermione che due giorni prima sentiva sbuffare e fare commenti sarcastici ogni volta che Krum e il suo fan club passava in libreria, ha deciso di entrare, FINALMENTE nel mondo complesso e severo degli adulti.
Almeno secondo il SUO punto di vista.
Dal punto di vista di Fred, la mossa della ragazza è stata scorretta e infantile, molto più infantile di quanto lui stesso avrebbe potuto fare: uscire con qualcuno che il giorno prima neanche guardava solo per fare ingelosire il caro Ron.
Durante tutto il Ballo, Fred vede suo fratello lanciare sguardi furtivi e assassini alla coppia che è Krum con la Granger. E, non ne è sicuro, nota la ragazza lanciargli sguardi di rivalsa e di trionfo con sprezzante arroganza.
E subito il ragazzo si sente dannatamente stupido per aver provato, anche solo per pochi istanti (o magari per molti, non saprebbe dire), qualcosa per la stessa ragazza che ora, tra le braccia del campione del Torneo, rotea come una provetta ballerina fingendo un atteggiamento orgoglioso che non è affatto suo.
“Che bambina!” pensa disgustato, guardandola mentre bacia, d’impeto, il bulgaro di fronte a uno choccato Ron Weasley e a un frastornato Harry.
Forse, ora, potrà spiegarle qualcosa.
D’altronde, ora è una bambina sua pari.
E intanto il viola del suo vestito, il viola del suo desiderio, il viola che tanto vorrebbe avere vicino, si mischia al rosso tanto odiato della veste di Krum.
E Fred sente di odiarlo dannatamente.
Il ragazzo scappa dal Ballo veloce come se qualcuno o qualcosa lo inseguisse.
Arrivato nella stanza di Grifondoro, si butta tristemente sul letto e scoppia in un pianto dirotto.
Il giorno dopo, le parti torneranno le stesse: Hermione tornerà, a malincuore, a vestire quella maschera da maestrina, e lui tornerà a ridere con George e a progettare i Tiri Vispi Weasley.
Ma sa che qualcosa, ora, non cambierà mai: ha visto quel viola addosso a lei.
E non è stato per lui che l’ha indossato.
 
 
 
 

  
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