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Autore: Yasha 26    03/08/2013    29 recensioni
Tutto nella mia vita sembrava scorrere con un certo equilibrio,almeno è stato così fino al giorno in cui il diavolo è entrato nella mia vita. E questo diavolo ha il nome di InuYasha Taisho, il figlio del mio defunto capo.
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-Signor Taisho mi faccia uscire!-
-Non posso, mi spiace signorina Higurashi. Prima dobbiamo concludere il nostro "accordo"!-
-Le ho già detto di no! Se ha tanta voglia di una donna con cui sfogare i suoi impulsi sessuali chieda a Kikyo. Lei certamente accetterà di buon grado!-
-Quella che voglio sei tu! E più mi dici no più mi spingi a volerti Kagome!-
-Mantenga le distanze signor Taisho! Non sono una sua amica quindi la pregherei di non chiamarmi per nome! Ora si tolga da davanti la porta e mi faccia uscire!-
-Credo tra un po’ sarai tu a pregarmi per concludere il nostro accordo.-
-Che intende dire?-
-Un uccellino mi ha detto che in questi minuti un ufficiale giudiziario si è recato a casa tua per pignorare alcuni oggetti per pagare i debiti che tuo padre ha contratto con le banche. Ma sai la cosa più bella? Io posso fermarlo con una semplice chiamata...Sta a te decidere…Kagome!-
STORIA IN REVISIONE
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La storia che mi ha raccontato Kagome mi ha lasciato senza parole.
Non avrei mai immaginato che avesse potuto subire un trauma del genere da adolescente.
Non riesco a fare a meno di sentirmi ancora più in colpa per aver approfittato di lei in quel modo. Ha avuto una vita difficile e tormentata e certo la mia fissazione per lei non è stato il massimo. Per fortuna le cose sono andate bene grazie al fatto che ci siamo innamorati o non oso immaginare come potrei sentirmi adesso se lei non ricambiasse il mio amore e non mi avesse perdonato.
Adesso la guardo dormire tranquilla. Sento il suo respiro sul mio petto e lo trovo così bello.
Sentirla rilassata tra le mie braccia mi fa sentire…non so…come importante per lei. Come se si sentisse al sicuro qui con me. Io non ho mai dormito con nessuna donna. Dopo esserci divertiti la rimandavo a casa sua. Ho sempre dormito da solo. La prima volta che ho dormito con una donna è stato con Kagome, quando è stata dimessa dall’ospedale in quello stato. Beh dormire è una parola grossa visto che non mi faceva chiudere occhio con le sue urla notturne. Si può dire che sono questi i veri giorni in cui dormo con lei. Da quando si è ripresa l’ho sentita davvero vicino, ma stasera in particolare. Forse perché prima di addormentarsi mi ha confessato il suo passato. La sento come mia compagna, e presto la sentirò come moglie.
Voglio sposarla e averla solo per me, lei e mia figlia. Voglio portino entrambe il mio cognome, anche se non sarebbe quello vero ma è l’unico che conosco e che voglio dare loro. Questa è la mia famiglia. Io ho una famiglia. Ancora non ci credo.
Per quanto assurdo sono stato miracolato dai Kami che credevo volessero invece punirmi. Oggi mi ritrovo con una donna che mi ama così come sono senza giudicarmi, malgrado la mia vita piena di errori e sbagli, e con una figlia che presto potrò tenere tra le braccia. Avrà il mio sangue e mi chiamerà papà.
Questa settimana voglio portare Kagome dal ginecologo per un controllo. Voglio sapere come sta la bambina dopo il suo diciamo “risveglio”. Oltretutto voglio che anche lei senta il suo piccolo ma forte cuore battere, regalandoci il suono più dolce che esiste, quello dalla sua vita.
Dormi mio dolce amore. Dormi tranquilla perché veglierò i tuoi sogni. Mai più nessuno ti farà del male. Mi occuperò di te e ti farò dimenticare il dolore che ha regnato per anni nella tua vita. Cercherò di renderti felice con ogni mia energia. Ora che ho anche io il mio posto nel mondo voglio meritarmelo. Ho avuto un dono, anzi due, e non voglio sprecare l’opportunità che mi è stata data per essere anche io amato.
 
-Dai portamici. Ti prego!-
-Kagome io lo farei ma ho paura che tu possa agitarti troppo.-
-Ti prometto che non farò scenate isteriche ma ti prego portami da loro!-
-E va bene amore come vuoi. Non riesco a dirti di no. Ti vesto e poi ti porto al cimitero.-       mi arrendo infine
-Grazie!-        dice dandomi un veloce bacio a stampo
-Di nulla. Però ricordati che hai promesso di contenerti. Lo so che non è facile però ricorda che hai una vita che dipende da te.-       le ricordo per essere sicuro che abbia capito
-Non posso prometterti che non piangerò, ma cercherò di non esagerare. Per disperarmi non ho bisogno di andare al cimitero. Mi riuscirebbe benissimo anche da qui, ma ho cercato di evitarlo.-
-Ok…dai alza le braccia che ti tolgo la magliettina del pigiama.-       le chiedo per facilitarmi l’operazione
Ora che può muoversi meglio mi è molto più comodo occuparmi di lei. Non abbiamo neppure più l’infermiera. Sono io a occuparmene tutti i giorni. Sono passate due settimane da quando si è ripresa.
-Ecco, finito. Andiamo…e mi raccomando!-
-Sì sì tranquillo!-      mi rassicura lei
Speriamo bene.
 
