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Autore: Madama Pigna    10/08/2013    3 recensioni
Sarebbe arrivato anche il tempo in cui la Vita avrebbe prevalso, in cui si sarebbe tirata indietro, ripristinando l’equilibrio dell’universo.
Ma non era ancora il momento.
Quella di oggi, era l’ora della vendetta.
- Fenrir, tocca a te -, parlò la Regina di Helheim. – Distruggi tutto quello che avrai davanti, se ti aggrada, ma lascia vivi i membri della famiglia reale, o sarà tutto inutile -.
Suo fratello annuì, ed ebbe solo il tempo di vedere un enorme chiazza di pelo nero avanzare a tutta velocità verso l’esercito di Asir, predatore letale come solo lui sapeva essere.
Bestie o persone che siano, non ha importanza. Rinchiudeteli in delle gabbie e questo sarà l’unico risultato.
Come Dante, avevano dovuto attraversare l’Inferno e arrampicare le dure pendici del Purgatorio. Mancava solo la scalata al Paradiso, e allora avrebbero scacciato via i maledetti che li avevano gettati nel baratro, quando erano solo dei bambini.
Molti credono che i Tre Figli di Giganti siano destinati a portare il Ragnarok.
Ma loro non cercano distruzione, ne lottano per puro sadismo.
Loro combattono per ciò che gli spetta di diritto.
Ma qualcuno potrebbe approfittarne..
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno dei Tre'
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Guardò il cielo di Asgard, soffermandosi particolarmente sui fumi neri che si innalzavano nella volta celeste, colpa degli incendi e della distruzione che lei stessa, con il suo esercito, aveva contribuito a creare. Il suo ruolo comportava più oneri che onori, ma ogni vita tranciata era un grammo di potere in più, nella bilancia del cosmo, e lei non aveva nessuna intenzione di rifiutare alcun peso nel suo piatto della Morte. Sarebbe arrivato anche il tempo in cui la Vita avrebbe prevalso, in cui si sarebbe tirata indietro, ripristinando l’equilibrio dell’universo.
Ma non era ancora il momento.
 
Quella di oggi, era l’ora della vendetta.
 
- Fenrir, tocca a te -, parlò la Regina di Helheim. – Distruggi tutto quello che avrai davanti, se ti aggrada, ma lascia vivi i membri della famiglia reale, o sarà tutto inutile -.
Suo fratello annuì, ed ebbe solo il tempo di vedere un enorme chiazza di pelo nero avanzare a tutta velocità verso l’esercito di Asir, predatore letale come solo lui sapeva essere.
 
Anche lei era spietata, certo, ma le sue armi non erano né artigli, né zanne.
La sua forza stava nel Seidr, nel vigore del suo spirito e nelle sue parole, affilate come la lama di un assassino esperto. Non a caso era la primogenita di Loki.
Dilaniare e squarciare le budella del nemico non era proprio nel suo stile, ma poteva comprendere gli istinti naturali del suo gemello.
Bestie o persone che siano, non ha importanza. Rinchiudeteli in delle gabbie e questo sarà l’unico risultato.
Come Dante, avevano dovuto attraversare l’Inferno e arrampicare le dure pendici del Purgatorio. Mancava solo la scalata al Paradiso, e allora avrebbero scacciato via i maledetti che li avevano gettati nel baratro, quando erano solo dei bambini.
 
Se glielo avessero detto, una volta, non ci avrebbe creduto, o si sarebbe spaventata, scappando tra le braccia di suo padre in cerca di conforto.
 
Invece era accaduto ciò che era accaduto, cambiandola profondamente e rendendola ciò che era. Hela, Regina di Helheim, di Nifhelheim, e, più recentemente, di Jotunheim. Al suo fianco aveva i tre eserciti più spietati dei Nove Regni; senza contare, naturalmente, i mezzosangue più potenti che fossero mai nati. Lei e i suoi fratelli, Fenrir e Jormungandr.
Ma i soldati dei Reami più temuti del cosmo erano stati solo un diversivo, un piccolo intrattenimento prima del vero disastro.
Vide i guerrieri di Odino, ormai stremati, cadere e soccombere come soldatini di piombo. Molti di loro, probabilmente, erano padri di famiglia, o stavano per diventarlo.
Poco importava, se erano genitori simili al loro Re. C’erano cose ben peggiori della morte di un padre. E, comunque, poteva arginare l’odio per gli Asir fino ad un certo punto, non di più.
 
