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Autore: Stria93    11/08/2013    6 recensioni
Mentre si avviava mesto verso casa cercava di pensare alle parole giuste per affrontare le domande del piccolo Bae su dove fosse sua madre.
Come si dice ad un bambino di sei anni che non rivedrà mai più la mamma perchè ella è stata rapita dai pirati e il papà non ha avuto la forza e il coraggio di salvarla?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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where's mum

Rumpelstiltskin, zoppicando, si allontanò dal molo, lanciando un'ultima occhiata all'imponente veliero che stava spiegando le vele, preparandosi a salpare.
Quella nave si stava portando via sua moglie per sempre, e lui non era riuscito a salvarla, abbandonandola tra le grinfie di quel gruppo di pirati e tagliagole.
Rabbrividì al pensiero di ciò che le avrebbero fatto a bordo mentre dentro la sua testa riecheggiava la voce del capitano che lo scherniva e gli ripeteva ossessivamente una sola parola: “codardo”, quella stessa parola che ormai gli era stata cucita addosso come un marchio d'infamia.
Aveva passato gran parte della sua vita a cercare di allontanare da sé l'ombra della vigliaccheria di suo padre, che l'aveva abbandonato da piccolo; e ora, ironia della sorte, gli veniva rivolta la stessa accusa.
Era stato tacciato di codardia così a lungo che alla fine vi si era adeguato, era entrato nella parte che gli altri avevano scelto per lui, rinunciando ad ogni tentativo di ribellarsi a tutto ciò. 
Mentre si avviava mesto verso casa cercava di pensare alle parole giuste per affrontare le domande del piccolo Bae su dove fosse sua madre.
Come si dice ad un bambino di sei anni che non rivedrà mai più la mamma perchè ella è stata rapita dai pirati e il papà non ha avuto la forza e il coraggio di salvarla?
Rumpelstiltskin aveva davvero provato ad impedire che ciò accadesse: aveva supplicato il giovane e bel capitano di restituirgliela, di restituirgli la madre di suo figlio; ma non c'era stato verso di convincerlo e aveva solo ottenuto di farsi umiliare brutalmente davanti a tutta la ciurma.
In fondo come poteva un povero filatore, cresciuto in un piccolo villaggio di contadini e pastori, tenere testa ad un pirata che sicuramente eccelleva nell'arte della lama e si era battuto innumerevoli volte contro gli avversari più svariati?
No, non avrebbe detto la verità a Bae. Gli avrebbe semplicemente raccontato che sua madre era morta. Non c'era bisogno di caricare il piccolo di un ulteriore fardello, era già abbastanza difficile vivere come il figlio del codardo del villaggio.

Quando entrò nella misera casupola, la trovò vuota: probabilmente Baelfire era da qualche parte nei campi a giocare con gli amici, così si sedette all'arcolaio e iniziò a filare la lana.
Quell'attività non era solo un modo per guadagnarsi da vivere, era anche un toccasana per scacciare i brutti pensieri: il lento e pigro girare della ruota lo rilassava, lo faceva tornare padrone di se stesso e delle proprie emozioni.

Verso il tardo pomeriggio, poco prima che il sole tramontasse del tutto, la porticina di legno della casa si aprì cigolando e Bae entrò salutando allegramente il padre che ancora era intento a filare.
Rumpelstiltskin avvertì un groppo in gola e deglutì: ecco, era il momento. Doveva dirglielo.
Si alzò lentamente dallo sgabello, appoggiandosi pesantemente al bastone, e si sedette al piccolo tavolo di legno della cucina, facendo cenno al piccolo di imitarlo.
Balefire si arrampicò su una sedia di fronte al padre, non senza qualche difficoltà data la sua statura, e lo osservò con i suoi occhioni castani così simili a quelli di lui.
- Papà? - Il bambino sembrava aver intuito che qualcosa non andava: la sua espressione si era fatta ad un tratto preoccupata e il suo sguardo aveva preso a vagare per la casa, in cerca di qualcosa...qualcuno.
- Papà, dov'è la mamma? - Chiese infine con una voce sottile sottile, quasi un sussurro spaventato.
Rumpelstiltskin sospirò: - Bae, la mamma è....la mamma...se n'è andata. -
Il piccolo sembrò sollevato: - E dov'è andata? Quando torna? -
- No, figliolo...lei...non tornerà più. È andata a stare in un posto molto lontano, da cui non si può fare ritorno. -
Gli occhioni del bambino si fecero improvvisamente lucidi e confusi: - Ma...ma come non tornerà più? Perchè ci ha lasciati? Perchè è andata via? Non ci vuole più bene? -
Il padre lo strinse forte a sé, tentando di consolarlo: - Lei non voleva andarsene, Bae. Ha dovuto purtroppo, è stata costretta. Ma ti voleva bene, voleva bene ad entrambi. -
Quanto suonava falsa quell'ultima precisazione.
Bae iniziò a singhiozzare piano, poi irruppe in un vero e proprio pianto contro la sua spalla.
- Shhhhh -
Rumpelstiltskin gli accarezzò i capelli e continuò a stringerlo; doveva essere forte per suo figlio, anche se dentro di sé si sentiva a pezzi e avrebbe solo voluto scomparire.

Quella notte, Bae rimase a dormire con il padre nel letto che fino alla sera prima aveva ospitato Milah, e ora aveva un lato vuoto e spoglio.
Il piccolo si era addormentato subito, sfinito dal pianto, Rumpelstiltskin invece fissava il soffitto della casa, incapace di chiudere occhio.
Ripensò a ciò che era accaduto sul ponte della nave, alle parole che il capitano gli aveva rivolto in tono beffardo e sprezzante, ripensò a Milah che lo accusava continuamente di essere un codardo, poi la sua mente tornò indietro di sei anni, tornò al giorno in cui si era ferito alla gamba per poter lasciare il fronte e tornare a casa da suo figlio neonato.
Guardò il piccolo che dormiva placidamente contro il suo fianco e gli passò una mano tra i folti capelli neri.
Bae era sempre stato la fonte della sua forza, gli aveva sempre dato una ragione per andare avanti, per vivere, per sopportare le accuse di tutti gli abitanti del villaggio che lo credevano un disertore e un vigliacco.
Ora si trovava improvvisamente a dover badare da solo a lui, senza poter contare sull'aiuto di sua madre, quindi non poteva continuare a crogiolarsi nel dolore e nell'autocommiserazione.
Nella sua mente, riformulò quella promessa che aveva fatto sei anni prima, quando Milah gli aveva messo suo figlio tra le braccia per la prima volta: io non ti lascerò mai, Bae. Te lo prometto.

  
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