Arrivati al gorinto (*) dove riposano le ceneri di suo nonno e suo fratello,  la tolgo dalla carrozzina e la poggio a terra su una coperta. Lei accarezza la lapide e comincia a piangere.
-Mi dispiace nonno. Perdonami Sota! Se non avessi conosciuto Hojo adesso voi…-
-Kagome non è colpa tua. Non chiedergli perdono per qualcosa di cui non sei responsabile.-      la interrompo poggiandole una mano sulla spalla
-Io è così che mi sento. Ho fatto tanti sbagli, cominciando dalle chiavi che avrei dovuto chiedergli indietro. Chissà se hanno sofferto o sono svenuti prima a causa del fumo.-     mi chiede triste
Io so come sono andate le cose e certo non posso raccontaglielo. Purtroppo non hanno perso conoscenza prima di morire. Non ne hanno avuto il tempo. Le fiamme si sono propagate velocemente a causa della benzina e quindi…hanno sofferto. O almeno questo è ciò che dice il risultato autoptico.
Non so come fare il giorno in cui dovrà affrontare quel maledetto. Ho riferito ai giudici che adesso Kagome è ritornata in sé, quindi aspettiamo una convocazione per un faccia a faccia con Hojo. Io però ho una paura folle, per lei e mia figlia. Non so cosa potrà raccontarle il suo ex, e sono convinto che saranno cose che la faranno soffrire. Però non posso oppormi. Se Hojo non confessa sarà difficile condannarlo all’ergastolo o alla pena di morte.
Io davvero non capisco perché non neghi invece di pretendere che Kagome sia di fronte a lui per confessare. Potrebbe evitarsi una pena più severa in caso contrario. Di prove ce ne sono poche a suo carico. La sola testimonianza del vicino che lo ha visto vicino casa non basta per condannarlo definitivamente. Eppure lui si dice pronto  a confessare se Kagome  gli si presenta davanti. Sono convinto che questo sia solo un modo per ferirla ulteriormente, ma non posso fare nulla.
Ho già parlato con gli avvocati avvisandoli che Kagome non può subire forti stress ma alla legge questo non importa mi hanno risposto.
Maledetto bastardo se solo osa farla stare male lo uccido io!
Vedo Kagome raccolta in preghiera mentre l’incenso è quasi giunto alla fine. Siamo qui da quasi mezz’ora e per fortuna è stata più tranquilla di quello che pensavo. Ha pianto tutto il tempo, ma questo è normale. Questa ragazza mi stupisce ogni giorno di più. Ha una forza di volontà incredibile. Io al suo posto mi sarei ammazzato prima. Sono davvero fiero di lei!
-Possiamo andare…-        mi dice asciugandosi gli occhi
-Come ti senti?-        le chiedo prendendola in braccio
-Mentalmente uno schifo. Sto male. Fisicamente credo bene non preoccuparti.-       
-Senti Kagome, vorrei portarti dal ginecologo per un controllo, ti va? Vorrei sapere come sta la bambina da quando ti sei ripresa.-       le spiego rimettendola in macchina
-Intendi ora? In questo momento?-
-Sì. Ho chiamato il medico prima e dice che può visitarti anche subito se vuoi. Te la senti?-
-Ma, è un uomo?-      
-Ehm, sì. Ti disturba che lo sia?-
-Beh se pensi che non ne ho mai avuto uno di medico uomo la cosa un po’ mi infastidisce. Comunque va bene andiamoci. Mi piacerebbe vedere la bambina dato che non l’ho ancora fatto.-       dice facendomi il primo sorriso di oggi
Lo sapevo che la cosa le avrebbe fatto piacere!
Arrivati allo studio del medico la poggio sul suo lettino.
-Signora Taisho è un vero piacere poterla vedere in sé finalmente. Pronta a sentire e vedere sua figlia?-      le chiede il medico
-Sì…non vedo l’ora!-       risponde nervosa stringendomi la mano
-Ecco, questa è la vostra bambina…e questo è il battito del suo cuore.-        ci dice lui mostrandocela e facendoci il suono del suo piccolo cuoricino
Gli occhi di Kagome sono fissi sullo schermo dell’ecografo. Stringe la mia mano sempre con più forza quasi come se temesse che non fosse vero quello che vede.
-Nostra figlia InuYasha. Quella è nostra figlia!-          afferma lei iniziando a piangere di gioia, spero
-La vostra bambina è una vera guerriera. Sta per entrare al quinto mese ormai. E’ quasi un miracolo che sia sopravvissuta a tutto quello che è accaduto in questi mesi. Questi comunque sono i periodi in cui comincerà a sentirne la presenza. Inizierà a dare dei piccoli calci per stiracchiarsi o girarsi quindi non si preoccupi se sente qualche piccola fitta.-      spiega a Kagome che sembra ancora incantata a guardare lo schermo
-Ok. La ringraziamo dottore. E’ stato molto gentile ad accoglierci con così poco preavviso.-       rispondo io vedendo che non lo fa lei
-Si figuri l’ho fatto con molto piacere.-
Dopo essere arrivati a casa con le nuove foto della nostra bambina, che Kagome continua a guardare, mi guarda e comincia a piangere nuovamente.
-Perché piangi Kagome?-    
-Perché…in questo momento mi sento felice…e anche terribilmente in colpa.-
-Ti senti in colpa perché sei felice?-        chiedo non sicuro di aver capito bene
-Sì. Guardando mia figlia io sono felice, perché ho avuto il dono di una piccola benedizione in grembo. Però mi sento colpevole verso mio nonno e mio fratello. Non dovrei sentirmi così.-
-E’ normale che tu sia felice per la bambina. Come hai detto tu è stato un dono in tutta questa disgrazia. Tu sei felice per la sua vita che cresce tenace. Non ti stai divertendo in qualche località turistica o dedicando a feste divertenti. Non devi sentirti in colpa per questo. Anzi sono convinto che tuo nonno e Sota stiano vegliando sulla piccola, o non mi spiegherei la sua esistenza. Loro ti vorrebbero felice Kagome.-
-Forse hai ragione.-
-Sono sicuro che sia così.-       le dico accarezzandole la guancia umida di lacrime
-Grazie amore. Grazie di essermi accanto!-           risponde prendendomi la mano tra le sue e baciandone il palmo
-Non ringraziarmi per questo. Ti amo, e non smetterò mai di farlo. Sei il mio tesoro, e ora che ti ho trovato non ti lascerò a nessuno. Ti difenderò con le unghie e con i denti!-       le assicuro
-Quanto sei cambiato. E pensare che dicevi che per te le donne erano come fazzolettini, le usavi e poi le buttavi.-        dice sorridendomi finalmente
-E’ vero. Sei stata tu a cambiarmi. Col tuo modo di fare, di tenermi testa, di reagire alle tue difficoltà, mi hai fatto capire che non tutte le donne sono uguali. Mi hai cambiato e di questo te ne sarò per sempre grato, perché mi hai donato l’amore.-
-E se avessi trovato un’altra donna che ti rifiutava come facevo io? Ti saresti innamorato di lei?-     chiede all’improvviso prendendomi alla sprovvista
-Beh…se avesse avuto i tuoi occhi…-     le dico baciandoglieli
-Le tue labbra…-         riprendo baciandole anche quelle
-Le tue guance… i tuoi capelli… il tuo collo… le tue mani…il tuo corpo così bello…-        continuo baciando in ordine tutto quello che le ho elencato
-…allora forse sì. Mi sarei potuto innamorare di lei. Ma dubito esista un tuo clone.-       le dico forse un po’ troppo preso dalla risposta alzandole la gonna del vestito mentre accarezzo la sua gamba
Sono mesi che non la tocco oltre che per lavarla e vestirla e il mio corpo ne risente a quanto pare.
Resomi conto di stare esagerando le riabbasso la gonna, ma lei ferma la mano sulla sua gamba.
-Non ti fermare.-
-Ma Kagome non credo che…-
-Possiamo! L’ho chiesto al dottore quando tu sei uscito per rispondere al cellulare.-         mi confida imbarazzata
-Sei sicura di sentirtela? Io non ho fretta se è questo che temi e poi…-
-Sta zitto e baciami InuYasha!-       mi interrompe lei per poi baciarmi
Accidenti, avevo quasi dimenticato cosa si prova a baciarla davvero.
La prendo in braccio e la stendo sul letto togliendole il vestito. Non sono proprio sicuro di quello che stiamo facendo. Lei non può ancora muovere bene le gambe, ha poca sensibilità agli arti inferiori. Temo che lo stia facendo solo per me e la cosa mi blocca.
-Cosa c’è InuYasha?-     mi chiede notando la mia esitazione
-Kagome…il fatto è che, dubito tu possa sentire nulla al momento. Lo stai facendo per me non è vero?-
-Ti sbagli. Lo faccio per te in questo momento, è vero. Però io ti sento InuYasha. Il mio corpo ti sente. E vuole ricordare com’è stare tra le tue braccia mentre facciamo l’amore.-        mi dice guardandomi negli occhi
-Sei sicura?-        
-Sì, solo che ti troverai a fare un po’ più fatica non potendo muovere le gambe.-           mi dice dispiaciuta
-Non è un problema questo per me.-        la rassicuro tornando a baciarla, come se dalle sua labbra dipendesse la mia vita stessa
Cerco di stare più attento possibile ai movimenti ,sia per lei che per la bambina che di movimenti me ne impedisce parecchi con la pancia, però riesco a rifarla mia…dopo quasi quattro mesi. E mi sento felice. Felice come mai prima d’ora.
Non mi sembra vero di avere tutto questo. Un giorno dopo l’altro sembra che le cose stiano andando per il meglio.
-Mieko…-      dice lei all’improvviso mentre le accarezzo la pancia
-Cosa?-       chiedo confuso
-Che ne dici di chiamarla Mieko?-
-Mieko significa bellissima bambina benedetta. Vuoi chiamarla così?-
-Avevo anche pensato a Megumi, benedizione, ma il suono non mi piace molto.-
-C’è anche Emi, bellissima benedizione. Però Mieko non mi dispiace affatto.-
-Davvero? Ti piace?-
-Sì molto. Hai sentito Mie-chan? La mamma ha trovato il nome adatto a te, primo perché sarai sicuramente bellissima essendo nostra figlia e secondo perché sei stata davvero benedetta dai Kami.-
-Lo penso anche io. Allora è deciso. Il suo nome sarà Mieko.-
 