Suo fratello aveva fatto velocemente piazza pulita, notò compiaciuta. Era giunta l’ora di avanzare, ma prima si guardò intorno, circospetta. Durante la battaglia era riuscita a scorgere Thor Odinson solo un paio di volte, il che era molto sospetto.
Si è incodardito tutto d’un tratto, quel bastardo Asir?
Poco male. Ci avrebbe pensato Jormungandr. Lanciò un’occhiata al rettile, che, ironicamente, era il più grosso fisicamente nonostante fosse nato per ultimo.
Anche in forma umana, i suoi tratti ricordavano quelli di un serpente. I capelli chiarissimi erano legati a una treccia lunga e stretta, e le pupille, verticali e circondate di verde, percorrevano la piana con insistenza. Sembrava quasi tentato di mordicchiarsi le labbra sottili con i suoi canini velenosi, impaziente com’era.
- Arriverà, Jor. Di questo ne sono sicura. Userà tutta la sua forza per salvare Asgard, e solo tu potrai impedirglielo -.
Lui si voltò a guardarla, lasciando intravedere la lingua biforcuta.
- Come fai a esserne così sicura? -.
- Ho fiducia in te. Se mai avessi bisogno di aiuto, ci saremo io e Fenrir. E, comunque, in tutte le storie è il figlio a sconfiggere il padre, non il contrario -.

 

****************



- Maledetti! -, ringhiò Sif, incatenata e costretta a inginocchiarsi di fronte ai vincitori. – Maledetti! -.
- Non mettere alla prova la mia pazienza, Lady Sif. Hai già avuto la fortuna di sopravvivere, insieme ai tuoi amici guerrieri. Bada di chiudere quella bocca da puttana, o i capelli non saranno le uniche cose che ti sono state tagliate -, disse Hela, in tono pacato. – Sei viva solo per mio diletto, e per nessun altra ragione. Dopotutto sei una valchiria, la lingua non ti serve.. almeno, non ufficialmente -.
I Tre Guerrieri ebbero il buon senso di zittire la donna, che però non smise di guardare con odio la mezza Jotun.
Hela si voltò, forse decidendo di parlare ai membri della famiglia reale. Invece di proferirgli parola, però, sembrò più che altro pensare ad alta voce.
- C’è troppo oro, in questa sala del trono. E’ il colore degli ipocriti, e abbaglia tutto ciò di bello che è intorno a lui. Non mi piace. Dovrò cambiare gli arredamenti. Che ne pensi del rosso, Frigga? Mio padre diceva sempre che avevi buon gusto. E inoltre questo ricorderebbe a tutti cosa abbiamo dovuto versare, pur di riprenderci i nostri diritti -.
- Il trono di Asgard non è un vostro diritto, Hela. Appartiene a Thor, e a Thor soltanto -, rispose la Madre degli Dei, composta e dignitosa come sempre. La figlia di Loki la guardò sprezzante. – Questo lo vedremo, mia cara nonna -, disse, stringendo il suo scettro dalla luce azzurrina, un tempo appartenuto a suo padre.
- Comunque, anche il nero è una buona scelta. Ben più elegante e molto meno pacchiano. Sì, nero e rosso credo siano un ottimo abbinamento. Sono sicura che i nani adoreranno saccheggiare questa sala, come pagamento per i loro servigi. Tranne Hlidskjàlf, è ovvio -.
Gli Asir lì presenti spalancarono gli occhi, orripilati da un simile idea. Il principe ereditario si ribellò, cercando di spezzare i legami magici. Ma quelle stesse catene un tempo avevano legato Fenrir. Era quasi impossibile liberarsene, e la battaglia gli aveva già tolto molte forze.
- Perché hai organizzato tutto questo, Hela?! Mio padre ti aveva già consegnato i Regni dei non-viventi, dandoti un potere enorme, quasi uguale al su.. -.
- NO, Thor Odinson! Questo è quello che ti ha detto, ma la verità è un’altra, e lui lo sa bene! Raccontagli, Padre degli Dei, che cosa hai fatto veramente quel giorno! Quale destino avevi stabilito per me e i miei fratelli! -.
 
Il vecchio re tenne lo sguardo basso, pieno di vergogna. Il figlio guardò padre e nipote, non sapendo cosa aspettarsi, subito seguito dal resto dei presenti.
- Allora, Odino Borrson? Non dici niente? Il peso degli anni è diventato troppo intollerabile persino per parlare? -.
Lentamente, il sovrano di Asgard alzò il viso. – Non avrei mai voluto che le cose finissero in questo mod.. – un colpo al viso interruppe le sue parole, mentre Hela, con ancora la mano alzata, diventava furiosa. – Non fare questi giochetti con me, Padre degli Dei! Tu mi hai esiliato fra i morti, con la speranza che la mia anima sarebbe stata sopraffatta da quella dei dannati! Non mi hai mandato lì per farmi governare, ma per essere governata, per far sì la mia mente venisse smarrita, perché avevo un potere tale e quale a quello di mio padre! E invece guardami, Odino, sono diventata esattamente quello che speravi non diventassi mai! Ma sei stato tu a volerlo, non certo io! Il mostro che hai davanti, la Terribile Hela, porta la tua firma! -.
- Hela, non puoi governare Asgard, il trono comporta certe responsabilità.. Bisogna affrontare minacce tremende.. Thanos.. -.
- Chi, quel povero pazzo che credeva di poter distruggere l’universo? Lui non è più un problema, da molto tempo. La Dea della Morte non teme nessuno, tantomeno chi semina genocidi -, affermò lei, sicura di sé.
Diede loro di spalle. Insieme a lei, c’erano Fenrir e Jormungandr, rimasti silenziosi fino a quel momento, più alcuni non viventi che tenevano a bada gli sconfitti. Si avvicinò ai fratelli.
- La Sala delle Reliquie è sigillata? – sussurrò.
- Nessuno potrà entrare o uscire senza il tuo consenso -, rispose il serpente.
- Dov’è Heimdall? -.
- Nelle segrete -, disse il lupo.
- Vai da lui. E’ utile. Potrà continuare a essere il Guardiano, se lo desidera, ma dovrà giurarci la più assoluta fedeltà. Se rifiuta, assicurati che non dia fastidi -.
Fenrir ghignò. – Con piacere -.
Sistemata anche quella faccenda, Hela decise che era arrivato il momento di gustare al meglio la vittoria. Con calma studiata, salì uno a uno i graditi dorati di quell’immensa sala del potere. – Molto bene. Ora, finalmente, dopo secoli di attesa.. Il trono di Asgard, il superbo Hlidskjàlf, è mio -, disse, un momento prima di sedersi.
- Accomodati pure, stolta! Solo un discendente diretto della famiglia reale può sedervisi! E tu, sporca mezzosangue Jotun, si da il caso che non lo sei! Come non lo era Loki e non lo sono i mostri che hai al posto dei fratelli! Morirai folgorata, a riprova del fatto che non sei una Regina di Asgard, tu che non hai neanche una goccia di sangue Asir! -.
Uno dei soldati nemici alzò il braccio, pronto a colpirla per quell’insolenza, ma Hela lo fermò, ben poco turbata dalle parole dell’Asgardiana. – In questo caso, Lady Sif, sarebbe stato più furbo, da parte tua, aspettare che mi sedessi, subendo una delle possibili maledizioni che, lo sapevo già, vengono inflitte a chiunque osa posare anche solo il dito senza il diritto di farlo -.
Sorrise, come si fa con i bambini piccoli, quando non capiscono ciò che gli viene detto.
- Comunque è curioso che proprio tu, da sempre la piccola scaldaletto di Thor Odinson, esca fuori questo argomento. Perché vedi, è proprio qui che ti sbagli. Loki era uno Jotun, certo.. Ma nessuno ha mai parlato dell’altro genitore. Tu hai giaciuto mille volte con il principe senza dargli un erede. A mio padre, invece, è bastata una sola notte.. per dargliene addirittura tre -.
Detto questo, sotto gli occhi stupefatti degli Asgardiani, la Regina di Hel sedette sul trono dorato, rimanendone illesa. Con ancora in pugno il suo scettro, formulò una sola frase.
 
- Da questo momento in poi, voi avete davanti la vostra nuova Regina. Hela, già sovrana di Helheim, Nifhelheim e Jotunheim. Figlia di Loki Laufeyson.. e Thor Odinson -.
 
- Non è possibile! -, urlò Volstagg. – Thor non si sarebbe mai unito a Loki in questo modo! Hai stregato il trono, o le nostre menti, per farti sembrare una sovrana legittima, strega! -.
- Ooh, credici, Voluminoso -, rispose lei, ridendo. – Ma è così. Nessuno di voi si è mai chiesto il perché del mio aspetto? O di quello dei miei fratelli? Noi mezzosangue possiamo essere dei risultati imprevedibili.. Oltre che particolarmente potenti. E quale prova migliore dei frutti di uno Jotun e un Asir, due razze così opposte e distanti fra loro? -.
- Io non ho mai fatto niente del genere con Loki -, disse Thor, quasi sconvolto. – Prima che accadesse tutto questo, era mio fratello, niente di più, e niente di meno -.
- Oh, è ovvio, perché non te lo ricordi. Ma forse concorderai con me, quando dico che spesso, nei secoli, ti sei portato molte puttane a scaldarti il letto.. magari dopo qualche lauto banchetto. Solo che, una sera, ubriaco com’eri, non ti sei nemmeno reso conto di aver preso quello che credevi tuo fratello di sangue.. E mio padre, da sempre accecato da un amore apparentemente proibito nei tuoi confronti, e, soprattutto, anche lui ottenebrato dai fumi dell’ alcol, decise che, per una sola notte, poteva avere l’enorme privilegio di assaggiare la tua pelle. Non fu una buona scelta, però. Sappiamo tutti com’è andata. Dopo i nostri primi anni di vita, Odino ci esiliò, sapendo che non avevamo mai fatto del male a nessuno ma che eravamo una minaccia per il trono, perché il popolo non avrebbe accettato benevolmente dei mezzosangue Jotun, né lui stesso era disposto ad accettarci come nipoti. Ma adesso passiamo ad argomenti più concreti -.
- Come.. come lo hai saputo? -, chiese Thor, impallidito. Aveva avuto deifigli con Loki.. E in tutto questo tempo non lo aveva mai saputo, suo fratello non glielo aveva mai detto..
Guardò Jormungandr, il gigantesco serpente che lo aveva combattuto in battaglia, arrivando a sconfiggerlo. Era suo figlio. In effetti, da chi altri avrebbe potuto prendere i capelli biondi? E Fenrir.. Che aveva sconfitto decine di uomini da solo, aveva gli occhi azzurri, come i suoi. 
Hela, invece, era la copia di Loki, in tutto e per tutto. Chioma nera come le ali di un corvo, iride smeralda e.. sorriso da bastarda.
- I morti sanno molte cose, Thor Odinson. E poi, di chi altri dovevamo essere figli? Voi Asgardiani potete insultarci quanto vi pare, ma Jormungandr non avrebbe mai potuto sconfiggerti, se non avesse ereditato la tua forza, e forse qualcosa di più. E adesso conduceteli nelle segrete, ho delle faccende da sistemare. Tranne Odino. Il vecchio Padre degli Dei resta qui -.
 