 
 
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Andare al cimitero è stato straziante. Mi sento in colpa nei loro confronti. Avevo fiducia in Akitoki, invece è stato il peggiore di tutti. Lo ha fatto per ferirmi, ne sono sicura.
Malgrado lo conforto iniziale, vedere le foto della mia bambina, sentire il suo cuore…mi ha dato delle strane sensazioni. Ho una vita dentro di me. È qualcosa di difficile da spiegare. Lei dipende totalmente da me, anche se in questi mesi ha fatto tutto da sola.
Le parole del medico mi hanno colpita. Lui stesso ritiene un miracolo che sia ancora viva e in ottima salute.
InuYasha ha detto che sono il nonno e Sota che vegliano su di lei. Forse è così.
Amo InuYasha però, l’unica cosa che mi sta dando forza è questa bambina. Sono sicura che senza di lei starei piangendo a dirotto e senza sosta. Almeno una cosa bella mi è rimasta, anzi due.
In questi giorni ho visto un lato così diverso di InuYasha. Si prende cura di me con amore e pazienza. Mi lava, mi veste, mi pettina, mi coccola, mi vizia…non mi sta facendo mancare assolutamente nulla.
La sera è così tenero quando poggia la testa sulla mia pancia per parlare con la bambina. Dice che vuole abituarla al suono della sua voce così se comincia a piangere di notte lui la cullerà parlandole, perché riconoscerà la voce che l’ha accompagnata per tutti i nove mesi di gravidanza. Dubito possa essere realmente così però lo trovo di una dolcezza infinita.
Non mi ha mai fatto pesare la mia condizione, anzi…ancor prima che io possa chiedergli qualcosa lui la fa precedendomi.
L’ho sentito in difficoltà però. Certo capisco che avermi accanto ogni notte e non potermi nemmeno sfiorare per lui deve essere faticoso. Quando oggi ha cominciato a baciarmi ho sentito la sua mano sulla mia gamba e mi è piaciuto poter sentire nuovamente il tocco delle sue mani su di me.
Sinceramente all’inizio volevo fermarlo per via del mio lutto però…il mio corpo non la pensava allo stesso modo.
Sono una persona orribile me ne rendo conto. Mi sono concessa attimi di piacere e di felicità in un momento poco adatto, però ne sentivo la necessità. Avevo bisogno di non pensare in continuazione a ciò che è successo. Anche se pochi ma bellissimi minuti sono stata bene. Oh beh…pochi minuti si fa per dire però il senso è quello.
 
-Kagome? Ehi Kagome mi senti?-
-Oh sì scusa ero sovrappensiero…-
-Mi hai fatto prendere un colpo cavolo! Ti parlavo ma non rispondevi.-          dice tirando un respiro di sollievo
-Scusa non volevo preoccuparti. Che mi hai chiesto?-
-Ti ho chiesto quando te la senti di sposarci.-
-Non so. Per me va bene in qualunque momento amore. Mi importa che tu sia sereno.-      gli dico accoccolandomi meglio tra le sue braccia
-Allora anche fra una settimana?-   
-Una settimana? E come faresti a trovare la data così in fretta scusa?-
-Ce l’ho già. Diciamo che una “piccola” mancia ti fa scegliere tutto quello che vuoi.-
-Hai pagato per sposarci prima? Ma sei incorreggibile InuYasha!-        lo rimprovero dolcemente
-Che vuoi farci…non vedo l’ora di averti come moglie!-
-Però è presto fra una settimana! Io non riesco ancora a camminare bene.-
-Sono sicuro che per la prossima settimana sarai in grado di farlo. Migliori ogni giorno per fortuna.-
-Speriamo. La domanda ora è…con che abito mi sposo vista la pancia? Che ci farò con quello che avevo preso? È costato un occhio della testa.-
-Tienilo o regalalo a Sango se le piace e lo vuole. Ovviamente non potrai indossarlo la settimana prossima con questo bel pancino.-       mi dice accarezzandolo
-Bel pancino? Oh ti prego mi sembro una balena, e sono ancora al quinto mese, figurati al nono.-
-Per me sarai sempre bellissima!-
 
Il giorno dopo mi ritrovo ancora una volta con una Sango entusiasta nell’accompagnarmi a comprare un abito. Nemmeno lei cambierà mai.
Le ho parlato del mio abito e le si sono illuminati gli occhi quando le ho proposto se lo voleva. Quasi piangeva. Lei e Miroku si sposeranno a fine anno.
Per me ho scelto un semplice tubino  prémaman bianco in pizzo. Non mi sembra il caso di fronzoli. Mi basta rendere felice InuYasha sposandolo prima che nasca Mieko.
La settimana passa veloce e il giorno del matrimonio arriva.
La cerimonia è molto semplice, senza invitati e senza festeggiamenti. Abbiamo solo i nostri testimoni, la mia è Sango e per InuYasha è Miroku. Kohaku non ha voluto rinunciare per niente alla torta, che ha realizzato rimanendo sempre sul discreto come gli avevo chiesto, bianca con alcuni arabeschi in zucchero.
Tutto sommato è stata una giornata gradevole. Sono la moglie di InuYasha adesso…anche se mi aspettavo questo giorno in maniera decisamente diversa. Doveva esserci mio nonno a portarmi all’altare, invece è stato Kohaku.
La tristezza si è fatta sentire nel cuore di tutti, però capisco che la vita continua. Il mio unico scopo adesso è far buttare le chiavi della cella di Hojo! Adesso mi sono totalmente ristabilita. Cammino sulle mie gambe perfettamente e non ho più alcun problema. Voglio affrontare faccia a faccia quel maledetto e sentire cosa ha da dirmi di così importante.
InuYasha mi sembra molto preoccupato invece. Credo abbia paura che possa perdere ancora la ragione. Io prego i Kami di no. Ho bisogno di sapere il perché di tanta cattiveria nei miei confronti. Avrei potuto capire se si fosse vendicato solo su di me, ma non sulla mia famiglia.
Lui ben sapeva che il miglior modo per ferirmi era quello di uccidere loro. Maledetto!
 