Frigga guardò la nuova Regina, e poi il marito, terrorizzata. – No.. -. Probabilmente intuiva quello che stava per accadere. – NO! -.
Lei e gli altri Asir si dibatterono come poterono, ma non ci fu niente da fare. Trascinati via dai soldati nemici e da Jormungandr, riuscirono a vedere Hela che assumeva il suo aspetto completo, metà Asir alla sua destra, metà Jotun alla sua sinistra.
- CHI TI HA RESO COSI’, HELA? TU ERI DIVERSA! COSA NE E’ STATO DELLA BIMBA CHE CONOSCEVO? LEI NON SI SAREBBE VENDICATA COSI’! -, urlò la Madre degli Dei.
La Regina la guardò appena, perdendo quella scintilla di cattiveria.
- Quella persona non esiste più, ormai da secoli. E’ così che mi hanno reso le anime degli Inferi. L’arte me l’hanno insegnata i suicidi, l’amore le troie, il perdono gli assassini. L’odio, invece, l’ho appreso da autodidatta, pur se con il vostro gentile contributo.. -.
 
 
 
 
Poco dopo, i due rimasero soli, ed Hela sembrò recuperare la sua aura gelida. – Ora dimmi, ex Padre degli Dei.. -.
La monarca avvicinò la mano guantata di gelo al viso dell’anziano, scottandola leggermente.
 
- Dove hai nascosto l’anima di mio padre? -.









 

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Salve ragazzi!

Sono una grande appassionata del film di Thor, e l'altra sera, mentre scrivevo un capitolo della mia fic 'non si sfugge al richiamo del sangue', che si trova proprio in quella sezione, mi sono ritrovata a pensare ai tre figli gemelli di Loki, e alle varie versioni esistenti del dio, anche quelle mitologiche, dove è quasi sempre troppo piccolo per essere uno Jotun. E' vero che geneticamente ci sono cose che saltano da padre in figlio (tipo malattie, colore degli occhi ecc.) però è comunque strano il risultato, insomma anche con tutto il suo Seidr come fa ad avere figli così forti? Ho pensato: non possono avere per madre una strega/gigantessa qualunque.. ci deve essere stato un contributo speciale!

Ma immagino che nessuno di voi si aspettava una cosa del genere, pure con tutte le fic Thorki esistenti in questo mondo (ed io in questo caso la immagino una cosa molto poco romantica, viste le circostanze). In effetti fa strano anche a me XD
Ma insomma! Non lo trovate tenero? O ancora meglio, classico? Il figlio che sconfigge il padre, la storia più vecchia del mondo. E poi ho lasciato parecchie cose in sospeso, volontariamente. Questa idea mi è venuta così, all'improvviso, ho una trama in mente, ma NON SO se la continuerò, se farò una raccolta o altro. Intanto l'ho pubblicata qui, come one-shot, perché se avrà un continuo vedrete anche i nostri amici Avengers!

P.s. fate particolarmente attenzione a Jor.. sarà uno dei protagonisti :)

E se poi volete lasciare un commento, o tempestarmi di domande, risponderò con molto piacere! :) so che siete tutti al mare, probabilmente, ma questo piccolo sacrificio sarà molto apprezzato (sono un'autrice bisognosa di supporto :'( ).

Alla prossima, dunque!
Madama pIGNA

  
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