-Kagome…è arrivata!-      mi avvisa InuYasha dandomi la lettera che ha in mano
E’ la convocazione per il faccia a faccia con Hojo. Quanto l’ho aspettata.
-Kagome ti prego…non andare.-       mi chiede lui preoccupato
-Sai anche tu che devo. Potrebbero scarcerarlo altrimenti e io questo non posso permetterlo.-
-Ma io ho paura per te e Mieko. Se vi accadesse qualcosa io…-
-Non accadrà nulla. Te lo prometto amore!-        lo interrompo mettendogli un dito sulle labbra
Adesso devo affrontare un altro vero grande mostro…la paura! Ad InuYasha ho promesso che non accadrà nulla però non posso nascondere di avere paura. Spero di non uscire fuori di testa come l’altra volta. Devo restare lucida. Per InuYasha, per mia figlia e per la mia famiglia.
Aspetto il giorno prestabilito con un peso sul cuore. Mi sento come se dovessi salire sul patibolo. Le mani mi tramano dal nervosismo.
Vi prego nonno, fratellino, datemi la forza e vegliate ancora su mia figlia!
Entrare nella stanza dove interrogheranno Hojo è terribile. Tra un po’ lo rivedrò. Rivedrò colui che mi ha rubato ciò che era rimasto della mia famiglia.
InuYasha è seduto accanto a me e mi stringe la mano.
Nella stanza ci sono anche i nostri corrispettivi avvocati e tre giudici, in più un segretario verbalizzante che prenderà nota di tutto ciò che verrà detto mettendolo a verbale. Sarà come una specie di processo in pratica.
Devo farmi coraggio e non avere paura! Devo mostrarmi forte e non darla vinta a quel maledetto!
Quando entra il mio cuore perde un battito. Eccolo! Ha le manette ai polsi. Lo fanno sedere di fronte a noi, dal lato opposto del tavolo.
Controlla il respiro Kagome, stai calma!
-Ma bene, vedo che ti sei anche fatta ingravidare. Degno della puttana che sei!-         mi dice osservando la mia pancia giunta quasi al sesto mese
Io ignoro la sua provocazione che non mi ferisce per niente. Diversamente la pensa InuYasha che invece si alza di scatto cercando di aprire bocca ma lo fermo strattonando la sua mano e facendolo sedere.
-Già a quanto puoi vedere sono incinta, e non solo, sono anche sposata.-       gli dico fredda mostrandogli la fede al dito
-Che sgualdrina! E’ proprio vero che le acque chete distruggono i ponti. Ti fingevi una santarellina invece cercavi solo il pollo da spennare. E lo hai trovato bello ricco. Brava!-
-Signor Takemi tenga a freno la lingua del suo assistito cortesemente!-         chiede uno dei giudici all’avvocato dello stronzo, che si girà a fulminarlo con lo sguardo
-Grazie dei complimenti ma non siamo qui per parlare di me e di come ho aggirato mio marito in base al tuo pensiero. Voglio sapere perché hai ucciso mio nonno e mio fratello Sota. Tu ce l’avevi con me. Perché te la sei preso con loro che non ti avevano fatto nulla?-
Lui non risponde. Guarda solo male InuYasha al mio fianco, che ricambia con altrettanto odio.
-Signor Hojo è pregato di rispondere! Ha chiesto lei questo confronto quindi risponda!-         gli ordina perentorio il giudice, così lui si decide a parlare
-Per quanto riguarda quel vecchio rimbambito cercavo di togliermelo dai piedi già da un po’. Non mi allettava l’idea di dover vivere insieme a quel peso morto per poi occuparmene io. Ma era coriaceo il vecchiaccio. Invece per tuo fratello…beh…non mi dava poi così tanto fastidio. Un po’ per lui mi è dispiaciuto in effetti. Ha pagato al posto tuo.-
Le sue parole mi fanno montare un gran rabbia dentro. Ha parlato con una tale leggerezza che sembra mi abbia detto che tempo fa! Avrei voglia di picchiarlo a sangue ma devo controllarmi e spingerlo a confessare tutto quanto. Cercando di formi forza continuo…
-Che significa che ha pagato al posto mio?-
-Io volevo uccidere solo te quella notte, mentre dormivi, invece non ti ho trovata in casa. Dovevi sicuramente essere con questo stronzo a spassartela. Così sono sceso in macchina a prendere la benzina e dopo averla buttata addosso a tuo nonno, tuo fratello e in giro per casa gli ho dato fuoco. Prima di uscire li ho chiusi dentro e ho ascoltato per un po’ le loro urla mentre cercavano di uscire dalla porta per chiedere aiuto ai vicini. È stato divertente sentire tuo nonno chiedere aiuto ai suoi amati e stupidi Kami!-        dichiara ridendo divertito
-Maledetto bastardo!-         gli urla InuYasha dandogli un pugno in pieno viso
Le guardie intervengono subito trattenendolo per le braccia perché credo voglia continuare a picchiarlo.
-Signor Taisho  non ci costringa a buttarla fuori!-       pronuncia severo uno dei giudici
Io…rimango senza parole. Il suo racconto mi ha spaccato in due il cuore.
Loro urlavano, chiedevano aiuto e lui è rimasto dietro la porta ad ascoltarli mentre imploravano l’aiuto dei Kami. Sto lottando con me stessa in questo momento per rimanere cosciente perché mi sto sentendo malissimo.
Come si può essere così cattivi? Li ha uccisi in un modo così ignobile e crudele solo per punire me? Punirmi poi di che cosa? Io ero stata costretta ad andare a letto con InuYasha. Non lo avevo tradito di mia volontà.
Stavo davvero per sposare un essere tanto ripugnante?
Colta da un improvviso attacco di nausea non riesco a trattenermi, vomitando sul pavimento perfino l’anima.
-Kagome!-          mi soccorre subito InuYasha liberandosi dalla stretta delle guardie
-Kagome che c’è stai male? Ti porto in ospedale!-        mi dice agitato
-Bleah che schifo. Sei davvero disgustosa! Non sei nemmeno capace di saper contenere le nausee del bastardo che porti in quella botte!-
Bastardo? Ha detto che mio figlio sarebbe un bastardo? Eh no! Sto uno schifo ma questo non deve permettersi di dirlo di fronte InuYasha!
-NOSTRA FIGLIA  non è affatto una bastarda maledetto stronzo! Ha un padre e una madre! L’unico bastardo qui sei tu perché di sicuro la tua povera madre ti rinnegherà come figlio talmente gli farai schifo per quello che hai fatto! Sei il suo disonore! E io godrò quando gli diranno che maledetto assassino è suo figlio! Rimpiangerà di averti dato la vita accusandosi per non aver abortito un bastardo come te!-          gli dico ferendolo su quello a cui più tiene…sua madre
-Io ti uccido maledetta!-      grida provando a venirmi contro ma le guardie lo bloccano subito trascinandolo fuori
-Sospendiamo tutto al momento così è impossibile continuare!-       dicono i giudici alzandosi
-Me la pagherai stronza! Quando uscirò di qui ucciderò te e quella porcheria che hai in grembo!-         urla da lontano
La nausea torna forte a colpirmi insieme a dei capogiri. InuYasha lo nota subito e prendendomi in braccio mi porta subito fuori.
-Non farmi brutti scherzi Kagome ti prego!-       mi chiede agitato
Mi riprendo un po’ quando gli sento bagnarmi il viso con un fazzoletto imbevuto d’acqua.
-Kagome mi senti non è vero?-      mi chiede con tono preoccupato
-Sì…-    gli rispondo con un filo di voce per tranquillizzarlo
-E’ meglio se ti porto in ospedale però. Sei pallidissima.-
Non ho la forza per dirgli di no quindi mi lascio portare in ospedale senza protestare.
Per fortuna non è stato nulla di che. Solo un calo di pressione causato dallo stress quindi mi hanno dimessa lo stesso giorno.
Giunti a casa a tarda notte mi sdraio a letto per riposare un po’.
-Che paura che mi sono preso accidenti!-       confessa lui iniziando a spogliarmi, io non ho la forza di fare nemmeno questo
-Te lo avevo detto che non sarebbe successo nulla a me e a Mieko no?-
-Parli facile tu! Mi sono preso uno spavento…-
-Mi spiace. Ma almeno ci siamo levati il pensiero adesso. Ora tocca ai giudici iniziare il processo contro Hojo avendo la sua confessione.-
-E’ vero. Ma stai tranquilla che con quello che ha confessato la forca non gliela toglie nessuno!-
-Me lo auguro.-
 
I mesi passano tra il processo di Hojo, controlli alla bambina e scorciatoie per avere la proprietà della TMM.
Con Hojo sembriamo essere sulla buona strada ma con la TMM no. Credo che InuYasha dovrà dimenticarsi quell’azienda.
Miroku e Sango si sono sposati finalmente. Lei era davvero radiosa quel giorno e il vestito le stava d’incanto.
La nostra piccola Mieko è nata, con la bellezza di quattro chili e mezzo.
-Ben svegliata mamma!-        mi sento salutare da InuYasha appena riapro gli occhi
-Ciao papà. Dov’è?-         è il mio primo pensiero
-L’infermiera l’ha appena portata. Vuoi vederla?-
-Certo che sì!-         rispondo sollevandomi un po’
Accidenti mi sento come se un tir mi fosse passato sopra. Dopo venti ore di travaglio e di dolori lancinanti si è decisa a nascere. Credevo quasi di non farcela. Al prossimo figlio chiedo il cesareo!
Quando InuYasha mi mette la piccola tra le braccia rimango stupita nel vedere quanto sia bella. Il suo nome non poteva essere più giusto.
Quando è nata me l’hanno fatta vedere però ero talmente stanca e dolorante che l’unica cosa che mi interessava sapere era che stesse bene. Ora che posso guardarla meglio ne rimango estasiata.
-Non è stupenda la nostra bambina?-        mi chiede InuYasha
-Magnifica e…perfetta!-
La mia bambina è perfetta. È sana. Ed è un piccolo miracolo poterla tenere adesso tra le braccia.
Quando veniamo dimesse trovo una grande festa ad aspettarci a casa.
Sango, Kohaku, Kaede e molti amici che avevo all’agenzia sono qui con tantissimi palloncini rosa nelle mani.
-Ben tornate!-         urlano tutti lasciando volare i palloncini
-Tu lo sapevi?-       chiedo commossa a mio marito
-Certo che sì! Lo so che non saresti stata d’accordo se te lo avessi chiesto ma oggi dobbiamo festeggiare.  La nostra gioia più grande è arrivata quindi dobbiamo accoglierla come si deve.-     mi dice portando dentro i borsoni della bambina
-Grazie! Non so come ringraziarvi!-             dico loro felice di vederli tutti qui per mia figlia
Peccato che c’è quell’ arpia di Kikyo. Non la sopporto! Soprattutto sapendo che è stata con mio marito!
A parte lei la festa si svolge tranquilla. Mi sono divertita e Mieko non ha pianto nemmeno una volta. Ogni tanto apriva gli occhi per fare qualche sorriso divertito a Miroku ogni volta che faceva una delle sue battute da maniaco. Mi chiedo se debba preoccuparmi per la sanità mentale di mia figlia però.
Abbiamo discusso parecchio su come Sesshomaru sta gestendo l’azienda, ovvero male. Tratta tutti in maniera pessima. Tutti  dicevano che avrebbero preferito InuYasha alla guida della TMM che sta perdendo parecchi clienti. Mi dispiace per quell’agenzia. È un vero peccata che venga gestita da chi non sa dirigerla.
 
-Scusa ma doveva venire pure lei alla festa?-      chiedo ad InuYasha quando rimaniamo soli nella nostra camera
-Lei chi?-
-Kikyo! La tua ex amante!-        rispondo infastidita
-Amante è una parola grossa amore. Ci sono stato meno di un’ora e nemmeno tanto volentieri dato che pensavo di avere te al suo posto in quel momento.-
-Davvero??? Eri già così fissato con me?-
-Oh non puoi sapere quanto! Credo di essermi innamorato subito di te, solo che non lo capivo. Per questo non sopportavo il tuo rifiuto e cercavo ogni scusa per averti.-
-Davvero pensavi a me quando te la facevi?-       domando col tono da bambina triste
-Ahahaha dai non mi fare la gelosa Kagome. Ho occhi solo per te e non ti serve farmi la bimba in lacrime.-
-Va bene ti credo. Grazie per la festa, mi sono divertita nonostante tutto.-      gli dico abbracciandolo
-Sono felice che ti sia piaciuta. Non ti vedevo ridere già da troppo.-
-Lo so però non è facile. Mi auguro che la sentenza definitiva sia quella più adatta a lui.-
-Lo sarà! Non possono non condannare quel maledetto almeno all’ergastolo! E se non lo fanno giuro che lo uccido io riducendolo in brandelli!-
-Preferirei evitarlo. Sono sicura che ti metterebbero in carcere a vita in quel caso.-
-Può essere, però meglio in carcere che sapere quell’assassino in giro.-
-Dai non pensiamoci e andiamo a nanna per adesso.-       gli dico per chiudere l’argomento
Sinceramente stava prendendo una piega sgradevole e la giornata è stata così bella che non voglio rovinarla.
 

 
                                                                           ***********************
 
 
Sono padre!
Non riesco ancora a credere di avere un piccolo esserino tra le mani che ha il mio sangue. Quando apre gli occhi mi guarda curiosa e inizia a sorridere.
La mia bellissima bambina!
E pensare che credevo non avrei mai avuto figli. Che idiota che ero. Se potessi tornare indietro nel tempo lo farei solo per potermi picchiare a sangue per quanto sono stato stupido!
La mia dolce Mieko ha una settimana di vita e non passa giorno in cui non mi stupisca di ogni sua più piccola espressione. Quella migliore è l’espressione arrabbiata quando vuole mangiare. Sembra voler fulminare Kagome quando ritarda cinque minuti la poppata. Cavolo questa bambina è più puntuale di un orologio svizzero! Ogni tre ore esatte chiama per la poppata. Ho tenuto il tempo per curiosità e l’unica volta che non ha rispettato le tre ore precise è stato quando Miroku le faceva le smorfie, sforando il tempo di due minuti.
In questo momento sta dormendo beata. Ha appena mangiato e ora gongola nel mondo dei sogni tra le mie braccia.
-Ho sonno!-        mi dice sbadigliando e spaparanzandosi sul divano
Svegliarsi tutte le notti ogni tre ore con la sua dolce voce urlante non è il massimo.
-Anche io ma portiamo pazienza. Sono i primi giorni e dobbiamo abituarci ai nuovi ritmi.-
-Questa bambina è una vera mangiona. Se non la staccassi a forza lei non lascerebbe mai la presa. Così mi prosciuga prima del tempo!-
-La cosa più buffa è vederla piangere offesa quando la stacchi. Ha delle corde vocali niente male.-          rispondo divertito
-Io lo trovo tragico. Mi si stringe il cuore quando la devo staccare contro voglia. Mi sento cattiva.-
-Ma è stato il pediatra a dirtelo amore. Non deve superare i centoventi grammi di latte a pasto. Lei se ne fa fuori duecento se può.-
-E’ vero però mi da questa sensazione.-
Mentre parliamo veniamo interrotti dal suono del campanello. Chi sarà?
Quando vado ad aprire mi trovo davanti un uomo anziano che ha un che di familiare.
-InuYasha…quanto sei cresciuto! Sei fatto un uomo!-     mi dice lo sconosciuto
-Scusi ma…ci conosciamo?-     chiedo confuso
-Ma come ti sei dimenticato di me? Sono Myoga, il migliore amico di tuo padre, nonché suo notaio di fiducia!-       mi ricorda lui
-Ah Myoga! È vero ora mi ricordo di lei! Non ci vediamo da una vita! Ma non si era trasferito a New York?-         chiedo sorpreso facendolo accomodare
-Già ma sono qui per conto di tuo padre.-          mi rivela lui
Arrivati nel salone gli presento Kagome.
-Myoga questa è mia moglie Kagome, e lei è nostra figlia Mieko.-        
-E’ un piacere conoscerla  Kagome! Finalmente una donna che ha fatto il miracolo nella vita di questo scapestrato!-         gli dice lui stringendole la mano
-Già a quanto pare!-        risponde lei divertita
Mentre Myoga guarda Mieko chiedo il perché della sua visita.
-Tuo padre ha lasciato un testamento figliolo. E prima di leggerlo di fronte tuo fratello volevo avvisarti  del suo contenuto.-      mi spiega lui sedendosi
-Un testamento? Ma che significa? Io non ne ho saputo nulla in questo anno.-
-Lo ha lasciato e me mesi prima di morire spiegandomi il suo contenuto.-
-E cosa dice? Scommetto che lascia tutto a Sesshomaru non è così?-     non sarebbe tanto strano infondo quello è suo figlio
-No. Lascia quasi tutto a te InuYasha!-      mi rivela lasciandomi sgomento e senza parole, e Kagome è nelle mie stesse condizioni
-Non…non ho capito…può ripetere?-     chiedo incredulo
-Tuo padre ha lasciato quasi il settanta per cento dei beni a te InuYasha.-
-Ma come è possibile?-     domando esterrefatto
-C’è una cosa che lui non ti ha mai confidato…lo ha scoperto pochi mesi prima di morire. Ha cercato il modo migliore per dirtelo però non ci è mai riuscito perché si sentiva in colpa per ciò che eri diventato, senza che lui ti fermasse e guidasse come un padre dovrebbe fare.-
-E cosa sarebbe questo mistero irrivelabile?-   
-Il tuo padre adottivo conosceva il tuo vero padre biologico. Tempo fa era venuto a conoscenza da una sua amica che era stata con quell’uomo per diversi anni che il tuo presunto padre biologico era sterile, non poteva avere figli, cosa che tua madre ignorava a quanto pare.-
-Aspetti non ho capito…sta dicendo che quello che si credeva essere il padre naturale di InuYasha in realtà non lo è?-       chiede Kagome al mio posto
Io mi sento un po’ confuso per formulare una domanda sensata.
-Esattamente!-
- Mia madre aveva un altro amante allora!-       ne deduco ancora più schifato del suo comportamento immorale
-No figliolo. Non ha avuto altri amanti oltre quello.-      mi spiega serio
-E allora chi diamine è mio padre?-
-Non ci arrivi InuYasha?-         mi chiede Kagome che sembra aver già capito tutto
-No io non…aspettate un attimo…non mi direte che mio padre era…no non ci credo!-          non posso credere a ciò che il mio cervello ha appena elaborato
Non può essere così! Mi rifiuto di crederlo!
-Il mio amico Inu era il tuo vero padre InuYasha. Tu sei suo figlio, e a provarlo ci sono anche i risultati del DNA che lui ha fatto fare di nascosto quando ha avuto questo dubbio.-
-Io non credo alle mie orecchie! Ho sofferto una vita per niente quindi?-
-Mi spiace figliolo. Purtroppo anche questo era il pensiero di tuo padre. Il fatto che ti abbia fatto soffrire senza starti accanto quando tu ne avevi più bisogno lo ha fatto soffrire molto. Sapeva anche di essere la causa dell’odio di tuo fratello nei tuoi confronti e il fatto di non averlo impedito lo faceva sentire il peggiore dei genitori. Così almeno per ripagarti in parte del torto subito ha deciso di lasciare quasi tutte le sue proprietà a te.-
-Ovvero ha deciso di lavarsi la coscienza coi soldi? Tzs non era questo che mi serviva! Io avevo bisogno di un padre! Anche tuttora ne sento la necessità. Se me lo avesse detto lo avrei perdonato senza esitare perché io lo amavo già come un padre. Cosa che lui non ha mai capito!-         urlo furioso
Ripagarmi coi soldi per le pene d’inferno che ho vissuto e che ho inflitto anche agli altri, compresa Kagome…è facile così!
-Non so che dirti ragazzo mio. Sinceramente anche io credo che avrebbe dovuto dirtelo subito però non mi trovavo nei suoi panni quindi non so come possa averla presa lui.-
-E mi dica…tra questi beni c’è anche la Taisho Media & Marketing?-
-No quella no InuYasha.-
-L’ha lasciata a Sesshomaru dunque…-      realizzo dispiaciuto
L’unica azienda che voglio è quella e lui la dà a quell’idiota!
-Non l’ha lasciata neppure a lui. L’ha lasciata ad una persona a lui molto cara…a lei Kagome.-        rivela Myoga lasciandoci entrambi sorpresi a guardarlo con gli occhi sbarrati
-A…a me? Ma ne è sicuro?-     chiede lei scettica
-Assolutamente. Il testamento dice che lasciava la TMM a lei perché la considerava come la figlia femmina che non ha mai avuto. Sono sicuro che sarebbe stato felice di sapervi sposati, perché in questo modo sarebbe diventata davvero come una figlia per lui.-
Non riesco a credere a ciò che sto vivendo in questo istante. In pochi minuti tutta la mia vita è stata stravolta. Non so più capire chi sono. Sono confuso. L’unica cosa che sono in grado di realizzare è che quel dannato di mio fratello non avrà la TMM e che sarà esclusivamente di Kagome. Questo mi da una gioia incredibile! La vendetta sarà un piatto molto prelibato da servire a Sesshomaru. Senza contare che adesso posso affrontarlo da suo pari!
In questo frangente il mio essere stronzo si risveglia. Oh quanto me la godrò questa vittoria!
-Perché hai quel ghigno malvagio InuYasha?-       mi chiede mia moglie
-Perché già godo nell’immaginare l’espressione di Sesshomaru quando saprà tutto!-
 
Come già annunciatoci il giorno prima da Myoga, siamo stati convocati io, Kagome e Sesshomaru per aprire il testamento di mio padre.
Vedo mio fratello guardare strano Kagome.
-Perché è presente pure la tua donna? È già difficile accettare la tua sporca presenza ma quella di una totale estranea…-
-Io non sono la sua donna razza di cafone! Sono sua moglie! Inoltre sono stata convocata dal notaio esattamente come te quindi taci e non rompere!-         risponde Kagome affrontandolo
Stranamente lui non ribatte, cosa che non credevo possibile. Forse sapere che anche lei è stata chiamata a presenziare l’apertura del testamento lo ha sorpreso.
Comunque brava la mia mogliettina! Gli tiene testa esattamente come faceva con me.
-Vi ho convocati qui per leggere le ultime volontà di Inu Taisho. Prima di questo però vorrei riferirvi alcune parole di vostro padre, soprattutto a te Sesshomaru.-        dice Myoga rivolgendosi a lui serio
-Tuo padre aveva recentemente scoperto una verità che lo ha molto ferito. InuYasha ne è già stato informato ieri. Ora tocca a te sapere la verità. Lui è il figlio legittimo di tuo padre, legalmente e geneticamente Sesshomaru.-      prosegue il notaio
Vedo il volto di mio fratello sbiancare e guardarmi confuso.
-Che…che cosa hai detto?-      chiede lui sconvolto
-Prima che vostro padre morisse ha scoperto che quello che si credeva essere il padre naturale di InuYasha, ovvero colui che fu l’amante di vostra madre, era in realtà sterile dalla nascita. Non avrebbe mai potuto generare un figlio. Dato che vostra madre, oltre che col suo amante, aveva rapporti intimi anche con vostro padre, il mio amico Inu  ne ha dedotto che InuYasha potesse essere suo figlio. Cosa che abbiamo accertato grazie al test del DNA. InuYasha è tuo fratello al 100% Sesshomaru, figlio di tua madre, e di tuo padre. Non siete fratellastri.-       gli spiega Myoga
Lui rimane immobile cercando di assimilare la notizia. Lo so non è facile. Ancora non ci sono riuscito neppure io. Ho passato tutta la notte in bianco pensando alla vita da schifo che ho fatto…per niente.
Mi sono sempre chiesto chi fosse il mio vero padre. Perché non mi ha voluto. Quale sarebbe dovuto essere il mio vero cognome.
Invece l’ho sempre avuto al mio fianco, solo che non mi amava come tale dato che non credeva fossi suo figlio.
-Tuo padre mi ha riferito che gli dispiaceva molto essere la causa delle liti con tuo fratello, perché anche se non era suo figlio entrambi condividevate la stessa madre. Siete comunque fratelli dalla nascita. Si sentiva in colpa anche per non aver cercato di farvi amare come avreste dovuto. Sapeva benissimo che InuYasha ha sofferto molto per questo rischiando anche la propria vita. Infatti proprio per questo ha redatto questo testamento che ora mi appresto a leggervi…”Io, Inu Taisho, nel pieno delle mie facoltà mentali ho deciso di suddividere il mio patrimonio in modo che entrambi i miei figli abbiano ciò che spetta loro, evitando inutili liti di possesso sulle varie aziende e sui vari beni. Lascio le aziende in America in gestione a mio figlio maggiore Sesshomaru. Le aziende presenti in Giappone andranno tutte a mio figlio minore InuYasha, ad esclusione della Taisho Media & Marketing che andrà a Kagome Higurashi, la media buyer del reparto Media, ragazza dal cuore nobile a cui mi sono molto affezionato negli anni e a cui spero possa far piacere gestire l’azienda. Unico vincolo sarà la vendita dell’azienda o la cessione a terzi. Se per problemi vari la suddetta si ritroverà costretta ad una delle due azioni la proprietà andrà automaticamente al mio figlio minore.”-
-Non può lasciare le aziende qui in Giappone tutte a lui! Sono molte di più di quelle che ci sono in America! Non può avermi fatto questo!-       si lamenta Sesshomaru alzandosi di scatto e facendo cadere la sedia alle sue spalle
-Tuo padre ha deciso così perché in questi anni non ti sei mai dedicato agli interessi della famiglia. Ti sei solo divertito a sperperare i suoi soldi mentre tuo fratello cercava di occuparsi delle varie aziende, anche se purtroppo teneva un comportamento davvero deprecabile che lo metteva sempre in bocca dei peggiori gossip, facendo disperare il mio povero amico. Comunque ti faccio notare che aziende in America fatturano almeno venti milioni di dollari l’anno. Non mi sembra ti abbia lasciato in povertà!-       risponde Myoga guardandolo torvo
-Mi opporrò a questo testamento! Sono sicuro che mio padre sia stato plagiato! Per quanto riguarda te puttanella…confessa…eri l’amante di mio padre per questo ti ha lasciato la sua azienda preferita! Non è così?-     inveisce contro Kagome
La mia reazione non si fa certo aspettare assestandogli un bel pugno dritto in faccia. Credo gli piaccia essere picchiato a questo idiota!
-Se osi offendere ancora mia moglie non risponderò di me stesso Sesshomaru! Mi hai davvero stufato!-
-InuYasha per favore lascia stare!-        mi dice Kagome prendendomi per un braccio e tirandomi vicino a sé
-Ti fai comandare da una femmina…che schifo.-
-Se anche fosse? Io ho una compagna di vita e una figlia che mi aspetta a casa. Ho una vita felice, ho anche io un padre adesso, e tu che hai? Eh Sesshomaru? Con che ti stai ritrovando? Sei solo e credo lo resterai per sempre perché non sei in grado di provare amore se non per te stesso! Non ti sopporta nessuno e non ti amerà nessuno continuando così!-
-Sapessi che me ne faccio dell’amore! I soldi sono più importanti!-
-Bene allora vai a goderti quelli delle tue aziende in America e sparisci dalla mia vita!-
-Questo lo farò molto volentieri ma non mi arrenderò riguardo al testamento! Avrete comunque mie notizie!-          risponde andandosene furibondo
-Stai bene?-      mi chiede Kagome
-Si tutto bene adesso! Mai stato meglio!-      le rispondo dandole un bacio
Ed è vero…sto bene. Mi sono tolto un bel peso. Adesso ho tutto quello che mi serve per essere felice…manca solo una cosa…Hojo.
 

 
 
                                                                       *************************                                                          
 
 
 
È incredibile ciò che è accaduto in questi giorni. Non solo InuYasha ha scoperto di essere il vero figlio del signor Inu ma io sono diventata la proprietaria della TMM. Non riesco ancora a crederci.
Di sicuro la clausola che ha inserito sul non poter vendere o cedere l’agenzia è dovuto ai miei debiti con la Yakuza. Sicuramente quei criminali mi avrebbero chiesto l’azienda per essere ripagati subito dei miei debiti.
Per fortuna me ne sono liberata da oltre un anno grazie all’intervento di InuYasha.
Quando l’ho detto ai miei vecchi colleghi hanno esultato tutti. Nessuno sopportava i malumori di quel cafone di mio cognato. Ha minacciato di impugnare il testamento…che lo faccia pure. Non ha falle in alcun punto. È stato fatto tutto di fronte ad un notaio quindi non può chiedere proprio nulla.
Ho però deciso di lasciare ad InuYasha il vero comando dell’agenzia. Ne sarò la proprietaria però non la gestirò. Lascerò il compito a mio marito. Io invece ho deciso di ritornare a svolgere il mio lavoro di media buyer. Mi piaceva quindi preferisco fare quello. Oltretutto mi lascia più tempo per Mieko, che mi porto giornalmente in ufficio dove ho messo una culla.
-Questo povero ufficio inizia ad essere stretto.-       mi dice InuYasha mentre allatto Mieko
-In effetti…tra le nostre due scrivanie e la culla c’è poco spazio. Dovremo farne fare uno più grande.-
-Ma guardala…si è addormentata però continua a mangiare. Come accidenti ci riesce?-        si chiede lui osservando la figlia
-Me lo sono chiesta pure io. Diventerà una cicciottella a forza di mangiare tanto.-      mi lamento dato il suo aumento eccessivo di peso
Ha un mese e pesa già quasi sei chili.
-Lasciala mangiare Kagome. Quando sarà necessario te lo dirà il pediatra di diminuire la quantità di latte. E poi lei è già nata con un peso diverso alla media. A conti fatti ha solo preso un chilo e mezzo in un mese.-
-In effetti…cambiando argomento, ha più chiamato il signor Hirohito per quella pubblicità sulle creme di bellezza alle alghe del shitu…shuko.. oh insomma roba del genere!-
-No. Non mi sembrava convinto sul prezzo che gli ho detto. Forse si aspettava chiedessimo meno per realizzare quella pubblicità.-
-Se vuole una cosa ben fatta non può pagare poco e poi…-
-Kagome, InuYasha, scusatemi se vi interrompo, ma c’è una chiamata per voi da parte del vostro avvocato.-         ci interrompe Rin passando la chiamata ad InuYasha
-Sì mi dica signor Yuuki…dice davvero? Ma quando? Sì lo riferirò io a mia moglie. La ringrazio infinitamente!-         dice chiudendo la chiamata
-Che ti ha detto?-      chiedo curiosa
-Hanno spostato senza tanto preavviso l’udienza ad oggi. Il signor Yuuki è andato subito per ascoltare l’esito della sentenza.-       mi spiega lui
-Ma come? E noi non possiamo andare a sapere come finisce?-
-No Kagome. E’ meglio di no. Lo sapremo a breve comunque non preoccuparti. Vedrai che andrà tutto bene.-        dice abbracciandomi
-Speriamo…-
Passano le tre ore più lunghe della mia vita. Nemmeno le venti ore di travaglio sembravano così lunghe. Dopo aver passato il tempo a controllare  di continuo l’orologio Rin ci ripassa la chiamata dell’avvocato.
-Rispondi tu io non ci riesco!-       gli chiedo in prende all’ansia
-Mi da buone notizie Yuuki?-       risponde lui prendendo il telefono
Lo vedo teso. Perché non parla? Che cosa gli starà dicendo l’avvocato? Voglio saperlo!!!
-La ringrazio davvero! Domani verrò per saldare il conto della parcella. Ancora grazie Yuuki!-           dice posando il telefono
-Allora? Che ha detto??-          domando tesissima
-Ha detto che…è stato condannato alla pena di morte Kagome. Ce l’abbiamo fatta!!-         esulta sorridendo finalmente
-Davvero? Lo hanno condannato davvero? Quasi non ci credo!-
-Era inevitabile dopo la sua confessione. Adesso siamo liberi amore!-
Dovrei essere felice e festeggiare però invece mi ritrovo a piangere. Piango per la giustizia ottenuta per mio nonno e mio fratello.
È un’amara vittoria però la mia perché purtroppo la morte di Hojo non mi ridarà la vita della mia famiglia. Lo so è una reazione strana la mia però speravo sinceramente gli dessero l’ergastolo. Chiuso tutta la vita in carcere forse avrebbe capito il male che ha fatto. La morte è la scelta più facile per lui.
Comunque sia la mia famiglia è vendicata. Ora posso godermi la vita insieme a InuYasha.
Entrambi non abbiamo avuto un passato felice alle spalle, ma il nostro presente e il nostro futuro sembrano essere pieni di amore e felicità.
Di sicuro le difficoltà non mancheranno. Non ho mai creduto in una vita rose e fiori come nelle favole, però di una cosa sono sicura…affronterò tutto quello che la vita mi darà con mio marito, l’uomo che ho scelto per passare i miei giorni, l’uomo che all’inizio odiavo e che mi sembrava un mostro, e che invece si è rivelato essere il più buono e sincero tra quelli che ho conosciuto.
Si dice che quando nasciamo il cielo ci affida una stella, per proteggerci e vegliarci. Io non mi sono mai sentita nata sotto una buona stella, anzi pensavo di non avercela proprio. Quanto mi sbagliavo! La mia stella è InuYasha, come io lo sono per lui.
 
 
 
 
 
 
-Mamma mamma! Mieko mi prende in giro! Dille di smettere!-     urla mia figlia saltando sul letto e svegliandomi di soprassalto
-Mieko lascia in pace tua sorella!-          le dico poco convinta rigirandomi nel letto…ho sonno!
-Sei una spiona Haruko!-        le grida Mieko correndo anche lei sul letto
-Non è vero! Sei tu che sei cattiva! Mamma diglielo tu!-
-Bambine vi prego…mamma ha sonno. Fatemi dormire.-       le prego disperata
Mi sento uno straccio. Ho partorito il nostro terzogenito cinque giorni fa e ancora non sono riuscita a chiudere occhio. E loro certo non mi aiutano.
-Ma mamma non puoi dormire adesso dai…-
-Voi due demonietti! Lasciate in pace mamma! E pensare che ve l’ho detto poco fa di non svegliarla! Filate giù in cucina a sistemare la confusione di bambole che avete lasciato!-
-Ma papà…-
-Niente ma! Filate o vi sculaccio su!-       ordina il mio salvatore
-Va bene papà…-      rispondono in coro scendendo dal letto
-Mi spiace amore. Mi sono distratto un attimo e non le ho trovate più. Quelle pesti…credo le rinchiuderò in gabbia come i leoni se scappano di nuovo qui!-        mi dice stendendosi accanto a me
-Sì immagino…proprio come le sculacceresti vero? Ogni volta che do loro un piccolo schiaffo quasi mi mangi.-        dico divertita
-Potrei anche cambiare metodo educativo e usare la cinta no?-
-Sì sì come no! Sei troppo coccolone con quelle due monellacce. Sota dorme ancora?-      
-Sì. Quel bambino non piange mai, nemmeno quando è ora di mangiare. Si sveglia e ride. Di certo non è come era Mieko quando è nata che strillava a squarcia gola.-
-Almeno un figlio tranquillo sembra che l’abbiamo. Accontentiamoci!-            rispondo ridendo, seguita da InuYasha
-Ti amo Kagome. Grazie!-
-Per cosa?-
-Per la felicità che mi hai donato…grazie!-
-Lo stesso vale per te!-        rispondo baciandolo
-Mamma! Papà! Haruko mi ha tirato i capelli!!-
-Non l’ho fatto di proposito!-
-Sì invece!-
-No invece!-
-Invece sì!-
Invece no!-
Io e InuYasha ci guardiamo negli occhi e poi guardiamo loro intente a litigare.
Siamo felici…tanto felici…ma anche terribilmente esausti! E’ questa la vera felicità!
 
 
 
 


 
 
Fine
 
 
 
 



 
 
(*) Il gorintō ( torre dei cinque anelli) è la classica lapide che si trova nei cimiteri giapponesi che si rifà agli stupa ( monumenti buddhisti)  in cui venivano conservate le reliquie di personaggi considerate santità. La sua forma è composta da cinque pietre di forma e dimensioni diverse, un cubo, una sfera, una torre a cono, una mezzaluna e la gemme del loto, e ognuna rappresenta uno dei cinque elementi. In ogni lapide vi si trovano anche delle strisce di legno (sotoba) con sopra incisi dei sutra e il nome del defunto.
Per chi non lo ricordasse o non ha letto la mia storia INUGAMI nel pensiero buddhista l’universo è composto da cinque elementi …i GO DAI ( i cinque grandi)   ovvero terra, acqua, fuoco, vento  e vuoto ^_^
 
Vi sono diversi tipi di gorintō, a seconda del periodo in cui sono stati fatti ma quello classico è quello con le cinque pietre
La versione meno utilizzata  si chiama  hoto
E quella più diffusa invece è la versione benkei
Piccola curiosità per chi non lo sapesse… “Il libro dei cinque anelli”   il    “Go rin no sho”   di Miyamoto Musashi sull’arte della guerra deve il nome proprio ai cinque elementi e al gorintō  ^_^ 
 
 
 
 
 
 
Anche questa storia è finita  ^_^
Per chi fosse interessato oggi pubblicherò la nuova storia “Perfect Romance-Quando tutto sembra perduto”
Il capitolo di “Vivo per Lei” è in revisione invece  ^_^
“All I Need” non ho ancora capito se piace date le poche visite ma la continuerò ugualmente  ^_^
Passiamo ai ringraziamenti….
GRAZIE GRAZIE GRAZIE <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
Non c’è cosa più bella che leggere le vostre recensioni  ^_^ senza credo che non continuerei e lascerei tutto perdere. I Vostri messaggi mi danno tanta carica e felicità ^_^
Grazie infinite a chi ha inserito la mia storia nelle preferite  <3 <3 <3 , nelle ricordate <3 <3 <3 , nelle seguite <3 <3 <3, alle 46 persone  che mi hanno inserita come autrice preferita ^_^ <3 <3 <3 <3 <3 <3  grazie di cuore mi rendete stra-felicissima  ^_^
E non mi dimentico certo delle 1239 persone che leggono senza commentare ^_^ anche se dal numero dovrei togliere chi recensisce  ^_^   grazie davvero anche a voi lettori anonimi  ^_^
Anche questo piccolo mio viaggio è finito. Me ne attendono altri ^_^ in vostra compagnia spero ^____^
Baci baci e grazie mille a tutti dalla vostra sadica spargi cuoricini Faby   <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 
   
 
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